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Hokusai – I capolavori
In mostra a Torino le più famose opere del grande Maestro d’incisione giapponese Hokusai
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Torna a Torino, nella raffinata cornice de L?Arte Antica di Silverio
Salamon, una delle più importanti gallerie d?arte della città e non
solo, il grande Maestro giapponese Hokusai. A sedici anni dall?ultima
grande personale realizzata proprio da Salamon, saranno 56 le tavole
originali di questa HOKUSAI I CAPOLAVORI, in mostra dal 21 aprile 2005.
Sarà questa una occasione imperdibile per vedere alcune fra le più
importanti opere del più noto fra gli artisti non solo giapponesi, ma di
tutto l?oriente: un genio dalla personalità complessa e affascinante che
ha saputo nella sua lunghissima carriera trovare uno stile unico e
personale dove tre tipi di influenze artistiche, quella giapponese, la
cinese e una originale visione dell?occidente si incrociano e si
completano. La mostra all?Arte Antica sarà una delle rarissime occasioni
in cui le opere di Hokusai escono dalle strutture museali e sono in
vendita con una straordinaria scelta e varietà di soggetti.
Conoscere Hokusai significa comprendere il Giappone e la sua estetica,
e
capire il fascino di una cultura che sempre di più influenza la visione
artistica dei nostri giorni.
Hokusai nacque nel 1760 a Edo, attuale Tokyo, da una famiglia di
artigiani: suo padre, Nakajima Issai, era un fabbricante di specchi.
All?età di diciotto anni, dopo un po? di pratica come intagliatore di
legno, il giovane entrò nello studio di Katsugawa Shunsho, pittore e
disegnatore di stampe a colori. Il disprezzo per i principi artistici
del suo maestro causò la sua espulsione dopo la quale si formò studiando
da autodidatta la pittura delle scuole nazionali Kano e Tosa e gli stili
cinesi e occidentali.
Personaggio complesso, mutò nome d'arte numerose volte (Shunro, Sori,
Iitsu, ecc.), assumendo quello di Hokusai nel 1798. Insieme al nome
cambiava lo stile vendendo ad un allievo prescelto il diritto di copiare
lo stile che non lo interessava più e di firmarlo con lo pseudonimo che
lo aveva reso famoso e questo creò enormi difficoltà di attribuzione.
Anche se di volta in volta Hokusai studiò stili diversi, egli mantenne
la sua indipendenza stilistica. Dapprima illustratore di libri, nel 1795
iniziarono la sua fortuna e il riconoscimento del suo valore come
disegnatore di surimono (piccole stampe di felicitazioni e di carattere
vario) e di stampe con vedute (Belle vedute della capitale d'Oriente,
Cinquantatré stazioni del Tokaido), con le quali affermò i caratteri più
autentici della sua personalità . La costruzione dei paesaggi di Hokusai
si realizzò attraverso lo studio dello stile occidentale, interpretato
e
adattato alle tradizioni e al gusto della cultura giapponese.
Approfondito conoscitore delle tecniche del disegno, seppe fondere il
paesaggio con la figura umana secondo uno stile originale e di estrema
sintesi formale. Nelle sue opere tardive, Hokusai utilizzò uno stile
brusco, pittoresco e vario, ed un metodo di colorazione che rendeva i
suoi lavori molto più cupi, com?è evidente nell'imponente ?Gruppo di
artigiani che costruiscono una barca?. Tra le sue opere più note: la
?Mangwa? (bozzetti sparsi), una serie di schizzi in quindici album e la
serie di xilografie conosciute complessivamente come le ?vedute del
Monte Fuji? che rappresentano la stessa veduta raffigurata in diversi
momenti e ?la grande onda?, sopra raffigurata.
Le sue stampe, come quelle di altri incisori giapponesi, giunsero a
Parigi a metà del IXX secolo, ottennero un grande successo e molti
cominciarono a collezionarle, soprattutto pittori impressionisti come
Claude Monet, Edgar Degas e Henri Toulouse-Lautrec, le cui opere
subirono grandemente l'influenza degli artisti giapponesi.
Per un certo periodo visse nella povertà estrema e pur avendo guadagnato
delle somme tali da assicurargli un minimo di benessere, rimase povero
descrivendosi orgogliosamente come un contadino.
Attento studente fino al termine della sua lunga vita tanto da affermare
nel suo letto di morte: "Se il cielo mi avesse concesso altri cinque
anni, sarei diventato un grande pittore". Morì il 10 maggio del 1849.
?L?arte antica? di via Volta 9 a Torino è una storica galleria torinese
specializzata in stampe originali antiche, moderne e giapponesi. Fu
fondata nel 1956 da Ferdinando Salamon, padre di Silverio, l?attuale
proprietario. Per la terza volta ospita le opere del Maestro giapponese
dopo le esposizioni del 1969 e del 1989 occupandosi da sempre di grandi
artisti: da De Chirico a Casorati, da Carrà a Mirò passando attraverso
Chagall.
La stesura delle schede tecniche, bibliografiche, critiche ed
iconografiche che accompagnano ogni opera presentata, è supportata dalla
grande biblioteca: oltre 8000 volumi di stampe storia dell?arte raccolti
nei numerosi anni di quotidiano contatto con le stampe.
La galleria ha inoltre partecipato a tutte le 23 edizioni della Biennale
dell?Antiquariato di Palazzo Strozzi a Firenze.
Salamon, una delle più importanti gallerie d?arte della città e non
solo, il grande Maestro giapponese Hokusai. A sedici anni dall?ultima
grande personale realizzata proprio da Salamon, saranno 56 le tavole
originali di questa HOKUSAI I CAPOLAVORI, in mostra dal 21 aprile 2005.
Sarà questa una occasione imperdibile per vedere alcune fra le più
importanti opere del più noto fra gli artisti non solo giapponesi, ma di
tutto l?oriente: un genio dalla personalità complessa e affascinante che
ha saputo nella sua lunghissima carriera trovare uno stile unico e
personale dove tre tipi di influenze artistiche, quella giapponese, la
cinese e una originale visione dell?occidente si incrociano e si
completano. La mostra all?Arte Antica sarà una delle rarissime occasioni
in cui le opere di Hokusai escono dalle strutture museali e sono in
vendita con una straordinaria scelta e varietà di soggetti.
Conoscere Hokusai significa comprendere il Giappone e la sua estetica,
e
capire il fascino di una cultura che sempre di più influenza la visione
artistica dei nostri giorni.
Hokusai nacque nel 1760 a Edo, attuale Tokyo, da una famiglia di
artigiani: suo padre, Nakajima Issai, era un fabbricante di specchi.
All?età di diciotto anni, dopo un po? di pratica come intagliatore di
legno, il giovane entrò nello studio di Katsugawa Shunsho, pittore e
disegnatore di stampe a colori. Il disprezzo per i principi artistici
del suo maestro causò la sua espulsione dopo la quale si formò studiando
da autodidatta la pittura delle scuole nazionali Kano e Tosa e gli stili
cinesi e occidentali.
Personaggio complesso, mutò nome d'arte numerose volte (Shunro, Sori,
Iitsu, ecc.), assumendo quello di Hokusai nel 1798. Insieme al nome
cambiava lo stile vendendo ad un allievo prescelto il diritto di copiare
lo stile che non lo interessava più e di firmarlo con lo pseudonimo che
lo aveva reso famoso e questo creò enormi difficoltà di attribuzione.
Anche se di volta in volta Hokusai studiò stili diversi, egli mantenne
la sua indipendenza stilistica. Dapprima illustratore di libri, nel 1795
iniziarono la sua fortuna e il riconoscimento del suo valore come
disegnatore di surimono (piccole stampe di felicitazioni e di carattere
vario) e di stampe con vedute (Belle vedute della capitale d'Oriente,
Cinquantatré stazioni del Tokaido), con le quali affermò i caratteri più
autentici della sua personalità . La costruzione dei paesaggi di Hokusai
si realizzò attraverso lo studio dello stile occidentale, interpretato
e
adattato alle tradizioni e al gusto della cultura giapponese.
Approfondito conoscitore delle tecniche del disegno, seppe fondere il
paesaggio con la figura umana secondo uno stile originale e di estrema
sintesi formale. Nelle sue opere tardive, Hokusai utilizzò uno stile
brusco, pittoresco e vario, ed un metodo di colorazione che rendeva i
suoi lavori molto più cupi, com?è evidente nell'imponente ?Gruppo di
artigiani che costruiscono una barca?. Tra le sue opere più note: la
?Mangwa? (bozzetti sparsi), una serie di schizzi in quindici album e la
serie di xilografie conosciute complessivamente come le ?vedute del
Monte Fuji? che rappresentano la stessa veduta raffigurata in diversi
momenti e ?la grande onda?, sopra raffigurata.
Le sue stampe, come quelle di altri incisori giapponesi, giunsero a
Parigi a metà del IXX secolo, ottennero un grande successo e molti
cominciarono a collezionarle, soprattutto pittori impressionisti come
Claude Monet, Edgar Degas e Henri Toulouse-Lautrec, le cui opere
subirono grandemente l'influenza degli artisti giapponesi.
Per un certo periodo visse nella povertà estrema e pur avendo guadagnato
delle somme tali da assicurargli un minimo di benessere, rimase povero
descrivendosi orgogliosamente come un contadino.
Attento studente fino al termine della sua lunga vita tanto da affermare
nel suo letto di morte: "Se il cielo mi avesse concesso altri cinque
anni, sarei diventato un grande pittore". Morì il 10 maggio del 1849.
?L?arte antica? di via Volta 9 a Torino è una storica galleria torinese
specializzata in stampe originali antiche, moderne e giapponesi. Fu
fondata nel 1956 da Ferdinando Salamon, padre di Silverio, l?attuale
proprietario. Per la terza volta ospita le opere del Maestro giapponese
dopo le esposizioni del 1969 e del 1989 occupandosi da sempre di grandi
artisti: da De Chirico a Casorati, da Carrà a Mirò passando attraverso
Chagall.
La stesura delle schede tecniche, bibliografiche, critiche ed
iconografiche che accompagnano ogni opera presentata, è supportata dalla
grande biblioteca: oltre 8000 volumi di stampe storia dell?arte raccolti
nei numerosi anni di quotidiano contatto con le stampe.
La galleria ha inoltre partecipato a tutte le 23 edizioni della Biennale
dell?Antiquariato di Palazzo Strozzi a Firenze.
21
aprile 2005
Hokusai – I capolavori
Dal 21 aprile al 18 giugno 2005
arte antica
Location
L’ARTE ANTICA
Torino, Via Alessandro Volta, 9, (Torino)
Torino, Via Alessandro Volta, 9, (Torino)
Orario di apertura
dalle 10 alle 12,30 e dalle 16,00 alle 19,30, chiusura il lunedì mattina
Ufficio stampa
ADFARM&CHICAS
Autore