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Honoré Daumier – L’arte della litografia nelle caricature di costume
E’ una mostra a carattere storico che presenta alcune litografie originali di Daumier, con la quale la Scuola Internazionale di Grafica intende ricordare colui che è considerato padre della litografia intesa come “arte” nel duecentenario della nascita.
Comunicato stampa
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In occasione del duecentenario dalla nascita del grande artista francese, la Scuola Internazionale di Grafica, in collaborazione con l’Associazione Culturale Toulouse Lautrec, presenta a Venezia una mostra che espone una selezione di interessanti litografie originali di Honoré Daumier: non sono le più conosciute caricature politiche, bensì profonde ed ironiche satire di costume, nelle quali Daumier fa rivivere un’epoca, l’800 francese, ma che restano attualissime per la concretezza del messaggio veicolato. Basterebbe cambiare le fogge degli abiti, o inserire un’automobile al posto di una carrozza a cavalli, ed ecco che si avrebbero opere di denuncia della nostra società contemporanea, graffianti e polemiche come fossero vignette appena pubblicate in qualche quotidiano.
Le opere in mostra, circa una ventina, appartengono alla collezione di stampe di Valter Gattei, e sono tutte ritagli originali del quotidiano Le Charivari, per il quale Daumier lavorò dal 1836 fino al 1860. Il teatro, la moda, l’attrattiva delle Esposizioni Internazionali, sono presi di mira attraverso la rappresentazione di ricchi borghesi intrappolati nei loro scomodissimi abiti all’ultimo grido, corrucciati mentre osservano al monocolo lo spettacolo sottostante, o mentre succhiano bastoncini di zucchero a teatro. La gente è il soggetto preferito dell’artista: la riprende per la strada, seduta al caffè, alle prese con piccole e grandi azioni quotidiane. Acuto osservatore della vita parigina, che considerava uno spettacolo affascinante, non ritraeva dal vivo i suoi soggetti, bensì preferiva memorizzare ciò che gli accadeva attorno per poi rielaborare il tutto sulla pietra litografica, con quel suo segno energico, rapido, morbido e vellutato. Il segno di Daumier è considerato una vera e propria rivoluzione per l’epoca: nei manuali ottocenteschi si consigliava infatti ai litografi di utilizzare matite ben appuntite, e di tratteggiare con segni incrociati e regolari per ottenere le diverse tonalità. Lui invece preferiva usare “avanzi di matita” , dando così ai suoi disegni una vitalità ed una profondità mai viste prima. Quello di Daumier è un segno duro, espressivo, a volte pesante, riesce a far vibrare ogni immagine, ad infondere movimento e forza, grazie anche all’evidenza plastica del chiaroscuro.
Durante l’inaugurazione della mostra, che si terrà sabato 30 agosto alle 18.30, verrà presentato il “libro manufatto” di Marcello De Vecchi, Il buon Daumier. Il libro non è un vero e proprio libro d’artista, come tiene a specificare l’autore, bensì un libro fatto a mano e stampato in più copie in digitale, che ricostruisce in modo completo, ma semplice e “per tutti”, la vita e l’opera di Daumier, considerato padre della litografia intesa come forma d’arte.
Nicoletta Consentino
Le opere in mostra, circa una ventina, appartengono alla collezione di stampe di Valter Gattei, e sono tutte ritagli originali del quotidiano Le Charivari, per il quale Daumier lavorò dal 1836 fino al 1860. Il teatro, la moda, l’attrattiva delle Esposizioni Internazionali, sono presi di mira attraverso la rappresentazione di ricchi borghesi intrappolati nei loro scomodissimi abiti all’ultimo grido, corrucciati mentre osservano al monocolo lo spettacolo sottostante, o mentre succhiano bastoncini di zucchero a teatro. La gente è il soggetto preferito dell’artista: la riprende per la strada, seduta al caffè, alle prese con piccole e grandi azioni quotidiane. Acuto osservatore della vita parigina, che considerava uno spettacolo affascinante, non ritraeva dal vivo i suoi soggetti, bensì preferiva memorizzare ciò che gli accadeva attorno per poi rielaborare il tutto sulla pietra litografica, con quel suo segno energico, rapido, morbido e vellutato. Il segno di Daumier è considerato una vera e propria rivoluzione per l’epoca: nei manuali ottocenteschi si consigliava infatti ai litografi di utilizzare matite ben appuntite, e di tratteggiare con segni incrociati e regolari per ottenere le diverse tonalità. Lui invece preferiva usare “avanzi di matita” , dando così ai suoi disegni una vitalità ed una profondità mai viste prima. Quello di Daumier è un segno duro, espressivo, a volte pesante, riesce a far vibrare ogni immagine, ad infondere movimento e forza, grazie anche all’evidenza plastica del chiaroscuro.
Durante l’inaugurazione della mostra, che si terrà sabato 30 agosto alle 18.30, verrà presentato il “libro manufatto” di Marcello De Vecchi, Il buon Daumier. Il libro non è un vero e proprio libro d’artista, come tiene a specificare l’autore, bensì un libro fatto a mano e stampato in più copie in digitale, che ricostruisce in modo completo, ma semplice e “per tutti”, la vita e l’opera di Daumier, considerato padre della litografia intesa come forma d’arte.
Nicoletta Consentino
30
agosto 2008
Honoré Daumier – L’arte della litografia nelle caricature di costume
Dal 30 agosto al 10 settembre 2008
disegno e grafica
Location
SCUOLA INTERNAZIONALE DI GRAFICA
Venezia, Cannaregio Calle seconda del Cristo, 1798, (Venezia)
Venezia, Cannaregio Calle seconda del Cristo, 1798, (Venezia)
Orario di apertura
Lunedì-Venerdì, 10-13/14-19
Vernissage
30 Agosto 2008, ore 18.30
Autore