In mostra per la prima volta nella storica Galleria romana Fidia, i due giovani artisti, Elisabetta Blasi – Pierfrancesco Dugoni, che hanno adottato il nome collettivo Hot-Dog e che dal 2007 hanno deciso di dedicarsi a tempo pieno ad una ricerca sperimentale, che si muove sulla scia dell’arte pop, per esprimere il disagio della loro generazione nei confronti del proprio tempo, tra rifiuto dei valori tradizionali, disoccupazione ed emarginazione giovanile, crisi esistenziali ed emergere di nuovi miti.

Non avevano una specifica formazione artistica, ma un bagaglio di esperienze e riflessioni comuni che si erano confidati fin dall’adolescenza (lei ragazza liceale e poi studentessa di scienza della comunicazione, lui addentratosi negli studi di sociologia) e che ad un certo momento hanno scoperto essere in realtà comuni a molti della loro generazione. Di qui il bisogno di manifestarle col linguaggio visivo proprio dei media che hanno accompagnato la loro crescita, ma rovesciandone il senso: sicché, laddove nei media queste stesse immagini hanno un intento suasorio o edificante, qui diventano ludiche e demistificanti, sottolineando la frattura sempre più profonda tra una società come quella italiana, ferma sul suo passato, e i giovani che cercano nuovi miti (e forse anche nuovi idoli) con cui identificarsi e per cui entusiasmarsi.

Questi lavori perciò vanno letti come testimonianza di un fenomeno culturale di cui prendere coscienza, e i loro esiti estetici accolti nella loro varietà, propria di una sperimentazione che procede anche per tentativi, ma in una direzione già ben definita: l’analisi del mondo artificiale che ha invaso le nostre (e soprattutto le loro) esistenze.

Benito Recchilongo