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Hotel A+A International
Gli spazi della Galleria A+A cambieranno veste e funzionalità trasformandosi in Hotel A+A International.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un esperimento espositivo proposto in occasione del laboratorio del 15° Corso per Curatori di Mostre ed Eventi Artistici proposto da Xac – Centro Sperimentale per le Arti e la Comunicazione, scuola di nuova generazione ideata per dare continuità alle attività didattiche della Galleria A+A.
Il laboratorio, ideato e organizzato da Domitilla Musella, è frutto del percorso didattico proposto ai giovani curatori che hanno frequentato il corso. Un’occasione unica di mettere in pratica ciò che è stato acquisito a livello teorico e riversarlo in concreto in un progetto curatoriale.
Durante il corso gli aspiranti curatori hanno interagito con la poetica, la pratica artistica e l’eclettico linguaggio espressivo di Thomas Braida, Goran Gogić, Nebojša Despotovic, Aleksander Velišček.
Giovani artisti incontratisi all’accademia di Belle Arti di Venezia e legati dall’appartenenza ad uno specifico background culturale – l’ex Jugoslavia – che contamina le loro ricerche sia concettualmente che iconograficamente favorendo, in alcuni casi, la creazione di sperimentazioni corali.
I curatori hanno creato un percorso narrativo esplicato nella selezione delle opere e nell’ordinamento allestitivo, creando un percorso scandito da due precisi livelli narrativi.
Il fruitore si troverà inizialmente di fronte alla poetica di ogni singolo artista, ne conoscerà l’approccio e l’indagine sul medium pittorico.
Si specchierà nei volti dilatati di Nebojša Despotović, una dimensione espressiva fatta di frammenti alterati da tratti e colori ectoplasmatici che proiettano l’osservatore in una dimensione onirica da cui emergono immagini rarefate e distorte. Una pittura liquida che si amalgama allo sfondo, proponendo un impianto scenografico improbabile che proietta la fruizione su piani percettivi differenti. Si immergerà poi nell’universo parallelo creato da Thomas Braida, dove le angosce e le paure assumono sembianze di mostri - tra cui possiamo intravedere gli eroi che hanno popolato le favole e i cartoni della nostra infanzia. Creature irriverenti che disobbediscono alla bidimensionalità della tela per prendere vita in eclettiche composizioni scultoree.
Tornerà poi alla realtà, scontrandosi duramente con il realismo di Aleksander Velišček. Che ci presenta i personaggi che hanno plasmato le icone della storia politica, ideologica e sociale dell’ex Jugoslavia. Scatti di una ritualità del potere che l’artista reinterpreta formalmente servendosi di diversi medium, reinterpretandone, così, codici e linguaggi.
E infine empatizzerà. Incontrerà la dimensione pubblico-celebrativa evocata dalle tele di Goran Gogić, una descrizione della vita di una comunità dove momenti festivi e ludici si alternano all’orrore della guerra, dei crimini e della violenza, costanti della nostra società spesso sublimate nel bombardamento mediatico a cui siamo quotidianamente sottoposti.
Sia la struttura della mostra che gli oggetti d’arte, saranno poi stravolti.
La Galleria A+A – Il Centro Espositivo Sloveno – si trasformerà in un hotel, kitch e decadente, evocato da opere corali e una serie di oggetti.Una parodia espositiva che ripropone simbolicamente la storia di un territorio specifico attraverso un’ibridazione - insita nella natura stessa dell’area balcanica – di segni e significati diversi, creando un ponte di collegamento tra culture differenti.
Il laboratorio, ideato e organizzato da Domitilla Musella, è frutto del percorso didattico proposto ai giovani curatori che hanno frequentato il corso. Un’occasione unica di mettere in pratica ciò che è stato acquisito a livello teorico e riversarlo in concreto in un progetto curatoriale.
Durante il corso gli aspiranti curatori hanno interagito con la poetica, la pratica artistica e l’eclettico linguaggio espressivo di Thomas Braida, Goran Gogić, Nebojša Despotovic, Aleksander Velišček.
Giovani artisti incontratisi all’accademia di Belle Arti di Venezia e legati dall’appartenenza ad uno specifico background culturale – l’ex Jugoslavia – che contamina le loro ricerche sia concettualmente che iconograficamente favorendo, in alcuni casi, la creazione di sperimentazioni corali.
I curatori hanno creato un percorso narrativo esplicato nella selezione delle opere e nell’ordinamento allestitivo, creando un percorso scandito da due precisi livelli narrativi.
Il fruitore si troverà inizialmente di fronte alla poetica di ogni singolo artista, ne conoscerà l’approccio e l’indagine sul medium pittorico.
Si specchierà nei volti dilatati di Nebojša Despotović, una dimensione espressiva fatta di frammenti alterati da tratti e colori ectoplasmatici che proiettano l’osservatore in una dimensione onirica da cui emergono immagini rarefate e distorte. Una pittura liquida che si amalgama allo sfondo, proponendo un impianto scenografico improbabile che proietta la fruizione su piani percettivi differenti. Si immergerà poi nell’universo parallelo creato da Thomas Braida, dove le angosce e le paure assumono sembianze di mostri - tra cui possiamo intravedere gli eroi che hanno popolato le favole e i cartoni della nostra infanzia. Creature irriverenti che disobbediscono alla bidimensionalità della tela per prendere vita in eclettiche composizioni scultoree.
Tornerà poi alla realtà, scontrandosi duramente con il realismo di Aleksander Velišček. Che ci presenta i personaggi che hanno plasmato le icone della storia politica, ideologica e sociale dell’ex Jugoslavia. Scatti di una ritualità del potere che l’artista reinterpreta formalmente servendosi di diversi medium, reinterpretandone, così, codici e linguaggi.
E infine empatizzerà. Incontrerà la dimensione pubblico-celebrativa evocata dalle tele di Goran Gogić, una descrizione della vita di una comunità dove momenti festivi e ludici si alternano all’orrore della guerra, dei crimini e della violenza, costanti della nostra società spesso sublimate nel bombardamento mediatico a cui siamo quotidianamente sottoposti.
Sia la struttura della mostra che gli oggetti d’arte, saranno poi stravolti.
La Galleria A+A – Il Centro Espositivo Sloveno – si trasformerà in un hotel, kitch e decadente, evocato da opere corali e una serie di oggetti.Una parodia espositiva che ripropone simbolicamente la storia di un territorio specifico attraverso un’ibridazione - insita nella natura stessa dell’area balcanica – di segni e significati diversi, creando un ponte di collegamento tra culture differenti.
28
giugno 2010
Hotel A+A International
Dal 28 giugno al 05 luglio 2010
arte contemporanea
Location
A PLUS A GALLERY
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Orario di apertura
ore 11-14 e 15-18
Vernissage
28 Giugno 2010, ore 18.00
Autore
Curatore