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HS20. Codice esploratori
Hitech Systems celebra il ventennale dalla fondazione
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In concomitanza con il ventennale dell’azienda Hitech Systems, venerdì 5 ottobre alle ore 19.30, inaugura “HS20 - codice esploratori”, la mostra, a cura di Claudio Cravero, che traccia un immaginario visivo sui temi del viaggio e delle diversità culturali.
In HS20 Codice esploratori, che è la sigla dell’azienda interpretato secondo un eventuale codice-rotta, il curatore identifica l’azienda con la figura di Marco Polo, il mercante veneziano che, con la sua avventura quasi venticinquennale in Oriente (1271-1295), documentata nel trattato Il Milione, ha saputo tracciare nuove prospettive portando alla scoperta di confini e territori prima di allora sconosciuti.
Nell’intenzione di mettere in relazione Hitech Systems con i linguaggi dell’arte contemporanea, Elena Arzuffi, Stefania Galegati, Enrico Tealdi, Stefano Tordiglione e Italo Zuffi, gli artisti testimoni con i loro lavori del presente, disegnano e ripercorrono una geografia non solo territoriale ma anche emotiva che, proprio come in un viaggio, mette in evidenza le differenze culturali, la comprensione che ogni individuo ha delle altre realtà attraverso gli stereotipi, le diverse lingue e i preconcetti che possono sottendere ogni tipo di confronto.
“Domestic Parkour”, ad esempio, è il nuovo video in mostra di Elena Arzuffi, una riflessione visiva sulle possibilità che l’uomo ha di interagire con l'ambiente esterno, la società, le strutture, ma anche sulla condizione di labilità dell’essere umano, ben rappresentata dai quotidiani tragitti che compie nella ricerca di una legittimazione del suo operare.
“Implosion” è invece il lavoro di Stefania Galegati, un video in cui è nuovamente protagonista l’essere umano. Autore di riti di massa, l’uomo è ripreso dall’obiettivo di Galegati nelle sue contraddizioni, manie e paradossi, negli stessi stereotipi in cui spesso è intrappolato. Un trattato di sociologia contemporanea, autentico riflesso della collettività in cui ogni individuo, per quanto diverso, sembra simile all’altro. Nella serie “I viaggiatori”, i soggetti ritratti da Enrico Tealdi, vi è l’accenno allo spostamento, quello fisico e quello simbolico delle immagini di un album di famiglia conservate nel tempo. I suoi viandanti, sfocati e rarefatti nella materia pittorica, non sono gli stranieri che appartengono al luogo nuovo nel quale si trovano, ma sono coloro che contemporaneamente stanno lontani e vicini alle due culture, quella di arrivo e provenienza.
“U.M.O.” è, invece, il video di Stefano Tordiglione, artista da anni impegnato nell’elaborazione di forme che uniscono serie di opposti apparentemente inconciliabili. Il suo U.M.O., che ironicamente è l’acronimo di Unidentified Moving Object, si impone nel video con la sua presenza misteriosa, a tratti aliena, a tratti spirituale, come monito di situazioni rivelatrici dell’essenza delle cose.
A collegare tutti gli interventi, infine, è “My name in London”, l’installazione sonora di Italo Zuffi che, costituita esclusivamente dal suono, ripete in loop il nome proprio dell’artista pronunciato in terra inglese; differenti accenti, inflessioni e interpretazioni di un nome che, nella lingua e nella percezione anglosassone, diventa la suggestione di una nazione, dell’Italia evocata come eco necessaria e imprescindibile dal suono.
Le immagini, i suoni e le parole di HS20 rimandano alla memoria di epoche lontane e, ripercorrendo in quest’occasione la figura di Marco Polo, si pongono come segni del presente che cambia, si muove e che cresce.
In HS20 Codice esploratori, che è la sigla dell’azienda interpretato secondo un eventuale codice-rotta, il curatore identifica l’azienda con la figura di Marco Polo, il mercante veneziano che, con la sua avventura quasi venticinquennale in Oriente (1271-1295), documentata nel trattato Il Milione, ha saputo tracciare nuove prospettive portando alla scoperta di confini e territori prima di allora sconosciuti.
Nell’intenzione di mettere in relazione Hitech Systems con i linguaggi dell’arte contemporanea, Elena Arzuffi, Stefania Galegati, Enrico Tealdi, Stefano Tordiglione e Italo Zuffi, gli artisti testimoni con i loro lavori del presente, disegnano e ripercorrono una geografia non solo territoriale ma anche emotiva che, proprio come in un viaggio, mette in evidenza le differenze culturali, la comprensione che ogni individuo ha delle altre realtà attraverso gli stereotipi, le diverse lingue e i preconcetti che possono sottendere ogni tipo di confronto.
“Domestic Parkour”, ad esempio, è il nuovo video in mostra di Elena Arzuffi, una riflessione visiva sulle possibilità che l’uomo ha di interagire con l'ambiente esterno, la società, le strutture, ma anche sulla condizione di labilità dell’essere umano, ben rappresentata dai quotidiani tragitti che compie nella ricerca di una legittimazione del suo operare.
“Implosion” è invece il lavoro di Stefania Galegati, un video in cui è nuovamente protagonista l’essere umano. Autore di riti di massa, l’uomo è ripreso dall’obiettivo di Galegati nelle sue contraddizioni, manie e paradossi, negli stessi stereotipi in cui spesso è intrappolato. Un trattato di sociologia contemporanea, autentico riflesso della collettività in cui ogni individuo, per quanto diverso, sembra simile all’altro. Nella serie “I viaggiatori”, i soggetti ritratti da Enrico Tealdi, vi è l’accenno allo spostamento, quello fisico e quello simbolico delle immagini di un album di famiglia conservate nel tempo. I suoi viandanti, sfocati e rarefatti nella materia pittorica, non sono gli stranieri che appartengono al luogo nuovo nel quale si trovano, ma sono coloro che contemporaneamente stanno lontani e vicini alle due culture, quella di arrivo e provenienza.
“U.M.O.” è, invece, il video di Stefano Tordiglione, artista da anni impegnato nell’elaborazione di forme che uniscono serie di opposti apparentemente inconciliabili. Il suo U.M.O., che ironicamente è l’acronimo di Unidentified Moving Object, si impone nel video con la sua presenza misteriosa, a tratti aliena, a tratti spirituale, come monito di situazioni rivelatrici dell’essenza delle cose.
A collegare tutti gli interventi, infine, è “My name in London”, l’installazione sonora di Italo Zuffi che, costituita esclusivamente dal suono, ripete in loop il nome proprio dell’artista pronunciato in terra inglese; differenti accenti, inflessioni e interpretazioni di un nome che, nella lingua e nella percezione anglosassone, diventa la suggestione di una nazione, dell’Italia evocata come eco necessaria e imprescindibile dal suono.
Le immagini, i suoni e le parole di HS20 rimandano alla memoria di epoche lontane e, ripercorrendo in quest’occasione la figura di Marco Polo, si pongono come segni del presente che cambia, si muove e che cresce.
05
ottobre 2007
HS20. Codice esploratori
05 ottobre 2007
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
HITECH SYSTEMS
Leinì, Strada Provinciale Di Caselle, 63, (Torino)
Leinì, Strada Provinciale Di Caselle, 63, (Torino)
Vernissage
5 Ottobre 2007, dalle ore 19,00 alle ore 23,30
Ufficio stampa
CANTIERE48
Autore
Curatore