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Hubert Scheibl – From Monday to Monday
La mostra è quasi un’unica opera complessiva che coinvolge l’intero castello dove per la prima volta l’artista mette in scena il suo mondo privato, quello che abita il suo studio viennese. Si racconta attraverso grandi tele, opere su carta, ma anche sculture, o meglio, piccoli stravaganti oggetti ripensati in chiave e dimensioni umane
Comunicato stampa
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La Fondazione “Dozza città d'arte” in collaborazione con la Galleria Torbandena di Trieste inaugura domenica 22 giugno From Monday to Monday, una mostra-progetto dell'artista viennese Hubert Scheibl, curata da Marilena Pasquali e Alessandro Rosada.
L'artista austriaco, ispirato dalle suggestioni della Rocca Sforzesca, questo luogo così antico appoggiato tra i profili delle colline imolesi, ha realizzato un percorso tematico che si snoda attraverso le 13 sale della Pinacoteca e del sottostante Piano nobile. Il bizzarro mondo di Scheibl convive con la quiete delle stanze della Rocca che viene trasformata in un labirinto senza uscita. La mostra è quasi un’unica opera complessiva che coinvolge l’intero castello dove per la prima volta l’artista mette in scena il suo mondo privato, quello che abita il suo studio viennese. Si racconta attraverso grandi tele, opere su carta, ma anche sculture, o meglio, piccoli stravaganti oggetti ripensati in chiave e dimensioni umane.
La pittura è il linguaggio in cui meglio si identifica Hubert Scheibl perchè legata in modo diretto con il movimento del corpo umano. “La pittura è documento fisico della mia mano ed espressione della mia mente”, ci dice l’artista, attratto comunque anche da altre forme espressive come il cinema, da cui prende la rapidità del gesto e la subitaneità di certe apparizioni anche inquietanti (tra i suoi idoli c’è Alfred Hitchcock), la fotografia per la pulizia dell’inquadratura e la messa a fuoco del particolare, la musica per il ritmo, le pause raffinate e i silenzi, e infine la poesia per il procedere per analogie e metafore.
From Monday to Monday, come suggerisce il titolo, rappresenta la sua settimana virtuale, scandita giorno dopo giorno dal ritmo delle stanze. “Qui – come sottolinea Marilena Pasquali - l’artista sente di aver trovato una nuova casa, e per ciò vi si trasferisce, con opere a lui molto care e con altre dipinte apposta per quest’estate italiana.”
Questa settimana ideale parte dalla Dream Room / Saturday il giorno che l'artista dedica al sogno: ad accogliere lo spettatore oltre ad una serie di grandi tele dal sapore onirico, uno scheletro di coccodrillo lungo due metri e mezzo. Si passa poi alla Sex Room / Sunday, in cui il riferimento alla sua idea di sessualità, oltre che da una grande tela ed alcune scomposte opere su carta, si materializza in un grande uovo di vetroresina, semiaperto, di un metro di lunghezza.
Si passa poi, come capitoli di un racconto, attraverso la Dogs Room / Monday (il lunedì è per tutti un giorno da cani!) dove campeggia una grande tela bianca con due sagome di cani, rampanti come in una figura araldica, la Secrets Room / Tuesday, dove la natura purificatrice è rappresentata da quattro meravigliose grandi tele, ad ancora la Universe Room / Wednesday, meditazione pittorica sullo spazio infinito.
Al piano Piano nobile alcuni degli ambienti, tra cui la Sala Pasinelli e la Stanza del Papa si trasformeranno rispettivamente nella Movie Room, dove alcune grandi tele rimandano a certi grandi geni del cinema internazionale a cui l'artista è particolarmente legato, come nel delicato omaggio a “2001:Odissea nello Spazio” di Stanley Kubrick, e nella Freud Room dove una serie di colorati tubetti di vernice, metaforica rappresentazione dell'artista stesso, prodotti in silicone e alti un metro e mezzo, stanno ben spremuti seduti su delle sedie.
Ecco dunque un pezzo dell’universo di Scheibl, ironico, stravagante, fatto di quadri straordinari ma anche pieno di cose e oggetti bizzarri che lo circondano ed a cui lui fa costante riferimento.
Hubert Scheibl è nato nel 1952 a Gmunden, vive e lavora a Vienna. Negli ultimi anni l'opera di Scheibl è stata esposta in diversi musei e fondazioni di tutto il mondo: dalla Biennale di San Paulo alla Fundación La Caixa di Barcellona, dallo Shanghai Modern Art Museum al Museo Pecci di Prato, dal Rupertinum di Salisburgo al MUMOK di Vienna. La Galerie Thaddeus Ropac, che da tempo rappresenta internazionalmente l'artista, la Toni Shafrazi Gallery di New York e la Galerie Forsblom di Helsinki sono solo alcuni tra gli importanti spazi privati con cui l'artista ha collaborato nel corso della sua carriera.
Il Museo dell'Albertina di Vienna dedicherà una mostra personale al pittore austriaco nell'autunno di quest'anno, contemporaneamente alla personale che si aprirà alla Galerie Ropac di Parigi.
La mostra di Dozza sarà accompagnata da un libro, realizzato tra Vienna e l'Italia, in cui saranno documentate tutte le installazioni e le opere in mostra. Il testo introduttivo è di Marilena Pasquali.
L'artista austriaco, ispirato dalle suggestioni della Rocca Sforzesca, questo luogo così antico appoggiato tra i profili delle colline imolesi, ha realizzato un percorso tematico che si snoda attraverso le 13 sale della Pinacoteca e del sottostante Piano nobile. Il bizzarro mondo di Scheibl convive con la quiete delle stanze della Rocca che viene trasformata in un labirinto senza uscita. La mostra è quasi un’unica opera complessiva che coinvolge l’intero castello dove per la prima volta l’artista mette in scena il suo mondo privato, quello che abita il suo studio viennese. Si racconta attraverso grandi tele, opere su carta, ma anche sculture, o meglio, piccoli stravaganti oggetti ripensati in chiave e dimensioni umane.
La pittura è il linguaggio in cui meglio si identifica Hubert Scheibl perchè legata in modo diretto con il movimento del corpo umano. “La pittura è documento fisico della mia mano ed espressione della mia mente”, ci dice l’artista, attratto comunque anche da altre forme espressive come il cinema, da cui prende la rapidità del gesto e la subitaneità di certe apparizioni anche inquietanti (tra i suoi idoli c’è Alfred Hitchcock), la fotografia per la pulizia dell’inquadratura e la messa a fuoco del particolare, la musica per il ritmo, le pause raffinate e i silenzi, e infine la poesia per il procedere per analogie e metafore.
From Monday to Monday, come suggerisce il titolo, rappresenta la sua settimana virtuale, scandita giorno dopo giorno dal ritmo delle stanze. “Qui – come sottolinea Marilena Pasquali - l’artista sente di aver trovato una nuova casa, e per ciò vi si trasferisce, con opere a lui molto care e con altre dipinte apposta per quest’estate italiana.”
Questa settimana ideale parte dalla Dream Room / Saturday il giorno che l'artista dedica al sogno: ad accogliere lo spettatore oltre ad una serie di grandi tele dal sapore onirico, uno scheletro di coccodrillo lungo due metri e mezzo. Si passa poi alla Sex Room / Sunday, in cui il riferimento alla sua idea di sessualità, oltre che da una grande tela ed alcune scomposte opere su carta, si materializza in un grande uovo di vetroresina, semiaperto, di un metro di lunghezza.
Si passa poi, come capitoli di un racconto, attraverso la Dogs Room / Monday (il lunedì è per tutti un giorno da cani!) dove campeggia una grande tela bianca con due sagome di cani, rampanti come in una figura araldica, la Secrets Room / Tuesday, dove la natura purificatrice è rappresentata da quattro meravigliose grandi tele, ad ancora la Universe Room / Wednesday, meditazione pittorica sullo spazio infinito.
Al piano Piano nobile alcuni degli ambienti, tra cui la Sala Pasinelli e la Stanza del Papa si trasformeranno rispettivamente nella Movie Room, dove alcune grandi tele rimandano a certi grandi geni del cinema internazionale a cui l'artista è particolarmente legato, come nel delicato omaggio a “2001:Odissea nello Spazio” di Stanley Kubrick, e nella Freud Room dove una serie di colorati tubetti di vernice, metaforica rappresentazione dell'artista stesso, prodotti in silicone e alti un metro e mezzo, stanno ben spremuti seduti su delle sedie.
Ecco dunque un pezzo dell’universo di Scheibl, ironico, stravagante, fatto di quadri straordinari ma anche pieno di cose e oggetti bizzarri che lo circondano ed a cui lui fa costante riferimento.
Hubert Scheibl è nato nel 1952 a Gmunden, vive e lavora a Vienna. Negli ultimi anni l'opera di Scheibl è stata esposta in diversi musei e fondazioni di tutto il mondo: dalla Biennale di San Paulo alla Fundación La Caixa di Barcellona, dallo Shanghai Modern Art Museum al Museo Pecci di Prato, dal Rupertinum di Salisburgo al MUMOK di Vienna. La Galerie Thaddeus Ropac, che da tempo rappresenta internazionalmente l'artista, la Toni Shafrazi Gallery di New York e la Galerie Forsblom di Helsinki sono solo alcuni tra gli importanti spazi privati con cui l'artista ha collaborato nel corso della sua carriera.
Il Museo dell'Albertina di Vienna dedicherà una mostra personale al pittore austriaco nell'autunno di quest'anno, contemporaneamente alla personale che si aprirà alla Galerie Ropac di Parigi.
La mostra di Dozza sarà accompagnata da un libro, realizzato tra Vienna e l'Italia, in cui saranno documentate tutte le installazioni e le opere in mostra. Il testo introduttivo è di Marilena Pasquali.
22
giugno 2008
Hubert Scheibl – From Monday to Monday
Dal 22 giugno al 28 settembre 2008
arte contemporanea
Location
ROCCA SFORZESCA – PINACOTECA
Dozza, Piazzale Rocca, (Bologna)
Dozza, Piazzale Rocca, (Bologna)
Biglietti
euro 5
Orario di apertura
tutti i giorni, escluso il lunedì,
10–12.30 e 15–18.30, la domenica 10–13 e 15–19.30
Vernissage
22 Giugno 2008, ore 18.30
Ufficio stampa
DAVIS & CO.
Autore
Curatore