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Hugo Canoilas – Can it be all so simple
Can it be all so simple, è una mostra di pittura che presenta immagini della natura, immagini che mirano ad offrire ad un primo sguardo una natura che sembra nuova.
Comunicato stampa
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//Press release
collicaligreggi ha il piacere di presentarvi „‟Can it be all so simple‟‟ la seconda mostra personale di Hugo Canoilas nella nostra galleria.
Può essere che sia tutto così semplice è una nuova serie di dipinti basati su immagini prese dalla natura, scelte e messe insieme liberamente.
I dipinti si inseriscono nella scena contemporanea allo stesso modo dell’uomo in possesso di una clava e vestito con pelle animale presente in qualsiasi film di fantascienza, funzionano per lo spettatore come contenitori di sensazioni pure - dalla paura alla speranza.
Le immagini, tratte dai libri didattici – rappresentano animali e piante poco conosciute, per la maggior parte abitanti del mare profondo, e possono essere intese come metafora della condizione di incertezza nel quale noi viviamo. Esse sono dipinte con superfici piatte intensamente colorate, ma al contempo in grado di generare profondità alla composizione.
Canoilas ha realizzato i dipinti con inchiostri su una tela non preparata, con una tecnica che svela sia gli aspetti concettuali che performativi del suo lavoro. L’utilizzo dell’inchiostro applicato su tela lo avvicina ad alcune pratiche orientali di pittura e calligrafia. La sua pratica sembra muoversi tra lo "Zen nell'arte di Eugen Herrigel", il tiro con l'arco (dove mente e corpo diventano un tutt’uno) e la "Fenomenologia della percezione" di Merleau Ponty.
La pittura si manifesta tra pensiero e gesto, dipingendo con l'inchiostro si possono cogliere tutti gli errori e le decisioni, il dipinto diventa una sorta di strumento in grado di misurare il limite del fallimento umano.
Ogni errore non può essere ritrattato come con la tecnica ad olio. Nei quadri di Canoilas l'errore è un elemento che permette di espandere il pensiero e la consapevolezza. Il cosiddetto errore diventa consapevolmente necessario sulla tela. A prima vista, ogni animale è chiaramente descritto, ma quando si esamina attentamente, si comprende che il dipingere si esprime attraverso azioni rapide o estenuanti performance.
Una qualità distintiva del lavoro di Canoilas è sempre stata la sua visione orizzontale e stratificata della realtà, in contrapposizione all'idea che le cose accadano per ragioni di causa e effetto.
Fagocita il quotidiano, e lo ripropone alla vita, filtrato dalla sua arte.
E dal momento che questo filtro è opposto alla pura forma (Dyonisiaco opposto all'Apollonico), egli propone una molteplicità di possibilità rispetto a una singola narrazione o modo di intendere, i dipinti e la realtà si propongono in entrambe le forme e contenuti.
In passato questa produzione eterogenea lo ha portato a produrre cicli autonomi di lavoro diversi nello stile, nei media e nei contenuti. Una scelta che esprime la libertà e l'unicità, ma anche la resistenza alla commodification del suo lavoro (in gergo economico accade quando beni o servizi di un determinato mercato perdono la loro differenziazione e diventano di basso valore).
In questa mostra si trova invece eterogeneità - all'interno di questa famiglia di opere, determinata dai suoi motivi e dallo strumento tecnico.
L'autore ha permesso a ciascuno di questi dipinti di accadere, davanti a lui, allettato dalla possibilità di accrescere il proprio sé. Ciò avviene all'interno di una certa autonomia della pittura o di un modus operandi dove i significati sono nebulosi e intendono definire una fine.
Nello spazio della galleria, queste tele divorano tutto intorno a sé per la loro qualità magnetica, una gamma assertiva e ricca di colori che cattura, quasi abbagliante, l'occhio.
I dipinti, allestiti come se fossero parte di un fumetto, ricordano la questione del dipinto in rapporto allo spettatore proposta da Ad Reinhardt nella serie "Come guardare l'arte": cosa rappresenti?
Su un cammino fatto di pura libertà e responsabilità non esiste una verità assoluta, ma un insieme di possibilità che si dispiegano in base a come questi dipinti diventano proiezioni del visitatore.
Utilizzando un linguaggio più adatto ad uno spirito anarchico, le caratteristiche di questa serie di opere creano un luogo dove coesistono le differenze.
collicaligreggi ha il piacere di presentarvi „‟Can it be all so simple‟‟ la seconda mostra personale di Hugo Canoilas nella nostra galleria.
Può essere che sia tutto così semplice è una nuova serie di dipinti basati su immagini prese dalla natura, scelte e messe insieme liberamente.
I dipinti si inseriscono nella scena contemporanea allo stesso modo dell’uomo in possesso di una clava e vestito con pelle animale presente in qualsiasi film di fantascienza, funzionano per lo spettatore come contenitori di sensazioni pure - dalla paura alla speranza.
Le immagini, tratte dai libri didattici – rappresentano animali e piante poco conosciute, per la maggior parte abitanti del mare profondo, e possono essere intese come metafora della condizione di incertezza nel quale noi viviamo. Esse sono dipinte con superfici piatte intensamente colorate, ma al contempo in grado di generare profondità alla composizione.
Canoilas ha realizzato i dipinti con inchiostri su una tela non preparata, con una tecnica che svela sia gli aspetti concettuali che performativi del suo lavoro. L’utilizzo dell’inchiostro applicato su tela lo avvicina ad alcune pratiche orientali di pittura e calligrafia. La sua pratica sembra muoversi tra lo "Zen nell'arte di Eugen Herrigel", il tiro con l'arco (dove mente e corpo diventano un tutt’uno) e la "Fenomenologia della percezione" di Merleau Ponty.
La pittura si manifesta tra pensiero e gesto, dipingendo con l'inchiostro si possono cogliere tutti gli errori e le decisioni, il dipinto diventa una sorta di strumento in grado di misurare il limite del fallimento umano.
Ogni errore non può essere ritrattato come con la tecnica ad olio. Nei quadri di Canoilas l'errore è un elemento che permette di espandere il pensiero e la consapevolezza. Il cosiddetto errore diventa consapevolmente necessario sulla tela. A prima vista, ogni animale è chiaramente descritto, ma quando si esamina attentamente, si comprende che il dipingere si esprime attraverso azioni rapide o estenuanti performance.
Una qualità distintiva del lavoro di Canoilas è sempre stata la sua visione orizzontale e stratificata della realtà, in contrapposizione all'idea che le cose accadano per ragioni di causa e effetto.
Fagocita il quotidiano, e lo ripropone alla vita, filtrato dalla sua arte.
E dal momento che questo filtro è opposto alla pura forma (Dyonisiaco opposto all'Apollonico), egli propone una molteplicità di possibilità rispetto a una singola narrazione o modo di intendere, i dipinti e la realtà si propongono in entrambe le forme e contenuti.
In passato questa produzione eterogenea lo ha portato a produrre cicli autonomi di lavoro diversi nello stile, nei media e nei contenuti. Una scelta che esprime la libertà e l'unicità, ma anche la resistenza alla commodification del suo lavoro (in gergo economico accade quando beni o servizi di un determinato mercato perdono la loro differenziazione e diventano di basso valore).
In questa mostra si trova invece eterogeneità - all'interno di questa famiglia di opere, determinata dai suoi motivi e dallo strumento tecnico.
L'autore ha permesso a ciascuno di questi dipinti di accadere, davanti a lui, allettato dalla possibilità di accrescere il proprio sé. Ciò avviene all'interno di una certa autonomia della pittura o di un modus operandi dove i significati sono nebulosi e intendono definire una fine.
Nello spazio della galleria, queste tele divorano tutto intorno a sé per la loro qualità magnetica, una gamma assertiva e ricca di colori che cattura, quasi abbagliante, l'occhio.
I dipinti, allestiti come se fossero parte di un fumetto, ricordano la questione del dipinto in rapporto allo spettatore proposta da Ad Reinhardt nella serie "Come guardare l'arte": cosa rappresenti?
Su un cammino fatto di pura libertà e responsabilità non esiste una verità assoluta, ma un insieme di possibilità che si dispiegano in base a come questi dipinti diventano proiezioni del visitatore.
Utilizzando un linguaggio più adatto ad uno spirito anarchico, le caratteristiche di questa serie di opere creano un luogo dove coesistono le differenze.
28
aprile 2017
Hugo Canoilas – Can it be all so simple
Dal 28 aprile al 15 giugno 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA COLLICALIGREGGI
Catania, Via Indaco, 23, (Catania)
Catania, Via Indaco, 23, (Catania)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15 - 19
Vernissage
28 Aprile 2017, h 19.00
Autore