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Hyeròs – Arte sacra
L’obiettivo di questa Mostra, start up del Premio Basilio Cascella 2011, è quello di celebrare il momento più sacro dell’anno in quasi tutte le religioni, rivalutando la stretta connessione tra linguaggio artistico e linguaggio sacro.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Hyeròs - Arte sacra
L'obiettivo di questa Mostra, anch'essa a start up del Premio Basilio Cascella 2011, è quello di
celebrare il momento più sacro dell'anno in quasi tutte le religioni, rivalutando la stretta connessione
tra linguaggio artistico e linguaggio sacro.
Spesso ci si chiede qual'è la direzione dell'arte contemporanea, e ancor più spesso è evidente che il
desiderio di fama e gloria immediate distoglie oggi l'artista dalla sua evoluzione spirituale,
trascinandolo verso un'arte atta solo alla provocazione, alla sensazione facile, convinti come siamo
che solo la provocazione sia trans-gressione, ossia quel superare la soglia che ci avvicina alla
conoscenza, al mistero sacro di cui l'artista si fa psicopompo.
Ma la realtà è che il mistero sacro di cui l'artista è interprete e medium, si è tramutato oggi
nell'artista stesso, perdendo così la sua forza pura e originaria. L'artista, credendosi Dio, ha
rinunciato a parlare con Dio.
La rinascita della luce, se dobbiamo fare un parallelo col periodo natalizio, è ancora lontana:
sull'arte contemporanea grava quasi ovunque un freddo inverno.
Ma vi sono confortanti segnali in arrivo.
Molti artisti, da soli o in collettivo, stanno autonomamente riscoprendo il gusto della ricerca
metafisica e spirituale.
Si sta lentamente facendo strada la consapevolezza e la volontà di riappropriarsi di linguaggi,
simboli, storie.
Anticamente, era propria dell'artista la capacità di farsi interprete del soffio divino. L'arte è nata in
simbiosi con linguaggio umano, in un'epoca storica dove i nostri antenati permeavano di sacro ogni
attimo della loro esistenza.
L'arte è nata insieme alle sepolture degli antenati, è nata per i templi.
Ogni giorno era degno di un ringraziamento agli Dei, alla provvidenza divina, alla fecondità della
Madre Terra. Quale dono migliore dell'offrire bellezza?
Ed ecco che nell'eterno ciclo, nel momento di forse massima disgregazione morale si colgono qua e
là i segni di una nuova umiltà, della necessità di trovare risposte ai grandi misteri, o anche la
semplice necessità di celebrare i misteri stessi.
Il sacro è il grande mistero oltreché necessità insopprimibile dell'essere umano.
Che sia espresso attraverso passione, sacrificio, celebrazione, gioia, dolore esso non deve mancare
mai all'equilibrio dell'uomo, cui è necessario come il pane e l'acqua per la sopravvivenza.
Da qui nasce questo percorso artistico, questa esplorazione che consentirà ai visitatori di
contemplare il concetto di sacro da molteplici angolazioni.
Dal sacro delle origini, dove l'uomo tentava di rinchiudere gli dei dentro piccoli idoli, per poterseli
portare appresso nelle migrazioni, dall'esplorazione e il confronto del sacro col profano, per
culminare nell'accezione più alta del sacro, che è la passione e la capacità di sacrificare se stessi, sino al cerchio della vita in cui si celebra in bellezza il mistero sacro più antico.
Per ristabilire e ribadire la funzione sacra dell'arte, immaginifico linguaggio al servizio dello spirito
umano.
Monica Seksich
L'obiettivo di questa Mostra, anch'essa a start up del Premio Basilio Cascella 2011, è quello di
celebrare il momento più sacro dell'anno in quasi tutte le religioni, rivalutando la stretta connessione
tra linguaggio artistico e linguaggio sacro.
Spesso ci si chiede qual'è la direzione dell'arte contemporanea, e ancor più spesso è evidente che il
desiderio di fama e gloria immediate distoglie oggi l'artista dalla sua evoluzione spirituale,
trascinandolo verso un'arte atta solo alla provocazione, alla sensazione facile, convinti come siamo
che solo la provocazione sia trans-gressione, ossia quel superare la soglia che ci avvicina alla
conoscenza, al mistero sacro di cui l'artista si fa psicopompo.
Ma la realtà è che il mistero sacro di cui l'artista è interprete e medium, si è tramutato oggi
nell'artista stesso, perdendo così la sua forza pura e originaria. L'artista, credendosi Dio, ha
rinunciato a parlare con Dio.
La rinascita della luce, se dobbiamo fare un parallelo col periodo natalizio, è ancora lontana:
sull'arte contemporanea grava quasi ovunque un freddo inverno.
Ma vi sono confortanti segnali in arrivo.
Molti artisti, da soli o in collettivo, stanno autonomamente riscoprendo il gusto della ricerca
metafisica e spirituale.
Si sta lentamente facendo strada la consapevolezza e la volontà di riappropriarsi di linguaggi,
simboli, storie.
Anticamente, era propria dell'artista la capacità di farsi interprete del soffio divino. L'arte è nata in
simbiosi con linguaggio umano, in un'epoca storica dove i nostri antenati permeavano di sacro ogni
attimo della loro esistenza.
L'arte è nata insieme alle sepolture degli antenati, è nata per i templi.
Ogni giorno era degno di un ringraziamento agli Dei, alla provvidenza divina, alla fecondità della
Madre Terra. Quale dono migliore dell'offrire bellezza?
Ed ecco che nell'eterno ciclo, nel momento di forse massima disgregazione morale si colgono qua e
là i segni di una nuova umiltà, della necessità di trovare risposte ai grandi misteri, o anche la
semplice necessità di celebrare i misteri stessi.
Il sacro è il grande mistero oltreché necessità insopprimibile dell'essere umano.
Che sia espresso attraverso passione, sacrificio, celebrazione, gioia, dolore esso non deve mancare
mai all'equilibrio dell'uomo, cui è necessario come il pane e l'acqua per la sopravvivenza.
Da qui nasce questo percorso artistico, questa esplorazione che consentirà ai visitatori di
contemplare il concetto di sacro da molteplici angolazioni.
Dal sacro delle origini, dove l'uomo tentava di rinchiudere gli dei dentro piccoli idoli, per poterseli
portare appresso nelle migrazioni, dall'esplorazione e il confronto del sacro col profano, per
culminare nell'accezione più alta del sacro, che è la passione e la capacità di sacrificare se stessi, sino al cerchio della vita in cui si celebra in bellezza il mistero sacro più antico.
Per ristabilire e ribadire la funzione sacra dell'arte, immaginifico linguaggio al servizio dello spirito
umano.
Monica Seksich
02
gennaio 2011
Hyeròs – Arte sacra
Dal 02 al 28 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO D’ARTE CONTEMPORANEA – PALAZZO FARNESE
Ortona, Passeggiata Orientale, 3, (Chieti)
Ortona, Passeggiata Orientale, 3, (Chieti)
Orario di apertura
da lunedì a domenica dalle 17.00 alle 21.00
Vernissage
2 Gennaio 2011, dalle 17.00 alle 21.00
Sito web
www.premiocascella.it
Autore
Curatore