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Hyun Cho / Giulio Zanet – Non Pensare all’Elefante Rosa
La curatrice Sara Parolini concepisce la mostra come un susseguirsi di opere pittoriche e installative di Hyun Cho e Giulio Zanet. Opere che vogliono riflettere sul concetto di attenzione.
Comunicato stampa
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Comunicato Stampa, 31 luglio 2024
«Come l'acqua, il gas, la corrente elettrica giungono da lontano nelle nostre case per rispondere ai nostri bisogni con uno sforzo quasi nullo, così saremo alimentati da immagini visive o uditive, che appariranno e spariranno al minimo gesto, quasi a un cenno». Era il 1928 quando lo scrittore e poeta Paul Valéry scrisse queste parole.
Quella che oggi potremmo considerare una sorta di visione profetica. Con una sola frase descrisse esattamente quello che sarebbe successo poi, il nostro mondo, saturo di immagini e di informazioni. É in quest’ottica che la curatrice Sara Parolini concepisce la mostra dal titolo “Non pensare all’elefante rosa”, anch’esso evocativo di quello che sarà il percorso espositivo. Un susseguirsi di opere pittoriche e installative di Hyun Cho e Giulio Zanet, qui poste in dialogo negli spazi di Traffic Gallery, che vogliono riflettere sul concetto di attenzione.
«Non pensare all’elefante rosa, ovviamente io ci ho pensato», inizia così la riflessione della curatrice che con questa mostra vuole invitare gli spettatori a lasciare indietro la sensazione di F.O.M.O. (Fear of Missing Out - nonché la paura di non essere presenti a un evento sociale), e di immergersi nelle opere «solo se ne avrete voglia».
Nonostante l’inevitabile criticità in cui l’Antropocene ci ha condotti, “Non pensare all’elefante rosa” non ha l’intenzione di demonizzare nulla. La mostra si propone come un contenitore di simboli della pop culture, propri della nostra cultura capitalista,
evidenziandone potenzialità e limiti. Se da un lato l’iper visualizzazione è in grado di generare un caos tipico della cosiddetta «estetica dell’accesso», dall’altro la vitalità conserva degli aspetti ad oggi dimostratesi essenziali per il progresso.
In ogni caso, è il concetto di autentico a rischiare di dissolversi. L’individuo si ritrova impossibilitato a distinguere quali scelte personali siano state veramente libere e quali invece siano state «corrotte» da agenti esterni. La riflessione continua intorno al libero arbitrio.
«I richiami alla pop culture sono usati qui come una chiave di lettura», spiega Sara Parolini, «come una mappa che, utilizzata in un determinato modo, può portare alla scoperta di strade alternative, aiutandoci a ritrovare l’orientamento di fronte agli innumerevoli bivi (personali e sociali) che il nostro complesso mondo ci propone costantemente.»
Infine, la mostra propone una possibile soluzione. «Una via d’uscita possiamo ritrovarla qui, nelle nuove scritture universali fintamente astratte proposte da Giulio Zanet, oppure nei mix di simboli tipici di Hyun Cho, per lei espressione del libero arbitrio. Sono proprio i simboli, spiega Cho, a essere la chiave per trovare la propria personale credenza. “Non pensare all’elefante rosa” non vuole avere una lettura prestabilita, ma solo suggestioni dalle quali, se vorrete, potrete prendere spunto senza obblighi né stress».
«Come l'acqua, il gas, la corrente elettrica giungono da lontano nelle nostre case per rispondere ai nostri bisogni con uno sforzo quasi nullo, così saremo alimentati da immagini visive o uditive, che appariranno e spariranno al minimo gesto, quasi a un cenno». Era il 1928 quando lo scrittore e poeta Paul Valéry scrisse queste parole.
Quella che oggi potremmo considerare una sorta di visione profetica. Con una sola frase descrisse esattamente quello che sarebbe successo poi, il nostro mondo, saturo di immagini e di informazioni. É in quest’ottica che la curatrice Sara Parolini concepisce la mostra dal titolo “Non pensare all’elefante rosa”, anch’esso evocativo di quello che sarà il percorso espositivo. Un susseguirsi di opere pittoriche e installative di Hyun Cho e Giulio Zanet, qui poste in dialogo negli spazi di Traffic Gallery, che vogliono riflettere sul concetto di attenzione.
«Non pensare all’elefante rosa, ovviamente io ci ho pensato», inizia così la riflessione della curatrice che con questa mostra vuole invitare gli spettatori a lasciare indietro la sensazione di F.O.M.O. (Fear of Missing Out - nonché la paura di non essere presenti a un evento sociale), e di immergersi nelle opere «solo se ne avrete voglia».
Nonostante l’inevitabile criticità in cui l’Antropocene ci ha condotti, “Non pensare all’elefante rosa” non ha l’intenzione di demonizzare nulla. La mostra si propone come un contenitore di simboli della pop culture, propri della nostra cultura capitalista,
evidenziandone potenzialità e limiti. Se da un lato l’iper visualizzazione è in grado di generare un caos tipico della cosiddetta «estetica dell’accesso», dall’altro la vitalità conserva degli aspetti ad oggi dimostratesi essenziali per il progresso.
In ogni caso, è il concetto di autentico a rischiare di dissolversi. L’individuo si ritrova impossibilitato a distinguere quali scelte personali siano state veramente libere e quali invece siano state «corrotte» da agenti esterni. La riflessione continua intorno al libero arbitrio.
«I richiami alla pop culture sono usati qui come una chiave di lettura», spiega Sara Parolini, «come una mappa che, utilizzata in un determinato modo, può portare alla scoperta di strade alternative, aiutandoci a ritrovare l’orientamento di fronte agli innumerevoli bivi (personali e sociali) che il nostro complesso mondo ci propone costantemente.»
Infine, la mostra propone una possibile soluzione. «Una via d’uscita possiamo ritrovarla qui, nelle nuove scritture universali fintamente astratte proposte da Giulio Zanet, oppure nei mix di simboli tipici di Hyun Cho, per lei espressione del libero arbitrio. Sono proprio i simboli, spiega Cho, a essere la chiave per trovare la propria personale credenza. “Non pensare all’elefante rosa” non vuole avere una lettura prestabilita, ma solo suggestioni dalle quali, se vorrete, potrete prendere spunto senza obblighi né stress».
21
settembre 2024
Hyun Cho / Giulio Zanet – Non Pensare all’Elefante Rosa
Dal 21 settembre al 07 dicembre 2024
arte contemporanea
Location
TRAFFIC GALLERY
Bergamo, Via San Tomaso, 92, (Bergamo)
Bergamo, Via San Tomaso, 92, (Bergamo)
Orario di apertura
Martedì - Sabato 10-13 e 16-19
(verificare telefonicamente)
Vernissage
21 Settembre 2024, Opening (Sab) 21.09.24 dalle ore 18 @ Traffic Gallery / Con una Long Performance di Valerio Eliogabalo Torrisi e con un testo di Salvatore Cristofaro
Sito web
Ufficio stampa
Giorgia Massari
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Produzione organizzazione