Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
I 4 Emartiani
tra decine di partecipanti al IV Concorso Internazionale di Arti Visive “ EM’ARTE 2007” quattro giovani artisti con diversa formazione, ma uniti da un filo trasparente
Comunicato stampa
Segnala l'evento
È stata una sorpresa scoprire tra decine di partecipanti al IV Concorso Internazionale di Arti Visive “ EM’ARTE 2007” quattro giovani artisti così particolari. Quattro persone nate in luoghi distanti tra loro con diversa formazione, ma uniti da un filo trasparente. Basta guardare le opere per capire che la loro ricerca è accomunata da un unico sentire, quello dell’anima.
Atzeni, Barbuto, Poggi e Ranaldi espongono in un ambiente unico e suggestivo, dove si racconta la storia di una comunità dedita alla fatica. L’Ecomuseo documenta le attività di estrazione e di lavorazione dell'alabastro.
L’arte contemporanea riassume l'essenza dell’anima, l’ecomuseo ne incarna le aspirazioni tra passato e presente, un azzardato connubio che trascina ciascuno in un mondo magico, eppure reale.
Raffaela Maria Sateriale
Alessio Atzeni, sardo nell’anima, è nato nel 1973 a San Piero in Bagno (Forlì – Cesena ) dove vive.
Diplomato Maestro D’Arte e Disegnatore all’Istituto Statale D’Arte di San Sepolcro (AR) inizia a dipingere nel 2000. Lavora nel suo studio di pittura a Larciano Castello incastonato fra i monti dell’Alto Savio, in aria di Toscana, in un borgo medievale immerso nella tranquillità e nella natura. Partecipa attivamente alla vita artistica allestendo Mostre Personali e Collettive in diverse città italiane ed estere ricevendo lusinghieri apprezzamenti dalla critica qualificata, dal pubblico e dalla stampa.. La sua pittura è di stile Figurativo - Simbolista, è apprezzata dai critici e dai galleristi per i significativi messaggi che richiamano le sue opere intrise di poesia, sentimento, profondità e immaginazione che compongono una dignità cromatica intonata ad una gestualità schiva e sensuale. La comunicazione è per l’artista parte fondamentale nella sua produzione; sensibilità e sentimento affiorano di continuo nel suo ciclo pittorico visibilmente significativo. Colori intensi, abile gestualità e mirabile spazialità chiaroscurale vanno a creare effetti affascinanti che conducono la fruizione verso nuovi meandri percettivi. Il segno deciso e le accensioni tonali emergono sapientemente in una studiata descrittività dominante di un’atmosfera passionale e resa pittorica, per un itinerario autonomo portatore di palpitante riflessiva. Un far arte che diviene manifestazione del sogno.
La pittura è per Alessio Atzeni la continua ricerca dell’oro interiore, dello stato di perfetta quiete mistica che si sottrae a qualsiasi interpretazione puramente razionale. Vengono a fondersi in lui, in un tutto che affonda le sue radici negli archetipi inconsci della civiltà sarda, le forme del sensibile e le forme invisibili dell’anima, il mondo delle apparenze con il mondo delle essenze. La pittura diviene così moltiplicazione all’infinito della pietra filosofale, oggetto prezioso dell’universo interiore, in anabasi decisa verso l’eternità incorruttibile dell’arte.
La modernità di Atzeni sta allora nel suo essere successivo alla concettualizzazione dell’opera, al superamento del primo analitico in favore di quello del magico ritorno alla bellezza, metafora dell’eternità, dell’intatta trasmigrazione in un mondo di valori autonomi che non sono scalfibili dall’ordine dell’irreversibile.
Andrea Diprè
Raffaele Barbuto, è nato a Milano nel 1986.
Si è diplomato al Liceo Artistico “ Caravaggio” (ex I° Liceo Artistico di Brera) con progetto Leonardo a indirizzo figurativo. È iscritto al Terzo anno di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Il mio lavoro:
…I lavori presenti alla mostra si riferiscono ancora al periodo iniziale del mio approccio alla pittura, quando il mio interesse si concentrava sul volto e la figura umana, fondendoli con caratteri e stile coloristico espressionista.
Con il tempo, passando attraverso un procedimento di semplificazione, ho raggiunto risultati stilistici più distinti ed originali che porranno la base per i lavori successivi. L’utilizzo per lo più di tecniche miste, mi permette di indagare meglio gli aspetti informali e quindi meno raffinati della materia a discapito dell’ormai istituzionalizzato olio su tela.
I miei ultimi lavori, per lo più carte auto-prodotte, che mi assicurano una maggiore libertà tecnica e di formato, mostrano un certo citazionismo il cui intento è quello di creare una contaminazione tra forme organiche e simboliche che coesistano pacificamente, senza distinguere tra passato presente e futuro.
Con un segno grafico , inciso (graffiato) nella materia, tento di recuperare il valore espressivo della nostra dimensione più ludica, l’immaginazione sottratta a forza e la sottile incoscienza perduta. Lontano da quell’arte sempre più purificata, il mio lavoro vuole quindi, rivendicare l’autenticità del gesto artistico.
Un gesto tradotto in un disegno infantile, sgraziato forse, ma che esprime una diversa percezione del reale, attraverso figure grottesche e inquietanti che vogliono uscire dai dogmi, dai canoni imposti e da ogni tipo di contaminazione.
L’intento e’ quello di partecipare alla contemporaneità senza però confondersi con ciò che e’ semplicemente attuale…
Raffaele Barbuto
Carla Poggi , è nata a Livorno, vive e lavora a Forlì.
Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Bologna e fino al 1991 ha insegnato educazione artistica nella scuola dell’obbligo. Dal 1990 partecipa attivamente alla vita artistica della sua città. Si dedica alla pittura ad olio e prevalentemente allo studio della figura umana. La sua opera appare sempre caratterizzata da una forte spinta interiore che le strategie proprie della tecnica pittorica comunicano con forza. Una continua e intensa ricerca sulla figura , studiata sotto diverse carature formali, cromatiche e strutturali rappresentano il fulcro portante del suo universo tematico
I suoi interessi spaziano nel campo dell’arte e soprattutto delle tecniche di esecuzione , tra le quali ama approfondire l’antica tecnica dell’affresco e acquista padronanza anche nella tecnica dello “ strappo” ottenendo così risultati materici e atmosfere di colore che ricordano gli antichi cicli pittorici del 1200.
Si interessa anche alla decorazione pittorica, soprattutto: trompe l’oeil e decorazione di mobili.
Il corpo: omogeneo e compatto, ma implacabile interprete delle slabbrature dell'anima.
Il volto: crogiolo di desideri e di espressioni contrastanti, in cui si intersecano e si nascondono turbamenti e tensioni, riflessioni e sensazioni.
Carla Poggi interpreta, con un linguaggio ancora rinnovato rispetto al passato, i capisaldi figurali di quella che è da sempre la sua produzione pittorica... Attraverso gamme rossastre e azzurrognole ( cromatismi che rappresentano il fuoco e l' aria , la passione e la leggerezza ), oggi il corpo esprime se stesso puntando ad una fisicità arcaica e moderna al medesimo tempo, in cui il filo conduttore della Poggi è questo ininterrotto senso di quotidianità, queste anatomie che occhieggiano, intriganti nella loro scontata familiarità, emblemi e strutture di un' iconologia contemporanea.
Silvia Arfelli
Alessio Ranaldi è nato nel 1974 a Montefiascone un paese in provincia di Viterbo.
La sua formazione è di tipo tecnico, essendosi diplomato nel 1993 con la qualifica di perito meccanico-elettronico, nonostante abbia avuto questa formazione è prevalso l’interesse per le attività creative. Infatti, all’età di 15 anni inizia gli studi di musica scegliendo come strumento la batteria, partecipando più volte a dei corsi di perfezionamento per la musica Jazz. Parallelamente a questo ha coltivato un interesse sempre più intenso negli anni per la pittura, i mosaici, le sculture, gli oggetti d’arredamento e grafiche al computer. Nel 2001 si diploma all’Accademia delle Arti Orafe in Roma, frequentando i corsi d’oreficeria-gioielleria, micromodellazione in cera, cesello e sbalzo e incassatura di pietre preziose. Nel 2005 frequenta e ottiene un diploma partecipando ad un corso di scultura, qui imparerà le tecniche e lo studio delle diverse tipologie di pietre. Nel 2006 si trasferisce in Australia per acquisire nuove esperienze, nella città di Brisbane realizzerà 2 sculture collaborando anche con altri artisti.
Questa è la vita…
Un viaggio tra Ricerca-Passione-Dolore
Le tre sculture dal titolo Questa è la vita, rappresentano singolarmente tre diversi momenti o tappe obbligate della nostra esistenza e sono la Ricerca la Passione e il Dolore. Sono composte da due elementi di materiale e colore diverso, questo per avere una maggiore contrapposizione all’interno della figura scultorea e vanno interpretate nel loro insieme, ma non sono collegate tra loro da un ordine cronologico.
La prima delle tre è la Ricerca, formata da un gruppo di pietre, che rappresentano la situazione indeterminata, cioè gli elementi che costituiscono il momento iniziale della ricerca ancora da chiarire, sono diversi tra loro ma in perfetta sintonia. Al fianco invece si trova il secondo elemento, una forma ovoidale ordinata, questa simboleggia la ricerca compiuta, ovvero la conversione degli elementi della situazione originaria in una unificata.
La seconda scultura è la Passione cioè il momento in cui la ragione non ha più nessun potere sulla nostra persona, lasciandoci completamente in balia del nostro istinto. In questo caso i due elementi della scultura si combinano e compenetrano perfettamente tra loro anche in modo violento creando un unica entità.
La terza ed ultima è il Dolore, questo è l’atteggiamento che ognuno ha di fronte a degli avvenimenti che non dipendono da noi ma ad una situazione della vita alla quale non possiamo sfuggire. Per quanto possa essere spiacevole è un momento importante per la crescita personale, da non confondere con il dolore indotto, utilizzato come mezzo di espiazione o di elevazione spirituale. Dunque in questa scultura si presenta l’elemento color bianco curvato in avanti con atteggiamento di rassegnazione ma anche di sostegno all’elemento sottostante disteso, simboleggiante l’evento negativo.
Atzeni, Barbuto, Poggi e Ranaldi espongono in un ambiente unico e suggestivo, dove si racconta la storia di una comunità dedita alla fatica. L’Ecomuseo documenta le attività di estrazione e di lavorazione dell'alabastro.
L’arte contemporanea riassume l'essenza dell’anima, l’ecomuseo ne incarna le aspirazioni tra passato e presente, un azzardato connubio che trascina ciascuno in un mondo magico, eppure reale.
Raffaela Maria Sateriale
Alessio Atzeni, sardo nell’anima, è nato nel 1973 a San Piero in Bagno (Forlì – Cesena ) dove vive.
Diplomato Maestro D’Arte e Disegnatore all’Istituto Statale D’Arte di San Sepolcro (AR) inizia a dipingere nel 2000. Lavora nel suo studio di pittura a Larciano Castello incastonato fra i monti dell’Alto Savio, in aria di Toscana, in un borgo medievale immerso nella tranquillità e nella natura. Partecipa attivamente alla vita artistica allestendo Mostre Personali e Collettive in diverse città italiane ed estere ricevendo lusinghieri apprezzamenti dalla critica qualificata, dal pubblico e dalla stampa.. La sua pittura è di stile Figurativo - Simbolista, è apprezzata dai critici e dai galleristi per i significativi messaggi che richiamano le sue opere intrise di poesia, sentimento, profondità e immaginazione che compongono una dignità cromatica intonata ad una gestualità schiva e sensuale. La comunicazione è per l’artista parte fondamentale nella sua produzione; sensibilità e sentimento affiorano di continuo nel suo ciclo pittorico visibilmente significativo. Colori intensi, abile gestualità e mirabile spazialità chiaroscurale vanno a creare effetti affascinanti che conducono la fruizione verso nuovi meandri percettivi. Il segno deciso e le accensioni tonali emergono sapientemente in una studiata descrittività dominante di un’atmosfera passionale e resa pittorica, per un itinerario autonomo portatore di palpitante riflessiva. Un far arte che diviene manifestazione del sogno.
La pittura è per Alessio Atzeni la continua ricerca dell’oro interiore, dello stato di perfetta quiete mistica che si sottrae a qualsiasi interpretazione puramente razionale. Vengono a fondersi in lui, in un tutto che affonda le sue radici negli archetipi inconsci della civiltà sarda, le forme del sensibile e le forme invisibili dell’anima, il mondo delle apparenze con il mondo delle essenze. La pittura diviene così moltiplicazione all’infinito della pietra filosofale, oggetto prezioso dell’universo interiore, in anabasi decisa verso l’eternità incorruttibile dell’arte.
La modernità di Atzeni sta allora nel suo essere successivo alla concettualizzazione dell’opera, al superamento del primo analitico in favore di quello del magico ritorno alla bellezza, metafora dell’eternità, dell’intatta trasmigrazione in un mondo di valori autonomi che non sono scalfibili dall’ordine dell’irreversibile.
Andrea Diprè
Raffaele Barbuto, è nato a Milano nel 1986.
Si è diplomato al Liceo Artistico “ Caravaggio” (ex I° Liceo Artistico di Brera) con progetto Leonardo a indirizzo figurativo. È iscritto al Terzo anno di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Il mio lavoro:
…I lavori presenti alla mostra si riferiscono ancora al periodo iniziale del mio approccio alla pittura, quando il mio interesse si concentrava sul volto e la figura umana, fondendoli con caratteri e stile coloristico espressionista.
Con il tempo, passando attraverso un procedimento di semplificazione, ho raggiunto risultati stilistici più distinti ed originali che porranno la base per i lavori successivi. L’utilizzo per lo più di tecniche miste, mi permette di indagare meglio gli aspetti informali e quindi meno raffinati della materia a discapito dell’ormai istituzionalizzato olio su tela.
I miei ultimi lavori, per lo più carte auto-prodotte, che mi assicurano una maggiore libertà tecnica e di formato, mostrano un certo citazionismo il cui intento è quello di creare una contaminazione tra forme organiche e simboliche che coesistano pacificamente, senza distinguere tra passato presente e futuro.
Con un segno grafico , inciso (graffiato) nella materia, tento di recuperare il valore espressivo della nostra dimensione più ludica, l’immaginazione sottratta a forza e la sottile incoscienza perduta. Lontano da quell’arte sempre più purificata, il mio lavoro vuole quindi, rivendicare l’autenticità del gesto artistico.
Un gesto tradotto in un disegno infantile, sgraziato forse, ma che esprime una diversa percezione del reale, attraverso figure grottesche e inquietanti che vogliono uscire dai dogmi, dai canoni imposti e da ogni tipo di contaminazione.
L’intento e’ quello di partecipare alla contemporaneità senza però confondersi con ciò che e’ semplicemente attuale…
Raffaele Barbuto
Carla Poggi , è nata a Livorno, vive e lavora a Forlì.
Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Bologna e fino al 1991 ha insegnato educazione artistica nella scuola dell’obbligo. Dal 1990 partecipa attivamente alla vita artistica della sua città. Si dedica alla pittura ad olio e prevalentemente allo studio della figura umana. La sua opera appare sempre caratterizzata da una forte spinta interiore che le strategie proprie della tecnica pittorica comunicano con forza. Una continua e intensa ricerca sulla figura , studiata sotto diverse carature formali, cromatiche e strutturali rappresentano il fulcro portante del suo universo tematico
I suoi interessi spaziano nel campo dell’arte e soprattutto delle tecniche di esecuzione , tra le quali ama approfondire l’antica tecnica dell’affresco e acquista padronanza anche nella tecnica dello “ strappo” ottenendo così risultati materici e atmosfere di colore che ricordano gli antichi cicli pittorici del 1200.
Si interessa anche alla decorazione pittorica, soprattutto: trompe l’oeil e decorazione di mobili.
Il corpo: omogeneo e compatto, ma implacabile interprete delle slabbrature dell'anima.
Il volto: crogiolo di desideri e di espressioni contrastanti, in cui si intersecano e si nascondono turbamenti e tensioni, riflessioni e sensazioni.
Carla Poggi interpreta, con un linguaggio ancora rinnovato rispetto al passato, i capisaldi figurali di quella che è da sempre la sua produzione pittorica... Attraverso gamme rossastre e azzurrognole ( cromatismi che rappresentano il fuoco e l' aria , la passione e la leggerezza ), oggi il corpo esprime se stesso puntando ad una fisicità arcaica e moderna al medesimo tempo, in cui il filo conduttore della Poggi è questo ininterrotto senso di quotidianità, queste anatomie che occhieggiano, intriganti nella loro scontata familiarità, emblemi e strutture di un' iconologia contemporanea.
Silvia Arfelli
Alessio Ranaldi è nato nel 1974 a Montefiascone un paese in provincia di Viterbo.
La sua formazione è di tipo tecnico, essendosi diplomato nel 1993 con la qualifica di perito meccanico-elettronico, nonostante abbia avuto questa formazione è prevalso l’interesse per le attività creative. Infatti, all’età di 15 anni inizia gli studi di musica scegliendo come strumento la batteria, partecipando più volte a dei corsi di perfezionamento per la musica Jazz. Parallelamente a questo ha coltivato un interesse sempre più intenso negli anni per la pittura, i mosaici, le sculture, gli oggetti d’arredamento e grafiche al computer. Nel 2001 si diploma all’Accademia delle Arti Orafe in Roma, frequentando i corsi d’oreficeria-gioielleria, micromodellazione in cera, cesello e sbalzo e incassatura di pietre preziose. Nel 2005 frequenta e ottiene un diploma partecipando ad un corso di scultura, qui imparerà le tecniche e lo studio delle diverse tipologie di pietre. Nel 2006 si trasferisce in Australia per acquisire nuove esperienze, nella città di Brisbane realizzerà 2 sculture collaborando anche con altri artisti.
Questa è la vita…
Un viaggio tra Ricerca-Passione-Dolore
Le tre sculture dal titolo Questa è la vita, rappresentano singolarmente tre diversi momenti o tappe obbligate della nostra esistenza e sono la Ricerca la Passione e il Dolore. Sono composte da due elementi di materiale e colore diverso, questo per avere una maggiore contrapposizione all’interno della figura scultorea e vanno interpretate nel loro insieme, ma non sono collegate tra loro da un ordine cronologico.
La prima delle tre è la Ricerca, formata da un gruppo di pietre, che rappresentano la situazione indeterminata, cioè gli elementi che costituiscono il momento iniziale della ricerca ancora da chiarire, sono diversi tra loro ma in perfetta sintonia. Al fianco invece si trova il secondo elemento, una forma ovoidale ordinata, questa simboleggia la ricerca compiuta, ovvero la conversione degli elementi della situazione originaria in una unificata.
La seconda scultura è la Passione cioè il momento in cui la ragione non ha più nessun potere sulla nostra persona, lasciandoci completamente in balia del nostro istinto. In questo caso i due elementi della scultura si combinano e compenetrano perfettamente tra loro anche in modo violento creando un unica entità.
La terza ed ultima è il Dolore, questo è l’atteggiamento che ognuno ha di fronte a degli avvenimenti che non dipendono da noi ma ad una situazione della vita alla quale non possiamo sfuggire. Per quanto possa essere spiacevole è un momento importante per la crescita personale, da non confondere con il dolore indotto, utilizzato come mezzo di espiazione o di elevazione spirituale. Dunque in questa scultura si presenta l’elemento color bianco curvato in avanti con atteggiamento di rassegnazione ma anche di sostegno all’elemento sottostante disteso, simboleggiante l’evento negativo.
27
ottobre 2007
I 4 Emartiani
Dal 27 ottobre al 18 novembre 2007
giovane arte
Location
ECOMUSEO DELL’ALABASTRO
Castellina Marittima, Via Fratelli Rosselli, (Pisa)
Castellina Marittima, Via Fratelli Rosselli, (Pisa)
Orario di apertura
sabato e domenica 15.30-19.00
Vernissage
27 Ottobre 2007, ore 17.30
Sito web
www.caesaronlus.it
Autore
Curatore