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I Bassano ai raggi X / Renato Meneghetti
La mostra sarà un itinerario ragionato e suggestivo nelle sale del Museo Civico, tra le opere dei Bassano ivi conservate, che darà conto dei risultati delle complesse ed esaustive indagini radiografiche e diagnostiche eseguite sulle opere del Maestro e dei figli. Ma le radiografie, sono anche il terreno privilegiato della riflessione artistica compiuta da Renato Meneghetti, grande protagonista della scena artistica internazionale, più volte presente alla Biennale d’Arte di Venezia.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA BASSANO DEL GRAPPA 26 MARZO 3 LUGLIO PROSEGUONO LE CELEBRAZIONI PER I CINQUECENTO ANNI DALLA NASCITA
DI JACOPO BASSANO ALLA SCOPERTA DEI SEGRETI DELL’ARTE DEL MAESTRO E DEI FIGLI
Dal 26 marzo al 3 luglio s’intrecceranno a Bassano del Grappa una serie di eventi che coinvolgeranno sia il mondo accademico internazionale ai massimi livelli, sia il pubblico, che potrà avvicinarsi alle opere dei Dal Ponte in un modo alternativo, scoprendo nelle tele ciò che va “al di là dell’occhio”, cogliendo i legami tra i Bassano, la cultura del tempo e i prodotti della loro terra, godendo dell’acuto e intenso dialogo tra l’arte antica e le espressioni artistiche contemporanee di Renato Meneghetti “I Bassano ai raggi X”. Segreti nei capolavori del Museo” - realizzato dal Comune in collaborazione con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e con la Regione del Veneto, a cura della Direttrice dei Civici Musei Giuliana Ericani sarà un itinerario ragionato e suggestivo nelle sale del Museo Civico, tra le opere dei Bassano ivi conservate, che darà conto dei risultati delle complesse ed esaustive indagini radiografiche e diagnostiche eseguite sulle opere del Maestro e dei figli.
Ma le radiografie, sono anche il terreno privilegiato della riflessione artistica compiuta da Renato Meneghetti, grande protagonista della scena artistica internazionale, più volte presente alla Biennale d’Arte di Venezia: “Le radiografie di Meneghetti - ha scritto a proposito Gillo Dorfles - sono l’unico fatto nuovo intervenuto nell’arte italiana in questi ultimi vent’anni”. Che Meneghetti sia stato il primo a usare le radiografie in arte tra tanti altri, è stato confermato da Achille Bonito Oliva, Vittorio Sgarbi, Claudio Strinati...
In contemporanea con l’inaugurazione di questa sorta di “percorso ragionato” tra i capolavori del Museo, il 25 marzo a Bassano del Grappa s’inaugura la mostra “Renato Meneghetti. Al di là dell’occhio”. L’esposizione, sarà introdotta da una conferenza tenuta dal noto storico dell’arte Claudio Strinati (MiBAC), proporrà in più sedi (Museo Civico, Palazzo Agostinelli e Palazzo, Sturm) sia la singolare e stupefacente riflessione creativa condotta da Meneghetti sulle opere dei grandi maestri dell’arte antica e moderna da Giotto a Leonardo, da Durer a Dalì, da Jacopo a Picasso, sia una parte (opere 2000-2011) dell’intero percorso compiuto in questi anni dall’eclettico artista bassanese tra pitture, sculture, istallazioni.
GUIDA ALLE MOSTRE I BASSANO AI RAGGI X. SEGRETI NEI CAPOLAVORI DEL MUSEO
Un percorso affascinante tra i dipinti del Museo Civico di Bassano del Grappa consente di cogliere, grazie all’aiuto delle radiografie, ciò che nascondono le opere finite. Un “dietro le quinte” che rivela inediti aspetti dell’arte dei Dal Ponte. Nell’occasione all’interno del Museo tutte le opere sottoposte ad indagine radiografica saranno accompagnate da un apparato didattico illustrato, nel quale si darà conto delle scoperte, in ordine alla tecnica esecutiva, ai modi della pennellata, agli eventuali “pentimenti”, cioè alla variazioni in corso d’opera che il pittore ha introdotto per una resa maggiormente efficace del racconto visivo. Particolarmente interessante il “pentimento”, nell’omonimo dipinto di Jacopo, delle teste del San Martino e del povero, entrambe cambiate due volte di posizione per raggiungere quell’effetto di chiasmo delle figure che accentua la profondità della composizione. Altrettanto intrigante, perché la figura nascosta fa parte del repertorio di Francesco Bassano, la variazione del personaggio che assiste la Sacra Famiglia nell’ Adorazione dei pastori , dipinto utilizzato nella presentazione delle manifestazioni, un pastore con un’oca in grembo nel dipinto, una pastorella con una capretta nella prima idea, rivelata dalla radiografia.
Il percorso continua per scoprire il ciclo pittorico “GRANDI MAESTRI - X RAYS” di Renato Meneghetti, parte della mostra “ALDILA’ DELL’OCCHIO”.
ALDILA’ DELL’OCCHIO - RENATO MENEGHETTI
Al Museo Civico quale continuazione ideale del percorso “I Bassano ai raggi x”, una approfondita ricerca su pratiche e segreti dei Dal Ponte esperita mediante i raggi radiografici per rivelare ciò che finora non abbiamo visto dei capolavori del Museo, Meneghetti ci propone settanta dipinti del ciclo “I Grandi Maestri” (2008-2011), un acuto e intenso dialogo tra l’arte antica e le espressioni artistiche contemporanee. Una singolare e stupefacente riflessione creativa condotta da Renato Meneghetti sulle opere dei grandi maestri dell’arte antica e moderna, da Giotto a Leonardo, da Durer a Dalì, da Jacopo a Picasso. Meneghetti, fedele alla pittura, in questo ciclo ha coniugato l’antico, il moderno ed il contemporaneo portando la scienza nell’arte: egli è il traghettatore Caronte, il ponte tra la storia dell’arte ed il 3° millennio. Qui si lasciano spiragli, per intelligenza o sensibilità, la “scossa” dell’arte contemporanea rianima con lo “splendor veri” le prevedibili e statiche figure del “simbolismo” dei Maestri. Ecco che il colore suadente e caldo della pittura impallidisce e si raffredda ad opera di una luce d’origine spettrale, morta, innaturale, lasciando così emergere l’immagine dello scheletro nascosto, celato, dall’offerta di quella morbida pittura piena di vita e bellezza. Lo sguardo dello spettatore precipita nell'azzurro vuoto inespressivo della lastra radiografica. L’immagine ha tutti gli ingredienti artistici del memento mori. L’immateriale entra nel mondo delle maschere. Descrivendo questo percorso, si può individuare tutto lo spessore del lavoro di Meneghetti che riscopre la tendenza dell’anatomista rinascimentale che lui traghetta nella spettacolare macelleria mediatico del divertimento contemporaneo. Nelle sue elaborazioni pitto-radiografiche Renato Meneghetti rivela volti ed espressioni nascoste, mediante immagini anfibie, di pura creatività, costruite partendo dalla magia scientifica per giungere a quella artistica, l’unica che conta infine, anche per Meneghetti. Guardare dentro, guardare oltre è da sempre uno degli intenti dell’alta cultura, di quella speciale forma di sapere che non si limita all’immediato e al contingente, al fenomeno, ma vuole comprendere ciò che si cela dietro ad ogni visibilità. Meneghetti si affida ad una strumentazione scientifica che nel caso specifico non vede davvero, ma simula un sottostante che non esiste nella sua articolata fisicità. Le maschere vengono esaltate da una duplicità, che può venire da Klimt, Picasso, Dalì, Leonardo, mentre la lente radiografica è tutta di mano sua, in una sapiente reductio ad unum facendo apparire cose che non apparivano.
Per “ALDILA’ DELL’OCCHIO” opere 2000-2011: a Palazzo Agostinelli vengono esposte, in una complessa mostra, opere di pittura, scultura, video ed installazioni. Per la pittura saranno esposte opere storiche che presentano soggetti e temi che derivano direttamente dalla grande scoperta di Roentgen. Le X Rays possono diventare paesaggi, montagne, corpi di donne se guardati liberamente, con l’occhio di Leonardo Da Vinci che descriveva quello che vedeva nelle muffe che l’umidità produceva sui muri del suo studio, e vedeva di tutto.
“...Si sa che Renato Meneghetti è stato il primo artista nell’ultimo mezzo secolo, a indagare gli aspetti più misteriosi, e quindi affascinanti, del corpo umano attraverso i raggi X e altri scandagli medici come la scintigrafia e l’ecografia. Da queste sue sperimentazioni sono nate opere d’arte: fantasmi visionari dal forte contenuto simbolico...”(Achille Bonito Oliva)
“...Le radiografie di Meneghetti sono l’unico fatto nuovo intervenuto nell’arte italiana in questi ultimi vent’anni. Bisogna riconoscere che egli è stato indubbiamente tra i primi e forse il primo in assoluto a comprendere l’interesse estetico oltre che scientifico di questo mezzo; e soprattutto a individuare il significato profondo di tale impiego...”(Gillo Dorfles)
“...Se “Dio è morto”, tutto è permesso: da qui parte, come tanta avanguardia, anche l’artista veneto, ma egli sembra trovare la sua strada in quell’aldilà dell’occhio che la radiografia consente. Egli vuol vedere cosa c’è dentro l’uomo, non alla ricerca del suo spirito, ma della struttura che regge le cose...”(Vittorio Sgarbi)
Nelle opere dell’ultimo decennio esposte, si nota che dal 2000 Meneghetti si stacca dolorosamente ma non totalmente dalla pittura, infatti, continua a dipingere pur dedicando molto lavoro alle grandi installazioni mantenendo come dato di partenza la radiografia. Si impegna a fondo anche nella video-arte, riprendendo così la grande passione per il cinema che lo aveva portato alla XL Mostra Internazionale del cinema 1983 La Biennale di Venezia con il suo primo film “Divergenze Parallele”.
Ecco allora le grandi installazioni esposte in questa sede. A Palazzo Sturm Museo della ceramica, si può vedere la grande installazione di sculture ceramiche “Paralleli Vertebrali”. La struttura portante del corpo, la catena delle vertebre evoca un parallelo tra colonna e pianta, creando immagini, ora di oasi pietrificate, dietro le quali muovono dipinti realizzati a partire da fondi radiografici segnati con rilievi umani, ora di colonne di fumo e camini che riportano la memoria cruda ed immediata di pire sacrificali (Dachau).
Le forme evocano il parallelo tra pianta e colonna umana a comporre un disorientante paesaggio mentale. Meravigliosa sintesi arcana dell'armonia, l'albero della vita e la colonna vertebrale portante l'umanità, punto di incontro fra cielo, terra e inferi.
In Piazza Garibaldi (25 - 30 marzo) sarà esposta “OPTIONAL” una enorme scultura (mt. 9x7x6h), una cattedrale trasparente che riproduce un cervello anatomicamente fedele.
Per gli uomini del Terzo Millennio l’uso del cervello è un OPTIONAL, per questo assistiamo alla catastrofica situazione mondiale. Un gigantesco encefalo, meandri di tubi trasparenti formano gli emisferi cerebrali che improvvisamente, ma con lenta erezione, si gonfiano a formare una cupola gigantesca. L’apertura tra i due emisferi permette l’accesso ai visitatori alla “cattedrale” per ammirare… l’assoluto vuoto.
Un segnale acustico avverte dell’imminente crollo e una voce dal tono deciso esorta il pubblico ad uscire. Sgonfio, il “tempio” appare un ammasso informe. Un nuovo input ri-costituisce il cerebro: la rimessa in funzione del cervello, del pensiero. Il risveglio della pubblica coscienza.
SCHEDA VOLUME
ALDILA’ DELL’OCCHIO
RENATO MENEGHETTI - OPERE 2000-2011
Promosso da Città di Bassano - Museo Civico di Bassano del Grappa Editore Silvana Editore Formato 23x28 cm. Pagine
72
Illustrazioni a colori 60
SAGGI
Il prodigioso innovatore
Claudio Strinati
Irradiazioni Beppe Sebaste
STRALCI DA SAGGI
Passaggi: sfatte carni e morbide ossa Alberto Abruzzese Eghènetai. Buio, non“ombra”. Luce
Don Giuseppe Billi Radiografie di un destino Gillo Dorfles Vedere dentro, Vedere oltre Luciano Caramel
Temi e concezioni nuove Lucio Fontana La trance-visione del mondo
Paolo Fabbri Dialogo con i maestri
Francesco Gallo
Lo scheletro dell’arte, la pubblicità della vita
Alberto Mattia Martini Meneghetti e la comunicazione globale
Pierre Restany
Il corpo della sua opera
Laurence A.Rickels
Aldilà dell’occhio
Vittorio Sgarbi
A caccia di ombre
Italo Zannier
CENNI BIOGRAFICI RENATO MENEGHETTI
Renato Meneghetti nasce a Rosà di Vicenza. Inizia a dipingere giovanissimo e la sua opera di artista si compie ora nella fortezza di Ezzelino da Romano dove è vissuto in giovinezza, ora nelle diverse ville palladiane che ha restaurato e abitato. Dopo i primi interventi, presentati negli anni Sessanta da amici e artisti come Fontana, Munari, Guiducci e una sequela di concorsi ed esposizioni giovanili, inizia una attività espositiva che lo vedrà presente nelle più importanti sedi nazionali ed internazionali. Dal 1979 una inedita ricerca nell’uso delle più avanzate tecnologie della comunicazione e della riproduzione virtuale di immagini, corpi e oggetti. Proiezioni e pitture visive, faranno percepire con più esattezza il messaggio che evoca la luce come potere e energia. Predilige la pittura, strumento visibile della capacità rivoluzionaria dell’arte e ne difende la destinazione sociale. Si è impegnato senza regolarità in altre espressioni, come la musica (Biennale Musica di Venezia 1982); il cinema (40° Mostra Internazionale del Cinema, Biennale di Venezia 1983); il multimediale (50° Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia 2003); la scultura e le installazioni (XII Biennale Architettura, Venezia 2010).
Studiosi e storici dell’arte come F.Zeri, Sir D.Mahon, U.Kulterman, hanno dichiarato l’interesse per la sua opera ospitata in molti musei nel mondo.
Del 1997 è la mostra “Meneghetti: Radiografie 1982/1997 a cura di M.Goldin, al Museo di Palazzo Sarcinelli di Conegliano Veneto. Nel 1999 espone al National Museum of Fine Arts di Malta a cura di D. Cutajar e all’Ephesus Museum di Efeso. Nel 2000 il Palazzo della Ragione di Padova ospita la grande antologica “Sull’orlo del Terzo Millennio: “Pittura e altre arti 1954/2000”, a cura di G.Dorfles e V.Sgarbi. Nello stesso anno alla Mole Vanvitelliana di Ancona: “Al di là dell’occhio. Radiografie 1979/2000” a cura di G.Dorfles e W.Guadagnini.
Seguono, nel 2002, “Trasparenze: corpi ed altro. Radiografie” al Museo Nazionale di Bratislava a cura di I.Jancàr e “Installations X-Rays”, al Museum of Arts PGA di Zilina a cura di M.Putisova e M.Mazur. Nel 2006, la città di Roma dedica all’artista una grande mostra personale in quattro sedi: Museo Nazionale di Palazzo Venezia, Complesso Monumentale del Santo Spirito in Sassia, Sala 1 Scala Santa, Archivio Centrale dello Stato: “Meneghetti a Roma” a cura di A.Bonito Oliva introdotta da Claudio Strinati. Monografie dedicate al lavoro di Meneghetti sono state pubblicate da: Marsilio a cura di M.Goldin, Skira a cura di G.Dorfles, Skira a cura di V.Sgarbi, Electa a cura di A.Bonito Oliva.
Nel 2010 tra le varie mostre spiccano: Basilea, ArtBasel, Volta6, Liste15; Roma, Macro Testaccio; Venezia, XII Biennale Architettura Spazio Thetis Culture-Nature a cura di A.Coppa, F.D’Amico e Torre di Porta Nuova Arsenale di Venezia a cura di A.Grandesso e A.Dina; Faenza, MIC a cura di J.Bentini. Nei venti anni che chiudono il novecento le opere di Meneghetti sono un continuum di esperienze cine-grafico-fotografiche, tecniche moderne e molto antiche, tuffate nella magica vetrofania delle camere ottiche.
Meneghetti vive a ridosso del mondo dell’arte e del suo ‘sistema’ dosando puntualmente con discrezione le forme e i tempi della sua presenza pubblica. Questo modo di sottrarsi e di essere presente riassume il senso poetico di chi ama guardare ben oltre il basso profilo della attuale decadenza, con una posizione tutt’altro che cinica, perché ricca di vita e di speranza fin dentro la linea della “non speranza”. Ed è l’originalità di un simile sguardo, così isolato e così comunicante, a indicarci la presenza rara e preziosa di un autentico stile.
“…È evidente che il Meneghetti ha studiato a fondo le esperienze dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea e, soprattutto, che le ha assimilate, integrate, forse superate, nella sua instancabile ricerca di una strada che, pesando sulle sperimentazioni dei grandi che l’hanno preceduto, fosse tuttavia da esse indipendente e manifestasse appieno la sua completa indipendenza…”
1968, Lucio Fontana
“...Tra tali straordinari artisti annovero Renato Meneghetti, che da oltre trent’anni prende parte ai temi più vitali della nostra epoca e persegue la strada verso una forma di “opera d’arte totale”. Meneghetti rappresenta senza dubbio una figura chiave per chi voglia capire in che modo gli ultimi quattro turbolenti decenni si siano riflessi nella sfera dell’arte...”
1998, Erich Steingräber
”...Renato Meneghetti è, prima di ogni altra cosa, un uomo del suo tempo. Ha saputo presentire l’imminenza del mutamento della nostra coscienza percettiva e dell’emergere di una dimensione globale della comunicazione.…”
1998, Pierre Restany
“...Le radiografie di Meneghetti sono l’unico fatto nuovo intervenuto nell’arte italiana in questi ultimi vent’anni...”
1999, Gillo Dorfles
“...Nell’opera di Meneghetti c’è il segnale di una ricerca inesausta, di un tentativo di andare sempre più in là, sempre oltre, ma non soltanto con la radiografia ma anche con il pensiero che vuole cogliere un punto più lontano...”
2000, Vittorio Sgarbi
“...Le opere di Meneghetti sono il frutto del nomadismo creativo che apre sempre nuove possibilità espressive che sono la pelle della pittura…”
2006, Achille Bonito Oliva
“...Meneghetti si pone come un audace ricercatore della dimensione estetica in sè e non suonano illeciti certi accostamenti che la storiografia ha di volta in volta evocato nel tentativo di circoscrivere la sua creattività da Magritte a Leonardo da Vinci …”
2005, Claudio Strinati
DI JACOPO BASSANO ALLA SCOPERTA DEI SEGRETI DELL’ARTE DEL MAESTRO E DEI FIGLI
Dal 26 marzo al 3 luglio s’intrecceranno a Bassano del Grappa una serie di eventi che coinvolgeranno sia il mondo accademico internazionale ai massimi livelli, sia il pubblico, che potrà avvicinarsi alle opere dei Dal Ponte in un modo alternativo, scoprendo nelle tele ciò che va “al di là dell’occhio”, cogliendo i legami tra i Bassano, la cultura del tempo e i prodotti della loro terra, godendo dell’acuto e intenso dialogo tra l’arte antica e le espressioni artistiche contemporanee di Renato Meneghetti “I Bassano ai raggi X”. Segreti nei capolavori del Museo” - realizzato dal Comune in collaborazione con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e con la Regione del Veneto, a cura della Direttrice dei Civici Musei Giuliana Ericani sarà un itinerario ragionato e suggestivo nelle sale del Museo Civico, tra le opere dei Bassano ivi conservate, che darà conto dei risultati delle complesse ed esaustive indagini radiografiche e diagnostiche eseguite sulle opere del Maestro e dei figli.
Ma le radiografie, sono anche il terreno privilegiato della riflessione artistica compiuta da Renato Meneghetti, grande protagonista della scena artistica internazionale, più volte presente alla Biennale d’Arte di Venezia: “Le radiografie di Meneghetti - ha scritto a proposito Gillo Dorfles - sono l’unico fatto nuovo intervenuto nell’arte italiana in questi ultimi vent’anni”. Che Meneghetti sia stato il primo a usare le radiografie in arte tra tanti altri, è stato confermato da Achille Bonito Oliva, Vittorio Sgarbi, Claudio Strinati...
In contemporanea con l’inaugurazione di questa sorta di “percorso ragionato” tra i capolavori del Museo, il 25 marzo a Bassano del Grappa s’inaugura la mostra “Renato Meneghetti. Al di là dell’occhio”. L’esposizione, sarà introdotta da una conferenza tenuta dal noto storico dell’arte Claudio Strinati (MiBAC), proporrà in più sedi (Museo Civico, Palazzo Agostinelli e Palazzo, Sturm) sia la singolare e stupefacente riflessione creativa condotta da Meneghetti sulle opere dei grandi maestri dell’arte antica e moderna da Giotto a Leonardo, da Durer a Dalì, da Jacopo a Picasso, sia una parte (opere 2000-2011) dell’intero percorso compiuto in questi anni dall’eclettico artista bassanese tra pitture, sculture, istallazioni.
GUIDA ALLE MOSTRE I BASSANO AI RAGGI X. SEGRETI NEI CAPOLAVORI DEL MUSEO
Un percorso affascinante tra i dipinti del Museo Civico di Bassano del Grappa consente di cogliere, grazie all’aiuto delle radiografie, ciò che nascondono le opere finite. Un “dietro le quinte” che rivela inediti aspetti dell’arte dei Dal Ponte. Nell’occasione all’interno del Museo tutte le opere sottoposte ad indagine radiografica saranno accompagnate da un apparato didattico illustrato, nel quale si darà conto delle scoperte, in ordine alla tecnica esecutiva, ai modi della pennellata, agli eventuali “pentimenti”, cioè alla variazioni in corso d’opera che il pittore ha introdotto per una resa maggiormente efficace del racconto visivo. Particolarmente interessante il “pentimento”, nell’omonimo dipinto di Jacopo, delle teste del San Martino e del povero, entrambe cambiate due volte di posizione per raggiungere quell’effetto di chiasmo delle figure che accentua la profondità della composizione. Altrettanto intrigante, perché la figura nascosta fa parte del repertorio di Francesco Bassano, la variazione del personaggio che assiste la Sacra Famiglia nell’ Adorazione dei pastori , dipinto utilizzato nella presentazione delle manifestazioni, un pastore con un’oca in grembo nel dipinto, una pastorella con una capretta nella prima idea, rivelata dalla radiografia.
Il percorso continua per scoprire il ciclo pittorico “GRANDI MAESTRI - X RAYS” di Renato Meneghetti, parte della mostra “ALDILA’ DELL’OCCHIO”.
ALDILA’ DELL’OCCHIO - RENATO MENEGHETTI
Al Museo Civico quale continuazione ideale del percorso “I Bassano ai raggi x”, una approfondita ricerca su pratiche e segreti dei Dal Ponte esperita mediante i raggi radiografici per rivelare ciò che finora non abbiamo visto dei capolavori del Museo, Meneghetti ci propone settanta dipinti del ciclo “I Grandi Maestri” (2008-2011), un acuto e intenso dialogo tra l’arte antica e le espressioni artistiche contemporanee. Una singolare e stupefacente riflessione creativa condotta da Renato Meneghetti sulle opere dei grandi maestri dell’arte antica e moderna, da Giotto a Leonardo, da Durer a Dalì, da Jacopo a Picasso. Meneghetti, fedele alla pittura, in questo ciclo ha coniugato l’antico, il moderno ed il contemporaneo portando la scienza nell’arte: egli è il traghettatore Caronte, il ponte tra la storia dell’arte ed il 3° millennio. Qui si lasciano spiragli, per intelligenza o sensibilità, la “scossa” dell’arte contemporanea rianima con lo “splendor veri” le prevedibili e statiche figure del “simbolismo” dei Maestri. Ecco che il colore suadente e caldo della pittura impallidisce e si raffredda ad opera di una luce d’origine spettrale, morta, innaturale, lasciando così emergere l’immagine dello scheletro nascosto, celato, dall’offerta di quella morbida pittura piena di vita e bellezza. Lo sguardo dello spettatore precipita nell'azzurro vuoto inespressivo della lastra radiografica. L’immagine ha tutti gli ingredienti artistici del memento mori. L’immateriale entra nel mondo delle maschere. Descrivendo questo percorso, si può individuare tutto lo spessore del lavoro di Meneghetti che riscopre la tendenza dell’anatomista rinascimentale che lui traghetta nella spettacolare macelleria mediatico del divertimento contemporaneo. Nelle sue elaborazioni pitto-radiografiche Renato Meneghetti rivela volti ed espressioni nascoste, mediante immagini anfibie, di pura creatività, costruite partendo dalla magia scientifica per giungere a quella artistica, l’unica che conta infine, anche per Meneghetti. Guardare dentro, guardare oltre è da sempre uno degli intenti dell’alta cultura, di quella speciale forma di sapere che non si limita all’immediato e al contingente, al fenomeno, ma vuole comprendere ciò che si cela dietro ad ogni visibilità. Meneghetti si affida ad una strumentazione scientifica che nel caso specifico non vede davvero, ma simula un sottostante che non esiste nella sua articolata fisicità. Le maschere vengono esaltate da una duplicità, che può venire da Klimt, Picasso, Dalì, Leonardo, mentre la lente radiografica è tutta di mano sua, in una sapiente reductio ad unum facendo apparire cose che non apparivano.
Per “ALDILA’ DELL’OCCHIO” opere 2000-2011: a Palazzo Agostinelli vengono esposte, in una complessa mostra, opere di pittura, scultura, video ed installazioni. Per la pittura saranno esposte opere storiche che presentano soggetti e temi che derivano direttamente dalla grande scoperta di Roentgen. Le X Rays possono diventare paesaggi, montagne, corpi di donne se guardati liberamente, con l’occhio di Leonardo Da Vinci che descriveva quello che vedeva nelle muffe che l’umidità produceva sui muri del suo studio, e vedeva di tutto.
“...Si sa che Renato Meneghetti è stato il primo artista nell’ultimo mezzo secolo, a indagare gli aspetti più misteriosi, e quindi affascinanti, del corpo umano attraverso i raggi X e altri scandagli medici come la scintigrafia e l’ecografia. Da queste sue sperimentazioni sono nate opere d’arte: fantasmi visionari dal forte contenuto simbolico...”(Achille Bonito Oliva)
“...Le radiografie di Meneghetti sono l’unico fatto nuovo intervenuto nell’arte italiana in questi ultimi vent’anni. Bisogna riconoscere che egli è stato indubbiamente tra i primi e forse il primo in assoluto a comprendere l’interesse estetico oltre che scientifico di questo mezzo; e soprattutto a individuare il significato profondo di tale impiego...”(Gillo Dorfles)
“...Se “Dio è morto”, tutto è permesso: da qui parte, come tanta avanguardia, anche l’artista veneto, ma egli sembra trovare la sua strada in quell’aldilà dell’occhio che la radiografia consente. Egli vuol vedere cosa c’è dentro l’uomo, non alla ricerca del suo spirito, ma della struttura che regge le cose...”(Vittorio Sgarbi)
Nelle opere dell’ultimo decennio esposte, si nota che dal 2000 Meneghetti si stacca dolorosamente ma non totalmente dalla pittura, infatti, continua a dipingere pur dedicando molto lavoro alle grandi installazioni mantenendo come dato di partenza la radiografia. Si impegna a fondo anche nella video-arte, riprendendo così la grande passione per il cinema che lo aveva portato alla XL Mostra Internazionale del cinema 1983 La Biennale di Venezia con il suo primo film “Divergenze Parallele”.
Ecco allora le grandi installazioni esposte in questa sede. A Palazzo Sturm Museo della ceramica, si può vedere la grande installazione di sculture ceramiche “Paralleli Vertebrali”. La struttura portante del corpo, la catena delle vertebre evoca un parallelo tra colonna e pianta, creando immagini, ora di oasi pietrificate, dietro le quali muovono dipinti realizzati a partire da fondi radiografici segnati con rilievi umani, ora di colonne di fumo e camini che riportano la memoria cruda ed immediata di pire sacrificali (Dachau).
Le forme evocano il parallelo tra pianta e colonna umana a comporre un disorientante paesaggio mentale. Meravigliosa sintesi arcana dell'armonia, l'albero della vita e la colonna vertebrale portante l'umanità, punto di incontro fra cielo, terra e inferi.
In Piazza Garibaldi (25 - 30 marzo) sarà esposta “OPTIONAL” una enorme scultura (mt. 9x7x6h), una cattedrale trasparente che riproduce un cervello anatomicamente fedele.
Per gli uomini del Terzo Millennio l’uso del cervello è un OPTIONAL, per questo assistiamo alla catastrofica situazione mondiale. Un gigantesco encefalo, meandri di tubi trasparenti formano gli emisferi cerebrali che improvvisamente, ma con lenta erezione, si gonfiano a formare una cupola gigantesca. L’apertura tra i due emisferi permette l’accesso ai visitatori alla “cattedrale” per ammirare… l’assoluto vuoto.
Un segnale acustico avverte dell’imminente crollo e una voce dal tono deciso esorta il pubblico ad uscire. Sgonfio, il “tempio” appare un ammasso informe. Un nuovo input ri-costituisce il cerebro: la rimessa in funzione del cervello, del pensiero. Il risveglio della pubblica coscienza.
SCHEDA VOLUME
ALDILA’ DELL’OCCHIO
RENATO MENEGHETTI - OPERE 2000-2011
Promosso da Città di Bassano - Museo Civico di Bassano del Grappa Editore Silvana Editore Formato 23x28 cm. Pagine
72
Illustrazioni a colori 60
SAGGI
Il prodigioso innovatore
Claudio Strinati
Irradiazioni Beppe Sebaste
STRALCI DA SAGGI
Passaggi: sfatte carni e morbide ossa Alberto Abruzzese Eghènetai. Buio, non“ombra”. Luce
Don Giuseppe Billi Radiografie di un destino Gillo Dorfles Vedere dentro, Vedere oltre Luciano Caramel
Temi e concezioni nuove Lucio Fontana La trance-visione del mondo
Paolo Fabbri Dialogo con i maestri
Francesco Gallo
Lo scheletro dell’arte, la pubblicità della vita
Alberto Mattia Martini Meneghetti e la comunicazione globale
Pierre Restany
Il corpo della sua opera
Laurence A.Rickels
Aldilà dell’occhio
Vittorio Sgarbi
A caccia di ombre
Italo Zannier
CENNI BIOGRAFICI RENATO MENEGHETTI
Renato Meneghetti nasce a Rosà di Vicenza. Inizia a dipingere giovanissimo e la sua opera di artista si compie ora nella fortezza di Ezzelino da Romano dove è vissuto in giovinezza, ora nelle diverse ville palladiane che ha restaurato e abitato. Dopo i primi interventi, presentati negli anni Sessanta da amici e artisti come Fontana, Munari, Guiducci e una sequela di concorsi ed esposizioni giovanili, inizia una attività espositiva che lo vedrà presente nelle più importanti sedi nazionali ed internazionali. Dal 1979 una inedita ricerca nell’uso delle più avanzate tecnologie della comunicazione e della riproduzione virtuale di immagini, corpi e oggetti. Proiezioni e pitture visive, faranno percepire con più esattezza il messaggio che evoca la luce come potere e energia. Predilige la pittura, strumento visibile della capacità rivoluzionaria dell’arte e ne difende la destinazione sociale. Si è impegnato senza regolarità in altre espressioni, come la musica (Biennale Musica di Venezia 1982); il cinema (40° Mostra Internazionale del Cinema, Biennale di Venezia 1983); il multimediale (50° Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia 2003); la scultura e le installazioni (XII Biennale Architettura, Venezia 2010).
Studiosi e storici dell’arte come F.Zeri, Sir D.Mahon, U.Kulterman, hanno dichiarato l’interesse per la sua opera ospitata in molti musei nel mondo.
Del 1997 è la mostra “Meneghetti: Radiografie 1982/1997 a cura di M.Goldin, al Museo di Palazzo Sarcinelli di Conegliano Veneto. Nel 1999 espone al National Museum of Fine Arts di Malta a cura di D. Cutajar e all’Ephesus Museum di Efeso. Nel 2000 il Palazzo della Ragione di Padova ospita la grande antologica “Sull’orlo del Terzo Millennio: “Pittura e altre arti 1954/2000”, a cura di G.Dorfles e V.Sgarbi. Nello stesso anno alla Mole Vanvitelliana di Ancona: “Al di là dell’occhio. Radiografie 1979/2000” a cura di G.Dorfles e W.Guadagnini.
Seguono, nel 2002, “Trasparenze: corpi ed altro. Radiografie” al Museo Nazionale di Bratislava a cura di I.Jancàr e “Installations X-Rays”, al Museum of Arts PGA di Zilina a cura di M.Putisova e M.Mazur. Nel 2006, la città di Roma dedica all’artista una grande mostra personale in quattro sedi: Museo Nazionale di Palazzo Venezia, Complesso Monumentale del Santo Spirito in Sassia, Sala 1 Scala Santa, Archivio Centrale dello Stato: “Meneghetti a Roma” a cura di A.Bonito Oliva introdotta da Claudio Strinati. Monografie dedicate al lavoro di Meneghetti sono state pubblicate da: Marsilio a cura di M.Goldin, Skira a cura di G.Dorfles, Skira a cura di V.Sgarbi, Electa a cura di A.Bonito Oliva.
Nel 2010 tra le varie mostre spiccano: Basilea, ArtBasel, Volta6, Liste15; Roma, Macro Testaccio; Venezia, XII Biennale Architettura Spazio Thetis Culture-Nature a cura di A.Coppa, F.D’Amico e Torre di Porta Nuova Arsenale di Venezia a cura di A.Grandesso e A.Dina; Faenza, MIC a cura di J.Bentini. Nei venti anni che chiudono il novecento le opere di Meneghetti sono un continuum di esperienze cine-grafico-fotografiche, tecniche moderne e molto antiche, tuffate nella magica vetrofania delle camere ottiche.
Meneghetti vive a ridosso del mondo dell’arte e del suo ‘sistema’ dosando puntualmente con discrezione le forme e i tempi della sua presenza pubblica. Questo modo di sottrarsi e di essere presente riassume il senso poetico di chi ama guardare ben oltre il basso profilo della attuale decadenza, con una posizione tutt’altro che cinica, perché ricca di vita e di speranza fin dentro la linea della “non speranza”. Ed è l’originalità di un simile sguardo, così isolato e così comunicante, a indicarci la presenza rara e preziosa di un autentico stile.
“…È evidente che il Meneghetti ha studiato a fondo le esperienze dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea e, soprattutto, che le ha assimilate, integrate, forse superate, nella sua instancabile ricerca di una strada che, pesando sulle sperimentazioni dei grandi che l’hanno preceduto, fosse tuttavia da esse indipendente e manifestasse appieno la sua completa indipendenza…”
1968, Lucio Fontana
“...Tra tali straordinari artisti annovero Renato Meneghetti, che da oltre trent’anni prende parte ai temi più vitali della nostra epoca e persegue la strada verso una forma di “opera d’arte totale”. Meneghetti rappresenta senza dubbio una figura chiave per chi voglia capire in che modo gli ultimi quattro turbolenti decenni si siano riflessi nella sfera dell’arte...”
1998, Erich Steingräber
”...Renato Meneghetti è, prima di ogni altra cosa, un uomo del suo tempo. Ha saputo presentire l’imminenza del mutamento della nostra coscienza percettiva e dell’emergere di una dimensione globale della comunicazione.…”
1998, Pierre Restany
“...Le radiografie di Meneghetti sono l’unico fatto nuovo intervenuto nell’arte italiana in questi ultimi vent’anni...”
1999, Gillo Dorfles
“...Nell’opera di Meneghetti c’è il segnale di una ricerca inesausta, di un tentativo di andare sempre più in là, sempre oltre, ma non soltanto con la radiografia ma anche con il pensiero che vuole cogliere un punto più lontano...”
2000, Vittorio Sgarbi
“...Le opere di Meneghetti sono il frutto del nomadismo creativo che apre sempre nuove possibilità espressive che sono la pelle della pittura…”
2006, Achille Bonito Oliva
“...Meneghetti si pone come un audace ricercatore della dimensione estetica in sè e non suonano illeciti certi accostamenti che la storiografia ha di volta in volta evocato nel tentativo di circoscrivere la sua creattività da Magritte a Leonardo da Vinci …”
2005, Claudio Strinati
25
marzo 2011
I Bassano ai raggi X / Renato Meneghetti
Dal 25 marzo al 03 luglio 2011
arte antica
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MUSEI CIVICI BASSANO DEL GRAPPA
Bassano Del Grappa, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Vicenza)
Bassano Del Grappa, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Vicenza)
Orario di apertura
da martedì a sabato: 9.00-18:30 domenica e festivi: 10.30-13.00 e 15.00-18.00
Vernissage
25 Marzo 2011, ore 12 per la stampa
Sito web
www.bassano500.it
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
VILLAGGIO GLOBALE
Autore
Curatore