Il nostro appuntamento mensile dedicato alle arti applicate al bijoux di fantasia descriverà lo sviluppo di questo settore
collegato al successo degli spettacoli “esagerati” dell’America degli anni Trenta e del boom di Hollywood degli anni
Quaranta: i vaudeville come Ziegfield Follies, Ginger e Fred, il cinema, il sonoro (1929) e il colore. Ai bijoux delle dive
di Via col Vento, Il Gobbo di Notre Dame, Il Mago di Oz e altri famosi successi cinematografici lavorarono Eugene Joseff
(“Joseff of Hollywood”), Hobé, Trifari e altri famosi disegnatori e produttori. Furono così introdotti le pietre a cabochon,
per evitare i riflessi degli strass bianchi sullo schermo; i bijoux di materiale plastico, che non disturbavano il sonoro dei
film; e le straordinarie, grandi parure che dalle star passarono, per imitazione, alla moda del tempo.