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I dipinti dei Peintres Cartonniers. O l’arte anonima del miracolo d’Aubusson
Opere dipinte e opere tessute rivelano come il legame tra le due arti, ad Aubusson, vivesse in magnifica simbiosi.
Les Cartons de Tapisserie d’Aubusson sono veri e propri dipinti sono testimonianza di un’epoca e di un mestiere scomparso.
Comunicato stampa
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Il 4 marzo 2016, alle ore 18, David Sorgato inaugura la mostra “I DIPINTI DEI PEINTRES CARTONNIERS. O L’ARTE ANONIMA DEL MIRACOLO D’AUBUSSON”.
Opere dipinte e opere tessute che rivelano come il legame tra le due arti, ad Aubusson, vivesse in magnifica simbiosi.
David Sorgato ha selezionato, dalla sua ricca collezione di dipinti dei peintres cartonniers de la Tapisserie Royale, 30 tele dipinte tutte provenienti dalla vendita del 1995 della Collezione Hamot, storica maison francese attiva dal 1792 al 1999, che fu tra i fornitori preferiti di tessuti e arazzi di tutti i governi francesi, da Luigi XV al Generale De Gaulle.
In mostra, fino al 30 aprile, anche 10 Aubusson antichi e 6 moderni, alcuni arazzi eseguiti tra Sei e Settecento e una rarissima serie di arazzi del 1930.
Tra arredi scelti ad hoc, dipinti e tessili dialogano tra loro, ma è ammirando in particolare i primi che s’intende quanto era stretto il rapporto tra l’idea, tradotta in pittura, e l’opera compiuta all’interno dei laboratori de la Manufacture Royale d’Aubusson. Basta ammirare la cascata di peonie rosa disposte ad arte nella siloutte del fianco di un arredo imbottito, o ancora il mazzo di fiori che centra uno spazio rettangolare con una leggera modanatura, probabilmente la ventola di un parafuoco, o lo schienale di una seduta.
Questi dipinti, modelli fedeli in proporzione e colore ai manufatti finiti, siano essi arazzi murali, tappeti o tappezzerie, spesso erano accompagnati da scritte, appunti o annotazioni tecniche lasciate dal pittore per guidare il maestro tessitore; costui posizionava i cartons sotto al telaio al quale lavorava con la tecnica a basse lisse, cioè allargando i fili stessi sul retro del lavoro, senza mai vederne direttamente il risultato se non con l’ausilio di un piccolo specchio fatto scivolare tra i fili e i cartons: il miracolo d’Aubusson.
Il fascino dei cartons sta proprio nel fatto di essere stati vivi strumenti di lavoro: lungo il perimetro sono ancora presenti i piccoli fori dei chiodi serviti per fissarli a telaio. Nessuno di questi capolavori reca la firma del suo esecutore, che evidentemente si considerava parte integrante di una filiera artigianale. Solo in qualche caso è apposto a margine dei dipinti il nome Aubusson come autenticazione d’origine, perché comunque, in queste verdures, nei fiori, frutti, paesaggi boschivi, corsi d’acqua e piccoli animali, che sembrano usciti da una fiaba, si coglie una rara sensibilità e un raffinato gusto per il bello.
Chi si avvicina a Les Cartons de Tapisserie d’Aubusson ha dinanzi a sé opere di alto artigianato artistico, dei veri e propri dipinti realizzati con passione e maestria, che sono testimonianza di un’epoca e di un mestiere scomparso. Oggi, ammantati della dignità di opera d’arte a sé stante, sono oggetto di un nuovo e vivo interesse artistico e commerciale, soprattutto in Francia dove si prospetta la nascita di un museo dedicato.
LA TAPISSERIE D’AUBUSSON, DAL 2009 “PATRIMONIO CULTURALE IMMATRIALE DELL’UMANITÀ”
Aubusson è una cittadina che sorge lungo il corso de La Creuse, le cui acque particolarmente indicate per la coloritura dei filati, hanno favorito la diffusione sul territorio di molti laboratori tessili. Nel 1665, per far fronte alle richieste interne cresciute con le limitazioni alle importazioni dalle Fiandre, i laboratori di Aubusson sono stati nominati Manufacture Royale. Senza perdere la propria indipendenza hanno prodotto intensamente pezzi unici ospitati oggi nei musei internazionali o in grandi collezioni d’arte pubbliche e private.
Opere dipinte e opere tessute che rivelano come il legame tra le due arti, ad Aubusson, vivesse in magnifica simbiosi.
David Sorgato ha selezionato, dalla sua ricca collezione di dipinti dei peintres cartonniers de la Tapisserie Royale, 30 tele dipinte tutte provenienti dalla vendita del 1995 della Collezione Hamot, storica maison francese attiva dal 1792 al 1999, che fu tra i fornitori preferiti di tessuti e arazzi di tutti i governi francesi, da Luigi XV al Generale De Gaulle.
In mostra, fino al 30 aprile, anche 10 Aubusson antichi e 6 moderni, alcuni arazzi eseguiti tra Sei e Settecento e una rarissima serie di arazzi del 1930.
Tra arredi scelti ad hoc, dipinti e tessili dialogano tra loro, ma è ammirando in particolare i primi che s’intende quanto era stretto il rapporto tra l’idea, tradotta in pittura, e l’opera compiuta all’interno dei laboratori de la Manufacture Royale d’Aubusson. Basta ammirare la cascata di peonie rosa disposte ad arte nella siloutte del fianco di un arredo imbottito, o ancora il mazzo di fiori che centra uno spazio rettangolare con una leggera modanatura, probabilmente la ventola di un parafuoco, o lo schienale di una seduta.
Questi dipinti, modelli fedeli in proporzione e colore ai manufatti finiti, siano essi arazzi murali, tappeti o tappezzerie, spesso erano accompagnati da scritte, appunti o annotazioni tecniche lasciate dal pittore per guidare il maestro tessitore; costui posizionava i cartons sotto al telaio al quale lavorava con la tecnica a basse lisse, cioè allargando i fili stessi sul retro del lavoro, senza mai vederne direttamente il risultato se non con l’ausilio di un piccolo specchio fatto scivolare tra i fili e i cartons: il miracolo d’Aubusson.
Il fascino dei cartons sta proprio nel fatto di essere stati vivi strumenti di lavoro: lungo il perimetro sono ancora presenti i piccoli fori dei chiodi serviti per fissarli a telaio. Nessuno di questi capolavori reca la firma del suo esecutore, che evidentemente si considerava parte integrante di una filiera artigianale. Solo in qualche caso è apposto a margine dei dipinti il nome Aubusson come autenticazione d’origine, perché comunque, in queste verdures, nei fiori, frutti, paesaggi boschivi, corsi d’acqua e piccoli animali, che sembrano usciti da una fiaba, si coglie una rara sensibilità e un raffinato gusto per il bello.
Chi si avvicina a Les Cartons de Tapisserie d’Aubusson ha dinanzi a sé opere di alto artigianato artistico, dei veri e propri dipinti realizzati con passione e maestria, che sono testimonianza di un’epoca e di un mestiere scomparso. Oggi, ammantati della dignità di opera d’arte a sé stante, sono oggetto di un nuovo e vivo interesse artistico e commerciale, soprattutto in Francia dove si prospetta la nascita di un museo dedicato.
LA TAPISSERIE D’AUBUSSON, DAL 2009 “PATRIMONIO CULTURALE IMMATRIALE DELL’UMANITÀ”
Aubusson è una cittadina che sorge lungo il corso de La Creuse, le cui acque particolarmente indicate per la coloritura dei filati, hanno favorito la diffusione sul territorio di molti laboratori tessili. Nel 1665, per far fronte alle richieste interne cresciute con le limitazioni alle importazioni dalle Fiandre, i laboratori di Aubusson sono stati nominati Manufacture Royale. Senza perdere la propria indipendenza hanno prodotto intensamente pezzi unici ospitati oggi nei musei internazionali o in grandi collezioni d’arte pubbliche e private.
04
marzo 2016
I dipinti dei Peintres Cartonniers. O l’arte anonima del miracolo d’Aubusson
Dal 04 marzo al 30 aprile 2016
fotografia
arte antica
arti decorative e industriali
arte antica
arti decorative e industriali
Location
DAVID SORGATO
Milano, Via Sant'orsola, 13, (Milano)
Milano, Via Sant'orsola, 13, (Milano)
Orario di apertura
10-13 e 15-19
Vernissage
4 Marzo 2016, ore 18
Curatore