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I Dogon Tra cielo e terra
Porte, maschere, statue, collane, bronzi e altri oggetti rituali di questa ancora misteriosa popolazione del Mali saranno esposti nell’affascinante sede del Museo di Storia Naturale di Venezia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
DOGON
Tra cielo e terra
a cura di Umberto Knycz
Venezia, Museo di Storia Naturale
Venerdì 20 maggio 2016
Open-day: dalle 9 alle 17
Inaugurazione: ore 17
su invito, fino a esaurimento dei posti disponibili
Porte, maschere, statue, collane, bronzi e altri oggetti rituali di questa ancora misteriosa popolazione del Mali saranno esposti nell’affascinante sede del Museo di Storia Naturale di Venezia, dal 20 maggio al 21 agosto.
La preziosa collezione privata di Umberto Knycz, fotografo ed esploratore appassionato delle culture africane, offre l’opportunità di incontrare la cultura Dogon e conoscere un patrimonio sconosciuto, guardando l’Africa dal punto di vista artistico.
I Dogon sono una popolazione del Mali, circa 240.000 persone che occupano la regione della falesia di Bandiagara a sud del fiume Niger e alcuni territori attigui al Burkina Faso.
Sapienti agricoltori adattatisi nel tempo a vivere nelle falesie trasformate in forme di architettura, i Dogon sono rimasti relativamente isolati dal resto del paese fino al Novecento. Questo ha consentito loro di sviluppare nel corso di cinque secoli una cultura assolutamente originale, lungamente e tenacemente difesa e preservata: animisti, con una rigida organizzazione sociale e religiosa, vivono sospesi tra terra e cielo, esprimendosi attraverso danze e cerimonie rituali. I loro antenati hanno lasciato sulle pareti delle caverne di Bandiagara pitture e pittogrammi che solo recentemente sono stati decifrati poiché sotto la custodia dell’Hogon, alto sacerdote custode della sapienza.
A interpretare il significato della simbologia dogon è Vincent Togo, dogon di origine e oggi fisico nucleare a Bologna. Proprio dall’incontro tra Vincent Togo e Umberto Knycz è nata questa esposizione che valorizza il materiale raccolto in lunghi anni di appassionata ricerca, nel corso di ben sei spedizioni nelle zone della falesia del Bandiagara.
Il pregio di questa esposizione è di fornire una dettagliata prospettiva sulle espressioni artistiche dei Dogon.
Uno sguardo che va oltre l’aspetto estetico, anche per apprendere qualcosa di più non solo degli altri ma anche di noi stessi.
Chi ammira un’opera africana è per lo più portato a ritenere che si tratti dell’espressione “primitiva” e spontanea di qualche anonimo spirito. Non è così: è piuttosto la rappresentazione di divinità, volti di donne e uomini, maschere, oggetti che mettono in contatto il mondo terreno con una dimensione invisibile. Si possono osservare feticci, realizzati artigianalmente partendo da ciò che la natura offre, come tronchi, pietre, pelli di animali, manifestazioni di pratiche magiche, raffiguranti spiriti o antenati. Tante le maschere da ammirare, che assumono un proprio significato solo quando indossate durante i rituali.
L’esposizione, visitabile con l’orario e il biglietto del Museo, è curata da Umberto Knycz, con il coordinamento di Chiara Squarcina e Luca Mizzan.
E’ allestita da Win Sport di Trento e si realizza con il patrocinio dell’Ambasciata italiana della Repubblica del Mali.
Inaugurazione, ore 17
Saranno presenti:
Gabriella Belli
Direttore Fondazione Musei Civici di Venezia
Chiara Squarcina
Dirigente Area 2 - Fondazione Musei Civici di Venezia
Luca Mizzan
Responsabile Museo di Storia Naturale
Fondazione Musei Civici di Venezia
Umberto Knycz
curatore della mostra
Vincent Togo
fisico nucleare, di origine Dogon
Gianfranco Rondello
Console Onorario della Repubblica del Mali
Antonio Simionato
Decano del Corpo Consolare del Veneto e Console Onorario di Spagna
Piero Reis
Console Onorario del Belgio
Paola Carotta
Reggente del Consolato di Uruguay
Informazioni per la stampa
Fondazione Musei Civici di Venezia
Riccardo Bon
T +39 0412405225 / 32
M +39 346 0844843
press@fmcvenezia.it
Villaggio Globale International
Antonella Lacchin
T +39 0415904893
M +39 3357185874
lacchin@villaggio-globale.it
Tra cielo e terra
a cura di Umberto Knycz
Venezia, Museo di Storia Naturale
Venerdì 20 maggio 2016
Open-day: dalle 9 alle 17
Inaugurazione: ore 17
su invito, fino a esaurimento dei posti disponibili
Porte, maschere, statue, collane, bronzi e altri oggetti rituali di questa ancora misteriosa popolazione del Mali saranno esposti nell’affascinante sede del Museo di Storia Naturale di Venezia, dal 20 maggio al 21 agosto.
La preziosa collezione privata di Umberto Knycz, fotografo ed esploratore appassionato delle culture africane, offre l’opportunità di incontrare la cultura Dogon e conoscere un patrimonio sconosciuto, guardando l’Africa dal punto di vista artistico.
I Dogon sono una popolazione del Mali, circa 240.000 persone che occupano la regione della falesia di Bandiagara a sud del fiume Niger e alcuni territori attigui al Burkina Faso.
Sapienti agricoltori adattatisi nel tempo a vivere nelle falesie trasformate in forme di architettura, i Dogon sono rimasti relativamente isolati dal resto del paese fino al Novecento. Questo ha consentito loro di sviluppare nel corso di cinque secoli una cultura assolutamente originale, lungamente e tenacemente difesa e preservata: animisti, con una rigida organizzazione sociale e religiosa, vivono sospesi tra terra e cielo, esprimendosi attraverso danze e cerimonie rituali. I loro antenati hanno lasciato sulle pareti delle caverne di Bandiagara pitture e pittogrammi che solo recentemente sono stati decifrati poiché sotto la custodia dell’Hogon, alto sacerdote custode della sapienza.
A interpretare il significato della simbologia dogon è Vincent Togo, dogon di origine e oggi fisico nucleare a Bologna. Proprio dall’incontro tra Vincent Togo e Umberto Knycz è nata questa esposizione che valorizza il materiale raccolto in lunghi anni di appassionata ricerca, nel corso di ben sei spedizioni nelle zone della falesia del Bandiagara.
Il pregio di questa esposizione è di fornire una dettagliata prospettiva sulle espressioni artistiche dei Dogon.
Uno sguardo che va oltre l’aspetto estetico, anche per apprendere qualcosa di più non solo degli altri ma anche di noi stessi.
Chi ammira un’opera africana è per lo più portato a ritenere che si tratti dell’espressione “primitiva” e spontanea di qualche anonimo spirito. Non è così: è piuttosto la rappresentazione di divinità, volti di donne e uomini, maschere, oggetti che mettono in contatto il mondo terreno con una dimensione invisibile. Si possono osservare feticci, realizzati artigianalmente partendo da ciò che la natura offre, come tronchi, pietre, pelli di animali, manifestazioni di pratiche magiche, raffiguranti spiriti o antenati. Tante le maschere da ammirare, che assumono un proprio significato solo quando indossate durante i rituali.
L’esposizione, visitabile con l’orario e il biglietto del Museo, è curata da Umberto Knycz, con il coordinamento di Chiara Squarcina e Luca Mizzan.
E’ allestita da Win Sport di Trento e si realizza con il patrocinio dell’Ambasciata italiana della Repubblica del Mali.
Inaugurazione, ore 17
Saranno presenti:
Gabriella Belli
Direttore Fondazione Musei Civici di Venezia
Chiara Squarcina
Dirigente Area 2 - Fondazione Musei Civici di Venezia
Luca Mizzan
Responsabile Museo di Storia Naturale
Fondazione Musei Civici di Venezia
Umberto Knycz
curatore della mostra
Vincent Togo
fisico nucleare, di origine Dogon
Gianfranco Rondello
Console Onorario della Repubblica del Mali
Antonio Simionato
Decano del Corpo Consolare del Veneto e Console Onorario di Spagna
Piero Reis
Console Onorario del Belgio
Paola Carotta
Reggente del Consolato di Uruguay
Informazioni per la stampa
Fondazione Musei Civici di Venezia
Riccardo Bon
T +39 0412405225 / 32
M +39 346 0844843
press@fmcvenezia.it
Villaggio Globale International
Antonella Lacchin
T +39 0415904893
M +39 3357185874
lacchin@villaggio-globale.it
20
maggio 2016
I Dogon Tra cielo e terra
Dal 20 maggio al 21 agosto 2016
arte etnica
Location
MUSEO DI STORIA NATURALE
Venezia, Santa Croce, 1730, (Venezia)
Venezia, Santa Croce, 1730, (Venezia)
Vernissage
20 Maggio 2016, ore 17 su invito, fino a esaurimento dei posti disponibili
Open-day: dalle 9 alle 17
Ufficio stampa
VILLAGGIO GLOBALE
Curatore