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I Edizione Premio L’Arte che Accadrà
Palazzo Fiano, splendido edificio quattrocentesco nel cuore di Roma e nuova sede del gruppo HDRÀ, apre le porte all’arte contemporanea mettendo a disposizione le sale di rappresentanza in occasione della prima edizione del Premio “L’Arte che Accadrà”, un percorso espositivo a cura di Valentina Ciarallo con opere di Flavio Favelli, Ludovica Gioscia, Goldschmied & Chiari, Marco Raparelli e Alice Schivardi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Palazzo Fiano, splendido edificio quattrocentesco nel cuore di Roma e nuova sede del gruppo
HDRÀ, apre le porte all’arte contemporanea mettendo a disposizione le sale di rappresentanza in
occasione della prima edizione del Premio “L’Arte che Accadrà”, un percorso espositivo a cura di
Valentina Ciarallo con opere di Flavio Favelli, Ludovica Gioscia, Goldschmied & Chiari, Marco
Raparelli e Alice Schivardi.
HDRÀ, uno dei maggiori gruppi di comunicazione integrata, dalla forte identità italiana, vuole
sostenere la creatività di giovani artisti del nostro paese promuovendo un’esposizione che si
sviluppa negli ambienti storici del palazzo in un dialogo virtuale con le opere contemporanee,
alcune delle quali realizzate appositamente per questo appuntamento. Obiettivo finale del progetto
è quello di costruire una collezione permanente d’arte contemporanea del gruppo: l’opera che
vincerà il Premio sarà acquisita, infatti, da HDRÀ. La scelta del vincitore sarà demandata ad una
giuria inusuale, attraverso il coinvolgimento diretto degli oltre 100 dipendenti, che, dal 18 ottobre al
18 dicembre, saranno a stretto contatto con le opere d’arte all’interno del loro ambiente lavorativo.
Una modalità di condivisione e di partecipazione collettiva specifica per un gruppo che vuole
innovare. Il premio verrà attribuito entro dicembre 2016.
GLI ARTISTI
Flavio Favelli, la cui ricerca artistica rimanda alla quotidianità e al suo vissuto personale, presenta
alcuni inediti lavori che sono assemblaggio di vecchi oggetti d’arredo, specchi, cornici, neon che
danno vita a nuove composizioni. Cartine dorate di cioccolatini che diventano superfici specchianti
dal sapore nostalgico e frammenti ritrovati di loghi pubblicitari vintage inventano nuovi puzzle. La
luce fredda del neon Bud Light riaccende vecchi ricordi. Una sovrapposizione e stratificazione di
memorie personali e collettive che rendono l’opera altamente poetica.
Ludovica Gioscia, nella maestosa Sala degli Specchi realizza monumentali collane dai colori
gioiosamente pop, composte da elementi chiamati “Debrocks” (debris-rock). Copertine di riviste
patinate e solidificate, reinterpretazione di uno scarto testimone del consumismo e delle dinamiche
pubblicitarie, dove i processi di accumulazione e di distruzione sono decisamente evidenti. L’artista
viaggia tra i multiformi linguaggi della comunicazione, del design e della moda e la sua ricerca
esplora i meccanismi psicologici propri del consumismo legato, in particolare, all’infinito universo
femminile.
Goldschmied & Chiari. Il duo artistico Sara Goldschmied ed Eleonora Chiari gioca
metaforicamente con la frase “La democrazia è illusione” utilizzando lettere dalla superficie
specchiante capaci di cambiare la percezione della realtà, sottolineando come spesso la
manipolazione dell’informazione ricordi la pratica e il modo di operare degli illusionisti. Gli specchi
Untitled Views diventano il loro strumento e campo d’azione nel quale esplosioni di fumi dai colori
accesi prendono corpo come materia pittorica e dove l’immagine di chi osserva è misteriosamente
riflessa tra giochi di luce e ombra.
Marco Raparelli, attraverso un efficace linguaggio comunicativo apparentemente ironico, rivela le
molteplici sfaccettature del mondo che ci circonda. Il disegno, elemento distintivo del suo lavoro,
dal tratto inconfondibile che ricorda i “comics books”, è espressione di libertà del gesto che esalta
l’errore come conseguenza naturale. Attento osservatore, offre uno sguardo su quell’umanità
universalmente riconosciuta. Sagome di legno accompagnano e invitano il visitatore a percorrere
la grande scalinata dove un’ampia quadreria, composta da disegni e lavori site specific,
raccontano il suo universo.
Alice Schivardi ci accoglie con Coccinelle, istallazione composta da trentadue piccoli ovali
impreziositi da un minuzioso gesto artistico che si estende fino alle cornici. Leggeri fogli di carta da
lucido, disegnati e ricamati con fili colorati raccontano una storia, testimone di un’intimità nascosta.
Mondi privati, emozioni rivelate, frammenti di esperienze vissute e rielaborate attraverso il
processo creativo dell’artista. Un racconto silenzioso che tocca nel profondo chi osserva. Due
grandi bocche “cucite” emanano vocali il cui suono è dato unicamente dalla potenza
dell’immagine.
IL PALAZZO
Palazzo Fiano, la cui più antica struttura risale al XIII secolo, viene ricostruito totalmente nel
quattrocento quale sede dei titolari Cardinali della chiesa S. Lorenzo in Lucina. Interessato da
vicende particolari nei secoli, come il ritrovamento dei primi resti dell’Ara Pacis durante i lavori di
scavo del 1568, il palazzo ritrova il suo splendore intorno alla metà del seicento diventando
proprietà dei Peretti (famiglia di Papa Sisto V). Nell’ottocento passa ai Duchi Ottoboni di Fiano, da
cui prende il nome e nel 1898 viene venduto al ricco commerciante Edoardo Almagià. Dal 1923 al
1990 è stato inoltre sede del rinomato “Circolo degli scacchi”. Tra i capolavori troviamo il Salone
affrescato nella metà del seicento da Giovan Francesco Grimaldi e François Perrier e oggi adibito
a salone di rappresentanza. Ricoprono il grandioso soffitto scene mitologiche come la nascita di
Venere, Cerere davanti a Giove, Cupido dormiente con putti, Cupido bendato, paesaggi fluviali,
tempeste marine e insolite figure di nani. Ricorrenti la figura del leone rampante, rami con pere e
stelle, simboli della famiglia Peretti. Un’adiacente maestosa Sala degli Specchi, ricca di
decorazioni, stucchi e lampadari di cristallo, arricchisce il piano nobile. Un duplice affaccio su
Piazza S. Lorenzo in Lucina e Via del Corso rendono il palazzo magnificamente ubicato nel cuore
storico della città.
I Edizione Premio “L'arte che Accadrà” – gruppo HDRÀ
A cura di:Valentina Ciarallo
Sede: Palazzo Fiano, Piazza San Lorenzo in Lucina 4 Roma
Inaugurazione: martedì 18 ottobre 2016 – ore 18.30 – 21.00
Apertura: 18 ottobre – 18 dicembre 2016
Orari di visita: su appuntamento
Informazioni mostra: HDRÀ tel +39 06 68892401; www.hdra.it
Organizzazione e informazioni artisti:
Giubilarte www.giubilarte.it - v.ciarallo@giubilarte.it; cell +39 338 6404039
HDRÀ, apre le porte all’arte contemporanea mettendo a disposizione le sale di rappresentanza in
occasione della prima edizione del Premio “L’Arte che Accadrà”, un percorso espositivo a cura di
Valentina Ciarallo con opere di Flavio Favelli, Ludovica Gioscia, Goldschmied & Chiari, Marco
Raparelli e Alice Schivardi.
HDRÀ, uno dei maggiori gruppi di comunicazione integrata, dalla forte identità italiana, vuole
sostenere la creatività di giovani artisti del nostro paese promuovendo un’esposizione che si
sviluppa negli ambienti storici del palazzo in un dialogo virtuale con le opere contemporanee,
alcune delle quali realizzate appositamente per questo appuntamento. Obiettivo finale del progetto
è quello di costruire una collezione permanente d’arte contemporanea del gruppo: l’opera che
vincerà il Premio sarà acquisita, infatti, da HDRÀ. La scelta del vincitore sarà demandata ad una
giuria inusuale, attraverso il coinvolgimento diretto degli oltre 100 dipendenti, che, dal 18 ottobre al
18 dicembre, saranno a stretto contatto con le opere d’arte all’interno del loro ambiente lavorativo.
Una modalità di condivisione e di partecipazione collettiva specifica per un gruppo che vuole
innovare. Il premio verrà attribuito entro dicembre 2016.
GLI ARTISTI
Flavio Favelli, la cui ricerca artistica rimanda alla quotidianità e al suo vissuto personale, presenta
alcuni inediti lavori che sono assemblaggio di vecchi oggetti d’arredo, specchi, cornici, neon che
danno vita a nuove composizioni. Cartine dorate di cioccolatini che diventano superfici specchianti
dal sapore nostalgico e frammenti ritrovati di loghi pubblicitari vintage inventano nuovi puzzle. La
luce fredda del neon Bud Light riaccende vecchi ricordi. Una sovrapposizione e stratificazione di
memorie personali e collettive che rendono l’opera altamente poetica.
Ludovica Gioscia, nella maestosa Sala degli Specchi realizza monumentali collane dai colori
gioiosamente pop, composte da elementi chiamati “Debrocks” (debris-rock). Copertine di riviste
patinate e solidificate, reinterpretazione di uno scarto testimone del consumismo e delle dinamiche
pubblicitarie, dove i processi di accumulazione e di distruzione sono decisamente evidenti. L’artista
viaggia tra i multiformi linguaggi della comunicazione, del design e della moda e la sua ricerca
esplora i meccanismi psicologici propri del consumismo legato, in particolare, all’infinito universo
femminile.
Goldschmied & Chiari. Il duo artistico Sara Goldschmied ed Eleonora Chiari gioca
metaforicamente con la frase “La democrazia è illusione” utilizzando lettere dalla superficie
specchiante capaci di cambiare la percezione della realtà, sottolineando come spesso la
manipolazione dell’informazione ricordi la pratica e il modo di operare degli illusionisti. Gli specchi
Untitled Views diventano il loro strumento e campo d’azione nel quale esplosioni di fumi dai colori
accesi prendono corpo come materia pittorica e dove l’immagine di chi osserva è misteriosamente
riflessa tra giochi di luce e ombra.
Marco Raparelli, attraverso un efficace linguaggio comunicativo apparentemente ironico, rivela le
molteplici sfaccettature del mondo che ci circonda. Il disegno, elemento distintivo del suo lavoro,
dal tratto inconfondibile che ricorda i “comics books”, è espressione di libertà del gesto che esalta
l’errore come conseguenza naturale. Attento osservatore, offre uno sguardo su quell’umanità
universalmente riconosciuta. Sagome di legno accompagnano e invitano il visitatore a percorrere
la grande scalinata dove un’ampia quadreria, composta da disegni e lavori site specific,
raccontano il suo universo.
Alice Schivardi ci accoglie con Coccinelle, istallazione composta da trentadue piccoli ovali
impreziositi da un minuzioso gesto artistico che si estende fino alle cornici. Leggeri fogli di carta da
lucido, disegnati e ricamati con fili colorati raccontano una storia, testimone di un’intimità nascosta.
Mondi privati, emozioni rivelate, frammenti di esperienze vissute e rielaborate attraverso il
processo creativo dell’artista. Un racconto silenzioso che tocca nel profondo chi osserva. Due
grandi bocche “cucite” emanano vocali il cui suono è dato unicamente dalla potenza
dell’immagine.
IL PALAZZO
Palazzo Fiano, la cui più antica struttura risale al XIII secolo, viene ricostruito totalmente nel
quattrocento quale sede dei titolari Cardinali della chiesa S. Lorenzo in Lucina. Interessato da
vicende particolari nei secoli, come il ritrovamento dei primi resti dell’Ara Pacis durante i lavori di
scavo del 1568, il palazzo ritrova il suo splendore intorno alla metà del seicento diventando
proprietà dei Peretti (famiglia di Papa Sisto V). Nell’ottocento passa ai Duchi Ottoboni di Fiano, da
cui prende il nome e nel 1898 viene venduto al ricco commerciante Edoardo Almagià. Dal 1923 al
1990 è stato inoltre sede del rinomato “Circolo degli scacchi”. Tra i capolavori troviamo il Salone
affrescato nella metà del seicento da Giovan Francesco Grimaldi e François Perrier e oggi adibito
a salone di rappresentanza. Ricoprono il grandioso soffitto scene mitologiche come la nascita di
Venere, Cerere davanti a Giove, Cupido dormiente con putti, Cupido bendato, paesaggi fluviali,
tempeste marine e insolite figure di nani. Ricorrenti la figura del leone rampante, rami con pere e
stelle, simboli della famiglia Peretti. Un’adiacente maestosa Sala degli Specchi, ricca di
decorazioni, stucchi e lampadari di cristallo, arricchisce il piano nobile. Un duplice affaccio su
Piazza S. Lorenzo in Lucina e Via del Corso rendono il palazzo magnificamente ubicato nel cuore
storico della città.
I Edizione Premio “L'arte che Accadrà” – gruppo HDRÀ
A cura di:Valentina Ciarallo
Sede: Palazzo Fiano, Piazza San Lorenzo in Lucina 4 Roma
Inaugurazione: martedì 18 ottobre 2016 – ore 18.30 – 21.00
Apertura: 18 ottobre – 18 dicembre 2016
Orari di visita: su appuntamento
Informazioni mostra: HDRÀ tel +39 06 68892401; www.hdra.it
Organizzazione e informazioni artisti:
Giubilarte www.giubilarte.it - v.ciarallo@giubilarte.it; cell +39 338 6404039
18
ottobre 2016
I Edizione Premio L’Arte che Accadrà
Dal 18 ottobre al 18 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
SPAZIO HDRA’ – PALAZZO FIANO
Roma, Piazza Di San Lorenzo In Lucina, 4, (Roma)
Roma, Piazza Di San Lorenzo In Lucina, 4, (Roma)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
18 Ottobre 2016, ore 18.30
Autore
Curatore