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I/F Interface-Platform Translation
I/F è la terza tappa del progetto Platform Translation, progetto itinerante che coinvolge artisti e curatori provenienti da diversi paesi europei, dall’America del Sud e dal Medio Oriente, la cui finalità principale è quella di esplorare e indagare il concetto di “traduzione” attraverso pratiche artistiche e riflessioni teoriche.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Martedì 25 maggio 2010 alle ore 18.30 presso il MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università di Roma La Sapienza, si inaugura la mostra I/F Interface, a cura di Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro, terza tappa di Platform Translation, progetto itinerante che coinvolge artisti e curatori provenienti da diversi paesi europei, dall’America del Sud e dal Medio Oriente, la cui finalità principale è quella di esplorare e indagare il concetto di “traduzione” attraverso pratiche artistiche e riflessioni teoriche.
Platform Translation è un progetto che, nella sua totalità, comprende sei mostre in sei città diverse: Atene (ottobre 2008), Santiago del Cile (maggio 2009), Roma (maggio-giugno 2010), Beirut, Londra, Berlino, nel corso del 2010/2011. Il gruppo ideatore della piattaforma è composto da 4 artisti: Marwa Arsanios (Libano, 1978), Elena Bellantoni (Italia, 1975), Soledad Pinto (Cile, 1978), Michail Theodosiadis (Grecia, 1978) che migrano, come il progetto, di destinazione in destinazione. In ogni paese presentano i loro lavori (ogni volta diversi) insieme a quelli degli artisti locali, scelti e selezionati da diversi curatori.
I/F Interface, tappa italiana del progetto, nasce dalla volontà di Barbara D’Ambrosio e di Silvano Manganaro di riflettere sul concetto di interfaccia, considerato elemento fondamentale in ogni processo di traduzione. Un’interfaccia è il luogo dell’incontro (e quindi del dialogo) tra due entità differenti, è ciò che incarna il meccanismo stesso della traduzione: è lo spazio in cui quest’ultima avviene e si attua. È inoltre, allo stesso tempo, qualcosa di impalpabile e di molto concreto, un site-nonsite che ospita un processo di trasformazione, di passaggio. Cercare di vedere in modo differente “ciò che porta avanti la traduzione”, ripensarlo al fine di modificare lo sguardo sul presente, è il tema di discussione che la tappa romana di Platform Translation vuole portare avanti.
Intorno a questa riflessione si confronteranno 12 artisti: oltre ai 4 ideatori di Platform Translation, quelli coinvolti dai curatori romani - Mariana Ferratto (Roma, 1979), Silvia Giambrone (Agrigento, 1981), Giuditta Nelli (Genova, 1975) per “IMPOSSIBLE SITES dans la rue”, Anna Scalfi (Trento, 1965) e Carlo Steiner (Terni, 1957) - e gli artisti invitati dalla curatrice cilena Natalia Arcos (Giussepe de Bernardi, Francisco Papas Fritas e Leonardo González) che presenterà "Street Hacker 3" (terza tappa del progetto “Street Hacker” che sta sviluppando per Platform Translation), e dalla curatrice libanese Mirene Arsanios (che proseguirà il progetto a Beirut).
Ogni mostra prevede, infatti, uno spazio di intervento dove i curatori dell’ultima e della successiva mostra danno un "sypsis" o "traccia" degli eventi, intrecciando un dialogo articolato tra i diversi “punti di vista” coinvolti.
Ogni intervento, pensato appositamente per gli spazi del Museo Laboratorio, è allo stesso tempo site specific e concept specific, presentandosi come elemento indipendente rispetto agli altri ma, allo stesso tempo, a loro interconnesso. Gli artisti, attraverso il loro contributo, daranno una visione ampia e diversificata del ruolo dell’interfaccia all’interno del processo di traduzione, non solo in ambito linguistico ma in ogni contesto in cui due entità differenti vengano in contatto.
La mostra romana, che segue le esposizioni di Atene e Santiago del Cile, è realizzata con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e del Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, e con la collaborazione della Fondazione Volume! e dell’associazione 1:1 projects.
L’evento fa parte del ciclo espositivo del MLAC diretto da Simonetta Lux e curato da Domenico Scudero, realizzato con il contributo della Regione Lazio per la ricerca “Applicazione nuove tecnologie multimediali”, e con il sostegno della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università La Sapienza. L’opera di Soledad Pinto è stata sponsorizzata da FONDART, Convocatoria 2009, Consejo Nacional de la Cultura y las Artes, Gobierno de Chile
Con il patrocinio di:
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Assessorato alle Politiche Culturali
e della Comunicazione
In collaborazione con:
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Platform Translation è un progetto che, nella sua totalità, comprende sei mostre in sei città diverse: Atene (ottobre 2008), Santiago del Cile (maggio 2009), Roma (maggio-giugno 2010), Beirut, Londra, Berlino, nel corso del 2010/2011. Il gruppo ideatore della piattaforma è composto da 4 artisti: Marwa Arsanios (Libano, 1978), Elena Bellantoni (Italia, 1975), Soledad Pinto (Cile, 1978), Michail Theodosiadis (Grecia, 1978) che migrano, come il progetto, di destinazione in destinazione. In ogni paese presentano i loro lavori (ogni volta diversi) insieme a quelli degli artisti locali, scelti e selezionati da diversi curatori.
I/F Interface, tappa italiana del progetto, nasce dalla volontà di Barbara D’Ambrosio e di Silvano Manganaro di riflettere sul concetto di interfaccia, considerato elemento fondamentale in ogni processo di traduzione. Un’interfaccia è il luogo dell’incontro (e quindi del dialogo) tra due entità differenti, è ciò che incarna il meccanismo stesso della traduzione: è lo spazio in cui quest’ultima avviene e si attua. È inoltre, allo stesso tempo, qualcosa di impalpabile e di molto concreto, un site-nonsite che ospita un processo di trasformazione, di passaggio. Cercare di vedere in modo differente “ciò che porta avanti la traduzione”, ripensarlo al fine di modificare lo sguardo sul presente, è il tema di discussione che la tappa romana di Platform Translation vuole portare avanti.
Intorno a questa riflessione si confronteranno 12 artisti: oltre ai 4 ideatori di Platform Translation, quelli coinvolti dai curatori romani - Mariana Ferratto (Roma, 1979), Silvia Giambrone (Agrigento, 1981), Giuditta Nelli (Genova, 1975) per “IMPOSSIBLE SITES dans la rue”, Anna Scalfi (Trento, 1965) e Carlo Steiner (Terni, 1957) - e gli artisti invitati dalla curatrice cilena Natalia Arcos (Giussepe de Bernardi, Francisco Papas Fritas e Leonardo González) che presenterà "Street Hacker 3" (terza tappa del progetto “Street Hacker” che sta sviluppando per Platform Translation), e dalla curatrice libanese Mirene Arsanios (che proseguirà il progetto a Beirut).
Ogni mostra prevede, infatti, uno spazio di intervento dove i curatori dell’ultima e della successiva mostra danno un "sypsis" o "traccia" degli eventi, intrecciando un dialogo articolato tra i diversi “punti di vista” coinvolti.
Ogni intervento, pensato appositamente per gli spazi del Museo Laboratorio, è allo stesso tempo site specific e concept specific, presentandosi come elemento indipendente rispetto agli altri ma, allo stesso tempo, a loro interconnesso. Gli artisti, attraverso il loro contributo, daranno una visione ampia e diversificata del ruolo dell’interfaccia all’interno del processo di traduzione, non solo in ambito linguistico ma in ogni contesto in cui due entità differenti vengano in contatto.
La mostra romana, che segue le esposizioni di Atene e Santiago del Cile, è realizzata con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e del Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, e con la collaborazione della Fondazione Volume! e dell’associazione 1:1 projects.
L’evento fa parte del ciclo espositivo del MLAC diretto da Simonetta Lux e curato da Domenico Scudero, realizzato con il contributo della Regione Lazio per la ricerca “Applicazione nuove tecnologie multimediali”, e con il sostegno della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università La Sapienza. L’opera di Soledad Pinto è stata sponsorizzata da FONDART, Convocatoria 2009, Consejo Nacional de la Cultura y las Artes, Gobierno de Chile
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25
maggio 2010
I/F Interface-Platform Translation
Dal 25 maggio al 04 giugno 2010
arte contemporanea
Location
MLAC – MUSEO LABORATORIO DI ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 14-19
Vernissage
25 Maggio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore