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I Florio e la Targa. Il fascino di un’epoca
In mostra, accanto all’esposizione permanente del MOGAM – che comprende auto da corsa (Ferrari, Abarth, Maserati e Alfa Romeo) e opere di celebri artisti futuristi e contemporanei (fra cui Boccioni, Depero e Sironi) – ci saranno i cimeli storici messi a disposizione dalla Fondazione Targa Florio, l’organismo che oggi promuove e tutela l’immagine di uno storico trofeo il cui nome è legato a quello della celebre dinastia palermitana di armatori e industriali del vino protagonisti per quasi due secoli in campo imprenditoriale e culturale della imprenditoria siciliana e internazionale.
Comunicato stampa
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CATANIA, giovedì 5 novembre 2009 – Si inaugura sabato 7 novembre, alle ore 16.30, nella Galleria-Museo MOGAM di via Galermo 171 a Catania, la mostra “I Florio e la Targa. Il fascino di un’epoca”, manifestazione dedicata alla più antica fra le gare automobilistiche di tutto il mondo che da 103 anni si disputa sulle Madonie. La mostra-evento, che coincide con il 50° anniversario della scomparsa del suo ideatore, Vincenzo Florio, è organizzata dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali tramite la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace”, in collaborazione con la Fondazione Targa Florio e la Galleria-Museo MOGAM di Catania che ospita l’evento. La regia è dell’Associazione Omega di Palermo.
Alla cerimonia inaugurale parteciperanno: Nicola Leanza, Assessore Regionale ai Beni Culturali e Ambientali, Vincenzo Emanuele, Dirigente Generale Dipartimento Regionale Beni Culturali e Ambientali dello stesso assessorato, Gaetano Gullo, Direttore della Biblioteca Centrale, Antonio Marasco, Presidente della Fondazione Targa Florio, Riccardo Modica e Veronica Parasiliti, rispettivamente Presidente e Direttore Artistico del MOGAM di Catania, Modern Gallery of Arts and Motors.
In mostra, accanto all’esposizione permanente del MOGAM - che comprende auto da corsa (Ferrari, Abarth, Maserati e Alfa Romeo) e opere di celebri artisti futuristi e contemporanei (fra cui Boccioni, Depero e Sironi) - ci saranno i cimeli storici messi a disposizione dalla Fondazione Targa Florio, l’organismo che oggi promuove e tutela l’immagine di uno storico trofeo il cui nome è legato a quello della celebre dinastia palermitana di armatori e industriali del vino protagonisti per quasi due secoli in campo imprenditoriale e culturale della imprenditoria siciliana e internazionale.
Per “I Florio e la Targa” sono esposti a Catania due preziosi dipinti ad olio di grandi artisti del primo Novecento. Sono “La dama e il cagnolino” di Francesco Anastasi e il celeberrimo “All’inseguimento”, realizzato nel 1927 a Caltavuturo, sulle Madonie da Frederick Gordon Crosby, inviato della rivista USA “Autocar”. In mostra anche il trofeo che Vincenzo Florio fece realizzare per la prima edizione della corsa al celebre orafo francese Renè Lalique: è in oro e smalto ed è stato “ripescato” dalla Fondazione in un’asta internazionale. E ancora il celebre “logo” - diremmo oggi - progettato nel 1908 da Duilio Cambellotti e realizzato in bronzo: emblema della Targa Florio e trofeo tutt’oggi in uso nelle annuali competizioni. E poi la coppa Porsche e la collezione storica di “Rapìditas”, la rivista ufficiale della gara edita a Palermo e stampata, come richiede il protocollo internazionale dell’automobilismo, in tre lingue: italiano, inglese e francese.
La mostra “I Florio e la Targa” è visitabile dal martedì al venerdì 9.30-12.30 e 15.30-18. Sabato e domenica orario continuato 9.30-18. Giorno di chiusura il lunedì. Ingresso 7 euro.
NOTA PER LE TV:
Le emittenti che desiderano effettuare delle riprese dedicate potranno accedere al MOGAM già dalle ore 15.30 di sabato 7 novembre.
E’ necessario accreditarsi inviando una email a questo ufficio stampa entro la mattina di venerdì 6.
(segue)
Ufficio Stampa Zephir di Carmela Grasso – mobile 349-26.84.564 - melagrasso@tiscali.it
I FLORIO e la TARGA, notizie
Originari della Calabria i Florio si trasferirono a Palermo sul finire del 1700 avviando numerose attività imprenditoriali: compagnie di navigazione (l’attuale Tirrenia) e cantieri navali, produzione di vini fra cui il celebre Marsala, pesca e conservazione del tonno nei tipici stabilimenti delle tonnare, strutture alberghiere di lusso, estrazione di zolfo, industria della ceramica artistica (acquistarono la Richard-Ginori) e la fondazione del quotidiano palermitano l’Ora. Ideata e finanziata da Vincenzo Florio, appassionato di automobilismo, la Targa Florio è la più antica corsa automobilistica del mondo. Si è disputata ininterrottamente – a parte gli anni delle due guerre mondiali – dal 1906 al 1977. www.fondazionetargaflorio.eu
MOGAM, notizie
MOGAM – Modern Gallery of Arts and Motors – è un’associazione che a Catania - nella sua sede espositiva di via Galermo circondata da uno splendido parco realizzato nel 1977 dal prof. Ippolito Pizzetti - promuove cultura e ospita eventi artistici e sportivi. Il presidente del Mogam è il prof. avv. Riccardo Modica, direttore artistico la dott.ssa Veronica Parasiliti. La Galleria-Museo MOGAM, emblema del “Made In Italy”, è l’unico museo d’Italia ad esporre una collezione permanente di opere d’arte - oltre un centinaio dal Futurismo al Contemporaneo firmate da maestri come Boccioni, Balla, Depero, Sironi, Pascali, Vedova e Rotella (solo per citarne alcuni) – affiancate a oltre 30 vetture di grande pregio storico-artistico che tecnologico tra cui Ferrari, Abarth, Maserati e Alfa Romeo. In mostra anche motoscafi d’epoca da competizione, motociclette, motori, riviste e rari libri d’arte ed automobilismo, curiosi cimeli e “memorabilia”. INFO: www.mogam.it
Appunti su una corsa: La TARGA FLORIO
A cura di Nino Impallari (Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace”)
Vincenzo Florio, giovane e ricchissimo esponente della nota famiglia di armatori ed industriali palermitani,affascinato dall’allora nuovo mezzo di locomozione, decise di organizzare una gara automobilistica in Sicilia durante un soggiorno in Francia ma ideò il nome da dare alla competizione che si accingeva ad organizzare prendendo a modello il trofeo da lui conquistato come pilota, la “Targa Rignano”, per la vittoria alla Padova-Bovoletta nel 1902.
Per il circuito della corsa scelse le strette e tortuose strade delle Madonie e un percorso che presentava notevoli difficoltà che mettevano a dura prova sia la capacità dei piloti che la resistenza delle automobili. Per assicurarsi la partecipazione dei concorrenti garantì il trasporto gratuito fino a Palermo attraverso la flotta di famiglia.
Alla prima Targa Florio si iscrissero 30 autovetture prodotte dalle principali marche dell’industria francese ed italiana ma all’ultimo momento sorsero delle difficoltà che ridussero a 10 il numero delle vetture partecipanti: lo sciopero dei lavoratori dell’industria meccanica francese e quello contestuale dei portuali genovesi impedì la partecipazione a molti concorrenti.
Il 6 maggio 1906 alle ore 6 in punto fu dato il via alla prima Targa Florio. Con l’auto numero 1 partì la Fiat di Vincenzo Lancia. Dopo i tre giri del percorso per un totale di km 446,860 vinse Alessandro Cagno su Itala 35/40 HP8.0 con il tempo di 9h 32’ 22’’ alla media di 46,80 km/h. La stampa specializzata per mesi pubblicizzò in tutto il mondo il successo della prima edizione della corsa , assegnando alla Targa Florio un ruolo preminente su tutte le gare automobilistiche europee che allora si disputavano e, nel contempo, rese molto popolare il giovane Vincenzo Florio.
La seconda edizione del 1907 fu una delle più belle del primo anteguerra, il suo successo fu superiore ad ogni attesa. La fama della Targa aveva fatto salire gli iscritti: 46 le vetture schierate, una cifra da record, a testimonianza del grande successo della prima edizione, nel mondo delle corse. automobilistiche. Le principali case europee erano rappresentate ed erano presenti le maggiori industrie di pneumatici, “pneus”, con gomme speciali che garantivano il massimo dell’aderenza e con la gomma che si smontava assieme al cerchio, autentica novità per quel tempo. Furono inviate intere squadre di meccanici con enormi quantità di ricambi. La Targa Florio, in quanto prima corsa dell’anno fra quelle che si disputavano allora, costituiva un banco di prova molto importante per i prototipi. Tagliare per primi il traguardo significava l’indubbia validità meccanica dell’auto e l’affermazione della casa costruttrice, mentre per il pilota vincitore valeva l’ingresso nell’olimpo dei grandi campioni. Parteciparono i migliori piloti del momento: Cagno, Nazzaro, Minoia, Wagner, Fabry, Tamagni. La corsa si concluse con la vittoria di Nazzaro in 9h 17’ 36” alla media di 55 km/h, seguito da Lancia in 9h 29’ 29’’. Il grande successo della edizione del 1907 consacrò definitivamente la Targa Florio nel novero delle principali competizioni automobilistiche internazionali; la stampa specializzata e non diffuse in tutto il mondo le immagini della corsa, rimarcando l’ammirevole programmazione e organizzazione.
Il giovane Vincenzo Florio, era ormai considerato uno dei più capaci organizzatori mondiali di competizioni sportive.
Per molti, l’immagine della Sicilia ,fino ad allora, raffigurata solo come un’isola di contadini, misera, arretrata e piena di briganti, risultava stravolta o comunque profondamente modificata. Le edizioni successive della corsa madonita, dal 1908 al 1910, si svolsero in tono minore. La crisi economica europea investì anche l’industria automobilistica. L’edizione del 1908, anche se risultò essere la più emozionante per via del record dei tempi battuti nei tre giri, ebbe una scarsa partecipazione: solo tredici concorrenti. Vinse Trucco su Isotta Fraschini 50HP8. Nel 1909 si aggiunse lo sgomento per il disastroso terremoto di Messina; la Targa si disputò soprattutto per non interrompere la tradizione sportiva e per ottemperare all’impegno con le case automobilistiche. Fu effettuato un solo giro, con partenza e arrivo alla stazione di Cerda. Vinse Francesco Ciuppa, giovane pilota siciliano, su SPA. L’edizione del 1910 fu abbastanza deludente, pochi partecipanti, nessun nome famoso tra i piloti ed anche il pubblico disertò la corsa. Si aggiudicò la gara F. Tullio Coriolato su Franco.
Com’era già capitato ad altre corse famose, sembrava che anche per la gara siciliana si profilasse un inevitabile declino. Florio ne fu consapevole e per questo negli anni dal 1911 al 1914 tentò un rilancio della corsa con delle innovazioni.
Nel 1911 la partenza fu spostata nella salita presso la stazione di Cerda, dove rimase fino all’ultima edizione del 1977. La partecipazione dei costruttori e dei piloti tuttavia non fu entusiasmante: si ebbero solo diciassette iscrizioni e vinse Ceirano su Scat. Il triennio successivo, dal 1912 al 1914, doveva essere quello del grande rilancio della Targa. Vincenzo Florio pensò ad una gara di quasi mille chilometri da disputarsi sul perimetro dell’intera isola che toccava le città costiere della Sicilia, con partenza in direzione Messina da Palermoe arrivo nella stessa città: una gara diversa, che potesse entusiasmare la popolazione, i costruttori, i piloti e contemporaneamente esortare le autorità alla costruzione di strade adatte al nuovo mezzo di locomozione. Nacque così il “Giro di Sicilia”, che prese il via il 25 maggio 1912.
Vinse la Scat guidata da Cyril Snipe, un giovane emigrante inglese che aveva trovato lavoro presso la fabbrica di auto Ceirano a Torino. Il successo di questa nuova formula indusse Vincenzo Florio a riproporla nei due anni successivi, però con una variante: la corsa si sarebbe svolta in due tappe con sosta di cinque ore ad Agrigento per permettere ai piloti di riposarsi. Nel 1913 tornò alla vittoria Felice Nazzaro e nel 1914 Ernesto Ceirano su Scat.
La grande guerra fermò la Targa Florio e la ripresa della gara, non senza difficoltà, avvenne nel 1919. Florio volle ritornare sulle strade delle Madonie, su un circuito più ridotto, escludendo dal percorso i paesi di Castellana, Petralia e Castelbuono e tagliando per Polizzi in direzione di Collesano: in totale 108 km da ripetere quattro volte. Questo percorso, chiamato “Medio circuito”, fu utilizzato per molte edizioni successive. La decima edizione partì il 23 novembre 1919 dal villaggio sportivo di Cerda ribattezzato “Floriopoli”. Alla partenza furono schierate venti vetture. Accanto a celebri piloti esordirono alla Targa alcuni giovani sconosciuti come Enzo Ferrari, Antonio Ascari, Giulio Masetti, nomi poi divenuti famosi. Era iniziato un altro ciclo. Negli anni ’20 la Targa ritornò ai vecchi fasti, il pubblico accorse sempre più numeroso, i migliori campioni del volante vennero in Sicilia e si cimentarono sulle strade madonite; le più famose case automobilistiche, che intanto avevano ripreso su grande scala la produzione, ritornarono a partecipare alle competizioni sportive e la Targa Florio divenne una gara molto ambita che permetteva di sfruttare le vittorie con ritorni economici sul mercato. Nel 1920 per la prima volta partecipa alla Targa una donna, la baronessa Maria Antonietta D’Avanzo su una Buick, costretta a ritirarsi al secondo giro.
Nel 1921 furono presenti i più grandi piloti del momento e le migliori marche del mondo. Il duello Sailer–Masetti, ovvero Mercedes contro Fiat, tenne in apprensione il grande pubblico accorso. Vinse Masetti e fu un tripudio. Giulio Masetti morirà in un incidente nel corso dell’edizione del 1926. Era soprannominato “il leone delle Madonie”.
Le prime edizioni del decennio successivo (1930-1940) furono ancora entusiasmanti: attrazione principale per gli sportivi furono i duelli Varzi – Nuvolari; il primo vincitore nel ’30 e nel ’34, il secondo trionfatore nel ’31 e nel ‘32. Dal 1933, la Targa, da evento sportivo cominciò a trasformarsi in veicolo di propaganda politica per il regime fascista. Vincenzo Florio subì ripetute mortificazioni, e la persecuzione politica, tanto da decidere di emigrare a Tripoli. Negli anni 1937-1940 la corsa si volse a Palermo nel circuito del Parco della Favorita.
La seconda guerra mondiale diede un nuovo stop alla Targa Florio. La ripresa avvenne il 3-4 aprile del 1948, con la formula Giro di Sicilia – Targa Florio, ripetuta nelle edizioni 1949 e 1950. Per la “corsa più antica e più bella del mondo” iniziò una nuova giovinezza. Nel 1955, la Targa fu inserita come prova valida per il Campionato Mondiale Sport, per restarci fino al 1973. Vennero in Sicilia le squadre ufficiali di Maserati, Ferrari, Lancia, Alfa Romeo, Mercedes, Porsche ed i migliori piloti mondiali. Il 6 gennaio 1959 morì ad Epernay, in Francia, Vincenzo Florio e l’organizzazione e la gestione della Targa passò all’A.C.I. Negli anni sessanta e settanta sul Piccolo Circuito delle Madonie vi furono ancora straordinarie edizioni, che videro protagonisti piloti come Moss, Collins, R. Rodriguez, W. von Trips, Gendebien, Mairesse, Phil e Graham Hill, Stommelen, Elford, e poi Siffert, Larrousse, Redman, van Lennep, Müller, Parkes, gli italiani Scarfiotti, Maglioli, Merzario, Bandini, Giunti ed i siciliani Antonio Pucci e Nino Vaccarella, quest’ultimo vincitore di ben 3 edizioni,1965, 1971 e 1975. Le primavere siciliane fecero ancora da sfondo a memorabili duelli mentre una massa considerevole di spettatori, che accorreva da tutto il mondo ogni anno più numerosa, si riversava nelle strade madonite. Tra essi certamente una quantità consistente era costituita da siciliani, per i quali l’annuale appuntamento della Targa Florio era ormai anche l’occasione per organizzare una “scampagnata”, a pochi passi dai bolidi in corsa. La Targa era anche questo, lo spunto per una giornata allegra e spensierata, una grande festa popolare all’aria aperta. Il 15 maggio 1977 si disputò l’ultima edizione della storica Targa Florio. La fine avvenne a seguito di un grave incidente occorso al pilota Gabriele Ciuti, che alla guida di una Osella BMW uscì di strada travolgendo un gruppo di spettatori e provocando due morti e tre feriti gravissimi (tra cui lo stesso pilota).
Dal 1978 la gara venne trasformata in Rally e denominata Rally Targa Florio
Alla cerimonia inaugurale parteciperanno: Nicola Leanza, Assessore Regionale ai Beni Culturali e Ambientali, Vincenzo Emanuele, Dirigente Generale Dipartimento Regionale Beni Culturali e Ambientali dello stesso assessorato, Gaetano Gullo, Direttore della Biblioteca Centrale, Antonio Marasco, Presidente della Fondazione Targa Florio, Riccardo Modica e Veronica Parasiliti, rispettivamente Presidente e Direttore Artistico del MOGAM di Catania, Modern Gallery of Arts and Motors.
In mostra, accanto all’esposizione permanente del MOGAM - che comprende auto da corsa (Ferrari, Abarth, Maserati e Alfa Romeo) e opere di celebri artisti futuristi e contemporanei (fra cui Boccioni, Depero e Sironi) - ci saranno i cimeli storici messi a disposizione dalla Fondazione Targa Florio, l’organismo che oggi promuove e tutela l’immagine di uno storico trofeo il cui nome è legato a quello della celebre dinastia palermitana di armatori e industriali del vino protagonisti per quasi due secoli in campo imprenditoriale e culturale della imprenditoria siciliana e internazionale.
Per “I Florio e la Targa” sono esposti a Catania due preziosi dipinti ad olio di grandi artisti del primo Novecento. Sono “La dama e il cagnolino” di Francesco Anastasi e il celeberrimo “All’inseguimento”, realizzato nel 1927 a Caltavuturo, sulle Madonie da Frederick Gordon Crosby, inviato della rivista USA “Autocar”. In mostra anche il trofeo che Vincenzo Florio fece realizzare per la prima edizione della corsa al celebre orafo francese Renè Lalique: è in oro e smalto ed è stato “ripescato” dalla Fondazione in un’asta internazionale. E ancora il celebre “logo” - diremmo oggi - progettato nel 1908 da Duilio Cambellotti e realizzato in bronzo: emblema della Targa Florio e trofeo tutt’oggi in uso nelle annuali competizioni. E poi la coppa Porsche e la collezione storica di “Rapìditas”, la rivista ufficiale della gara edita a Palermo e stampata, come richiede il protocollo internazionale dell’automobilismo, in tre lingue: italiano, inglese e francese.
La mostra “I Florio e la Targa” è visitabile dal martedì al venerdì 9.30-12.30 e 15.30-18. Sabato e domenica orario continuato 9.30-18. Giorno di chiusura il lunedì. Ingresso 7 euro.
NOTA PER LE TV:
Le emittenti che desiderano effettuare delle riprese dedicate potranno accedere al MOGAM già dalle ore 15.30 di sabato 7 novembre.
E’ necessario accreditarsi inviando una email a questo ufficio stampa entro la mattina di venerdì 6.
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I FLORIO e la TARGA, notizie
Originari della Calabria i Florio si trasferirono a Palermo sul finire del 1700 avviando numerose attività imprenditoriali: compagnie di navigazione (l’attuale Tirrenia) e cantieri navali, produzione di vini fra cui il celebre Marsala, pesca e conservazione del tonno nei tipici stabilimenti delle tonnare, strutture alberghiere di lusso, estrazione di zolfo, industria della ceramica artistica (acquistarono la Richard-Ginori) e la fondazione del quotidiano palermitano l’Ora. Ideata e finanziata da Vincenzo Florio, appassionato di automobilismo, la Targa Florio è la più antica corsa automobilistica del mondo. Si è disputata ininterrottamente – a parte gli anni delle due guerre mondiali – dal 1906 al 1977. www.fondazionetargaflorio.eu
MOGAM, notizie
MOGAM – Modern Gallery of Arts and Motors – è un’associazione che a Catania - nella sua sede espositiva di via Galermo circondata da uno splendido parco realizzato nel 1977 dal prof. Ippolito Pizzetti - promuove cultura e ospita eventi artistici e sportivi. Il presidente del Mogam è il prof. avv. Riccardo Modica, direttore artistico la dott.ssa Veronica Parasiliti. La Galleria-Museo MOGAM, emblema del “Made In Italy”, è l’unico museo d’Italia ad esporre una collezione permanente di opere d’arte - oltre un centinaio dal Futurismo al Contemporaneo firmate da maestri come Boccioni, Balla, Depero, Sironi, Pascali, Vedova e Rotella (solo per citarne alcuni) – affiancate a oltre 30 vetture di grande pregio storico-artistico che tecnologico tra cui Ferrari, Abarth, Maserati e Alfa Romeo. In mostra anche motoscafi d’epoca da competizione, motociclette, motori, riviste e rari libri d’arte ed automobilismo, curiosi cimeli e “memorabilia”. INFO: www.mogam.it
Appunti su una corsa: La TARGA FLORIO
A cura di Nino Impallari (Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace”)
Vincenzo Florio, giovane e ricchissimo esponente della nota famiglia di armatori ed industriali palermitani,affascinato dall’allora nuovo mezzo di locomozione, decise di organizzare una gara automobilistica in Sicilia durante un soggiorno in Francia ma ideò il nome da dare alla competizione che si accingeva ad organizzare prendendo a modello il trofeo da lui conquistato come pilota, la “Targa Rignano”, per la vittoria alla Padova-Bovoletta nel 1902.
Per il circuito della corsa scelse le strette e tortuose strade delle Madonie e un percorso che presentava notevoli difficoltà che mettevano a dura prova sia la capacità dei piloti che la resistenza delle automobili. Per assicurarsi la partecipazione dei concorrenti garantì il trasporto gratuito fino a Palermo attraverso la flotta di famiglia.
Alla prima Targa Florio si iscrissero 30 autovetture prodotte dalle principali marche dell’industria francese ed italiana ma all’ultimo momento sorsero delle difficoltà che ridussero a 10 il numero delle vetture partecipanti: lo sciopero dei lavoratori dell’industria meccanica francese e quello contestuale dei portuali genovesi impedì la partecipazione a molti concorrenti.
Il 6 maggio 1906 alle ore 6 in punto fu dato il via alla prima Targa Florio. Con l’auto numero 1 partì la Fiat di Vincenzo Lancia. Dopo i tre giri del percorso per un totale di km 446,860 vinse Alessandro Cagno su Itala 35/40 HP8.0 con il tempo di 9h 32’ 22’’ alla media di 46,80 km/h. La stampa specializzata per mesi pubblicizzò in tutto il mondo il successo della prima edizione della corsa , assegnando alla Targa Florio un ruolo preminente su tutte le gare automobilistiche europee che allora si disputavano e, nel contempo, rese molto popolare il giovane Vincenzo Florio.
La seconda edizione del 1907 fu una delle più belle del primo anteguerra, il suo successo fu superiore ad ogni attesa. La fama della Targa aveva fatto salire gli iscritti: 46 le vetture schierate, una cifra da record, a testimonianza del grande successo della prima edizione, nel mondo delle corse. automobilistiche. Le principali case europee erano rappresentate ed erano presenti le maggiori industrie di pneumatici, “pneus”, con gomme speciali che garantivano il massimo dell’aderenza e con la gomma che si smontava assieme al cerchio, autentica novità per quel tempo. Furono inviate intere squadre di meccanici con enormi quantità di ricambi. La Targa Florio, in quanto prima corsa dell’anno fra quelle che si disputavano allora, costituiva un banco di prova molto importante per i prototipi. Tagliare per primi il traguardo significava l’indubbia validità meccanica dell’auto e l’affermazione della casa costruttrice, mentre per il pilota vincitore valeva l’ingresso nell’olimpo dei grandi campioni. Parteciparono i migliori piloti del momento: Cagno, Nazzaro, Minoia, Wagner, Fabry, Tamagni. La corsa si concluse con la vittoria di Nazzaro in 9h 17’ 36” alla media di 55 km/h, seguito da Lancia in 9h 29’ 29’’. Il grande successo della edizione del 1907 consacrò definitivamente la Targa Florio nel novero delle principali competizioni automobilistiche internazionali; la stampa specializzata e non diffuse in tutto il mondo le immagini della corsa, rimarcando l’ammirevole programmazione e organizzazione.
Il giovane Vincenzo Florio, era ormai considerato uno dei più capaci organizzatori mondiali di competizioni sportive.
Per molti, l’immagine della Sicilia ,fino ad allora, raffigurata solo come un’isola di contadini, misera, arretrata e piena di briganti, risultava stravolta o comunque profondamente modificata. Le edizioni successive della corsa madonita, dal 1908 al 1910, si svolsero in tono minore. La crisi economica europea investì anche l’industria automobilistica. L’edizione del 1908, anche se risultò essere la più emozionante per via del record dei tempi battuti nei tre giri, ebbe una scarsa partecipazione: solo tredici concorrenti. Vinse Trucco su Isotta Fraschini 50HP8. Nel 1909 si aggiunse lo sgomento per il disastroso terremoto di Messina; la Targa si disputò soprattutto per non interrompere la tradizione sportiva e per ottemperare all’impegno con le case automobilistiche. Fu effettuato un solo giro, con partenza e arrivo alla stazione di Cerda. Vinse Francesco Ciuppa, giovane pilota siciliano, su SPA. L’edizione del 1910 fu abbastanza deludente, pochi partecipanti, nessun nome famoso tra i piloti ed anche il pubblico disertò la corsa. Si aggiudicò la gara F. Tullio Coriolato su Franco.
Com’era già capitato ad altre corse famose, sembrava che anche per la gara siciliana si profilasse un inevitabile declino. Florio ne fu consapevole e per questo negli anni dal 1911 al 1914 tentò un rilancio della corsa con delle innovazioni.
Nel 1911 la partenza fu spostata nella salita presso la stazione di Cerda, dove rimase fino all’ultima edizione del 1977. La partecipazione dei costruttori e dei piloti tuttavia non fu entusiasmante: si ebbero solo diciassette iscrizioni e vinse Ceirano su Scat. Il triennio successivo, dal 1912 al 1914, doveva essere quello del grande rilancio della Targa. Vincenzo Florio pensò ad una gara di quasi mille chilometri da disputarsi sul perimetro dell’intera isola che toccava le città costiere della Sicilia, con partenza in direzione Messina da Palermoe arrivo nella stessa città: una gara diversa, che potesse entusiasmare la popolazione, i costruttori, i piloti e contemporaneamente esortare le autorità alla costruzione di strade adatte al nuovo mezzo di locomozione. Nacque così il “Giro di Sicilia”, che prese il via il 25 maggio 1912.
Vinse la Scat guidata da Cyril Snipe, un giovane emigrante inglese che aveva trovato lavoro presso la fabbrica di auto Ceirano a Torino. Il successo di questa nuova formula indusse Vincenzo Florio a riproporla nei due anni successivi, però con una variante: la corsa si sarebbe svolta in due tappe con sosta di cinque ore ad Agrigento per permettere ai piloti di riposarsi. Nel 1913 tornò alla vittoria Felice Nazzaro e nel 1914 Ernesto Ceirano su Scat.
La grande guerra fermò la Targa Florio e la ripresa della gara, non senza difficoltà, avvenne nel 1919. Florio volle ritornare sulle strade delle Madonie, su un circuito più ridotto, escludendo dal percorso i paesi di Castellana, Petralia e Castelbuono e tagliando per Polizzi in direzione di Collesano: in totale 108 km da ripetere quattro volte. Questo percorso, chiamato “Medio circuito”, fu utilizzato per molte edizioni successive. La decima edizione partì il 23 novembre 1919 dal villaggio sportivo di Cerda ribattezzato “Floriopoli”. Alla partenza furono schierate venti vetture. Accanto a celebri piloti esordirono alla Targa alcuni giovani sconosciuti come Enzo Ferrari, Antonio Ascari, Giulio Masetti, nomi poi divenuti famosi. Era iniziato un altro ciclo. Negli anni ’20 la Targa ritornò ai vecchi fasti, il pubblico accorse sempre più numeroso, i migliori campioni del volante vennero in Sicilia e si cimentarono sulle strade madonite; le più famose case automobilistiche, che intanto avevano ripreso su grande scala la produzione, ritornarono a partecipare alle competizioni sportive e la Targa Florio divenne una gara molto ambita che permetteva di sfruttare le vittorie con ritorni economici sul mercato. Nel 1920 per la prima volta partecipa alla Targa una donna, la baronessa Maria Antonietta D’Avanzo su una Buick, costretta a ritirarsi al secondo giro.
Nel 1921 furono presenti i più grandi piloti del momento e le migliori marche del mondo. Il duello Sailer–Masetti, ovvero Mercedes contro Fiat, tenne in apprensione il grande pubblico accorso. Vinse Masetti e fu un tripudio. Giulio Masetti morirà in un incidente nel corso dell’edizione del 1926. Era soprannominato “il leone delle Madonie”.
Le prime edizioni del decennio successivo (1930-1940) furono ancora entusiasmanti: attrazione principale per gli sportivi furono i duelli Varzi – Nuvolari; il primo vincitore nel ’30 e nel ’34, il secondo trionfatore nel ’31 e nel ‘32. Dal 1933, la Targa, da evento sportivo cominciò a trasformarsi in veicolo di propaganda politica per il regime fascista. Vincenzo Florio subì ripetute mortificazioni, e la persecuzione politica, tanto da decidere di emigrare a Tripoli. Negli anni 1937-1940 la corsa si volse a Palermo nel circuito del Parco della Favorita.
La seconda guerra mondiale diede un nuovo stop alla Targa Florio. La ripresa avvenne il 3-4 aprile del 1948, con la formula Giro di Sicilia – Targa Florio, ripetuta nelle edizioni 1949 e 1950. Per la “corsa più antica e più bella del mondo” iniziò una nuova giovinezza. Nel 1955, la Targa fu inserita come prova valida per il Campionato Mondiale Sport, per restarci fino al 1973. Vennero in Sicilia le squadre ufficiali di Maserati, Ferrari, Lancia, Alfa Romeo, Mercedes, Porsche ed i migliori piloti mondiali. Il 6 gennaio 1959 morì ad Epernay, in Francia, Vincenzo Florio e l’organizzazione e la gestione della Targa passò all’A.C.I. Negli anni sessanta e settanta sul Piccolo Circuito delle Madonie vi furono ancora straordinarie edizioni, che videro protagonisti piloti come Moss, Collins, R. Rodriguez, W. von Trips, Gendebien, Mairesse, Phil e Graham Hill, Stommelen, Elford, e poi Siffert, Larrousse, Redman, van Lennep, Müller, Parkes, gli italiani Scarfiotti, Maglioli, Merzario, Bandini, Giunti ed i siciliani Antonio Pucci e Nino Vaccarella, quest’ultimo vincitore di ben 3 edizioni,1965, 1971 e 1975. Le primavere siciliane fecero ancora da sfondo a memorabili duelli mentre una massa considerevole di spettatori, che accorreva da tutto il mondo ogni anno più numerosa, si riversava nelle strade madonite. Tra essi certamente una quantità consistente era costituita da siciliani, per i quali l’annuale appuntamento della Targa Florio era ormai anche l’occasione per organizzare una “scampagnata”, a pochi passi dai bolidi in corsa. La Targa era anche questo, lo spunto per una giornata allegra e spensierata, una grande festa popolare all’aria aperta. Il 15 maggio 1977 si disputò l’ultima edizione della storica Targa Florio. La fine avvenne a seguito di un grave incidente occorso al pilota Gabriele Ciuti, che alla guida di una Osella BMW uscì di strada travolgendo un gruppo di spettatori e provocando due morti e tre feriti gravissimi (tra cui lo stesso pilota).
Dal 1978 la gara venne trasformata in Rally e denominata Rally Targa Florio
07
novembre 2009
I Florio e la Targa. Il fascino di un’epoca
Dal 07 novembre al 07 dicembre 2009
arte moderna e contemporanea
Location
MOGAM
Catania, Via Galermo, 171, (Catania)
Catania, Via Galermo, 171, (Catania)
Biglietti
7 euro.
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 9.30-12.30 e 15.30-18. Sabato e domenica orario continuato 9.30-18. Giorno di chiusura il lunedì.
Vernissage
7 Novembre 2009, ore 16.30
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