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I gioielli dei Medici dal vero e in ritratto
Tornano, dopo secoli, nel loro palazzo, i padroni di casa: Cosimo I che comprò Palazzo Pitti nel 1550, la sua bella consorte spagnola Eleonora di Toledo.
Comunicato stampa
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Tornano, dopo secoli, nel loro palazzo, i padroni di casa: Cosimo I che comprò Palazzo Pitti nel 1550, la sua bella consorte spagnola Eleonora di Toledo. Cristina di Lorena, moglie di Ferdinando I, i Granduchi, le Granduchesse di Toscana nei loro ritratti celebrativi, dipinti da artisti famosi come il Bronzino o Scipione Pulzone. Accolgono i visitatori nello sfarzo della corte medicea indossando vesti e monili sontuosi simboli di potere e nello stesso tempo espressione di raffinata eleganza. L’occasione è la mostra I gioielli dei Medici dal vero e in ritratto curata da Maria Sframeli e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino e da Firenze Musei. La mostra avrà luogo nelle sale del Museo degli Argenti, all’interno di Palazzo Pitti, dal 13 Settembre 2003 al 2 febbraio 2004.
Gli inventari, i documenti d’archivio, le fonti raccontano di straordinari tesori, gioie, oggetti preziosi appartenuti ai Medici, gelosamente custoditi nelle stanze segrete di Palazzo Medici nel Quattrocento, sfoggiati quale segno di potenza della Corte di Toscana dalla metà del Cinquecento, quando Cosimo I assunse il governo dello Stato, fino al 1743, anno della morte di Anna Maria Luisa, ultima della casata.
Di quegli immensi tesori oggi non resta che un riflesso. I cambiamenti del gusto hanno causato nel tempo la trasformazione di capolavori di oreficeria non risparmiando neppure quelli creati da artisti come Benvenuto Cellini per adattarli ai dettami della moda o alle esigenze economiche dello Stato. Nei momenti di difficili congiunture le pietre preziose e l’oro venivano monetizzati per ricavare denaro sonante con cui finanziare guerre o garantire alleanze. Per ritrovare l’immagine e la forma di quei gioielli che per secoli i Granduchi di Toscana avevano sfoggiato nei cerimoniali di corte o mostrato in gran segreto, ma non senza orgoglio a visitatori eccellenti e ai principi regnanti delle grandi dinastie d’Europa, è stato necessario compiere un lungo lavoro di ricerca.
Una verifica di quello che i documenti raccontano a proposito dei ritratti che effigiano i Granduchi e le Granduchesse di Firenze e le loro famiglie negli abiti di corte ha riservato non poche sorprese: la bella spagnola Eleonora di Toledo, amata sposa di Cosimo I, sfoggia nei ritratti del Bronzino i gioielli a cui allude il Cellini nei suoi scritti autobiografici oltre ad anelletti e piccole gioie rimaste finora senza identità nelle collezioni dei musei fiorentini. Cristina di Lorena, moglie di Ferdinando I e nipote di Caterina dei Medici regina di Francia, porta nel ritratto ‘aulico’ di Scipione Pulzone, la corona granducale e i fastosi gioielli descritti nell’inventario delle ‘gioie di Stato’ compilato a partire dal 1566. Maria Maddalena, prolifica moglie di Cosimo II sposato nel 1608, mostra nell’acconciatura il celeberrimo diamante ‘Fiorentino’, una delle pietre più grandi al mondo, allora appena acquistato e misteriosamente scomparso nel secolo appena scorso.
Gli inventari, i documenti d’archivio, le fonti raccontano di straordinari tesori, gioie, oggetti preziosi appartenuti ai Medici, gelosamente custoditi nelle stanze segrete di Palazzo Medici nel Quattrocento, sfoggiati quale segno di potenza della Corte di Toscana dalla metà del Cinquecento, quando Cosimo I assunse il governo dello Stato, fino al 1743, anno della morte di Anna Maria Luisa, ultima della casata.
Di quegli immensi tesori oggi non resta che un riflesso. I cambiamenti del gusto hanno causato nel tempo la trasformazione di capolavori di oreficeria non risparmiando neppure quelli creati da artisti come Benvenuto Cellini per adattarli ai dettami della moda o alle esigenze economiche dello Stato. Nei momenti di difficili congiunture le pietre preziose e l’oro venivano monetizzati per ricavare denaro sonante con cui finanziare guerre o garantire alleanze. Per ritrovare l’immagine e la forma di quei gioielli che per secoli i Granduchi di Toscana avevano sfoggiato nei cerimoniali di corte o mostrato in gran segreto, ma non senza orgoglio a visitatori eccellenti e ai principi regnanti delle grandi dinastie d’Europa, è stato necessario compiere un lungo lavoro di ricerca.
Una verifica di quello che i documenti raccontano a proposito dei ritratti che effigiano i Granduchi e le Granduchesse di Firenze e le loro famiglie negli abiti di corte ha riservato non poche sorprese: la bella spagnola Eleonora di Toledo, amata sposa di Cosimo I, sfoggia nei ritratti del Bronzino i gioielli a cui allude il Cellini nei suoi scritti autobiografici oltre ad anelletti e piccole gioie rimaste finora senza identità nelle collezioni dei musei fiorentini. Cristina di Lorena, moglie di Ferdinando I e nipote di Caterina dei Medici regina di Francia, porta nel ritratto ‘aulico’ di Scipione Pulzone, la corona granducale e i fastosi gioielli descritti nell’inventario delle ‘gioie di Stato’ compilato a partire dal 1566. Maria Maddalena, prolifica moglie di Cosimo II sposato nel 1608, mostra nell’acconciatura il celeberrimo diamante ‘Fiorentino’, una delle pietre più grandi al mondo, allora appena acquistato e misteriosamente scomparso nel secolo appena scorso.
12
settembre 2003
I gioielli dei Medici dal vero e in ritratto
Dal 12 settembre 2003 al 04 febbraio 2004
arte antica
Location
PALAZZO PITTI – MUSEO DEGLI ARGENTI
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Biglietti
€. 6.00
Orario di apertura
Lunedì – Domenica 8.15 – 18.30 nei mesi di settembre e ottobre (chiusura della biglietteria ore 17.30)
Lunedì – Domenica 8.15 – 16.30 dal 1 novembre al 2 febbraio (chiusura della biglietteria ore 15.30)
Chiusure: primo e ultimo Lunedì di ogni mese, 25 dicembre,1 gennaio
Vernissage
13 Settembre 2003, ore 18.30