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I giovani che visitano le nostre rovine non vi vedono che uno stile
La mostra presenta una nutrita scelta di artisti dell’ultima generazione (nati tra gli anni ’70 e gli anni ’80). Le loro opere sono messe in relazione con i lavori di alcuni maestri del ‘900, dalle collezioni della GAM. Si può quindi parlare di una “esposizione generazionale”, in grado di dare conto di alcune tra le più rappresentative ricerche artistiche di questi ultimi anni, presentate nelle loro molteplici relazioni con l’arte dei decenni precedenti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La GAM–Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino ha invitato FormContent, un gruppo di giovani curatori formato da Francesco Pedraglio, Caterina Riva e Pieternel Vermoortel, a ideare una mostra per gli spazi del museo, chiedendo loro di intrecciare la particolare pratica curatoriale propria di un approccio indipendente e sin qui espressa in spazi no-profit, al linguaggio istituzionale. FormContent ha infatti sviluppato negli anni un modus operandi che si discosta dalle classiche pratiche espositive proprie di una grande istituzione museale, portando il pubblico a ripensare il concetto di mostra instaurando un dialogo aperto tra i curatori, gli artisti, lo spazio espositivo e le opere stesse. Ne scaturisce un progetto inedito che in qualche modo anticipa i cambiamenti espositivi elaborati dalla GAM per la nuova stagione.
Il titolo della mostra è tratto da un pensiero di Jean Cocteau: “A partire dal 1917, Raymond Radiguet, a quattordici anni d’età, mi insegnò a diffidare del nuovo se ha l’aria del nuovo, a fare il contrario delle mode dell’avanguardia. Vuol dire mettersi in una brutta posizione. Si scandalizza a destra, si scandalizza a sinistra. Ma a lungo andare tutti quei contrasti si raggruppano sotto una stessa etichetta. Furbo chi se la cava. I giovani che visitano le nostre rovine non vi vedono che uno stile. L'epoca detta eroica mette in mostra solo la sua audacia. […] Questo fenomeno di prospettiva non riguarda i giovani. Essi possono rivendicarla solo con la certezza che quanto faranno avrà la meglio sul resto e non rassomiglierà a niente.”
La mostra presenta una nutrita scelta di artisti dell’ultima generazione (nati tra gli anni ’70 e gli anni ’80). Le loro opere sono messe in relazione con i lavori di alcuni maestri del ‘900, dalle collezioni della GAM. Si darà conto di alcune tra le più rappresentative ricerche artistiche di questi ultimi anni, presentate nelle loro molteplici relazioni con l’arte dei decenni precedenti. Alcuni tra i giovani artisti selezionati, come Clément Rodzielski, Florian Roithmayr, Michael Dean, Vanessa Billy, Isabelle Cornaro, Thomas Hauseago, Salvatore Arancio, Andrea Büttner, Francesco Barocco, Steven Claydon, vengono presentati per la prima volta in Italia in uno spazio pubblico.
Felice Casorati, Dadamaino, Giuseppe Penone, Sol Lewitt, Richard Serra e Giulio Paolini sono alcuni dei maestri con cui l’ultima generazione si trova a confrontarsi. La compresenza di opere storiche e contemporanee renderà evidente la molteplicità di forme con cui il tempo presente intesse la trama dei propri riferimenti storici. Il tentativo è quello di porre in relazione due linguaggi espressivi differenti attraverso diverse retoriche espositive, con l’obiettivo di illustrare lo sviluppo di alcune idee teoriche, declinate in diverse generazioni di artisti.
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione che uscirà per i tipi di Kaleidoscope, corredata da illustrazioni a colori, dai contributi dei curatori e di alcuni studiosi del settore.
Il titolo della mostra è tratto da un pensiero di Jean Cocteau: “A partire dal 1917, Raymond Radiguet, a quattordici anni d’età, mi insegnò a diffidare del nuovo se ha l’aria del nuovo, a fare il contrario delle mode dell’avanguardia. Vuol dire mettersi in una brutta posizione. Si scandalizza a destra, si scandalizza a sinistra. Ma a lungo andare tutti quei contrasti si raggruppano sotto una stessa etichetta. Furbo chi se la cava. I giovani che visitano le nostre rovine non vi vedono che uno stile. L'epoca detta eroica mette in mostra solo la sua audacia. […] Questo fenomeno di prospettiva non riguarda i giovani. Essi possono rivendicarla solo con la certezza che quanto faranno avrà la meglio sul resto e non rassomiglierà a niente.”
La mostra presenta una nutrita scelta di artisti dell’ultima generazione (nati tra gli anni ’70 e gli anni ’80). Le loro opere sono messe in relazione con i lavori di alcuni maestri del ‘900, dalle collezioni della GAM. Si darà conto di alcune tra le più rappresentative ricerche artistiche di questi ultimi anni, presentate nelle loro molteplici relazioni con l’arte dei decenni precedenti. Alcuni tra i giovani artisti selezionati, come Clément Rodzielski, Florian Roithmayr, Michael Dean, Vanessa Billy, Isabelle Cornaro, Thomas Hauseago, Salvatore Arancio, Andrea Büttner, Francesco Barocco, Steven Claydon, vengono presentati per la prima volta in Italia in uno spazio pubblico.
Felice Casorati, Dadamaino, Giuseppe Penone, Sol Lewitt, Richard Serra e Giulio Paolini sono alcuni dei maestri con cui l’ultima generazione si trova a confrontarsi. La compresenza di opere storiche e contemporanee renderà evidente la molteplicità di forme con cui il tempo presente intesse la trama dei propri riferimenti storici. Il tentativo è quello di porre in relazione due linguaggi espressivi differenti attraverso diverse retoriche espositive, con l’obiettivo di illustrare lo sviluppo di alcune idee teoriche, declinate in diverse generazioni di artisti.
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione che uscirà per i tipi di Kaleidoscope, corredata da illustrazioni a colori, dai contributi dei curatori e di alcuni studiosi del settore.
17
giugno 2009
I giovani che visitano le nostre rovine non vi vedono che uno stile
Dal 17 giugno al 30 agosto 2009
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
GAM – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Torino, Via Magenta, 31, (Torino)
Torino, Via Magenta, 31, (Torino)
Biglietti
€ 7,50 ridotto € 6,00
Orario di apertura
martedì - domenica 10-18 chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima.
Vernissage
17 Giugno 2009, ore 18.30 su invito
Autore
Curatore