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I grandi fotografi: Nino Migliori
Le immagini proposte nella mostra si collocano nel periodo immediatamente successivo a quello realista.
Comunicato stampa
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A partire dal 18 giugno fino al 30 luglio ’16 Spaziogmarte ospiterà la mostra dal titolo “I grandi fotografi – Nino Migliori” composta da quattordici fotografie che fanno parte della collezione privata del Maestro Franco Pivetti e cortesemente messaci a disposizione.
Le opere che vengono presentate nascono, attorno agli anni ’40 e ’50, periodo caratterizzato da un’intensa produzione che vede Nino Migliori impegnato in attività di sperimentazione tecnica dalla quale nasceranno lavori che precorreranno, in parte, il linguaggio che sarà proprio dell’arte Informale.
Sebbene l’Autore conobbe molti degli esponenti di questa corrente che vedeva nella materia primordiale, nel gesto istintivo nel segno violento e passionale gli elementi di una nuova espressività, lui rifiuterà sempre di considerare la propria produzione fotografica al pari dell’Arte pittorica preferendo, invece, avvicinarla alla scrittura ed alla poesia.
La maggior parte delle fotografie in esposizione fanno parte del progetto intitolato “Muri” di cui colpisce immediatamente l’aspetto estetico dell’immagine ma che in realtà, per l’Autore riveste un’ importanza secondaria rispetto a quello narrativo.
Ognuna di queste fotografie rappresenta la parola del racconto che nella sua totalità narra la realtà della strada. Ogni immagine è la personale interpretazione di ciò che l’Autore vede, coglie nel suo vagare per la città ed i singoli scatti ci parlano di chi ha scritto sui muri, di chi ha strappato quei cartelloni e di ciò che Migliori ha colto di loro.
L’intento di tutto il progetto, quindi, è quello di documentare, attraverso i muri, l’azione dell’uomo sulla realtà cittadina.
“ La fotografia non rappresenta la realtà ma la sua interpretazione.......essere fotografi è come essere scrittori....”
(Nino Migliori)
Nino Migliori, nasce nel 1926 a Bologna, ed è considerato un fotografo d’ indiscutibile fama.
Oggi è riconosciuto come uno degli innovatori della fotografia contemporanea.
L’impulso, forte e vitale, che spinse l’Autore, alla fine degli anni ‘40 ad usare la macchina fotografica fu il desiderio, dopo anni giovanili trascorsi nell’isolamento, nella paura e nell’indigenza a causa della guerra, di ristabilire un contatto con la realtà ma, soprattutto, con le persone.
La sua prima produzione, siglata come fase realista, nasce dai viaggi che l’Autora fece nell’Italia Meridionale, subito dopo la fine della guerra, cercando, attraverso l’obbiettivo, di riscoprire la vera umanità di una cultura contadina, la genuinità della gente e la profonda dignità che riuscirà ad immortalare, in alcune sue celebri fotografie, solo dopo aver abbattuto il muro del loro timore e del loro naturale sospetto, entrando a farne quasi parte e condividendo con essa le stesse emozioni.
Le immagini proposte nella mostra si collocano nel periodo immediatamente successivo a quello realista.
“Muri” ed i lavori “off-camera” dove Migliori interviene sulle lastre e sulle pellicole con incisioni o graffi (cliché-verre), usa la luce di un fiammifero per impressionare i negativi (pirogrammi), disegna sulla carta fotografica con i liquidi di fissaggio e di sviluppo (ossidazioni), sperimenta con la polaroid, con materiali vari, giocando anche con l’oro e con il bronzo
ed inventando installazioni innovative e sorprendenti.
Fotografare per Nino Migliori era ed è un’esigenza, un gesto vitale, carico di entusiasmo che non si è affievolito con il passare degli anni ma che lo accompagna ancora oggi nella realizzazione dei suoi progetti.
“....mi piace dire ai giovani di essere curiosi, di esplorare e di cambiare in continuazione. Buttate quello che avete fatto ieri e cercate ogni giorno qualcosa di diverso...." (Nino Migliori)
Le fotografie in mostra sono incorniciate ed hanno un formato di cm 40 x 50, tiratura di 250 esemplari e sono in vendita.
Le opere che vengono presentate nascono, attorno agli anni ’40 e ’50, periodo caratterizzato da un’intensa produzione che vede Nino Migliori impegnato in attività di sperimentazione tecnica dalla quale nasceranno lavori che precorreranno, in parte, il linguaggio che sarà proprio dell’arte Informale.
Sebbene l’Autore conobbe molti degli esponenti di questa corrente che vedeva nella materia primordiale, nel gesto istintivo nel segno violento e passionale gli elementi di una nuova espressività, lui rifiuterà sempre di considerare la propria produzione fotografica al pari dell’Arte pittorica preferendo, invece, avvicinarla alla scrittura ed alla poesia.
La maggior parte delle fotografie in esposizione fanno parte del progetto intitolato “Muri” di cui colpisce immediatamente l’aspetto estetico dell’immagine ma che in realtà, per l’Autore riveste un’ importanza secondaria rispetto a quello narrativo.
Ognuna di queste fotografie rappresenta la parola del racconto che nella sua totalità narra la realtà della strada. Ogni immagine è la personale interpretazione di ciò che l’Autore vede, coglie nel suo vagare per la città ed i singoli scatti ci parlano di chi ha scritto sui muri, di chi ha strappato quei cartelloni e di ciò che Migliori ha colto di loro.
L’intento di tutto il progetto, quindi, è quello di documentare, attraverso i muri, l’azione dell’uomo sulla realtà cittadina.
“ La fotografia non rappresenta la realtà ma la sua interpretazione.......essere fotografi è come essere scrittori....”
(Nino Migliori)
Nino Migliori, nasce nel 1926 a Bologna, ed è considerato un fotografo d’ indiscutibile fama.
Oggi è riconosciuto come uno degli innovatori della fotografia contemporanea.
L’impulso, forte e vitale, che spinse l’Autore, alla fine degli anni ‘40 ad usare la macchina fotografica fu il desiderio, dopo anni giovanili trascorsi nell’isolamento, nella paura e nell’indigenza a causa della guerra, di ristabilire un contatto con la realtà ma, soprattutto, con le persone.
La sua prima produzione, siglata come fase realista, nasce dai viaggi che l’Autora fece nell’Italia Meridionale, subito dopo la fine della guerra, cercando, attraverso l’obbiettivo, di riscoprire la vera umanità di una cultura contadina, la genuinità della gente e la profonda dignità che riuscirà ad immortalare, in alcune sue celebri fotografie, solo dopo aver abbattuto il muro del loro timore e del loro naturale sospetto, entrando a farne quasi parte e condividendo con essa le stesse emozioni.
Le immagini proposte nella mostra si collocano nel periodo immediatamente successivo a quello realista.
“Muri” ed i lavori “off-camera” dove Migliori interviene sulle lastre e sulle pellicole con incisioni o graffi (cliché-verre), usa la luce di un fiammifero per impressionare i negativi (pirogrammi), disegna sulla carta fotografica con i liquidi di fissaggio e di sviluppo (ossidazioni), sperimenta con la polaroid, con materiali vari, giocando anche con l’oro e con il bronzo
ed inventando installazioni innovative e sorprendenti.
Fotografare per Nino Migliori era ed è un’esigenza, un gesto vitale, carico di entusiasmo che non si è affievolito con il passare degli anni ma che lo accompagna ancora oggi nella realizzazione dei suoi progetti.
“....mi piace dire ai giovani di essere curiosi, di esplorare e di cambiare in continuazione. Buttate quello che avete fatto ieri e cercate ogni giorno qualcosa di diverso...." (Nino Migliori)
Le fotografie in mostra sono incorniciate ed hanno un formato di cm 40 x 50, tiratura di 250 esemplari e sono in vendita.
18
giugno 2016
I grandi fotografi: Nino Migliori
Dal 18 giugno al 30 luglio 2016
fotografia
Location
SPAZIOGMARTE
Milano, Via Luigi Settembrini, 60/P, (Milano)
Milano, Via Luigi Settembrini, 60/P, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle ore 15,00 alle 19,00.
Autore
Curatore