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I love
Un confronto a più voci sul tema dell’amore, ora affrontato in tono ironico, ora più profondo. Sei artisti, sei differenti linguaggi per esprimere un sentimento che è multiforme eppure sempre uguale a sé stesso.
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 13 febbraio 2010, alle ore 19.00, negli spazi duecenteschi dell’Ex Convento di Santa Croce, a S.Anatolia di Narco (Pg), la mostra d’arte contemporanea I LOVE, a cura di Massimo Giovannelli, con il Patrocinio del Comune di S.Anatolia di Narco.
La mostra presenta opere di Arianna Bonamore, Elisabetta Fazi, Piero Leonardi, Patricia Mallia, Raffaella Simone e Christina Thwaites. Un confronto a più voci sul tema dell’amore, ora affrontato in tono ironico, ora più profondo. Sei artisti, sei differenti linguaggi per esprimere un sentimento che è multiforme eppure sempre uguale a sé stesso.
E’ paradossalmente ‘divino’, l’amore passionale raccontato da Arianna Bonamore nelle sue tele: opere che affondano le radici nelle antiche leggende e nella mitologia per suggerire all’osservatore la natura magica e misteriosa dell’amore, capace di illuminare di eternità sia l’amante che l’amato. La scultura di Elisabetta Fazi sottolinea invece l’ambivalenza dell’amore: la sua scatola è rifugio e soccorso come l’amore materno, ma ricorda anche che il confine tra ciò che ci protegge e ciò che ci imprigiona è sottile e spesso difficile da identificare. Le opere di Patricia Mallia trovano nella contrapposizione amore/dolore la propria forza espressiva: una tensione generata da emozioni e sentimenti potenti, che, come nelle sue sculture, rendono l’uomo ora solido quanto la pietra, ora fragile come il vetro. Amore doloroso che ritorna anche nelle opere di Raffaella Simone: poesie, parole, pegni d’amore, piccoli brandelli di vita quotidiana, si intrecciano in lavori che diventano autentici ex voto, testimoni di amori travagliati, contrastati, univoci. Di tutt’altra natura è l’amore universale, cosmico, che permea le tele di Christina Thwaites. L’artista percepisce questo sentimento come capacità e possibilità di ognuno di ‘provare amore’ e in quanto tale ci arricchisce e ci rende veramente protagonisti di ogni istante della nostra vita. Un amore che non necessita di destinatari o di destinazioni perché basta a sé stesso, è gratuito e, appunto, universale. Piero Leonardi utilizza le fotografie rielaborate dei suoi papaveri che diventano farfalle per esprimere metaforicamente e con ironia la libertà dell’amore, sentimento capace di farci superare i ristretti confini del nostro piccolo io. Così come questi fiori rossi volteggiano e giocano nel cielo blu più leggiadri di qualsiasi farfalla, l’amore sa insegnarci a oltrepassare i limiti che spesso ci imponiamo, ingabbiati nei nostri pregiudizi e nelle nostre paure. Ci strappa dalla terra dalla quale continuiamo a osservare la vita che ci gira intorno, trasforma i nostri sogni in ali con cui spiccare il volo, ci sospinge verso il cielo nel turbinìo vorticoso e coinvolgente del vento della vita.
La mostra presenta opere di Arianna Bonamore, Elisabetta Fazi, Piero Leonardi, Patricia Mallia, Raffaella Simone e Christina Thwaites. Un confronto a più voci sul tema dell’amore, ora affrontato in tono ironico, ora più profondo. Sei artisti, sei differenti linguaggi per esprimere un sentimento che è multiforme eppure sempre uguale a sé stesso.
E’ paradossalmente ‘divino’, l’amore passionale raccontato da Arianna Bonamore nelle sue tele: opere che affondano le radici nelle antiche leggende e nella mitologia per suggerire all’osservatore la natura magica e misteriosa dell’amore, capace di illuminare di eternità sia l’amante che l’amato. La scultura di Elisabetta Fazi sottolinea invece l’ambivalenza dell’amore: la sua scatola è rifugio e soccorso come l’amore materno, ma ricorda anche che il confine tra ciò che ci protegge e ciò che ci imprigiona è sottile e spesso difficile da identificare. Le opere di Patricia Mallia trovano nella contrapposizione amore/dolore la propria forza espressiva: una tensione generata da emozioni e sentimenti potenti, che, come nelle sue sculture, rendono l’uomo ora solido quanto la pietra, ora fragile come il vetro. Amore doloroso che ritorna anche nelle opere di Raffaella Simone: poesie, parole, pegni d’amore, piccoli brandelli di vita quotidiana, si intrecciano in lavori che diventano autentici ex voto, testimoni di amori travagliati, contrastati, univoci. Di tutt’altra natura è l’amore universale, cosmico, che permea le tele di Christina Thwaites. L’artista percepisce questo sentimento come capacità e possibilità di ognuno di ‘provare amore’ e in quanto tale ci arricchisce e ci rende veramente protagonisti di ogni istante della nostra vita. Un amore che non necessita di destinatari o di destinazioni perché basta a sé stesso, è gratuito e, appunto, universale. Piero Leonardi utilizza le fotografie rielaborate dei suoi papaveri che diventano farfalle per esprimere metaforicamente e con ironia la libertà dell’amore, sentimento capace di farci superare i ristretti confini del nostro piccolo io. Così come questi fiori rossi volteggiano e giocano nel cielo blu più leggiadri di qualsiasi farfalla, l’amore sa insegnarci a oltrepassare i limiti che spesso ci imponiamo, ingabbiati nei nostri pregiudizi e nelle nostre paure. Ci strappa dalla terra dalla quale continuiamo a osservare la vita che ci gira intorno, trasforma i nostri sogni in ali con cui spiccare il volo, ci sospinge verso il cielo nel turbinìo vorticoso e coinvolgente del vento della vita.
13
febbraio 2010
I love
Dal 13 febbraio all'undici aprile 2010
arte contemporanea
Location
CONVENTO DI SANTA CROCE
Sant'anatolia Di Narco, Piazza Del Convento, 4, (Perugia)
Sant'anatolia Di Narco, Piazza Del Convento, 4, (Perugia)
Vernissage
13 Febbraio 2010, ore 19
Sito web
www.associazionestudio7.it
Autore
Curatore