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I Macchiaioli e la pittura toscana di fine ‘800
L’allestimento vedrà esposte 14 opere degli autori più celebri del movimento macchiaiolo
Comunicato stampa
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Si apre venerdì 12 ottobre 2007 presso la galleria Bottegantica di Bologna la mostra I Macchiaioli e la pittura toscana di fine ‘800. L’esposizione, che consta di 22 tele di grande pregio visibili fino al 10 novembre 2007, costituisce un ampliamento della selezione di opere presentata nella XXV Biennale edizione 2007 della Mostra Mercato Internazionale dell’Antiquariato, in programma a Palazzo Corsini di Firenze dal 28 settembre al 7 ottobre 2007, all’interno della sala n. 67 (preview per la stampa venerdì 28 settembre alle ore 11.00).
Mantenendo fede alla tradizione che vede la galleria Bottegantica impegnarsi ogni anno in un’importante collettiva su Ottocento e primo Novecento, il tema e il periodo storico scelti per il 2007 propongono una riflessione su uno dei movimenti artistici più significativi dell’Ottocento, la macchia, recentemente riscoperto dalla critica e dal pubblico. L’allestimento vedrà esposte 14 opere degli autori più celebri come Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini e Odoardo Borrani ma anche 8 tele di alcuni artisti che con questa scuola hanno avuto importanti contatti: Nicolò Cannicci, Eugenio Cecconi, Vittorio Matteo Corcos, Giovanni Costa detto Nino, Arturo Faldi, Raffaello Sorbi, Angiolo Tommasi e Francesco Vinea.
L’esposizione presenta opere che si collocano cronologicamente tra gli anni Sessanta (Telemaco Signorini, L’inverno, 1861) e la fine dell’800 (Arturo Faldi, La madre, 1895-1900), e caratterizzate da una vicenda storica estremamente significativa in quanto a partecipazioni in esposizioni di grande fama fin dalla loro comparsa sul mercato. E’ questo ad esempio il caso di L’appello dopo la carica di Giovanni Fattori, un olio di grandi dimensioni (82x196 cm) del 1895 che fu esposto lo stesso anno a Venezia alla Prima Esposizione Internazionale città di Venezia o di Braccaiuoli che chiamano i cani (Capalbio) di Eugenio Cecconi terminato ed esposto nel 1889 a Torino alla XLVIII Esposizione della Società Promotrice di Torino. Al pari rappresentano una particolarità alcune partecipazioni quali quella di Vallata tra i monti del Gabbro di Silvestro Lega del 1888 esposto in Giappone nel 1979 a Tokyo e nel 1983 a Kobe presso The Museum of Modern Art. Arricchiscono la collezione alcune tele che nel corso della loro storia sono appartenute per lunghi periodi a collezionisti privati quali ad esempio Vicolo a Siena e Il Vento di Telemaco Signorini rispettivamente del1869-1875 e del 1880-1990 che dopo un’esposizione a Firenze nel 1933 hanno fatto una breve ricomparsa solo nel 1997 a Palazzo Pitti in occasione della mostra Telemaco Signorini. Una retrospettiva.
I paesaggi ricchi di colori accesi della Maremma, le scene di vita agreste e quelle di battaglie, soldati e cavalli, rimangono i temi principali con i quali questi straordinari pittori si sono confrontati. Il soggetto militare in particolare risulterà sempre il prediletto assieme a quello paesaggistico dal livornese Giovanni Fattori. Intimamente legato al mondo rurale, invece, il romagnolo Silvestro Lega che con le sue macchie di luce e colore si fece il portabandiera dei valori di un’intera classe. L’altro livornese, Telemaco Signorini, fu, tra i maestri della scuola, quello che maggiormente pose l’accento su una tensione al rinnovamento che ponesse la condizione umana al centro della scena politica. Grande amico di quest’ultimo, Odoardo Borrani si dedicò intensamente allo studio dal vero in campagna, apportando attraverso il suo eccezionale senso della luce importanti elementi di innovazione per la pittura italiana ed europea dell’epoca.
Evidente risulta l’influenza della scuola dei macchiaioli nelle opere degli altri artisti in mostra che pur avendo poi intrapreso percorsi differenti, conservano nella ricerca luministica (Raffaello Sorbi ma anche Vittorio Matteo Corcos), nell’inclinazione realistica aperta all’aneddoto (Arturo Faldi), nello spirito patriottico (Giovanni Costa detto Nino), nel segno costruttivo (Francesco Vinea) e nella predilezione paesaggistica e rurale (Eugenio Cecconi) gli elementi distintivi acquisiti da quella lezione.
I Macchiaioli e la pittura toscana di fine ‘800 rappresenta dunque una importante occasione per apprezzare opere di grande fama, spesso fruibili al di fuori dei circuiti più conosciuti, e per riscoprire i frutti di un movimento divenuto ormai una pietra miliare nella storia della pittura italiana.
Per tutto il periodo dell’esposizione sarà disponibile presso la galleria Bottegantica un catalogo a colori di tutte le opere esposte, corredato da dettagliate schede sulle singole opere.
XXV Biennale Mostra Mercato Internazionale dell’Antiquariato:
dal 29 settembre al 7 ottobre 2007
Preview stampa venerdì 28 settembre ore 11.00
Palazzo Corsini, Lungarno Corsini, Firenze
Orario di apertura dalle 10.30 alle 20
Bottegantica sala 67
Mantenendo fede alla tradizione che vede la galleria Bottegantica impegnarsi ogni anno in un’importante collettiva su Ottocento e primo Novecento, il tema e il periodo storico scelti per il 2007 propongono una riflessione su uno dei movimenti artistici più significativi dell’Ottocento, la macchia, recentemente riscoperto dalla critica e dal pubblico. L’allestimento vedrà esposte 14 opere degli autori più celebri come Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini e Odoardo Borrani ma anche 8 tele di alcuni artisti che con questa scuola hanno avuto importanti contatti: Nicolò Cannicci, Eugenio Cecconi, Vittorio Matteo Corcos, Giovanni Costa detto Nino, Arturo Faldi, Raffaello Sorbi, Angiolo Tommasi e Francesco Vinea.
L’esposizione presenta opere che si collocano cronologicamente tra gli anni Sessanta (Telemaco Signorini, L’inverno, 1861) e la fine dell’800 (Arturo Faldi, La madre, 1895-1900), e caratterizzate da una vicenda storica estremamente significativa in quanto a partecipazioni in esposizioni di grande fama fin dalla loro comparsa sul mercato. E’ questo ad esempio il caso di L’appello dopo la carica di Giovanni Fattori, un olio di grandi dimensioni (82x196 cm) del 1895 che fu esposto lo stesso anno a Venezia alla Prima Esposizione Internazionale città di Venezia o di Braccaiuoli che chiamano i cani (Capalbio) di Eugenio Cecconi terminato ed esposto nel 1889 a Torino alla XLVIII Esposizione della Società Promotrice di Torino. Al pari rappresentano una particolarità alcune partecipazioni quali quella di Vallata tra i monti del Gabbro di Silvestro Lega del 1888 esposto in Giappone nel 1979 a Tokyo e nel 1983 a Kobe presso The Museum of Modern Art. Arricchiscono la collezione alcune tele che nel corso della loro storia sono appartenute per lunghi periodi a collezionisti privati quali ad esempio Vicolo a Siena e Il Vento di Telemaco Signorini rispettivamente del1869-1875 e del 1880-1990 che dopo un’esposizione a Firenze nel 1933 hanno fatto una breve ricomparsa solo nel 1997 a Palazzo Pitti in occasione della mostra Telemaco Signorini. Una retrospettiva.
I paesaggi ricchi di colori accesi della Maremma, le scene di vita agreste e quelle di battaglie, soldati e cavalli, rimangono i temi principali con i quali questi straordinari pittori si sono confrontati. Il soggetto militare in particolare risulterà sempre il prediletto assieme a quello paesaggistico dal livornese Giovanni Fattori. Intimamente legato al mondo rurale, invece, il romagnolo Silvestro Lega che con le sue macchie di luce e colore si fece il portabandiera dei valori di un’intera classe. L’altro livornese, Telemaco Signorini, fu, tra i maestri della scuola, quello che maggiormente pose l’accento su una tensione al rinnovamento che ponesse la condizione umana al centro della scena politica. Grande amico di quest’ultimo, Odoardo Borrani si dedicò intensamente allo studio dal vero in campagna, apportando attraverso il suo eccezionale senso della luce importanti elementi di innovazione per la pittura italiana ed europea dell’epoca.
Evidente risulta l’influenza della scuola dei macchiaioli nelle opere degli altri artisti in mostra che pur avendo poi intrapreso percorsi differenti, conservano nella ricerca luministica (Raffaello Sorbi ma anche Vittorio Matteo Corcos), nell’inclinazione realistica aperta all’aneddoto (Arturo Faldi), nello spirito patriottico (Giovanni Costa detto Nino), nel segno costruttivo (Francesco Vinea) e nella predilezione paesaggistica e rurale (Eugenio Cecconi) gli elementi distintivi acquisiti da quella lezione.
I Macchiaioli e la pittura toscana di fine ‘800 rappresenta dunque una importante occasione per apprezzare opere di grande fama, spesso fruibili al di fuori dei circuiti più conosciuti, e per riscoprire i frutti di un movimento divenuto ormai una pietra miliare nella storia della pittura italiana.
Per tutto il periodo dell’esposizione sarà disponibile presso la galleria Bottegantica un catalogo a colori di tutte le opere esposte, corredato da dettagliate schede sulle singole opere.
XXV Biennale Mostra Mercato Internazionale dell’Antiquariato:
dal 29 settembre al 7 ottobre 2007
Preview stampa venerdì 28 settembre ore 11.00
Palazzo Corsini, Lungarno Corsini, Firenze
Orario di apertura dalle 10.30 alle 20
Bottegantica sala 67
12
ottobre 2007
I Macchiaioli e la pittura toscana di fine ‘800
Dal 12 ottobre al 10 novembre 2007
arte moderna e contemporanea
Location
BOTTEGANTICA
Bologna, Via D'Azeglio, 96a, (Bologna)
Bologna, Via D'Azeglio, 96a, (Bologna)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 9.00 – 13.00 / 16.00 – 19.30 - Domenica aperto su appuntamento
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore