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I Marmi Vivi. Gian Lorenzo Bernini e la nascita del ritratto barocco
Omaggio all’artista e alle sue eccezionali qualità di ritrattista: con il busto di Costanza Bonarelli, il Museo Nazionale del Bargello possiede infatti la testimonianza più emozionante e più celebre della svolta che Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) operò nel genere della ritrattistica scultorea.
Comunicato stampa
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Dopo la mostra Bernini and the Birth of Baroque Portrait Sculpture organizzata dal J. Paul Getty Musem di Los Angeles e dalla National Gallery di Ottawa (5 agosto 2008 - 8 marzo 2009), anche Firenze rende omaggio all’artista e alle sue eccezionali qualità di ritrattista: con il busto di Costanza Bonarelli, il Museo Nazionale del Bargello possiede infatti la testimonianza più emozionante e più celebre della svolta che Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) operò nel genere della ritrattistica scultorea.
Rispetto alla mostra di Los Angeles e Ottawa, questa nuova esposizione manifesta peraltro una propria forte identità, a cominciare dalla scelta di concentrarsi sui ritratti che Bernini realizzò fin da giovanissimo. Due le sezioni:
1) Bernini ritrattista: l’esordio e l’ascesa;
2) I ‘ritratti parlanti’ (1630-1640).
Corrispondono alle due sale del museo che ospitano la mostra.
Il ritratto scolpito ebbe straordinaria diffusione nella Roma della prima metà del Seicento. Era stato concepito nel Cinquecento soprattutto come state-portrait con una forte connotazione ufficiale. L’innovazione avvenne in poco più di un ventennio, tra il 1615 e il 1640. Grazie a Bernini, si passò dalle immagini severe e compassate a figure che sembrano respirare e addirittura colloquiare con lo spettatore. I così detti ‘ritratti parlanti’.
In un confronto diretto e affascinante con i busti scolpiti, sono esposte alcune opere dei massimi protagonisti della pittura del tempo e attivi a Roma (Rubens, Carracci, van Dyck, Velazquez, Vouet, Valentin de Boulogne, Pietro da Cortona). Ad essi Bernini pare rapportarsi e, talvolta, ispirarsi. Due dipinti (Ritratto di Urbano VIII e l’Autoritratto degli Uffizi) permettono inoltre di conoscere il Bernini ritrattista anche in pittura.
La mostra fiorentina mette dunque in luce la fase più significativa della produzione ritrattistica dell’artista, quella in cui si afferma il suo magistero rappresentato, oltre che da Costanza Bonarelli, dai Ritratti di Urbano VIII, di Scipione Borghese e di altri personaggi della cerchia papale.
In questo stesso periodo emerge anche la figura di Giuliano Finelli, allievo e aiuto di Gian Lorenzo. La mostra ne presenta alcuni dei più superbi ritratti: come il busto di Maria Barberini Duglioli del Louvre, il ritratto di Francesco Bracciolini del Victoria & Albert Museum, o quello di Michelangelo Buonarroti il giovane da Casa Buonarroti (Firenze).
Rispetto alla mostra di Los Angeles e Ottawa, questa nuova esposizione manifesta peraltro una propria forte identità, a cominciare dalla scelta di concentrarsi sui ritratti che Bernini realizzò fin da giovanissimo. Due le sezioni:
1) Bernini ritrattista: l’esordio e l’ascesa;
2) I ‘ritratti parlanti’ (1630-1640).
Corrispondono alle due sale del museo che ospitano la mostra.
Il ritratto scolpito ebbe straordinaria diffusione nella Roma della prima metà del Seicento. Era stato concepito nel Cinquecento soprattutto come state-portrait con una forte connotazione ufficiale. L’innovazione avvenne in poco più di un ventennio, tra il 1615 e il 1640. Grazie a Bernini, si passò dalle immagini severe e compassate a figure che sembrano respirare e addirittura colloquiare con lo spettatore. I così detti ‘ritratti parlanti’.
In un confronto diretto e affascinante con i busti scolpiti, sono esposte alcune opere dei massimi protagonisti della pittura del tempo e attivi a Roma (Rubens, Carracci, van Dyck, Velazquez, Vouet, Valentin de Boulogne, Pietro da Cortona). Ad essi Bernini pare rapportarsi e, talvolta, ispirarsi. Due dipinti (Ritratto di Urbano VIII e l’Autoritratto degli Uffizi) permettono inoltre di conoscere il Bernini ritrattista anche in pittura.
La mostra fiorentina mette dunque in luce la fase più significativa della produzione ritrattistica dell’artista, quella in cui si afferma il suo magistero rappresentato, oltre che da Costanza Bonarelli, dai Ritratti di Urbano VIII, di Scipione Borghese e di altri personaggi della cerchia papale.
In questo stesso periodo emerge anche la figura di Giuliano Finelli, allievo e aiuto di Gian Lorenzo. La mostra ne presenta alcuni dei più superbi ritratti: come il busto di Maria Barberini Duglioli del Louvre, il ritratto di Francesco Bracciolini del Victoria & Albert Museum, o quello di Michelangelo Buonarroti il giovane da Casa Buonarroti (Firenze).
03
aprile 2009
I Marmi Vivi. Gian Lorenzo Bernini e la nascita del ritratto barocco
Dal 03 aprile al 12 luglio 2009
arte antica
Location
MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO
Firenze, Via Del Proconsolo, 4, (Firenze)
Firenze, Via Del Proconsolo, 4, (Firenze)
Biglietti
Biglietto intero: € 4,00
Biglietto ridotto: € 2,00
Orario di apertura
Lunedì – Domenica
ore 8.15 - 13.50
Chiusura: 1°, 3°, 5° domenica, 2° e 4° lunedì di ogni mese;
1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre
Autore
Curatore