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I neocontemporanei
Walter Bortolossi- Carmine Calvanese- Guido Castagnoli -Davide Coltro – Daniele Girardi- Leonardo Pivi -Silvano Tessarollo- Francesco Totaro
Comunicato stampa
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Dopo la data emblematica del 1968, non a caso corrispondente ai moti sociali e giovanili di piazza che caratterizzarono l’intero Occidente ed alla smaterializzazione dell’arte con le varie correnti concettuali che, peraltro, ricercavano momenti di collegamento con la ribellione politica e di costume del periodo, inizia l’accelerato ingresso in una nuova dimensione produttiva e relazionale caratterizzata dall’invasività tecnologica. Ciò ha causato il graduale ma inevitabile tramonto dell’industria tradizionalmente intesa, la perdita delle antiche certezze occupazionali, l’introduzione del concetto di “flessibilità” con il quale dovranno confrontarsi soprattutto le più giovani generazioni, dai trent’anni in giù, ma anche un minor livello di alienazione produttiva, che significa maggior spazio alla fantasia ed alla creatività, e l’ espansione del tempo libero a disposizione di ognuno, da cui deriva la possibilità di dare spazio ai propri interessi culturali. Tutto ciò è stato vissuto nei trent’anni successivi, analizzando sociologicamente gli stati d’animo diffusi, con un misto di angoscioso sconcerto e febbrile euforia. Da un lato quindi un senso di smarrimento per la perdita dei tradizionali punti di riferimento, dopo il crollo del Muro di Berlino anche ideologici, dall’altro una sorta di eccitazione per il mondo luccicante della tecnologia, per la realtà virtuale, per quel predominio ormai definitivo dell’immagine sul “logos” che ha confermato la lungimiranza inascoltata di Guy Debord nel predicare, in tempi ancora non sospetti, l’avvento della “società dello spettacolo”. Tutto ciò non ha mancato di generare effetti nel mondo dell’arte. Come in tutte le stagioni di passaggio, naturalmente con modalità mai eguali a sé stesse, l’effetto corrispondente a queste profonde, traumatiche mutazioni del tessuto sociale, è stata, su di un piano generale accentuato in Italia da problemi relativi al nostro sistema dell’arte su cui nella circostanza non mi soffermo, l’ ho fatto in varie altre occasioni, per l’appunto questa babele di stili e tendenze in cui è stato arduo, ed in parte impossibile, ritrovare un filo conduttore, specie negli anni ’90, dove il tutto si è manifestato all’ennesima potenza. La post modernità, intesa non nella sua accezione etimologica ma in quella propria del linguaggio d’uso comune dove assume la funzione vagamente spregiativa di atteggiamento tendenzialmente effimero è anch’essa approdata alla sue estreme conseguenze e quindi, a questo punto, deve inevitabilmente manifestarsi qualcosa di nuovo. Quindi potrebbe essere opportuno iniziare a discutere di una possibile “nuova contemporaneità” Naturalmente siamo agli inizi di questa ennesima mutazione delle pelle dell’arte ed anche i punti di vista sono spesso diversi, talora antitetici e ricordano l’antica dicotomia di Umberto Eco, agli inizi degli anni ’60, tra “apocalittici” ed “integrati”.
Edoardo Di Mauro
Edoardo Di Mauro
08
maggio 2004
I neocontemporanei
Dall'otto maggio al 31 luglio 2004
arte contemporanea
Location
LA GIARINA ARTE CONTEMPORANEA
Verona, Interrato Acqua Morta, 82, (Verona)
Verona, Interrato Acqua Morta, 82, (Verona)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 15.30-19.30, mattino, lunedì e festivi su appuntamento
Vernissage
8 Maggio 2004, ore 18.30