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I polimeri nell’arte: una storia centenaria
Nell’incontro viene proposta una ricognizione di opere e di artisti che negli ultimi cento anni hanno portato nuovi, a volte rivoluzionari modi di espressione, attraverso l’impiego di materiali polimerici.
Comunicato stampa
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Nell’incontro viene proposta una ricognizione di opere e di artisti che negli ultimi cento anni hanno portato nuovi, a volte rivoluzionari modi di espressione, attraverso l’impiego di materiali polimerici.
Le materie plastiche, sia naturali che sintetiche, sono entrate nella nostra vita quotidiana da più di 100 anni. Essendo materiali che possono essere manipolati e formati con relativa facilità, abbastanza presto plastiche e gomme hanno trovato impiego anche in campo artistico, a volte per convenienza economica ma più spesso per esigenze di sperimentazione da parte degli artisti.
Questi materiali consentono di ottenere nuove forme, prima neanche immaginabili, ma possono anche portare nuovi problemi a causa delle varietà di composizione, della loro stabilità a lungo termine, o per le difficoltà nel riconoscimento delle tecniche. Trovandoci di fronte ad opere e manufatti di valore artistico, è chiaro che risulta necessario avere una conoscenza dettagliata dei materiali costitutivi e delle loro proprietà, al fine di poter adottare le misure più adeguate per la loro conservazione.
Oscar Chiantore è’ professore ordinario di Chimica e Tecnologia dei Polimeri presso la Facoltà di Scienze MFN della Università degli Studi di Torino, dove è titolare dei corsi Materiali Polimerici, e Chimica del Restauro. E’ Presidente del corso interfacoltà in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali che si tiene presso il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.
Svolge attività di ricerca nel Dipartimento di Chimica IFM della Università di Torino, ed è membro del Centro di Eccellenza Superfici ed Interfasi Nanostrutturate (NIS) della stessa Università, dove coordina un gruppo composto da studenti di dottorato, borsisiti di post-dottorato, e da ricercatori universitari. I suoi campi di interesse riguardano in generale la caratterizzazione e lo studio delle applicazioni dei materiali polimerici. In particolare, nel settore dei beni culturali, si occupa di polimeri per la conservazione, dell’invecchiamento di leganti, vernici e materiali artistici naturali e sintetici, sia storici che moderni. Su questi temi ha partecipato a diversi progetti di ricerca di rilevanza nazionale, quali il Progetto Finalizzato “Beni Culturali” del C.N.R, i progetti di rilevanza nazionale del Ministero della Università e Ricerca, sviluppando anche progetti di interesse settoriale con finanziamenti regionali o di Fondazioni locali.
Sui temi relativi ai materiali artistici e alla loro conservazione mantiene significative collaborazioni con importanti gruppi di ricerca, anche internazionali, partecipando a progetti insieme a laboratori di prestigiose istituzioni (Tate Gallery, Londra; Getty Conservation Institute, Los Angeles; National Gallery of Arts, Washington) e centri di conservazione (ICN, Amsterdam, Centre de recherche et de restauration des musées de France, Parigi). E’ responsabile del gruppo di ricerca dell’Università di Torino (unico gruppo non anglo-americano) che partecipa al progetto sull’arte contemporanea “Modern Paints” sotto il coordinamento del Getty Conservation Institute. Ha rapporti di collaborazione e scambio con l’Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali del CNR a Firenze e a Milano, con l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro a Roma, e in sede locale con il Museo del Cinema, la Galleria d’Arte Moderna di Torino e le Soprintendenze di settore.
I risultati delle sue ricerche sono pubblicati su riviste scientifiche internazionali dotate di sistema di “peer review”. Ha presentato numerose comunicazioni in convegni nazionali ed internazionali e in workshop specialistici, spesso in qualità di conferenziere invitato. E’ autore o co-autore di capitoli di libri a carattere didattico e di divulgazione, e di monografie su argomenti relativi a materiali nelle opere d’arte e a problemi di conservazione.
Le materie plastiche, sia naturali che sintetiche, sono entrate nella nostra vita quotidiana da più di 100 anni. Essendo materiali che possono essere manipolati e formati con relativa facilità, abbastanza presto plastiche e gomme hanno trovato impiego anche in campo artistico, a volte per convenienza economica ma più spesso per esigenze di sperimentazione da parte degli artisti.
Questi materiali consentono di ottenere nuove forme, prima neanche immaginabili, ma possono anche portare nuovi problemi a causa delle varietà di composizione, della loro stabilità a lungo termine, o per le difficoltà nel riconoscimento delle tecniche. Trovandoci di fronte ad opere e manufatti di valore artistico, è chiaro che risulta necessario avere una conoscenza dettagliata dei materiali costitutivi e delle loro proprietà, al fine di poter adottare le misure più adeguate per la loro conservazione.
Oscar Chiantore è’ professore ordinario di Chimica e Tecnologia dei Polimeri presso la Facoltà di Scienze MFN della Università degli Studi di Torino, dove è titolare dei corsi Materiali Polimerici, e Chimica del Restauro. E’ Presidente del corso interfacoltà in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali che si tiene presso il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.
Svolge attività di ricerca nel Dipartimento di Chimica IFM della Università di Torino, ed è membro del Centro di Eccellenza Superfici ed Interfasi Nanostrutturate (NIS) della stessa Università, dove coordina un gruppo composto da studenti di dottorato, borsisiti di post-dottorato, e da ricercatori universitari. I suoi campi di interesse riguardano in generale la caratterizzazione e lo studio delle applicazioni dei materiali polimerici. In particolare, nel settore dei beni culturali, si occupa di polimeri per la conservazione, dell’invecchiamento di leganti, vernici e materiali artistici naturali e sintetici, sia storici che moderni. Su questi temi ha partecipato a diversi progetti di ricerca di rilevanza nazionale, quali il Progetto Finalizzato “Beni Culturali” del C.N.R, i progetti di rilevanza nazionale del Ministero della Università e Ricerca, sviluppando anche progetti di interesse settoriale con finanziamenti regionali o di Fondazioni locali.
Sui temi relativi ai materiali artistici e alla loro conservazione mantiene significative collaborazioni con importanti gruppi di ricerca, anche internazionali, partecipando a progetti insieme a laboratori di prestigiose istituzioni (Tate Gallery, Londra; Getty Conservation Institute, Los Angeles; National Gallery of Arts, Washington) e centri di conservazione (ICN, Amsterdam, Centre de recherche et de restauration des musées de France, Parigi). E’ responsabile del gruppo di ricerca dell’Università di Torino (unico gruppo non anglo-americano) che partecipa al progetto sull’arte contemporanea “Modern Paints” sotto il coordinamento del Getty Conservation Institute. Ha rapporti di collaborazione e scambio con l’Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali del CNR a Firenze e a Milano, con l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro a Roma, e in sede locale con il Museo del Cinema, la Galleria d’Arte Moderna di Torino e le Soprintendenze di settore.
I risultati delle sue ricerche sono pubblicati su riviste scientifiche internazionali dotate di sistema di “peer review”. Ha presentato numerose comunicazioni in convegni nazionali ed internazionali e in workshop specialistici, spesso in qualità di conferenziere invitato. E’ autore o co-autore di capitoli di libri a carattere didattico e di divulgazione, e di monografie su argomenti relativi a materiali nelle opere d’arte e a problemi di conservazione.
03
dicembre 2009
I polimeri nell’arte: una storia centenaria
03 dicembre 2009
incontro - conferenza
Location
BARRIERA
Torino, Via Crescentino, 25, (Torino)
Torino, Via Crescentino, 25, (Torino)
Vernissage
3 Dicembre 2009, ore 21