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I quadri del Re. Una quadreria alla Reggia: le raccolte del Principe Eugenio
Dalle superbe collezioni della Galleria Sabauda di Torino una raffinata mostra integrata al percorso di visita della Reggia: insieme a dipinti preziosi e capolavori d’arte scorrono le vicende di un protagonista, intrigante e carismatico, della politica europea del Settecento, il Principe Eugenio di Savoia, raffinato collezionista, abile stratega militare, grande condottiero.
Comunicato stampa
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Nel 1736 un diplomatico inglese li indicava come i «più bei dipinti […] di ogni genere che solo le teste coronate potevano permettersi in Europa»: si tratta dei quadri della sontuosa collezione che il Principe Eugenio Francesco di Savoia Carignano (1663-1736), conte di Soissons, cugino di re Vittorio Amedeo II, grande condottiero dell’esercito imperiale celebre in tutta Europa per le vittorie contro i turchi, raccolse per ornare le sue splendide residenze viennesi, il Palazzo di Città ed il Belvedere.
All’indomani della sua morte, la collezione venne acquistata da re Carlo Emanuele III di Savoia, per essere allestita nel 1741 presso Palazzo Reale a Torino, dove fu ammirata e magnificata da viaggiatori e cultori d’arte di tutta Europa che lodarono in particolare la ricchezza di opere fiamminghe ed olandesi, arrivando ad additarla come uno dei vertici del collezionismo moderno.
La quadreria venne poi trasferita, insieme ad altre opere di provenienza dinastica, alla Galleria Sabauda dall’atto della sua istituzione nel 1832, costituendone una sezione particolarmente rilevante e prestigiosa.
In attesa dell’allestimento definitivo della nuova Galleria Sabauda nella Manica Nuova di Palazzo Reale a Torino dove ha luogo in contemporanea un’altra imperdibile esposizione, la cospicua selezione dei dipinti del Principe Eugenio rappresenta il fulcro della mostra ospitata alla Reggia di Venaria nelle Sale delle Arti, impreziosita dalla possibilità del confronto tra la quadreria del Principe e alcune opere provenienti da importanti collezioni
conservate oggi al Louvre e alla Gemaldegalerie di Dresda ed appartenute ad altri personaggi di spicco della corte sabauda residenti nella Parigi dell’epoca, cuore del mercato internazionale dell’arte: Jeanne Baptiste d’Albert de Luynes, contessa di Verrua (1670-1736), la seducente amante di Vittorio Amedeo II “regina” indiscussa dei “salotti culturali” parigini, e Vittorio Amedeo di Carignano (1690-1741), genero della contessa di Verrua e generale delle armate di Francia. Ciò consente l’opportunità per una più ampia ed interessante riflessione sul gusto à la page dei collezionisti nell’Europa di primo Settecento.
Con la mostra I quadri del Re, capolavori della pittura italiana ed europea appartenuti a prestigiose collezioni sabaude tornano ad arricchire le pareti della Reggia di Venaria, inseriti nel Teatro di Storia e Magnificenza, il suo percorso di visita recentemente rinnovato, e dunque offerti al godimento del grande pubblico.
Le sezioni e le opere principali
L’esposizione è introdotta da una prima sezione dedicata al Principe Eugenio che ne delinea la personalità, con il magnifico ritratto equestre dipinto da Van Schuppen, le dieci Battaglie vittoriose del condottiero eseguite da Jan Huchtenburg, all’interno di un ben preciso progetto celebrativo fortemente voluto da Eugenio, alcune armi a lui appartenute ed oggi conservate all’Armeria Reale di Torino, i volumi dalle preziose incisioni dedicati alle sue gesta della Biblioteca Reale e della Regione Piemonte.
Un’ampia sala ne illustra più generalmente il gusto aggiornato e moderno da lui seguito nella definizione dei propri palazzi viennesi, con arazzi, porcellane e oggetti anch’essi pervenuti a Torino nel Settecento e attualmente conservati tra Palazzo Reale, il Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama e alcuni privati.
Di qui parte il percorso espositivo vero e proprio secondo la traccia sopra delineata, con il massimo risalto alle qualità dei dipinti e alla cultura collezionistica che sta alla base delle raccolte.
Analogamente, il catalogo segue questo percorso, permettendo di approfondire anche aspetti collegati, quali il collezionismo di incisioni nel quale il Principe si distinse, e può contare sugli importanti studi condotti in questi anni sia dal cotè piemontese che in ambito francese e tedesco.
Il Principe Eugenio
Eugenio Francesco di Savoia, parigino di nobili origini italiane (era cugino di re Vittorio Amedeo II di Savoia), conte di Soissons, colonnello dei dragoni imperiali, cavaliere del Toson d’oro, feldmaresciallo dell’Impero, governatore di Milano e dei Paesi Bassi, vicario generale dell’Impero in Italia, era anche un raffinato cultore delle arti, interessato alle scienze, grande collezionista e bibliofilo.
Lasciata nel 1683 la Francia del re Sole dopo il rifiuto di questi al suo ingresso all’Armée Royale, entra nell’esercito imperiale di Leopoldo I d’Asburgo riorganizzandolo in funzione antiturca e antifrancese e conseguendo in questo senso una serie di vittorie-simbolo nella storia d’Europa, nell’arco di ben trentatré campagne militari.
Investe l’enorme fortuna economica accumulata in opere d’arte, palazzi di città, residenze estive, biblioteche, giardini, gabinetti di scienze naturali.
Muore a Vienna il 20 aprile del 1736 all’età di 72 anni: in mancanza di un testamento, l'imperatore Carlo VI d'Asburgo indica come erede del suo immenso patrimonio la nipote Maria Anna Vittoria di Savoia la quale, in fasi successive liquida il suo patrimonio, vendendo gli edifici e la biblioteca alla famiglia imperiale stessa e i dipinti al cugino Carlo Emanuele III di Savoia.
Il restauro dei Piani Alti della Reggia del Castellamonte
La mostra I quadri del re presso le Sale delle Arti, offre anche l’occasione per scoprire i nuovi e ultimi spazi espositivi recuperati della Reggia, di eccezionale interesse soprattutto per i coni visuali che rivelano una straordinaria prospettiva divergente sui Giardini restaurati. Da un lato, l’asse prospettico sul Gran canale che collega i resti della Fontana dell’Ercole e del Tempio di Diana proseguendo verso il Parco della Mandria; dall’altro, l’asse sulla Corte d’onore che prosegue verso il Borgo Antico. Perpendicolarmente a questo asse, si possono ammirare i nuovi Giardini juvarriani dove l’occhio può spaziare, nelle belle giornate, fino alla catena montuosa del Monviso. Proprio da questi piani del Torrione di ponente del Garove si riescono a percepire l’architettura urbanistica del Castellamonte, i coni ottici e gli assi vettori che l’hanno ispirata, rendendola una tra i più interessanti progetti seicenteschi, tanto da essere presa a modello per altre residenze di corte.
Realizzazione della mostra
Consorzio La Venaria Reale e Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte – Soprintendenza ai Beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici del Piemonte
Con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Coordinamento generale
Mario Turetta, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Alberto Vanelli, Direttore Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale
Curatela
Carla Enrica Spantigati
Comitato scientifico
Clelia Arnaldi di Balme, Paola Bianchi, Giuseppe Dardanello, Cornelia Diekamp, Chiara Gauna, Silvia Ghisotti, Silvia Piretta, Giuseppe Ricuperati, Ulrike Seeger, Virginie Spenlé
La mostra I quadri del Re è composta da due esposizioni: Le raccolte del Principe Eugenio nelle Sale delle Arti della Reggia di Venaria e Torino, Europa. Le grandi opere d’arte della Galleria Sabauda che ha luogo nella Manica Nuova di Palazzo Reale di Torino.
All’indomani della sua morte, la collezione venne acquistata da re Carlo Emanuele III di Savoia, per essere allestita nel 1741 presso Palazzo Reale a Torino, dove fu ammirata e magnificata da viaggiatori e cultori d’arte di tutta Europa che lodarono in particolare la ricchezza di opere fiamminghe ed olandesi, arrivando ad additarla come uno dei vertici del collezionismo moderno.
La quadreria venne poi trasferita, insieme ad altre opere di provenienza dinastica, alla Galleria Sabauda dall’atto della sua istituzione nel 1832, costituendone una sezione particolarmente rilevante e prestigiosa.
In attesa dell’allestimento definitivo della nuova Galleria Sabauda nella Manica Nuova di Palazzo Reale a Torino dove ha luogo in contemporanea un’altra imperdibile esposizione, la cospicua selezione dei dipinti del Principe Eugenio rappresenta il fulcro della mostra ospitata alla Reggia di Venaria nelle Sale delle Arti, impreziosita dalla possibilità del confronto tra la quadreria del Principe e alcune opere provenienti da importanti collezioni
conservate oggi al Louvre e alla Gemaldegalerie di Dresda ed appartenute ad altri personaggi di spicco della corte sabauda residenti nella Parigi dell’epoca, cuore del mercato internazionale dell’arte: Jeanne Baptiste d’Albert de Luynes, contessa di Verrua (1670-1736), la seducente amante di Vittorio Amedeo II “regina” indiscussa dei “salotti culturali” parigini, e Vittorio Amedeo di Carignano (1690-1741), genero della contessa di Verrua e generale delle armate di Francia. Ciò consente l’opportunità per una più ampia ed interessante riflessione sul gusto à la page dei collezionisti nell’Europa di primo Settecento.
Con la mostra I quadri del Re, capolavori della pittura italiana ed europea appartenuti a prestigiose collezioni sabaude tornano ad arricchire le pareti della Reggia di Venaria, inseriti nel Teatro di Storia e Magnificenza, il suo percorso di visita recentemente rinnovato, e dunque offerti al godimento del grande pubblico.
Le sezioni e le opere principali
L’esposizione è introdotta da una prima sezione dedicata al Principe Eugenio che ne delinea la personalità, con il magnifico ritratto equestre dipinto da Van Schuppen, le dieci Battaglie vittoriose del condottiero eseguite da Jan Huchtenburg, all’interno di un ben preciso progetto celebrativo fortemente voluto da Eugenio, alcune armi a lui appartenute ed oggi conservate all’Armeria Reale di Torino, i volumi dalle preziose incisioni dedicati alle sue gesta della Biblioteca Reale e della Regione Piemonte.
Un’ampia sala ne illustra più generalmente il gusto aggiornato e moderno da lui seguito nella definizione dei propri palazzi viennesi, con arazzi, porcellane e oggetti anch’essi pervenuti a Torino nel Settecento e attualmente conservati tra Palazzo Reale, il Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama e alcuni privati.
Di qui parte il percorso espositivo vero e proprio secondo la traccia sopra delineata, con il massimo risalto alle qualità dei dipinti e alla cultura collezionistica che sta alla base delle raccolte.
Analogamente, il catalogo segue questo percorso, permettendo di approfondire anche aspetti collegati, quali il collezionismo di incisioni nel quale il Principe si distinse, e può contare sugli importanti studi condotti in questi anni sia dal cotè piemontese che in ambito francese e tedesco.
Il Principe Eugenio
Eugenio Francesco di Savoia, parigino di nobili origini italiane (era cugino di re Vittorio Amedeo II di Savoia), conte di Soissons, colonnello dei dragoni imperiali, cavaliere del Toson d’oro, feldmaresciallo dell’Impero, governatore di Milano e dei Paesi Bassi, vicario generale dell’Impero in Italia, era anche un raffinato cultore delle arti, interessato alle scienze, grande collezionista e bibliofilo.
Lasciata nel 1683 la Francia del re Sole dopo il rifiuto di questi al suo ingresso all’Armée Royale, entra nell’esercito imperiale di Leopoldo I d’Asburgo riorganizzandolo in funzione antiturca e antifrancese e conseguendo in questo senso una serie di vittorie-simbolo nella storia d’Europa, nell’arco di ben trentatré campagne militari.
Investe l’enorme fortuna economica accumulata in opere d’arte, palazzi di città, residenze estive, biblioteche, giardini, gabinetti di scienze naturali.
Muore a Vienna il 20 aprile del 1736 all’età di 72 anni: in mancanza di un testamento, l'imperatore Carlo VI d'Asburgo indica come erede del suo immenso patrimonio la nipote Maria Anna Vittoria di Savoia la quale, in fasi successive liquida il suo patrimonio, vendendo gli edifici e la biblioteca alla famiglia imperiale stessa e i dipinti al cugino Carlo Emanuele III di Savoia.
Il restauro dei Piani Alti della Reggia del Castellamonte
La mostra I quadri del re presso le Sale delle Arti, offre anche l’occasione per scoprire i nuovi e ultimi spazi espositivi recuperati della Reggia, di eccezionale interesse soprattutto per i coni visuali che rivelano una straordinaria prospettiva divergente sui Giardini restaurati. Da un lato, l’asse prospettico sul Gran canale che collega i resti della Fontana dell’Ercole e del Tempio di Diana proseguendo verso il Parco della Mandria; dall’altro, l’asse sulla Corte d’onore che prosegue verso il Borgo Antico. Perpendicolarmente a questo asse, si possono ammirare i nuovi Giardini juvarriani dove l’occhio può spaziare, nelle belle giornate, fino alla catena montuosa del Monviso. Proprio da questi piani del Torrione di ponente del Garove si riescono a percepire l’architettura urbanistica del Castellamonte, i coni ottici e gli assi vettori che l’hanno ispirata, rendendola una tra i più interessanti progetti seicenteschi, tanto da essere presa a modello per altre residenze di corte.
Realizzazione della mostra
Consorzio La Venaria Reale e Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte – Soprintendenza ai Beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici del Piemonte
Con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Coordinamento generale
Mario Turetta, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Alberto Vanelli, Direttore Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale
Curatela
Carla Enrica Spantigati
Comitato scientifico
Clelia Arnaldi di Balme, Paola Bianchi, Giuseppe Dardanello, Cornelia Diekamp, Chiara Gauna, Silvia Ghisotti, Silvia Piretta, Giuseppe Ricuperati, Ulrike Seeger, Virginie Spenlé
La mostra I quadri del Re è composta da due esposizioni: Le raccolte del Principe Eugenio nelle Sale delle Arti della Reggia di Venaria e Torino, Europa. Le grandi opere d’arte della Galleria Sabauda che ha luogo nella Manica Nuova di Palazzo Reale di Torino.
04
aprile 2012
I quadri del Re. Una quadreria alla Reggia: le raccolte del Principe Eugenio
Dal 04 aprile 2012 al 13 gennaio 2013
arte antica
Location
REGGIA
Venaria Reale, Piazza Della Repubblica, 4, (Torino)
Venaria Reale, Piazza Della Repubblica, 4, (Torino)
Biglietti
Biglietto unico con la Reggia e Giardini:
intero 15 euro; ridotto 10 euro; scuole e ragazzi 8-18 anni: 6 euro
E’ previsto il biglietto cumulativo con la mostra della Nuova Galleria Sabauda:
intero 18 euro; ridotto 14 euro; scuole e ragazzi 8-18 anni: 7 euro
Editore
SILVANA EDITORIALE
Curatore