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I° Salon de La Chouette
La mostra nasce dall’intento di proporre artisti differenti per stili e temi, ma con un unico filo conduttore: l’arte di tipo simbolico, spirituale ed anche esoterica, un percorso quindi nell’animo umano e nei suoi aspetti meno conosciuti.
Comunicato stampa
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L’Associazione Artès e l'Associazione Culturale Trecentosessantagradi è lieta di presentare, presso la galleria Ground’s Art in Via Nazario Sauro n°5, il I° Salon de La Chouette (I° Salone della Civetta), la prima collettiva degli artisti di Artès. La mostra, che verrà inaugurata Sabato 3 ottobre 2009 alle ore 17,00, sarà visitabile fino al 17 ottobre. La galleria e la mostra resteranno aperte tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 17.00 alle 19.00.
L’esposizione
La mostra nasce dall’intento di proporre artisti differenti per stili e temi, ma con un unico filo conduttore: l’arte di tipo simbolico, spirituale ed anche esoterica, un percorso quindi nell’animo umano e nei suoi aspetti meno conosciuti, legati agli antichi archetipi che da sempre accompagnano l’uomo nel suo percorso di vita.
L’idea di fondo di Artès e quindi del Salon de La Chouette è quella di promuovere nuovamente, dopo tanto tempo, un’arte che spesso viene poco valorizzata se non addirittura bistrattata: quella legata al simbolo, alla magia nascosta dentro di noi e nel mondo che ci circonda, o anche solo quelle immagini che vivono da sempre nella nostra anima e nel nostro inconscio e che per questo non sono comprese e accettate dalla nostra parte più razionale e concreta.
Artès nasce proprio per riprendere in mano qualcosa che a cavallo tra ‘800 e ‘900 fu il movimento Simbolista, fatto conoscere attraverso quelli che venivano chiamati i “Salons de la Rose+Croix”, animati dal 1892 al 1897 da un personaggio un po’ eccentrico e bizzarro, Joséphin Péladan.
L’intento, quindi, è quello di far conoscere anche questo tipo d’arte spesso messo in ombra dal mercato artistico perché non facilmente comprensibile a tutti, attraverso mostre collettive, oltre che personali, che si spera di poter realizzare almeno con la cadenza di una volta all’anno.
Ma perché, potrebbe chiedersi qualcuno, il simbolo della mostra è la Civetta? La risposta è semplice: questo rapace notturno è sempre stato simbolo della notte, del mondo femminile e dell’inconscio, tanto da essere spesso rappresentato al fianco di antiche Dee lunari e della sapienza, come la Dea greca Atena; una cosa, questa, che la portò ad essere demonizzata dal Cristianesimo, tanto è vero che in Italia ancora qualcuno pensa che il suo canto notturno porti sfortuna (al contrario che in Francia, dove si dice che la Civetta porti bene). Un simbolo, quindi, del mondo inconscio e sublunare, del nostro labirinto interiore che spesso ci spaventa e che è invece positivo conoscere ed amare, così come la nostra parte solare razionale.
In questa mostra potrete apprezzare artisti con età, percorsi e tecniche diverse e che per questo possono dare un panorama piuttosto diversificato di questo tipo d’arte.
Andrea Armati, ad esempio, giovane artista perugino, oltre che saggista appassionato del Medioevo, propone alcune opere di stampo esoterico – magico, spiccatamente simboliche, utilizzando una tecnica grafica piuttosto complessa basata soprattutto sul bianco e nero. Nelle sue opere vivono personaggi legati sia al suo mondo interiore, quindi autobiografico, sia figure legate alla sua terra, l’Umbria, una terra ricca di magia in cui si mescola l’antico paganesimo al cristianesimo di stampo francescano.
Elena Frasca Odorizzi, alias Arthea, artista di origine fiorentina che vive e lavora da sempre a Siena, presenta diverse opere di stampo alchemico ma con stili completamente differenti: si passa da disegni poi rielaborati con tecniche digitali che ricordano le antiche incisioni alchemiche rinascimentali e successive, ad altre opere che ricordano invece il fumetto americano, ma sempre con riferimenti palesi all’alchimia.
Marina Argenti, atelierista, pittrice e musicarteterapeuta, presenta qui alcune opere realizzate ad encausto, ovvero utilizzando la cera fusa, con una tecnica piuttosto particolare che le permette di sfruttare la trasparenza dei colori per realizzare composizioni cristalline e lucenti, che riprendono un immaginario legato ad una realtà spirituale luminosa e sinestetica.
Giancarlo Barbieri, pittore modenese di lunga esperienza, presenta un’arte per certi versi molto aderente alla riproduzione della realtà, ma in alcune opere ci fa sentire anche qualcosa che va oltre il tangibile, qualcosa di più simbolico come ad esempio un monaco misterioso che legge i libri di una grande biblioteca antica, o alcuni contadini che, in controluce sullo sfondo del tramonto, incedono con passo incalzante con le falci sulle spalle, come a ricordare che prima o poi tutto si ferma e cambia stato.
Sarah Bernini, invece, espone alcune fotografie scattate nell’agosto 2009 nel Lazio, a Cerveteri, nelle necropoli etrusche. Le immagini della serie “Archeo_poesia” si integrano con testi poetici antichi che trattano l’argomento del mondo infero, dell’utero della Grande Madre primigenia, la Terra, che come ci dà la vita ci accoglie anche alla fine della nostra esistenza, legandosi idealmente ad una serie fotografica, Nemesi, già presentata sia a Parma che a Roma e che tratta sempre il tema della morte intesa come inizio di un’altra forma d’esistenza.
Gianluca Bernini, fotografo di lunga esperienza, propone alcune immagini scattate recentemente in edifici abbandonati ricchi di riferimenti all’opera di writers della città che presentano alcune simbologie particolari.
Infine, per la poesia, Fulvia Gazzei presenta alcuni testi raccolti negli anni, pezzi assolutamente autobiografici e legati al proprio mondo interiore, inseriti in una cornice grafica, mentre Liliana Zampella, scrittrice, propone all’interno dell’allestimento i propri testi della saga “L’Archiatra”, già presentati in precedenza presso la Galleria 360°.
Note Biografiche
ARTI VISIVE
Andrea Armati
Nasce ad Assisi il 17 agosto 1986. Da sempre appassionato di folcklore e magia popolare, i suoi studi incrociati sulla stregoneria medievale e sulle fonti francescane lo hanno portato alla pubblicazione nel 2007 de Lo stregone di Assisi – il volto negato di San Francesco, dettagliato saggio storico sui risvolti pagani della predicazione di Francesco d’Assisi, condotto sui manoscritti giudiziari della Chiesa del XIII secolo e con sopralluoghi negli eremi francescani, dove si riscontrano numerosi casi di alberi cultuati e venerati come reliquie perché legati alla memoria leggendaria del santo umbro. I suoi ultimi approfondimenti sono pubblicati mese per mese nel blog ufficiale del libro, http://lostregonediassisi.blogspot.com. Nel 2009 ha costituito le Edizioni Eleusi (www.eleusiedizioni.it, http://eleusiedizioni.blogspot.com) per promuovere saggi storici underground e artisti talentuosi legati al mondo dell’esoterismo e del paranormale. Lavora come grafico e pittore al progetto Umbria Magica, a cui è legato il sito di animazione http://www.umbriamagica.com(l’autore lo definisce un cartoon gotico). Dalle tavole realizzate finora, che proiettano il pubblico informatico alla scoperta degli angoli nascosti e pagani della sua regione, l’autore vorrebbe realizzare un mediometraggio d’animazione sfruttando la tecnologia Flash.
Elena Frasca Odorizzi
Elena Frasca Odorizzi, alias Arthea, è nata a Firenze il 30/08/1969, ma da sempre vive e lavora a Siena. Elena è Illustratrice, Pittrice e Grafica. Trae la sua ispirazione dai suoi stessi interessi, ovvero l’esoterismo, i simboli, la mitologia e l’archeologia. Vive e lavora con il suo compagno Francesco, con il quale divide tutto,anche l’essere vegetariani e animalisti. Firma i suoi lavori con l’animale che più la rappresenta: un’ape industriosa. Il suo sito è: www.artificisambrosia.it
Gian Carlo Barbieri
Gian Carlo Barbieri nasce a Modena il 16-12-1960, consegue il diploma di Scuola Media Superiore come assistente comunità infantile, ma opera nel settore della meccanica, prima da imprenditore e poi come operaio specializzato in montaggi. Coltiva diversi hobby ed interessi, quali la passione per la paleontologia e la mineralogia, l’archeologia, il modellismo. Da circa dieci anni scrive racconti Gotici-fantastici, e tra il 2004 e il 2008 ha la grande soddisfazione di pubblicare alcune opere su una rivista specializzata, che arriverà a dedicare una copertina della rivista proprio ad una sua opera pittorica. L’attività di scrittore prosegue tuttora, con la volontà di riuscire a dare alle stampe una raccolta di racconti. La carriera di pittore inizia nel lontano 1980, quando si avvicina per la prima volta ai colori ad olio. Il suo è un cognome imbarazzante, che mette quasi paura, discendente diretto di Gian Francesco Barbieri, detto il Guercino, protagonista del Seicento italiano.
Gian Carlo definisce e mette a punto una tecnica personale, basata sulla riproduzione del vero attraverso una tavolozza ben dosata, dai toni solari e armonici, con una passione per la riproduzione del dettaglio quasi maniacale, che rende le sue opere spazi dove l’occhio e la mente possono scorrere e focalizzarsi su infiniti punti. In passato trascorre lunghi periodi di tempo senza dipingere, ma continua a meditare la sua visione personale dell’evento naturale, maturando una certa capacità nel decidere subito cosa e come riprodurre, senza mai ripensamenti o correzioni. Una pittura che trae la sua forza dal bisogno di esprimere tutta una gamma di emozioni, con una tecnica che spazia dall’iperrealismo all’impressionismo, a volte con una nota romantica, ma sempre diretta e comprensibile.
Nel 2008 diventa socio del Circolo Artistico e Culturale “Il Muraglione” di Modena, che con i suoi oltre 45 anni di attività rappresenta un punto di riferimento per validissimi artisti della città. Dopo la prima mostra del settembre 2008 tenutasi presso il Circolo Culturale “Amici del Libro”, che riscosse un ottimo successo, si è riproposto nell’aprile 2009 a Modena, presso il Salotto Culturale di Simonetta Aggazzotti con una personale di non meno di 30 opere scelte tra le più rappresentative, comprese alcune premiate o segnalate in diversi concorsi. Continua, quindi, la sua attività pittorica ed espositiva attraverso circoli e associazioni.
Marina Argenti
Si definisce “animartista”, da più di 15 anni svolge la professione di “atelierista” nelle scuole e nei centri ricreativi; è anche “musicarterapeuta nella Globalità dei Linguaggi” e da pochi mesi ha dato forma al suo sogno: la creazione di un atelier espressivo dedicato allo sviluppo e promozione della creatività e all’arte terapia, l’atelier “OndaMarina”. Ama sperimentare ed esprimersi in prima persona attraverso diverse tecniche artistiche, ricercando e approfondendo l’inter-connessione fra Arte e Spiritualità. Oggi, la sua ricerca artistica riscopre l’antica tecnica dell’encausto, rivisitata sinestesicamente, una forma d’arte in cui il colore diventa vibrazione sonora di memorie ancestrali, alchemica tras-formazione di stati emozionali.
Gianluca Bernini
Nasce a Parma il 16.11.1954, lavora presso un istituto bancario d’interesse nazionale nella sede cittadina, ma sin da ragazzo si occupa di tecnica fotografica con stampa in B/N e a colori. E’ stato responsabile del “Foto Video Club Comit” dal 1985 al 2005, gestendone la sala espositiva, organizzando mostre personali e collettive. Ha prestato la sua opera per molti anni presso diversi studi fotografici cittadini e ha collaborato anche con un noto negozio di apparecchi fotografici. Come fotoamatore ha partecipato a numerosi concorsi – locali e nazionali – riportando significativi successi e segnalazioni; ha collaborato e tuttora collabora con circoli, associazioni culturali ed enti pubblici come fotografo per gli eventi organizzati da questi. Molte immagini sono state pubblicate ed ha partecipato a mostre collettive e personali presso strutture private; ha insegnato fotografia presso circoli di diversa estrazione e nel 1991 ha organizzato un corso di fotografia per gli allievi dei 5 anni dell’Istituto Tecnico Bodoni con esercitazioni di ripresa all’aperto ed in studio, sviluppo, stampa e storia della fotografia. Ha collaborato inoltre con uno studio grafico di Parma per il quale ha eseguito immagini di still-life e ripresa in esterni.
Sarah Bernini
Nasce a Parma il 26 settembre 1981. Dopo essersi diplomata con 100/100 presso l’Istituto d’Arte “P.Toschi” di Parma in Rilievo e Catalogazione dei Beni Culturali, prosegue gli studi, prima seguendo un corso post-diploma di un anno presso ENAIP di Parma per operatori dei Beni Culturali, poi iscrivendosi alla facoltà di Lettere e Filosofia di Parma, al corso “Arte, spettacolo, immagine multimediale”(classe XXIII). Nel frattempo, svolge diversi lavori e collabora con diverse riviste (Il Mese Spettacoli di Parma, Imprenditori di Reggio Emilia e Comuneproduce della Val D’Enza, Zerosette di Parma) e siti, trattando argomenti culturali. Si divide tra studio universitario, pittura, fotografia, artigianato, oltre a collaborare con associazioni e attività di stampo culturale con lavori di grafica e fotografia. Iscritta all’Archivio Giovani Artisti di Parma, ha partecipato a diverse mostre, personali e collettive, in Parma e provincia così come in altre città (Modena, Roma). Di recente ha curato la pubblicazione di un libro autoprodotto (“Bambini e bambine la storia è finita – una storia di molti come la vita”) scritto da Federica Lanna - giovane scrittrice modenese - per cui ha realizzato le illustrazioni e curato la grafica e l’impaginazione; inoltre, ha curato la grafica di due libri di Liliana Zampella, “L’Archiatra” vol. II e III (Boopen Editore). Cura anche la grafica e l’impaginazione della rivista che ha fondato, Labrys – registrata nell’aprile 2006 presso il Tribunale di Reggio Emilia - riguardante archeologia, antropologia, mitologia, simbologia, esoterismo, antiche e nuove spiritualità (www.rivistalabrys.it).
A Febbraio 2009 è tra i fondatori dell’associazione di promozione sociale “Artès”, di cui è presidente (www.artesassociazione.org)
Ha fatto esperienza anche nell’ambito dei laboratori creativi per l’infanzia e tutt’ora collabora con attività di questo tipo, tanto che a giugno 2009 ha creato “Arc-en-ciel”, una piccola attività per l’organizzazione di laboratori artistico-creativi per bambini ed adulti. Ha anche un proprio sito in cui espone i propri lavori: www.sarahdeglispiriti.com
POESIA
Fulvia Gazzei
Dice di sé: “Sono nata a Siena il 16-06-1962 e vi ho risieduto fino al 1994, anno in cui mi sono “dovuta” trasferire a Gattatico (RE). Ho giocato a basket circa 14 anni, ho arbitrato sempre per la pallacanestro per molti anni. Ho iniziato il primo anno del corso di recitazione (durato tre anni) al piccolo teatro di Siena a 16 anni. Ho fatto parte di diverse compagnie teatrali locali: il Fiera Vecchia (compagnia nata dalla Facoltà di Lettere e Filosofia), Il Grappolo, fondata da uno dei componenti del Fiera Vecchia, Teatro il Costone. Ho tentato di fare qualcosa anche a Gattatico ma con poco seguito. Sono convinta che il Cabaret sarebbe il mio vestito teatrale. L’arte mi ha sempre attirata in ogni sua forma ma credo che in me più che un’artista vi sia dentro una mecenate senza portafoglio. Lo scrivere sotto forma di versi pseudo-poetici è nata spontaneamente nell’epoca in cui tutte le adolescenti tengono un diario. Ora più che scriverli, i versi li realizzo mentalmente … forse dovrei ricominciare a metterli su carta..”
NARRATIVA
Liliana Zampella
Nasce a Parma il 29 maggio 1955; a dieci anni inizia a scrivere su un piccolo diario di pelle rossa con lucchetto e da quel momento le si apre un nuovo mondo. Ama, tra le protagoniste di Piccole Donne, Jo di cui sente di essere una potenziale reincarnazione; vivace, amante del palcoscenico (il cui battesimo avviene all’età di tre anni), solo dopo anni, però, prende sul serio la sua scrittura. Nel 1994 scrive, infatti, un piccolo racconto autobiografico intitolato Il Cerchio che stampa in proprio ad uso della sua numerosa famiglia ma ormai il salto è fatto. Scrive Prisma, raccolta di otto racconti di storie di donne; poi Con i loro occhi, raccolta di racconti sul rapporto tra animali e bambini. Nel 2003, in occasione della guerra in Iraq scrive Il re di tutti edito da MEF nel 2005, racconto a cinque voci; nel 2006 pubblica con MEF L’Archiatra – l’altra vita di Nostradamus; con Boopen ha pubblicato L’Archiatra – vol. II e L’Archiatra – vol. III. La trilogia de L’Archiatra è stata presentata nel dicembre 2008 presso la Galleria “360 gradi” di Parma. Il suo blog: http://lilianazampella.blogspot.com
L’esposizione
La mostra nasce dall’intento di proporre artisti differenti per stili e temi, ma con un unico filo conduttore: l’arte di tipo simbolico, spirituale ed anche esoterica, un percorso quindi nell’animo umano e nei suoi aspetti meno conosciuti, legati agli antichi archetipi che da sempre accompagnano l’uomo nel suo percorso di vita.
L’idea di fondo di Artès e quindi del Salon de La Chouette è quella di promuovere nuovamente, dopo tanto tempo, un’arte che spesso viene poco valorizzata se non addirittura bistrattata: quella legata al simbolo, alla magia nascosta dentro di noi e nel mondo che ci circonda, o anche solo quelle immagini che vivono da sempre nella nostra anima e nel nostro inconscio e che per questo non sono comprese e accettate dalla nostra parte più razionale e concreta.
Artès nasce proprio per riprendere in mano qualcosa che a cavallo tra ‘800 e ‘900 fu il movimento Simbolista, fatto conoscere attraverso quelli che venivano chiamati i “Salons de la Rose+Croix”, animati dal 1892 al 1897 da un personaggio un po’ eccentrico e bizzarro, Joséphin Péladan.
L’intento, quindi, è quello di far conoscere anche questo tipo d’arte spesso messo in ombra dal mercato artistico perché non facilmente comprensibile a tutti, attraverso mostre collettive, oltre che personali, che si spera di poter realizzare almeno con la cadenza di una volta all’anno.
Ma perché, potrebbe chiedersi qualcuno, il simbolo della mostra è la Civetta? La risposta è semplice: questo rapace notturno è sempre stato simbolo della notte, del mondo femminile e dell’inconscio, tanto da essere spesso rappresentato al fianco di antiche Dee lunari e della sapienza, come la Dea greca Atena; una cosa, questa, che la portò ad essere demonizzata dal Cristianesimo, tanto è vero che in Italia ancora qualcuno pensa che il suo canto notturno porti sfortuna (al contrario che in Francia, dove si dice che la Civetta porti bene). Un simbolo, quindi, del mondo inconscio e sublunare, del nostro labirinto interiore che spesso ci spaventa e che è invece positivo conoscere ed amare, così come la nostra parte solare razionale.
In questa mostra potrete apprezzare artisti con età, percorsi e tecniche diverse e che per questo possono dare un panorama piuttosto diversificato di questo tipo d’arte.
Andrea Armati, ad esempio, giovane artista perugino, oltre che saggista appassionato del Medioevo, propone alcune opere di stampo esoterico – magico, spiccatamente simboliche, utilizzando una tecnica grafica piuttosto complessa basata soprattutto sul bianco e nero. Nelle sue opere vivono personaggi legati sia al suo mondo interiore, quindi autobiografico, sia figure legate alla sua terra, l’Umbria, una terra ricca di magia in cui si mescola l’antico paganesimo al cristianesimo di stampo francescano.
Elena Frasca Odorizzi, alias Arthea, artista di origine fiorentina che vive e lavora da sempre a Siena, presenta diverse opere di stampo alchemico ma con stili completamente differenti: si passa da disegni poi rielaborati con tecniche digitali che ricordano le antiche incisioni alchemiche rinascimentali e successive, ad altre opere che ricordano invece il fumetto americano, ma sempre con riferimenti palesi all’alchimia.
Marina Argenti, atelierista, pittrice e musicarteterapeuta, presenta qui alcune opere realizzate ad encausto, ovvero utilizzando la cera fusa, con una tecnica piuttosto particolare che le permette di sfruttare la trasparenza dei colori per realizzare composizioni cristalline e lucenti, che riprendono un immaginario legato ad una realtà spirituale luminosa e sinestetica.
Giancarlo Barbieri, pittore modenese di lunga esperienza, presenta un’arte per certi versi molto aderente alla riproduzione della realtà, ma in alcune opere ci fa sentire anche qualcosa che va oltre il tangibile, qualcosa di più simbolico come ad esempio un monaco misterioso che legge i libri di una grande biblioteca antica, o alcuni contadini che, in controluce sullo sfondo del tramonto, incedono con passo incalzante con le falci sulle spalle, come a ricordare che prima o poi tutto si ferma e cambia stato.
Sarah Bernini, invece, espone alcune fotografie scattate nell’agosto 2009 nel Lazio, a Cerveteri, nelle necropoli etrusche. Le immagini della serie “Archeo_poesia” si integrano con testi poetici antichi che trattano l’argomento del mondo infero, dell’utero della Grande Madre primigenia, la Terra, che come ci dà la vita ci accoglie anche alla fine della nostra esistenza, legandosi idealmente ad una serie fotografica, Nemesi, già presentata sia a Parma che a Roma e che tratta sempre il tema della morte intesa come inizio di un’altra forma d’esistenza.
Gianluca Bernini, fotografo di lunga esperienza, propone alcune immagini scattate recentemente in edifici abbandonati ricchi di riferimenti all’opera di writers della città che presentano alcune simbologie particolari.
Infine, per la poesia, Fulvia Gazzei presenta alcuni testi raccolti negli anni, pezzi assolutamente autobiografici e legati al proprio mondo interiore, inseriti in una cornice grafica, mentre Liliana Zampella, scrittrice, propone all’interno dell’allestimento i propri testi della saga “L’Archiatra”, già presentati in precedenza presso la Galleria 360°.
Note Biografiche
ARTI VISIVE
Andrea Armati
Nasce ad Assisi il 17 agosto 1986. Da sempre appassionato di folcklore e magia popolare, i suoi studi incrociati sulla stregoneria medievale e sulle fonti francescane lo hanno portato alla pubblicazione nel 2007 de Lo stregone di Assisi – il volto negato di San Francesco, dettagliato saggio storico sui risvolti pagani della predicazione di Francesco d’Assisi, condotto sui manoscritti giudiziari della Chiesa del XIII secolo e con sopralluoghi negli eremi francescani, dove si riscontrano numerosi casi di alberi cultuati e venerati come reliquie perché legati alla memoria leggendaria del santo umbro. I suoi ultimi approfondimenti sono pubblicati mese per mese nel blog ufficiale del libro, http://lostregonediassisi.blogspot.com. Nel 2009 ha costituito le Edizioni Eleusi (www.eleusiedizioni.it, http://eleusiedizioni.blogspot.com) per promuovere saggi storici underground e artisti talentuosi legati al mondo dell’esoterismo e del paranormale. Lavora come grafico e pittore al progetto Umbria Magica, a cui è legato il sito di animazione http://www.umbriamagica.com(l’autore lo definisce un cartoon gotico). Dalle tavole realizzate finora, che proiettano il pubblico informatico alla scoperta degli angoli nascosti e pagani della sua regione, l’autore vorrebbe realizzare un mediometraggio d’animazione sfruttando la tecnologia Flash.
Elena Frasca Odorizzi
Elena Frasca Odorizzi, alias Arthea, è nata a Firenze il 30/08/1969, ma da sempre vive e lavora a Siena. Elena è Illustratrice, Pittrice e Grafica. Trae la sua ispirazione dai suoi stessi interessi, ovvero l’esoterismo, i simboli, la mitologia e l’archeologia. Vive e lavora con il suo compagno Francesco, con il quale divide tutto,anche l’essere vegetariani e animalisti. Firma i suoi lavori con l’animale che più la rappresenta: un’ape industriosa. Il suo sito è: www.artificisambrosia.it
Gian Carlo Barbieri
Gian Carlo Barbieri nasce a Modena il 16-12-1960, consegue il diploma di Scuola Media Superiore come assistente comunità infantile, ma opera nel settore della meccanica, prima da imprenditore e poi come operaio specializzato in montaggi. Coltiva diversi hobby ed interessi, quali la passione per la paleontologia e la mineralogia, l’archeologia, il modellismo. Da circa dieci anni scrive racconti Gotici-fantastici, e tra il 2004 e il 2008 ha la grande soddisfazione di pubblicare alcune opere su una rivista specializzata, che arriverà a dedicare una copertina della rivista proprio ad una sua opera pittorica. L’attività di scrittore prosegue tuttora, con la volontà di riuscire a dare alle stampe una raccolta di racconti. La carriera di pittore inizia nel lontano 1980, quando si avvicina per la prima volta ai colori ad olio. Il suo è un cognome imbarazzante, che mette quasi paura, discendente diretto di Gian Francesco Barbieri, detto il Guercino, protagonista del Seicento italiano.
Gian Carlo definisce e mette a punto una tecnica personale, basata sulla riproduzione del vero attraverso una tavolozza ben dosata, dai toni solari e armonici, con una passione per la riproduzione del dettaglio quasi maniacale, che rende le sue opere spazi dove l’occhio e la mente possono scorrere e focalizzarsi su infiniti punti. In passato trascorre lunghi periodi di tempo senza dipingere, ma continua a meditare la sua visione personale dell’evento naturale, maturando una certa capacità nel decidere subito cosa e come riprodurre, senza mai ripensamenti o correzioni. Una pittura che trae la sua forza dal bisogno di esprimere tutta una gamma di emozioni, con una tecnica che spazia dall’iperrealismo all’impressionismo, a volte con una nota romantica, ma sempre diretta e comprensibile.
Nel 2008 diventa socio del Circolo Artistico e Culturale “Il Muraglione” di Modena, che con i suoi oltre 45 anni di attività rappresenta un punto di riferimento per validissimi artisti della città. Dopo la prima mostra del settembre 2008 tenutasi presso il Circolo Culturale “Amici del Libro”, che riscosse un ottimo successo, si è riproposto nell’aprile 2009 a Modena, presso il Salotto Culturale di Simonetta Aggazzotti con una personale di non meno di 30 opere scelte tra le più rappresentative, comprese alcune premiate o segnalate in diversi concorsi. Continua, quindi, la sua attività pittorica ed espositiva attraverso circoli e associazioni.
Marina Argenti
Si definisce “animartista”, da più di 15 anni svolge la professione di “atelierista” nelle scuole e nei centri ricreativi; è anche “musicarterapeuta nella Globalità dei Linguaggi” e da pochi mesi ha dato forma al suo sogno: la creazione di un atelier espressivo dedicato allo sviluppo e promozione della creatività e all’arte terapia, l’atelier “OndaMarina”. Ama sperimentare ed esprimersi in prima persona attraverso diverse tecniche artistiche, ricercando e approfondendo l’inter-connessione fra Arte e Spiritualità. Oggi, la sua ricerca artistica riscopre l’antica tecnica dell’encausto, rivisitata sinestesicamente, una forma d’arte in cui il colore diventa vibrazione sonora di memorie ancestrali, alchemica tras-formazione di stati emozionali.
Gianluca Bernini
Nasce a Parma il 16.11.1954, lavora presso un istituto bancario d’interesse nazionale nella sede cittadina, ma sin da ragazzo si occupa di tecnica fotografica con stampa in B/N e a colori. E’ stato responsabile del “Foto Video Club Comit” dal 1985 al 2005, gestendone la sala espositiva, organizzando mostre personali e collettive. Ha prestato la sua opera per molti anni presso diversi studi fotografici cittadini e ha collaborato anche con un noto negozio di apparecchi fotografici. Come fotoamatore ha partecipato a numerosi concorsi – locali e nazionali – riportando significativi successi e segnalazioni; ha collaborato e tuttora collabora con circoli, associazioni culturali ed enti pubblici come fotografo per gli eventi organizzati da questi. Molte immagini sono state pubblicate ed ha partecipato a mostre collettive e personali presso strutture private; ha insegnato fotografia presso circoli di diversa estrazione e nel 1991 ha organizzato un corso di fotografia per gli allievi dei 5 anni dell’Istituto Tecnico Bodoni con esercitazioni di ripresa all’aperto ed in studio, sviluppo, stampa e storia della fotografia. Ha collaborato inoltre con uno studio grafico di Parma per il quale ha eseguito immagini di still-life e ripresa in esterni.
Sarah Bernini
Nasce a Parma il 26 settembre 1981. Dopo essersi diplomata con 100/100 presso l’Istituto d’Arte “P.Toschi” di Parma in Rilievo e Catalogazione dei Beni Culturali, prosegue gli studi, prima seguendo un corso post-diploma di un anno presso ENAIP di Parma per operatori dei Beni Culturali, poi iscrivendosi alla facoltà di Lettere e Filosofia di Parma, al corso “Arte, spettacolo, immagine multimediale”(classe XXIII). Nel frattempo, svolge diversi lavori e collabora con diverse riviste (Il Mese Spettacoli di Parma, Imprenditori di Reggio Emilia e Comuneproduce della Val D’Enza, Zerosette di Parma) e siti, trattando argomenti culturali. Si divide tra studio universitario, pittura, fotografia, artigianato, oltre a collaborare con associazioni e attività di stampo culturale con lavori di grafica e fotografia. Iscritta all’Archivio Giovani Artisti di Parma, ha partecipato a diverse mostre, personali e collettive, in Parma e provincia così come in altre città (Modena, Roma). Di recente ha curato la pubblicazione di un libro autoprodotto (“Bambini e bambine la storia è finita – una storia di molti come la vita”) scritto da Federica Lanna - giovane scrittrice modenese - per cui ha realizzato le illustrazioni e curato la grafica e l’impaginazione; inoltre, ha curato la grafica di due libri di Liliana Zampella, “L’Archiatra” vol. II e III (Boopen Editore). Cura anche la grafica e l’impaginazione della rivista che ha fondato, Labrys – registrata nell’aprile 2006 presso il Tribunale di Reggio Emilia - riguardante archeologia, antropologia, mitologia, simbologia, esoterismo, antiche e nuove spiritualità (www.rivistalabrys.it).
A Febbraio 2009 è tra i fondatori dell’associazione di promozione sociale “Artès”, di cui è presidente (www.artesassociazione.org)
Ha fatto esperienza anche nell’ambito dei laboratori creativi per l’infanzia e tutt’ora collabora con attività di questo tipo, tanto che a giugno 2009 ha creato “Arc-en-ciel”, una piccola attività per l’organizzazione di laboratori artistico-creativi per bambini ed adulti. Ha anche un proprio sito in cui espone i propri lavori: www.sarahdeglispiriti.com
POESIA
Fulvia Gazzei
Dice di sé: “Sono nata a Siena il 16-06-1962 e vi ho risieduto fino al 1994, anno in cui mi sono “dovuta” trasferire a Gattatico (RE). Ho giocato a basket circa 14 anni, ho arbitrato sempre per la pallacanestro per molti anni. Ho iniziato il primo anno del corso di recitazione (durato tre anni) al piccolo teatro di Siena a 16 anni. Ho fatto parte di diverse compagnie teatrali locali: il Fiera Vecchia (compagnia nata dalla Facoltà di Lettere e Filosofia), Il Grappolo, fondata da uno dei componenti del Fiera Vecchia, Teatro il Costone. Ho tentato di fare qualcosa anche a Gattatico ma con poco seguito. Sono convinta che il Cabaret sarebbe il mio vestito teatrale. L’arte mi ha sempre attirata in ogni sua forma ma credo che in me più che un’artista vi sia dentro una mecenate senza portafoglio. Lo scrivere sotto forma di versi pseudo-poetici è nata spontaneamente nell’epoca in cui tutte le adolescenti tengono un diario. Ora più che scriverli, i versi li realizzo mentalmente … forse dovrei ricominciare a metterli su carta..”
NARRATIVA
Liliana Zampella
Nasce a Parma il 29 maggio 1955; a dieci anni inizia a scrivere su un piccolo diario di pelle rossa con lucchetto e da quel momento le si apre un nuovo mondo. Ama, tra le protagoniste di Piccole Donne, Jo di cui sente di essere una potenziale reincarnazione; vivace, amante del palcoscenico (il cui battesimo avviene all’età di tre anni), solo dopo anni, però, prende sul serio la sua scrittura. Nel 1994 scrive, infatti, un piccolo racconto autobiografico intitolato Il Cerchio che stampa in proprio ad uso della sua numerosa famiglia ma ormai il salto è fatto. Scrive Prisma, raccolta di otto racconti di storie di donne; poi Con i loro occhi, raccolta di racconti sul rapporto tra animali e bambini. Nel 2003, in occasione della guerra in Iraq scrive Il re di tutti edito da MEF nel 2005, racconto a cinque voci; nel 2006 pubblica con MEF L’Archiatra – l’altra vita di Nostradamus; con Boopen ha pubblicato L’Archiatra – vol. II e L’Archiatra – vol. III. La trilogia de L’Archiatra è stata presentata nel dicembre 2008 presso la Galleria “360 gradi” di Parma. Il suo blog: http://lilianazampella.blogspot.com
03
ottobre 2009
I° Salon de La Chouette
Dal 03 al 17 ottobre 2009
fotografia
arte contemporanea
performance - happening
presentazione
arte contemporanea
performance - happening
presentazione
Location
GALLERIA GROUND’S ART – ASSOCIAZIONE CULTURALE 360°
Parma, Via Nazario Sauro, 5, (Parma)
Parma, Via Nazario Sauro, 5, (Parma)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 17.00-19.00
Vernissage
3 Ottobre 2009, ore 17.00
Autore
Curatore