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I Sebastiani
per raccontare di un uomo trafitto da frecce e flagellato; protettore un tempo contro la peste, contro l’aids oggi, assunto a martire dell’omofobia, Santo, laicizzato dalla cultura contemporanea, amato e venerato per la sua bellezza autentica e sensuale
Comunicato stampa
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usomagazzino per altre architetture dedica il suo primo appuntamento del 2014 alla figura di San Sebastiano, presentando una collettiva di autori che in tempi e modalità diverse si sono a lui accostati con curiosità e passione, dal titolo: i sebastiani
“per raccontare di un uomo trafitto da frecce e flagellato; protettore un tempo contro la peste, oggi contro l’aids; assunto a martire dell’omofobia, Santo, laicizzato dalla cultura contemporanea, amato e venerato per la sua bellezza autentica e sensuale” (LR)
ad una piccola statua lignea devozionale di autore anonimo del settecento di area marchigiana (collezione Andrea Iezzi), sarà affiancato il libro di Gabriele D’annunzio le Martyre de Saint Sébastien nella sua prima edizione francese edita a Parigi nel 1911 da Chez Calman-Levy; ad alcuni frammenti del lungometraggio del 1976 Seabstiane girato in latino da Derek Jarman, il regista e sceneggiatore inglese che discusse pubblicamente della sua condizione di persona malata di aids di cui morì nel 1994 all’età di 52 anni (a febbraio ricorre il ventennale della morte), si accosteranno tre interpretazioni della figura di San Sebastiano, o semplicemente di Sebastiano, più recenti:
le tavole di carpenteria trafitte da ferri da costruzione di Ermano Flacco denominate agiografia di san Sebastiano (2002) o i residui di quelle tavole alle quali ancora frammenti di colore e di ferri come a segnare possibili approdi al sentimento;
il luogo di culto, un lavoro del 2014 di Giovanni Lamorgese che presenta, in una teca di legno, una stampa fotografica su tela di un San Sebastiano che rivolge lo sguardo di preghiera al cielo come noi lo rivolgiamo a lui, come a dire che “la sua preghiera è la stessa di chi guarda: perdonare il peccato di un desiderio così forte e di una così grande sofferenza”;
e un lavoro di Lúcio Rosato iosebastiano, concepito appositamente per questa corrispondenza, costituito da uno specchio e una matita nera finemente appuntita che porta lo spettatore ad essere al contempo flagellatore e trafitto e dire che di progetti si muore.
il 20 gennaio è il giorno del calendario dedicato a San Sebastiano, per questo scelto come giorno di inaugurazione di questa esposizione.
“per raccontare di un uomo trafitto da frecce e flagellato; protettore un tempo contro la peste, oggi contro l’aids; assunto a martire dell’omofobia, Santo, laicizzato dalla cultura contemporanea, amato e venerato per la sua bellezza autentica e sensuale” (LR)
ad una piccola statua lignea devozionale di autore anonimo del settecento di area marchigiana (collezione Andrea Iezzi), sarà affiancato il libro di Gabriele D’annunzio le Martyre de Saint Sébastien nella sua prima edizione francese edita a Parigi nel 1911 da Chez Calman-Levy; ad alcuni frammenti del lungometraggio del 1976 Seabstiane girato in latino da Derek Jarman, il regista e sceneggiatore inglese che discusse pubblicamente della sua condizione di persona malata di aids di cui morì nel 1994 all’età di 52 anni (a febbraio ricorre il ventennale della morte), si accosteranno tre interpretazioni della figura di San Sebastiano, o semplicemente di Sebastiano, più recenti:
le tavole di carpenteria trafitte da ferri da costruzione di Ermano Flacco denominate agiografia di san Sebastiano (2002) o i residui di quelle tavole alle quali ancora frammenti di colore e di ferri come a segnare possibili approdi al sentimento;
il luogo di culto, un lavoro del 2014 di Giovanni Lamorgese che presenta, in una teca di legno, una stampa fotografica su tela di un San Sebastiano che rivolge lo sguardo di preghiera al cielo come noi lo rivolgiamo a lui, come a dire che “la sua preghiera è la stessa di chi guarda: perdonare il peccato di un desiderio così forte e di una così grande sofferenza”;
e un lavoro di Lúcio Rosato iosebastiano, concepito appositamente per questa corrispondenza, costituito da uno specchio e una matita nera finemente appuntita che porta lo spettatore ad essere al contempo flagellatore e trafitto e dire che di progetti si muore.
il 20 gennaio è il giorno del calendario dedicato a San Sebastiano, per questo scelto come giorno di inaugurazione di questa esposizione.
20
gennaio 2014
I Sebastiani
Dal 20 gennaio al 07 febbraio 2014
arte moderna e contemporanea
Location
USOMAGAZZINO PER ALTRE ARCHITETTURE
Pescara, Via Silvio Spaventa, 10/4, (Pescara)
Pescara, Via Silvio Spaventa, 10/4, (Pescara)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 18.00-20.00
Vernissage
20 Gennaio 2014, h 19.00
Autore
Curatore