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I sentieri della salvezza dei profeti. I 100 BUDDHA DELL’INDOCINA. Il significato delle posizioni del Buddha
La mostra invita alla scoperta del linguaggio del corpo del Buddha attraverso l’osservazione delle diverse posizioni del corpo-asana e delle posizioni delle mani-madra. Ha un valore storico, simbolico e religioso. Sarà affiancata da opere di Franceco Pignatelli e Illugrafie di Vincenzo Progida
Comunicato stampa
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Durante Expo, nei mesi di giugno e luglio, la galleria David Sorgato presenta la mostra I 100 Buddha dell’Indocina, una mostra invita alla scoperta del linguaggio del corpo del Buddha attraverso l’osservazione delle diverse asana (posizioni del corpo) e delle mudra (posizioni delle mani) del Buddha. La mostra ha un valore storico, simbolico e religioso. I 100 Buddha sono cento simboli che esprimono il senso della filosofia agnostica buddista, che non ammette cerimonie e si pratica attraverso la venerazione di reliquie, luoghi consacrati e simboli sacri.
L’esposizione sarà affiancata da una selezione di opere del lavoro “Fragile”di Francesco Pignatelli.
Le immagini del Buddha seguono dei canoni iconografici abbastanza rigidi.
Esistono quattro posizioni (asana) basilari: il Buddha in piedi, il Buddha seduto, il Buddha che cammina e il Buddha sdraiato, di cui le prime tre associate alle attività quotidiane del Buddha (insegnamento, meditazione, offerta di un riparo ai discepoli), mentre la quarta agli ultimi momenti trascorsi sulla terra, quando raggiunse il Nirvana. Queste posture si associano a posizioni di mani e piedi e creano i comportamenti (mudra) indicanti i temi basilari del Buddismo.
Dhyana è la raffigurazione in cui entrambe le mani sono appoggiate sul grembo e i palmi sono rivolti verso l'alto, con la mano destra sopra la sinistra: simboleggia la meditazione. Vitarka rievoca il primo sermone del Buddha, entrambe le mani si uniscono a cerchio, mentre le altre dita sono tese verso l'esterno. Abhaya mudra, il Buddha in piedi con una mano alzata, simboleggia l'offerta di protezione del Buddha ai suoi seguaci e la liberazione dalle paure.
Bhumisparsa, il Buddha in posizione seduta, è il mudra più diffuso, con la mano sinistra appoggiata sul grembo e la mano destra che tocca il suolo, simboleggia l’episodio in cui il Bhudda raggiunse l’illuminazione sotto un albero. Bhumisparsa mostra la fragilità dell’animo umano e la determinazione dello spirito. Mentre Mara, (Satana), lo tentava con donne e feste, Buddha toccava la terra, chiedendo alla natura di sostenere la propria determinazione e aiutarlo a resistere.
Sono la natura, il bosco, l’albero, il legno a sostenere Buddha durante la sua trasformazione. Ecco perché le opere di Francesco Pignatelliche sono lo sfondo perfetto, Fragile “è un momento di sintesi estrema delle energie contenute in natura. E' movimento, meditazione e luce. Un’oasi di risveglio.”
Francesco Pignatelli è un artista che utilizza la fotografia per trasformare ciò che vediamo in ciò che non avremmo mai immaginato di vedere. Fragile è un lavoro fotografico, ma la carta fotografica è plasmata, accartocciata ed elaborata fino a diventare un bassorilevo, pieno di luce e di significato, perfettamente immobilizzato in una struttura di plexiglass che lo contiene. Nato a Milano nel 1971, ha iniziato la sua carriera di fotografo negli anni novanta e nel 2014 è stato uno dei cinque artisti invitati a Mosca a rappresentare con una propria opera uno dei 5 cerchi Olimpici.
La mostra ospiterà anche una collezione esclusiva dedicata all’Asia di Illugrafie dell’illustratore Vincenzo Progida. Le Illugrafie sono opere originali e uniche, collage di elementi assemblati che provengono da libri e riviste d’epoca, salvate dall’oblio e dalla polvere. Più che un riciclo, una vera rinascita, nell'epoca in cui libri e giornali di carta scompariranno. Vincenzo Progida pubblica regolarmente i suoi lavori sul Corriere della Sera e Vanity Fair.
L’esposizione sarà affiancata da una selezione di opere del lavoro “Fragile”di Francesco Pignatelli.
Le immagini del Buddha seguono dei canoni iconografici abbastanza rigidi.
Esistono quattro posizioni (asana) basilari: il Buddha in piedi, il Buddha seduto, il Buddha che cammina e il Buddha sdraiato, di cui le prime tre associate alle attività quotidiane del Buddha (insegnamento, meditazione, offerta di un riparo ai discepoli), mentre la quarta agli ultimi momenti trascorsi sulla terra, quando raggiunse il Nirvana. Queste posture si associano a posizioni di mani e piedi e creano i comportamenti (mudra) indicanti i temi basilari del Buddismo.
Dhyana è la raffigurazione in cui entrambe le mani sono appoggiate sul grembo e i palmi sono rivolti verso l'alto, con la mano destra sopra la sinistra: simboleggia la meditazione. Vitarka rievoca il primo sermone del Buddha, entrambe le mani si uniscono a cerchio, mentre le altre dita sono tese verso l'esterno. Abhaya mudra, il Buddha in piedi con una mano alzata, simboleggia l'offerta di protezione del Buddha ai suoi seguaci e la liberazione dalle paure.
Bhumisparsa, il Buddha in posizione seduta, è il mudra più diffuso, con la mano sinistra appoggiata sul grembo e la mano destra che tocca il suolo, simboleggia l’episodio in cui il Bhudda raggiunse l’illuminazione sotto un albero. Bhumisparsa mostra la fragilità dell’animo umano e la determinazione dello spirito. Mentre Mara, (Satana), lo tentava con donne e feste, Buddha toccava la terra, chiedendo alla natura di sostenere la propria determinazione e aiutarlo a resistere.
Sono la natura, il bosco, l’albero, il legno a sostenere Buddha durante la sua trasformazione. Ecco perché le opere di Francesco Pignatelliche sono lo sfondo perfetto, Fragile “è un momento di sintesi estrema delle energie contenute in natura. E' movimento, meditazione e luce. Un’oasi di risveglio.”
Francesco Pignatelli è un artista che utilizza la fotografia per trasformare ciò che vediamo in ciò che non avremmo mai immaginato di vedere. Fragile è un lavoro fotografico, ma la carta fotografica è plasmata, accartocciata ed elaborata fino a diventare un bassorilevo, pieno di luce e di significato, perfettamente immobilizzato in una struttura di plexiglass che lo contiene. Nato a Milano nel 1971, ha iniziato la sua carriera di fotografo negli anni novanta e nel 2014 è stato uno dei cinque artisti invitati a Mosca a rappresentare con una propria opera uno dei 5 cerchi Olimpici.
La mostra ospiterà anche una collezione esclusiva dedicata all’Asia di Illugrafie dell’illustratore Vincenzo Progida. Le Illugrafie sono opere originali e uniche, collage di elementi assemblati che provengono da libri e riviste d’epoca, salvate dall’oblio e dalla polvere. Più che un riciclo, una vera rinascita, nell'epoca in cui libri e giornali di carta scompariranno. Vincenzo Progida pubblica regolarmente i suoi lavori sul Corriere della Sera e Vanity Fair.
08
giugno 2015
I sentieri della salvezza dei profeti. I 100 BUDDHA DELL’INDOCINA. Il significato delle posizioni del Buddha
Dall'otto giugno al 31 luglio 2015
fotografia
arte antica
arte contemporanea
arte etnica
arte antica
arte contemporanea
arte etnica
Location
DAVID SORGATO
Milano, Via Sant'orsola, 13, (Milano)
Milano, Via Sant'orsola, 13, (Milano)
Orario di apertura
lunedì 15-19, da martedì a sabato 10-13 e 15-19
Autore
Curatore