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I Tesori di Piazza della Minerva
La Mostra ricostruirà le trasformazioni della storica Piazza della Minerva e dell’Albergo avvenuti in questi lunghi 200 anni.
Comunicato stampa
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Il Grand Hotel de la Minerve quest’anno festeggia i suoi 200 anni di hotellerie e per l’occasione ha voluto far rivivere ciò che è accaduto in tanti anni nell’Hotel e in Piazza della Minerva, meglio conosciuta per il celebre obelisco del Bernini “Pulcin della Minerva”.
Infatti, i diversi interventi architettonici avvenuti nel Palazzo seicentesco dell’ aristocratica famiglia FONSECA divenuto Albergo nei primi dell’ottocento, hanno sempre tenuto conto dei “valori dell’ambiente” inteso come ambiente urbano: la vicinanza al Pantheon adrianeo e alla Chiesa di S. Ivo alla Sapienza (capolavoro di Francesco Borromini) hanno creato con Piazza della Minerva un unico contesto.
Proprio da questo nasce la Mostra: “I Tesori di Piazza della Minerva”, un’esposizione inedita di foto e documenti da cui notare l’evoluzione architettonica e sociale di quest’angolo di Roma e, grazie alla ricorrenza dei 200 anni del secondo Hotel più antico della Capitale, si ribadisce la “continuità nella tradizione”.
La mostra è divisa in tre periodi: “ Le Origini, periodo precedente alla conversione in Albergo”, “L’Ottocento, conversione del Palazzo Fonseca in Hotel” e “Il Novecento, da Nervi a Portoghesi” proprio perché sono tra i più significativi sia per l’Hotel che per la storia della Piazza.
Nella prima sezione, oltre agli antichi resti romani scoperti sotto le fondamenta dell’Hotel, si ammirano due copie di antiche incisioni del ‘700 raffiguranti la Piazza e concesse eccezionalmente dalla Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”.
Nella seconda sezione, invece, si può vedere la trasformazione del Palazzo dei Fonseca in Hotel, voluta dal francese Giuseppe Sauve (venuto in Italia al seguito di Napoleone) che acquistò l’intero isolato nel 1810 per adibirlo ad esercizio alberghiero, conservando il calore e l’accoglienza della casa aristocratica.
Sono di questo periodo le foto del giardino d’inverno progettato dai fratelli Moleschott (1891) con una struttura in ferro e vetro, a copertura di quello che era il cortile di Palazzo Fonseca.
Bellissima la fotografia dell’ imponente statua della Minerva ad opera dello scultore Rinaldo Rinaldi (allievo del Canova) della seconda metà dell’Ottocento, nonché diverse cartoline antiche e menù del Ristorante dell’Albergo risalenti anch’essi allo stesso periodo.
Vista la notevole affluenza di alti prelati, l’Albergo venne fornito di una deliziosa Cappella nella quale i sacerdoti potevano celebrare la S. Messa; la stessa è ad oggi in funzione e visitabile.
La terza ricca sezione è dedicata alle ultime ristrutturazioni ad opera dell’Ing. Pierluigi Nervi (1924), tra cui la sua nota ed unica pensilina in ferro sul portale d’ingresso, e dell’Arch. Paolo Portoghesi (1990). E’ quest’ultimo che ha voluto unire l’eterno con il quotidiano; “sostenitore dell’architettura d’ascolto” che prende le mosse dall’attento rilevamento dell’ambiente circostante: dal disegno sul pavimento che ricorda il Pantheon, alla porta girevole dell’ingresso che ripropone un piccolo tempio, al portale eretto con ferri battuti in stile Liberty.
Piazza della Minerva con la Chiesa di “S. Maria Sopra Minerva”, frequentata nel passato da cattolici d’oltralpe, insieme all’Hotel in cui hanno alloggiato molti intellettuali ed artisti, quali Gregorovius (Diari Romani) Sthendal e George Sand, hanno reso magico questo angolo di Roma.
Infatti, i diversi interventi architettonici avvenuti nel Palazzo seicentesco dell’ aristocratica famiglia FONSECA divenuto Albergo nei primi dell’ottocento, hanno sempre tenuto conto dei “valori dell’ambiente” inteso come ambiente urbano: la vicinanza al Pantheon adrianeo e alla Chiesa di S. Ivo alla Sapienza (capolavoro di Francesco Borromini) hanno creato con Piazza della Minerva un unico contesto.
Proprio da questo nasce la Mostra: “I Tesori di Piazza della Minerva”, un’esposizione inedita di foto e documenti da cui notare l’evoluzione architettonica e sociale di quest’angolo di Roma e, grazie alla ricorrenza dei 200 anni del secondo Hotel più antico della Capitale, si ribadisce la “continuità nella tradizione”.
La mostra è divisa in tre periodi: “ Le Origini, periodo precedente alla conversione in Albergo”, “L’Ottocento, conversione del Palazzo Fonseca in Hotel” e “Il Novecento, da Nervi a Portoghesi” proprio perché sono tra i più significativi sia per l’Hotel che per la storia della Piazza.
Nella prima sezione, oltre agli antichi resti romani scoperti sotto le fondamenta dell’Hotel, si ammirano due copie di antiche incisioni del ‘700 raffiguranti la Piazza e concesse eccezionalmente dalla Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”.
Nella seconda sezione, invece, si può vedere la trasformazione del Palazzo dei Fonseca in Hotel, voluta dal francese Giuseppe Sauve (venuto in Italia al seguito di Napoleone) che acquistò l’intero isolato nel 1810 per adibirlo ad esercizio alberghiero, conservando il calore e l’accoglienza della casa aristocratica.
Sono di questo periodo le foto del giardino d’inverno progettato dai fratelli Moleschott (1891) con una struttura in ferro e vetro, a copertura di quello che era il cortile di Palazzo Fonseca.
Bellissima la fotografia dell’ imponente statua della Minerva ad opera dello scultore Rinaldo Rinaldi (allievo del Canova) della seconda metà dell’Ottocento, nonché diverse cartoline antiche e menù del Ristorante dell’Albergo risalenti anch’essi allo stesso periodo.
Vista la notevole affluenza di alti prelati, l’Albergo venne fornito di una deliziosa Cappella nella quale i sacerdoti potevano celebrare la S. Messa; la stessa è ad oggi in funzione e visitabile.
La terza ricca sezione è dedicata alle ultime ristrutturazioni ad opera dell’Ing. Pierluigi Nervi (1924), tra cui la sua nota ed unica pensilina in ferro sul portale d’ingresso, e dell’Arch. Paolo Portoghesi (1990). E’ quest’ultimo che ha voluto unire l’eterno con il quotidiano; “sostenitore dell’architettura d’ascolto” che prende le mosse dall’attento rilevamento dell’ambiente circostante: dal disegno sul pavimento che ricorda il Pantheon, alla porta girevole dell’ingresso che ripropone un piccolo tempio, al portale eretto con ferri battuti in stile Liberty.
Piazza della Minerva con la Chiesa di “S. Maria Sopra Minerva”, frequentata nel passato da cattolici d’oltralpe, insieme all’Hotel in cui hanno alloggiato molti intellettuali ed artisti, quali Gregorovius (Diari Romani) Sthendal e George Sand, hanno reso magico questo angolo di Roma.
14
luglio 2010
I Tesori di Piazza della Minerva
Dal 14 luglio al 30 agosto 2010
fotografia
Location
GRAND HOTEL DE LA MINERVE
Roma, Piazza Della Minerva, 69, (Roma)
Roma, Piazza Della Minerva, 69, (Roma)
Orario di apertura
dalle ore 11.00 alle ore 20.00.
Ufficio stampa
CM COMUNICAZIONE