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I topi non avevano nipoti
Particolarmente attenta ai luoghi dell’abbandono e alla memoria storica della semplicità quotidiana, l’artista indaga la vulnerabilità dell’esistenza, consapevole della grandezza e della potenza dell’invisibile.
Un percorso di analisi intima denudata di ogni orpello che ricostruisce, ricuce e cura.
Comunicato stampa
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i topi non avevano nipoti
palindromie
cosa resta di noi?
Tutto è destinato a consumarsi, la materia sopravvive per un tempo più o meno lungo ma solo la memoria, intangibile, può essere tramandata nel tempo lasciando traccia di un’esistenza.
I topi ci ricordano come tutto sia temporaneo, un ‘memento mori’ fatto di quella quotidianità semplice che spesso rimane nascosta, consumata nell’ombra come molte vite.
Come i nostri segreti, le perversioni, il peccato originale.
I topi logorano poco a poco ciò che resta, metaforicamente, anche di noi.
Riconoscere l’impermanenza, la vulnerabilità, le umane fragilità, è il percorso per liberare l’anima dal fragile disequilibrio tra le cose visibili ed invisibili.
Una palindromia che ci porta continuamente allo stesso risultato aprendoci a una consapevolezza che libera.
'Particolarmente attenta ai luoghi dell’abbandono e alla memoria storica della semplicità quotidiana, l’artista indaga la vulnerabilità dell’esistenza, consapevole della grandezza e della potenza dell’invisibile.
Attraverso la propria espressione artistica affronta l’umana debolezza, che accoglie, facendone punto di partenza volto all’elevazione spirituale dell’anima. Un percorso di analisi intima, denudata di ogni orpello, che ricostruisce, ricuce e cura.'
palindromie
cosa resta di noi?
Tutto è destinato a consumarsi, la materia sopravvive per un tempo più o meno lungo ma solo la memoria, intangibile, può essere tramandata nel tempo lasciando traccia di un’esistenza.
I topi ci ricordano come tutto sia temporaneo, un ‘memento mori’ fatto di quella quotidianità semplice che spesso rimane nascosta, consumata nell’ombra come molte vite.
Come i nostri segreti, le perversioni, il peccato originale.
I topi logorano poco a poco ciò che resta, metaforicamente, anche di noi.
Riconoscere l’impermanenza, la vulnerabilità, le umane fragilità, è il percorso per liberare l’anima dal fragile disequilibrio tra le cose visibili ed invisibili.
Una palindromia che ci porta continuamente allo stesso risultato aprendoci a una consapevolezza che libera.
'Particolarmente attenta ai luoghi dell’abbandono e alla memoria storica della semplicità quotidiana, l’artista indaga la vulnerabilità dell’esistenza, consapevole della grandezza e della potenza dell’invisibile.
Attraverso la propria espressione artistica affronta l’umana debolezza, che accoglie, facendone punto di partenza volto all’elevazione spirituale dell’anima. Un percorso di analisi intima, denudata di ogni orpello, che ricostruisce, ricuce e cura.'
05
agosto 2022
I topi non avevano nipoti
Dal 05 al 14 agosto 2022
arte contemporanea
Location
torre dei doganieri
Sestri Levante, Vico del Bottone, (GE)
Sestri Levante, Vico del Bottone, (GE)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 17 alle 22
Vernissage
5 Agosto 2022, ore 18
Sito web
Autore
Curatore
Patrocini