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I varchi del poi
La mostra I varchi del poi analizza la centralità del gesto e dell’azione artistica come dispositivi concettuali mirati a
superare lo status quo e a trovare un varco tra le secche del presente.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria aA29 è lieta di inaugurare il nuovo spazio di Milano con il progetto I varchi del poi, con opere di Tiziana Pers, Sasha Vinci e Maria Grazia Galesi. La mostra, corredata da un testo di Leonardo Caffo e un dialogo con Daniele Capra, presenta nuovi lavori degli artisti che indagano il concetto di possibilità e di anticipazione del presente.
aA29 è una Project Room nel cuore della città, un luogo di partecipazione ed uno spazio multifunzionale aperto a dialoghi interdisciplinari, creato per promuovere, attraverso progetti site-specific e residenze, le più diverse forme della ricerca contemporanea. Diretta da Gerardo Giurin, aA29 mira a scoprire e sostenere il lavoro degli artisti innescando sistemi di relazione che conducano a nuovi contenuti.
aA29 Project Room prende il nome dal piccolo asteroide 2002 AA29 co-orbitante con la Terra, alle cui prossimità si avvicina circa ogni 95 anni. È stato ipotizzato che l’asteroide possa essersi formato dallo scontro tra la Terra e Theia, il pianeta che, secondo la teoria dell’impatto gigante, avrebbe colliso con la stessa dando poi origine alla Luna.
La sede milanese affianca gli spazi di Caserta e Praga.
La mostra analizza la centralità del gesto e dell’azione artistica come dispositivi concettuali mirati a superare lo status quo e a trovare un varco tra le secche del presente. Come scrive nel suo testo Leonardo Caffo, “anticipare significa piegare lo spazio-tempo. In questa prospettiva l’arte diventa la verifica della filosofia ma anche, più importante e decisivo, la verifica della vita. Per questo l’artista è una forma di vita del tutto specifica che è impossibile scindere dal suo lavoro: il significato dell’artista coincide con il suo uso”.
Il duo Vinci/Galesi presenta in mostra il progetto I viaggiatori indossavano il fuoco della bellezza, testimoniato da una serie fotografica in cui le teste e le mani dei due artisti fioriscono di un rituale antico. I volti, coperti da passamontagna, si fanno infatti ciechi di fiori, mentre nel dischiudersi di petali scompaiono sguardi e tratti somatici alla ricerca di un’ibridazione (im)possibile. Con il recupero di un gesto manuale antico, quale il ricamo con fiori, si attua così una metamorfosi in cui senso del sacro e identità individuali vengono proiettati altrove.
Durante il vernissage il progetto prenderà vita in una performance pensata per lo spazio milanese.
Con Nativity Tiziana Pers prosegue il progetto Art History, in cui l’artista scambia una sua opera con un animale altrimenti destinato al mattatoio. In Nativity i protagonisti sono un asino e una mucca, salvati la scorsa estate durante RAVE East Village Artist Residency. In una natività che ragiona per presenze e assenze – si pensi ad esempio alla mancanza di figure umane che nella tradizione iconografica sacra hanno un ruolo centrale – i due animali vengono ritratti ora in una serie pittorica il cui focus non è tanto la descrizione analitica, quanto invece la loro vita come esseri unici e irripetibili.
L’ultima sezione della mostra è dedicata all’incontro tra i disegni di Sasha Vinci e quelli di Tiziana Pers. Carichi di simbolismo, i lavori su carta di Vinci ritraggono uccelli, insetti, solidi platonici, uomini e donne che percorrono temi non ancora superati, nel tentativo di costruire una relazione che vada oltre i vincoli della natura e le strutture di dominio sociali ed economiche. In maniera parallela, i disegni di Pers raccontano storie di cronaca extra-ordinarie di animali fuggiti dal mattatoio o salvati da attivisti amici e compagni di viaggio: una narrazione rivolta agli ultimi del mondo, capaci però di spezzare le catene di un futuro già scritto.
aA29 è una Project Room nel cuore della città, un luogo di partecipazione ed uno spazio multifunzionale aperto a dialoghi interdisciplinari, creato per promuovere, attraverso progetti site-specific e residenze, le più diverse forme della ricerca contemporanea. Diretta da Gerardo Giurin, aA29 mira a scoprire e sostenere il lavoro degli artisti innescando sistemi di relazione che conducano a nuovi contenuti.
aA29 Project Room prende il nome dal piccolo asteroide 2002 AA29 co-orbitante con la Terra, alle cui prossimità si avvicina circa ogni 95 anni. È stato ipotizzato che l’asteroide possa essersi formato dallo scontro tra la Terra e Theia, il pianeta che, secondo la teoria dell’impatto gigante, avrebbe colliso con la stessa dando poi origine alla Luna.
La sede milanese affianca gli spazi di Caserta e Praga.
La mostra analizza la centralità del gesto e dell’azione artistica come dispositivi concettuali mirati a superare lo status quo e a trovare un varco tra le secche del presente. Come scrive nel suo testo Leonardo Caffo, “anticipare significa piegare lo spazio-tempo. In questa prospettiva l’arte diventa la verifica della filosofia ma anche, più importante e decisivo, la verifica della vita. Per questo l’artista è una forma di vita del tutto specifica che è impossibile scindere dal suo lavoro: il significato dell’artista coincide con il suo uso”.
Il duo Vinci/Galesi presenta in mostra il progetto I viaggiatori indossavano il fuoco della bellezza, testimoniato da una serie fotografica in cui le teste e le mani dei due artisti fioriscono di un rituale antico. I volti, coperti da passamontagna, si fanno infatti ciechi di fiori, mentre nel dischiudersi di petali scompaiono sguardi e tratti somatici alla ricerca di un’ibridazione (im)possibile. Con il recupero di un gesto manuale antico, quale il ricamo con fiori, si attua così una metamorfosi in cui senso del sacro e identità individuali vengono proiettati altrove.
Durante il vernissage il progetto prenderà vita in una performance pensata per lo spazio milanese.
Con Nativity Tiziana Pers prosegue il progetto Art History, in cui l’artista scambia una sua opera con un animale altrimenti destinato al mattatoio. In Nativity i protagonisti sono un asino e una mucca, salvati la scorsa estate durante RAVE East Village Artist Residency. In una natività che ragiona per presenze e assenze – si pensi ad esempio alla mancanza di figure umane che nella tradizione iconografica sacra hanno un ruolo centrale – i due animali vengono ritratti ora in una serie pittorica il cui focus non è tanto la descrizione analitica, quanto invece la loro vita come esseri unici e irripetibili.
L’ultima sezione della mostra è dedicata all’incontro tra i disegni di Sasha Vinci e quelli di Tiziana Pers. Carichi di simbolismo, i lavori su carta di Vinci ritraggono uccelli, insetti, solidi platonici, uomini e donne che percorrono temi non ancora superati, nel tentativo di costruire una relazione che vada oltre i vincoli della natura e le strutture di dominio sociali ed economiche. In maniera parallela, i disegni di Pers raccontano storie di cronaca extra-ordinarie di animali fuggiti dal mattatoio o salvati da attivisti amici e compagni di viaggio: una narrazione rivolta agli ultimi del mondo, capaci però di spezzare le catene di un futuro già scritto.
15
dicembre 2016
I varchi del poi
Dal 15 dicembre 2016 al 31 gennaio 2017
arte contemporanea
Location
AA29 PROJECT ROOM
Caserta, Via Filippo Turati, 19, (Caserta)
Caserta, Via Filippo Turati, 19, (Caserta)
Orario di apertura
mer - gio - ven 11-13; sab 11-13 / 17-19:45
Vernissage
15 Dicembre 2016, ore 18.00
Autore
Curatore