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I vestiti dei sogni. La scuola dei costumisti italiani per il Cinema
I vestiti dei sogni, questo il titolo della mostra che dal 17 gennaio fino al 22 marzo è ospitata nelle sale di palazzo Braschi a Roma. Percorso curato da Luca Bigazzi e che presenta abiti originali firmati da costumisti italiani e apparsi in numerosi film, nazionali e non. Si parte dalle dive del muto fino ad arrivare alle tinte pastello di Tony Servillo nella Grande bellezza. Oltre 100 abiti originali, decine di bozzetti e una selezione di oggetti, tra i quali spicca l’unicum della pressa che un maestro come Danilo Donati costruì per foggiare i costumi dell’Edipo Re di Pier Paolo Pasolini e tra gli altri protagonisti troviamo i premi Oscar: Piero Tosi, Danilo Donati, Milena Canonero e Gabriella Pescucci.
Comunicato stampa
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Un’eccellenza italiana. Un’arte nell’arte. Quella dei costumi, quella degli artisti e degli artigiani
che hanno fatto grande il cinema, italiano e internazionale.
Dalle dive del muto, quando il cinema italiano, già agli albori, primeggiava nel mondo, a La
grande bellezza, capace di ridare al nostro cinema un nuovo Oscar.
Da Lyda Borelli – protagonista e autrice in Rapsodia satanica di scelte impareggiabili per vesti
che hanno determinato un intero immaginario estetico – a Tony Servillo, emblema di un eclettismo
contemporaneo manifestato anche attraverso quei tagli e quei colori di abiti già divenuti ovunque un
cult.
Ma gli Oscar sono anche quelli del caposcuola Piero Tosi (alla carriera, nel 2013) e Danilo Donati
(nel 1969 per Romeo e Giulietta di Zeffirelli e nel 1977 per Il Casanova di Fellini), di Milena
Canonero (ben tre, il primo con Stanley Kubrick per Barry Lyndon, poi per Momenti di gloria e in
anni recenti per la Marie Antoniette di Sofia Coppola), di Gabriella Pescucci (al lavoro con Martin
Scorsese per L’età dell’innocenza), figure che ci guideranno alla scoperta di una mostra che vuole
superare lo stereotipo della galleria di abiti, per far emergere il senso di una scuola, di una
tradizione artigiana italiana che ha fatto grande il cinema, quella dei disegnatori dei costumi e di
chi poi li ha realizzati, case come Tirelli, Peruzzi, Gattinoni, Fanani, Annamode, Attolini.
I vestiti dei sogni. La scuola italiana dei costumi per il cinema, è il titolo di questa mostra,
promossa da Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica-
Sovrintendenza Capitolina con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, che la Cineteca
di Bologna ed Equa di Camilla Morabito realizzeranno dal 17 gennaio al 22 marzo al Museo di
Roma in Palazzo Braschi. Sede eccezionale e location, grazie alla sua magnifica scalinata, proprio
per La grande bellezza, con la cui quadreria la mostra stessa entra in un dialogo trasversale tra le
arti.
Con un progetto di allestimento luci affidato a Luca Bigazzi, tra i più apprezzati direttori della
fotografia del panorama contemporaneo, I vestiti dei sogni raccoglierà oltre 100 abiti originali,
decine di bozzetti e una selezione di oggetti, tra i quali spicca l’unicum della pressa che un
maestro come Danilo Donati costruì per foggiare i costumi dell’Edipo Re di Pier Paolo Pasolini.
Un doppio percorso immaginato, da un lato, lungo l’arco cronologico di un secolo, le cui tappe
sono segnate dai costumisti (Vittorio Novarese, Gino Sensani, Maria de Matteis, Pero Tosi, Piero
Gherardi, Danilo Donati, Milena Canonero, Gabriella Pescucci, Maurizio Millenotti); dall’altro lato,
alla ricerca del lavoro del costumista in capolavori della storia del cinema che grazie ai loro abiti
sono impressi nella memoria di generazioni e generazioni: da Matrimonio all’italiana di Vittorio
De Sica a La decima vittima di Elio Petri, dal Casanova di Federico Fellini a Marie Antoinette
di Sofia Coppola, fino a La grande bellezza di Paolo Sorrentino e Il giovane favoloso di Mario
Martone.
che hanno fatto grande il cinema, italiano e internazionale.
Dalle dive del muto, quando il cinema italiano, già agli albori, primeggiava nel mondo, a La
grande bellezza, capace di ridare al nostro cinema un nuovo Oscar.
Da Lyda Borelli – protagonista e autrice in Rapsodia satanica di scelte impareggiabili per vesti
che hanno determinato un intero immaginario estetico – a Tony Servillo, emblema di un eclettismo
contemporaneo manifestato anche attraverso quei tagli e quei colori di abiti già divenuti ovunque un
cult.
Ma gli Oscar sono anche quelli del caposcuola Piero Tosi (alla carriera, nel 2013) e Danilo Donati
(nel 1969 per Romeo e Giulietta di Zeffirelli e nel 1977 per Il Casanova di Fellini), di Milena
Canonero (ben tre, il primo con Stanley Kubrick per Barry Lyndon, poi per Momenti di gloria e in
anni recenti per la Marie Antoniette di Sofia Coppola), di Gabriella Pescucci (al lavoro con Martin
Scorsese per L’età dell’innocenza), figure che ci guideranno alla scoperta di una mostra che vuole
superare lo stereotipo della galleria di abiti, per far emergere il senso di una scuola, di una
tradizione artigiana italiana che ha fatto grande il cinema, quella dei disegnatori dei costumi e di
chi poi li ha realizzati, case come Tirelli, Peruzzi, Gattinoni, Fanani, Annamode, Attolini.
I vestiti dei sogni. La scuola italiana dei costumi per il cinema, è il titolo di questa mostra,
promossa da Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica-
Sovrintendenza Capitolina con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, che la Cineteca
di Bologna ed Equa di Camilla Morabito realizzeranno dal 17 gennaio al 22 marzo al Museo di
Roma in Palazzo Braschi. Sede eccezionale e location, grazie alla sua magnifica scalinata, proprio
per La grande bellezza, con la cui quadreria la mostra stessa entra in un dialogo trasversale tra le
arti.
Con un progetto di allestimento luci affidato a Luca Bigazzi, tra i più apprezzati direttori della
fotografia del panorama contemporaneo, I vestiti dei sogni raccoglierà oltre 100 abiti originali,
decine di bozzetti e una selezione di oggetti, tra i quali spicca l’unicum della pressa che un
maestro come Danilo Donati costruì per foggiare i costumi dell’Edipo Re di Pier Paolo Pasolini.
Un doppio percorso immaginato, da un lato, lungo l’arco cronologico di un secolo, le cui tappe
sono segnate dai costumisti (Vittorio Novarese, Gino Sensani, Maria de Matteis, Pero Tosi, Piero
Gherardi, Danilo Donati, Milena Canonero, Gabriella Pescucci, Maurizio Millenotti); dall’altro lato,
alla ricerca del lavoro del costumista in capolavori della storia del cinema che grazie ai loro abiti
sono impressi nella memoria di generazioni e generazioni: da Matrimonio all’italiana di Vittorio
De Sica a La decima vittima di Elio Petri, dal Casanova di Federico Fellini a Marie Antoinette
di Sofia Coppola, fino a La grande bellezza di Paolo Sorrentino e Il giovane favoloso di Mario
Martone.
16
gennaio 2015
I vestiti dei sogni. La scuola dei costumisti italiani per il Cinema
Dal 16 gennaio al 22 marzo 2015
arti decorative e industriali
Location
MUSEO DI ROMA – PALAZZO BRASCHI
Roma, PIAZZA San Pantaleo, 10, (Roma)
Roma, PIAZZA San Pantaleo, 10, (Roma)
Orario di apertura
martedì – domenica, ore 10 – 20
Vernissage
16 Gennaio 2015, su invito
Ufficio stampa
ZETEMA
Curatore