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Ian Davenport – Mirrors
L’artista britannico Ian Davenport ritorna a Milano da Luca Tommasi con una personale dal titolo Mirrors che riunisce un’inedita serie di dipinti su alluminio e opere su carta. Per la sua nuova mostra, l’artista ha lavorato sui concetti di riflessione e simmetria realizzando vibranti superfici pittoriche dove ritmate colature si fondono in seducenti pozzanghere di colore al fondo del dipinto. (Lorand Hegyi)
Comunicato stampa
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Davenport è stato ispirato dal lockdown globale, durante il quale ci sono stati imposti momenti di quiete e solitudine: “Poco prima che scoppiasse la pandemia nel marzo 2020, ho iniziato a realizzare alcuni nuovi dipinti nel mio studio che esploravano l'idea di simmetria e specchiamento. I dipinti sono divisi verticalmente nella parte centrale in sequenze di colori che, partendo dal centro, si propagano specularmente ai due lati del dipinto. Per questo li ho chiamati Mirror Paintings. Questa idea di specchiamento e riflessione sembra essere particolarmente appropriata dato che così tante persone hanno trascorso molto tempo isolate, disconnesse l'una dall'altra, ricavando del tempo per riflettere sulle proprie vite frenetiche. Penso che le persone abbiano avuto l'opportunità di riflettere maggiormente su sé stesse, su come affrontare le loro vite. La simmetria dà un senso di centratura ed equilibrio. Forse in questo strano periodo di isolamento, queste opere mi sono state utili per trovare stabilità e, letteralmente, per radicarmi”.
Nel suo saggio introduttivo al catalogo, Lorand Hegyi si sofferma sulla natura della pittura di Ian Davenport: “La visione generale offerta dai dipinti per lo più colorati di Ian Davenport si manifesta come uno stato del mondo materiale, meno influenzato da interventi umani intenzionali o da azioni emotivamente giustificate. Cambiamenti quasi invisibili, movimenti estremamente lenti, forme semplici e strutture trasparenti caratterizzano la sua opera che non suscita l'impressione della presenza di alcuna volontà o decisione personale, di alcun agire pittorico veemente, appassionato, quasi che l'intero fenomeno visivo si verificasse come un processo naturale. L'evento invece dell'azione, l'affermazione oggettiva invece del messaggio soggettivo si rivelano nella sua pittura. Eppure, la totalità dell'aspetto visivo irradia una solennità strana, fredda, impersonale che non è affatto naturale: c'è un'inspiegabile gravità che brilla dall'immagine che indica la presenza di una disposizione latente o meglio di un sistema invisibile e intelligibile a plasmare, una forza decisiva che tiene insieme il solido ordine pittorico. [..] Se la potente sensualità e l'accattivante matericità della struttura del colore attirano l'interesse dello spettatore sulla concretezza della realtà pittorica e tendono ad eliminare ogni ambito connotativo, c'è la forte capacità evocativa del dipinto che indica spazi virtuali per l'immaginario culturale”.
Ian Davenport è nato nel Kent nel 1966 e, fresco di laurea al Goldsmiths College, è stato finalista al prestigioso Turner Prize nel 1991. Da allora ha continuato a guadagnare riconoscimenti
internazionali con il suo stile sorprendente che gli ha assicurato numerose mostre e progetti pubblici nel corso della sua carriera. Attualmente espone Poured Staircase al Chiostro del Bramante di Roma, una scala realizzata con luminescenti colature di pittura, abbinando la sua radicale estetica contemporanea con l'architettura rinascimentale di Donato Bramante.
Davenport ha ricevuto numerose commissioni per installazioni pubbliche, ad esempio dal Southwark Council per produrre Poured Lines: Southwark Street, a Londra, un dipinto lungo 48 metri che è stato completato nel 2006. Nel 2017, Davenport ha realizzato Giardini Colourfall per la 57a Biennale di Venezia. Il suo lavoro si trova in diverse importanti collezioni museali nel mondo, tra cui la Tate Gallery di Londra, il Centre Pompidou di Parigi e il Dallas Museum of Art in Texas.
Nel suo saggio introduttivo al catalogo, Lorand Hegyi si sofferma sulla natura della pittura di Ian Davenport: “La visione generale offerta dai dipinti per lo più colorati di Ian Davenport si manifesta come uno stato del mondo materiale, meno influenzato da interventi umani intenzionali o da azioni emotivamente giustificate. Cambiamenti quasi invisibili, movimenti estremamente lenti, forme semplici e strutture trasparenti caratterizzano la sua opera che non suscita l'impressione della presenza di alcuna volontà o decisione personale, di alcun agire pittorico veemente, appassionato, quasi che l'intero fenomeno visivo si verificasse come un processo naturale. L'evento invece dell'azione, l'affermazione oggettiva invece del messaggio soggettivo si rivelano nella sua pittura. Eppure, la totalità dell'aspetto visivo irradia una solennità strana, fredda, impersonale che non è affatto naturale: c'è un'inspiegabile gravità che brilla dall'immagine che indica la presenza di una disposizione latente o meglio di un sistema invisibile e intelligibile a plasmare, una forza decisiva che tiene insieme il solido ordine pittorico. [..] Se la potente sensualità e l'accattivante matericità della struttura del colore attirano l'interesse dello spettatore sulla concretezza della realtà pittorica e tendono ad eliminare ogni ambito connotativo, c'è la forte capacità evocativa del dipinto che indica spazi virtuali per l'immaginario culturale”.
Ian Davenport è nato nel Kent nel 1966 e, fresco di laurea al Goldsmiths College, è stato finalista al prestigioso Turner Prize nel 1991. Da allora ha continuato a guadagnare riconoscimenti
internazionali con il suo stile sorprendente che gli ha assicurato numerose mostre e progetti pubblici nel corso della sua carriera. Attualmente espone Poured Staircase al Chiostro del Bramante di Roma, una scala realizzata con luminescenti colature di pittura, abbinando la sua radicale estetica contemporanea con l'architettura rinascimentale di Donato Bramante.
Davenport ha ricevuto numerose commissioni per installazioni pubbliche, ad esempio dal Southwark Council per produrre Poured Lines: Southwark Street, a Londra, un dipinto lungo 48 metri che è stato completato nel 2006. Nel 2017, Davenport ha realizzato Giardini Colourfall per la 57a Biennale di Venezia. Il suo lavoro si trova in diverse importanti collezioni museali nel mondo, tra cui la Tate Gallery di Londra, il Centre Pompidou di Parigi e il Dallas Museum of Art in Texas.
26
novembre 2022
Ian Davenport – Mirrors
Dal 26 novembre 2022 al 30 novembre -0001
arte contemporanea
Location
LUCA TOMMASI ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Cola Montano, 40, (Milano)
Milano, Via Cola Montano, 40, (Milano)
Orario di apertura
La mostra resterà aperta nei seguenti orari: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00 e su appuntamento. Chiusura natalizia dal 20 dicembre al 9 gennaio 2023 inclusi.