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ICE-land
Mostra fotografica dell’artista e architetto vicentino Tommaso Pitton che, in circa 20 scatti in bianco e nero e a colori, finemente realizzati in stampa fine art, propone la sua personale visione dell’Islanda.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ICE-land
Mostra fotografica di Tommaso Pitton
dal 23 febbraio al 30 marzo 2024
Punto Ottico Human Eyes di Vicenza
Attraverso una ventina di scatti, esposti al Punto Ottico Human Eyes di Contrà santa Barbara a Vicenza fino al 30 marzo prossimo, il fotografo e architetto Tommaso Pitton porta su stampa fine art il suo senso del sublime, nato dal confronto con la natura primordiale e selvaggia del paesaggio islandese - terra dove l’acqua è presenza preponderante sia essa allo stato solido, liquido o gassoso.
Dopo aver gestito per 10 anni lo spazio culturale Cantiere Barche 14 nel cuore di Vicenza, per il quale ha selezionato svariati artisti e progetti culturali, Pitton ritorna a esporre in città con il progetto fotografico ICE-land.
Scatto dopo scatto, la mostra accompagna in un percorso che porta a galla sensazioni che richiamano un primitivo confronto con una natura indomita, dove l’uomo non può che entrare in punta dei piedi, restare ai bordi per osservare tutta la sua potenza e provare a non esserne risucchiato.
Il suo incontro con questa terra è quindi racchiuso in queste immagini dove la forza di una natura che non fa sconti - né a chi ci vive, né a chi prova a fotografarla – si percepisce in modo evidente. Si coglie nei colori morbidi della terra e del cielo, nel contrasto del bianco e nero di acqua e roccia vulcanica, nella luce e nel senso di quiete.
L’Islanda esce qui vittoriosa di una lettura rispettosa e delicata che affascina, dove ogni fotografia racconta di un incontro che racchiude a sua volta tanti piccoli incontri con cui Pitton si è dovuto misurare: il freddo pungente, la luce abbagliante e il riflesso del mare, il vapore umido dei geiser, il rumore assordante delle cascate e l’immobile regalità dei ghiacciai.
Se l’artista dichiara apertamente una predilezione per la figura umana, che ama ritrarre come testimonianza di quell’intesa naturale che nasce tra soggetto fotografato e fotografo, qui Pitton si misura con un rapporto i cui equilibri si spostano su un piano cerebrale.
È lui, solo, di fronte al sublime naturale che lo sfida e lo induce a mettere a nudo tutta la sua sensibilità, non ci sono sconti quando si fotografa qualcosa di eccelso e spettacolare: il confine che separa un risultato banale da uno scatto che si eleva a un piano di universalità è sottile.
Tanto nel gioco di riflessi delle nuvole sull’acqua, quanto nella scelta compositiva e cromatica, Tommaso Pitton mette in ogni foto un po’ di quel confronto che si è trovato per forza di cose a fare con se stesso nel momento in cui ha scelto di misurarsi con un paesaggio che porta all’introspezione.
L’assenza di figura umana in questo progetto è certamente evidente, senza, tuttavia, far sentire il vuoto della sua mancanza, perché lascia spazio alla luce, all’isolata presenza di un edificio bar/ristorante, o al dialogo tra il cimitero recintato nel nulla con il traliccio dei cavi dell’alta tensione, e ancora ai piccoli e robusti cavalli islandesi dalle folte criniere che vagano liberi e selvaggi.
In questa mostra, c’è sì l’Islanda che uno si aspetta con i suoi elementi iconici famosi in tutto il mondo, ma c’è anche l’onestà umana del sentirsi piccoli con tutti i sensi sovra-stimolati – come la nostra memoria oramai non ricorda più – a interrogarci sulla necessità di saper aprire gli occhi e la mente e mettere dentro all’immagine anche quel sé che torna a casa con un bagaglio emotivo e di riflessioni che ti hanno inevitabilmente cambiato.
Mostra fotografica di Tommaso Pitton
dal 23 febbraio al 30 marzo 2024
Punto Ottico Human Eyes di Vicenza
Attraverso una ventina di scatti, esposti al Punto Ottico Human Eyes di Contrà santa Barbara a Vicenza fino al 30 marzo prossimo, il fotografo e architetto Tommaso Pitton porta su stampa fine art il suo senso del sublime, nato dal confronto con la natura primordiale e selvaggia del paesaggio islandese - terra dove l’acqua è presenza preponderante sia essa allo stato solido, liquido o gassoso.
Dopo aver gestito per 10 anni lo spazio culturale Cantiere Barche 14 nel cuore di Vicenza, per il quale ha selezionato svariati artisti e progetti culturali, Pitton ritorna a esporre in città con il progetto fotografico ICE-land.
Scatto dopo scatto, la mostra accompagna in un percorso che porta a galla sensazioni che richiamano un primitivo confronto con una natura indomita, dove l’uomo non può che entrare in punta dei piedi, restare ai bordi per osservare tutta la sua potenza e provare a non esserne risucchiato.
Il suo incontro con questa terra è quindi racchiuso in queste immagini dove la forza di una natura che non fa sconti - né a chi ci vive, né a chi prova a fotografarla – si percepisce in modo evidente. Si coglie nei colori morbidi della terra e del cielo, nel contrasto del bianco e nero di acqua e roccia vulcanica, nella luce e nel senso di quiete.
L’Islanda esce qui vittoriosa di una lettura rispettosa e delicata che affascina, dove ogni fotografia racconta di un incontro che racchiude a sua volta tanti piccoli incontri con cui Pitton si è dovuto misurare: il freddo pungente, la luce abbagliante e il riflesso del mare, il vapore umido dei geiser, il rumore assordante delle cascate e l’immobile regalità dei ghiacciai.
Se l’artista dichiara apertamente una predilezione per la figura umana, che ama ritrarre come testimonianza di quell’intesa naturale che nasce tra soggetto fotografato e fotografo, qui Pitton si misura con un rapporto i cui equilibri si spostano su un piano cerebrale.
È lui, solo, di fronte al sublime naturale che lo sfida e lo induce a mettere a nudo tutta la sua sensibilità, non ci sono sconti quando si fotografa qualcosa di eccelso e spettacolare: il confine che separa un risultato banale da uno scatto che si eleva a un piano di universalità è sottile.
Tanto nel gioco di riflessi delle nuvole sull’acqua, quanto nella scelta compositiva e cromatica, Tommaso Pitton mette in ogni foto un po’ di quel confronto che si è trovato per forza di cose a fare con se stesso nel momento in cui ha scelto di misurarsi con un paesaggio che porta all’introspezione.
L’assenza di figura umana in questo progetto è certamente evidente, senza, tuttavia, far sentire il vuoto della sua mancanza, perché lascia spazio alla luce, all’isolata presenza di un edificio bar/ristorante, o al dialogo tra il cimitero recintato nel nulla con il traliccio dei cavi dell’alta tensione, e ancora ai piccoli e robusti cavalli islandesi dalle folte criniere che vagano liberi e selvaggi.
In questa mostra, c’è sì l’Islanda che uno si aspetta con i suoi elementi iconici famosi in tutto il mondo, ma c’è anche l’onestà umana del sentirsi piccoli con tutti i sensi sovra-stimolati – come la nostra memoria oramai non ricorda più – a interrogarci sulla necessità di saper aprire gli occhi e la mente e mettere dentro all’immagine anche quel sé che torna a casa con un bagaglio emotivo e di riflessioni che ti hanno inevitabilmente cambiato.
23
febbraio 2024
ICE-land
Dal 23 febbraio al 30 marzo 2024
fotografia
Location
PUNTO OTTICO HUMANEYES VICENZA
Vicenza, Contrà Santa Barbara, 25, (VI)
Vicenza, Contrà Santa Barbara, 25, (VI)
Orario di apertura
Martedì - sabato: 9.30-12.30 e 15.30-19.30
Vernissage
23 Febbraio 2024, 18.30
Autore
Curatore