Ico Parisi (Palermo 1916 – Como 1996) è una delle personalità rappresentative dell’ intellettualità comasca del secolo scorso.
Giovanissimo collabora con Giuseppe Terragni (1936).
Fondatore del gruppo “Alta Quota” con F.Cappelletti, P.Costamagna, G.Galfetti, S.Longhi,
nel 1976, partecipa alla Biennale di Venezia con “Operazione Arcevia” e ancora, nel 1978, con “Libertà è uscire dalla scatola”, appartenente alla serie “Utopie”.
Espone, inoltre, a Documenta (1982), al PAC di Milano (1986) al Centre Pompidou di Parigi (1988).


“Utopia realizzabile” (1977), “Crolli edificanti” (1979), “Apocalisse gentile” (1978), “Architettura dopo” (1980); una lettura del presente amaramente ironica e, spesso, lucidamente pessimistica dello uomo schiavo dei suoi miti.
Un gioco di equilibrismo intellettuale tra architettura razionalista e arte.
Sotto il segno della sintesi delle arti, collabora con artisti quali L. Fontana, F. Melotti, F. Somaini, B. Munari, M. Radice.

Lo sgretolamento del tessuto sociale mascherato di quotidiana urbanità.
Apocalissi come viaggi finali dell’uomo affascinato e, al tempo stesso, imprigionato da un Progresso che trasforma ogni sua creazione in una Circe variopinta ed ammaliatrice.
La libertà nell’uomo contemporaneo, civilizzato e progredito, è solo un’ illusione, quando non pura apparenza.

Come designer, Ico Parisi è armonico, lineare, a tratti poetico.
Opere come Polentina (1960 – 1980 ca.) e il Cigno (1993), nella loro semplicità esprimono una armonia delicata e soave; un istante di pacata tranquillità.

La Galleria Ca’ di Fra’, in collaborazione con la Galleria Roberta Lietti di Como e grazie alla cortese disponibilità della signora Vincenza Parisi Zerboni, apre uno spiraglio sulla poliedrica personalità di Ico Parisi, architetto, designer, artista.
Una personale tra ceramiche, vetri, progetti architettonici, chine, collages, arredamento e matite su carta.
Un vissuto importante in una veste “leggera. Manuela Composti