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Identità – Erich Turroni
Erich decide per l’occasione di misurarsi con diverse tecniche, scultura, pittura e video; ognuno di questi lavori si nutre dell’energia dell’altro in un dialogo costante.
Comunicato stampa
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Erich decide per l’occasione di misurarsi con diverse tecniche, scultura, pittura e video; ognuno di questi lavori si nutre dell’energia dell’altro in un dialogo costante.
L’ idea portante di queste opere ruota intorno alla ricerca dell’immagine di un volto, che appare in continua tensione. Questo lavoro esprime la necessità di rappresentare il cambiamento della materia.
La ricerca di Turroni si concentra sulla trasformazione dei materiali ed insiste sulla figura, non ha interesse per l’informe, ma intende dare forma all’informe, recuperare la materia al valore della forma. La realtà, come dice Argan, non è più il riferimento trascendente sul quale si fonda l’opera, ma l’opera stessa istituisce una nuova realtà.
Il recupero di questa natura esistenziale del lavoro di molti artisti contemporanei delinea un panorama in cui le opere realizzate ripongono la loro attenzione sull’individuo.
La serialità del soggetto e il trattamento della superficie scultorea richiamano il lavoro di artisti come Giacometti. Spadoni scrive: “Lo scavo, l’abrasione, la scarnificazione, praticate da Turroni nelle sue figure, nei suoi corpi, non possono non richiamare la pratica ossessiva, quasi maniacale adottata dall’artista svizzero, in processi logoranti di composizione e spoliazione, costruzione e distruzione-a volte fino ad esiti estremi- dell’opera plastica come di quella pittorica”.
In Frammento di un poema ciclico, di cui sono parte una grande scultura in vetroresina, un dipinto a olio e un video, l’immagine di un volto viene risucchiata nel lavoro, sfuocata nel video, racchiusa nella materia della scultura e non definita nel dipinto.
L’opera di Turroni continua ad interrogare e indaga, sperimenta le infinite possibilità materiche rispettando il proprio dna, le proprie radici culturali, le paure della nostra civiltà.
Anche ciò che è perduto è nostro: e anche ciò che è dimenticato conserva la sua forma nel regno permanente della metamorfosi. Ciò che si è dissolto ci circonda, e di rado siamo al centro di uno dei suoi cerchi; essi traggono intorno a noi la figura che salva.
Rainer M.Rilke
Breve nota biografica.
Erich Turroni nasce a Cesena nel 1976. Vive e lavora a Gambettola (Fc). Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Ravenna nel 2001. Dal 2003 comincia ad esporre i suoi lavori in innumerevoli mostre collettive e personali.
A cura di Donatella Perillo
L’ idea portante di queste opere ruota intorno alla ricerca dell’immagine di un volto, che appare in continua tensione. Questo lavoro esprime la necessità di rappresentare il cambiamento della materia.
La ricerca di Turroni si concentra sulla trasformazione dei materiali ed insiste sulla figura, non ha interesse per l’informe, ma intende dare forma all’informe, recuperare la materia al valore della forma. La realtà, come dice Argan, non è più il riferimento trascendente sul quale si fonda l’opera, ma l’opera stessa istituisce una nuova realtà.
Il recupero di questa natura esistenziale del lavoro di molti artisti contemporanei delinea un panorama in cui le opere realizzate ripongono la loro attenzione sull’individuo.
La serialità del soggetto e il trattamento della superficie scultorea richiamano il lavoro di artisti come Giacometti. Spadoni scrive: “Lo scavo, l’abrasione, la scarnificazione, praticate da Turroni nelle sue figure, nei suoi corpi, non possono non richiamare la pratica ossessiva, quasi maniacale adottata dall’artista svizzero, in processi logoranti di composizione e spoliazione, costruzione e distruzione-a volte fino ad esiti estremi- dell’opera plastica come di quella pittorica”.
In Frammento di un poema ciclico, di cui sono parte una grande scultura in vetroresina, un dipinto a olio e un video, l’immagine di un volto viene risucchiata nel lavoro, sfuocata nel video, racchiusa nella materia della scultura e non definita nel dipinto.
L’opera di Turroni continua ad interrogare e indaga, sperimenta le infinite possibilità materiche rispettando il proprio dna, le proprie radici culturali, le paure della nostra civiltà.
Anche ciò che è perduto è nostro: e anche ciò che è dimenticato conserva la sua forma nel regno permanente della metamorfosi. Ciò che si è dissolto ci circonda, e di rado siamo al centro di uno dei suoi cerchi; essi traggono intorno a noi la figura che salva.
Rainer M.Rilke
Breve nota biografica.
Erich Turroni nasce a Cesena nel 1976. Vive e lavora a Gambettola (Fc). Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Ravenna nel 2001. Dal 2003 comincia ad esporre i suoi lavori in innumerevoli mostre collettive e personali.
A cura di Donatella Perillo
11
luglio 2010
Identità – Erich Turroni
Dall'undici al 24 luglio 2010
arte contemporanea
Location
36A SPAZIO GALLERY
Bellaria-igea Marina, Via Giovanni Pascoli, 36a, (Rimini)
Bellaria-igea Marina, Via Giovanni Pascoli, 36a, (Rimini)
Orario di apertura
sab e dom ore 21-24, in settimana su appuntamento
Vernissage
11 Luglio 2010, ore 21
Autore
Curatore