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Identity theft
Avendo scelto il termine furto d’identità come titolo, questa mostra presenta una selezione di artisti che indagano sui presupposti comuni dell’identità attraverso stereotipi, sesso ed etnia.
Comunicato stampa
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identity theft
curatore: james putnam
assistente curatore: louisa elderton
il 15 dicembre la galleria mimmo scognamiglio di milano inaugura la mostra identity theft, curata da james putnam.
il furto di identità è diventato una paura molto attuale nella nostra società contemporanea a causa della pirateria informatica su internet e dell'uso fraudolento dei documenti finanziari scartati. coinvolge diverse tipologie di impersonificazioni e truffe che secondo i media sono molto comuni. come deterrente le persone sono incoraggiate a diventare più vigili, utilizzando il tritadocumenti, o a essere costantemente in guardia dalle email sospette. gli specialisti della sicurezza hanno anche proposto l'introduzione di una banca dati nazionale e di un sistema di identificazione che contenga dati personali biologici digitali, come la scansione dell'iride e le impronte dentali. ma l'idea di sostituire l'identità con tali dati fissi, precisi e infinitamente trasferibili non sembra essere una riflessione accurata su chi siamo veramente. in realtà non è letteralmente possibile 'rubare' l'identità di qualcuno dato che l'identità non ha un'esistenza fisica. l'identità riguarda diversi aspetti di un individuo - aspetto, carattere, personalità, sentimenti, intelligenza e comportamento.
avendo scelto il termine furto d'identità come titolo, questa mostra presenta una selezione di artisti che indagano sui presupposti comuni dell'identità attraverso stereotipi, sesso ed etnia. esiste la tendenza di ritenere che l' identità sia un ideale fisso - qualcosa di molto specifico piuttosto che qualcosa di astratto, ambiguo e transitorio. e' forse significativo che la parola identità abbia una somiglianza con la parola 'identificare'. come parte del processo di comprensione, gli esseri umani sentono il bisogno di classificare, generalizzare e semplificare le sembianze delle altre persone e i tratti delle loro personalità - fissandoli in un'identità stabile e stabilizzante. questo può portare a stereotipi culturali in cui qualcuno proveniente da un particolare background etnico venga identificato con i suoi tratti culturali tradizionali, spesso interpretati inconsapevolmente con un'identità cliché. in alcune culture si ritiene che fotografare qualcuno non significhi soltanto rubare la sua identità ma anche la sua anima.
la 'formazione' dell'identità, include informazioni che sono geopolitiche, etniche, di classe, di genere, generazionali, istituzionali o personali. la mostra esplora quanto la realtà e quanto la finzione entrino in alcune rappresentazioni dell'identità; si potrebbe sostenere che tutti gli oggetti d'arte siano in relazione con l'identità, esplicitamente o implicitamente. alcuni artisti potrebbero farsi ritrarre con identità multiple che rappresentano stereotipi già esistenti. possono offuscare il vero attraverso la finzione e l'appropriazione dell'identità altrui - come quella di una celebrità - o diventare il loro alter ego, ma potrebbero anche copiare lo stile della firma di altri artisti o addirittura usurpare le loro opere. l'arte contribuisce a formare l'identità del suo creatore, l'oggetto e il pubblico. questa mostra si propone di esplorare l'interrelazione tra arte e identità inquadrata nel contesto delle forze socio-politiche e della critica storico-artistica che influenzano la produzione dell'arte visiva in un'epoca dominata dalla rapida globalizzazione della cultura.
curatore: james putnam
assistente curatore: louisa elderton
il 15 dicembre la galleria mimmo scognamiglio di milano inaugura la mostra identity theft, curata da james putnam.
il furto di identità è diventato una paura molto attuale nella nostra società contemporanea a causa della pirateria informatica su internet e dell'uso fraudolento dei documenti finanziari scartati. coinvolge diverse tipologie di impersonificazioni e truffe che secondo i media sono molto comuni. come deterrente le persone sono incoraggiate a diventare più vigili, utilizzando il tritadocumenti, o a essere costantemente in guardia dalle email sospette. gli specialisti della sicurezza hanno anche proposto l'introduzione di una banca dati nazionale e di un sistema di identificazione che contenga dati personali biologici digitali, come la scansione dell'iride e le impronte dentali. ma l'idea di sostituire l'identità con tali dati fissi, precisi e infinitamente trasferibili non sembra essere una riflessione accurata su chi siamo veramente. in realtà non è letteralmente possibile 'rubare' l'identità di qualcuno dato che l'identità non ha un'esistenza fisica. l'identità riguarda diversi aspetti di un individuo - aspetto, carattere, personalità, sentimenti, intelligenza e comportamento.
avendo scelto il termine furto d'identità come titolo, questa mostra presenta una selezione di artisti che indagano sui presupposti comuni dell'identità attraverso stereotipi, sesso ed etnia. esiste la tendenza di ritenere che l' identità sia un ideale fisso - qualcosa di molto specifico piuttosto che qualcosa di astratto, ambiguo e transitorio. e' forse significativo che la parola identità abbia una somiglianza con la parola 'identificare'. come parte del processo di comprensione, gli esseri umani sentono il bisogno di classificare, generalizzare e semplificare le sembianze delle altre persone e i tratti delle loro personalità - fissandoli in un'identità stabile e stabilizzante. questo può portare a stereotipi culturali in cui qualcuno proveniente da un particolare background etnico venga identificato con i suoi tratti culturali tradizionali, spesso interpretati inconsapevolmente con un'identità cliché. in alcune culture si ritiene che fotografare qualcuno non significhi soltanto rubare la sua identità ma anche la sua anima.
la 'formazione' dell'identità, include informazioni che sono geopolitiche, etniche, di classe, di genere, generazionali, istituzionali o personali. la mostra esplora quanto la realtà e quanto la finzione entrino in alcune rappresentazioni dell'identità; si potrebbe sostenere che tutti gli oggetti d'arte siano in relazione con l'identità, esplicitamente o implicitamente. alcuni artisti potrebbero farsi ritrarre con identità multiple che rappresentano stereotipi già esistenti. possono offuscare il vero attraverso la finzione e l'appropriazione dell'identità altrui - come quella di una celebrità - o diventare il loro alter ego, ma potrebbero anche copiare lo stile della firma di altri artisti o addirittura usurpare le loro opere. l'arte contribuisce a formare l'identità del suo creatore, l'oggetto e il pubblico. questa mostra si propone di esplorare l'interrelazione tra arte e identità inquadrata nel contesto delle forze socio-politiche e della critica storico-artistica che influenzano la produzione dell'arte visiva in un'epoca dominata dalla rapida globalizzazione della cultura.
15
dicembre 2010
Identity theft
Dal 15 dicembre 2010 al 28 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
MIMMO SCOGNAMIGLIO ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Goito, 7, (Milano)
Milano, Via Goito, 7, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 15-19.30
Vernissage
15 Dicembre 2010, ore 19
Autore