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IERI OGGI MILANO. Fotografie dalle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea
Allo Spazio Oberdan della Provincia di Milano dal 16 maggio al 10 giugno si tiene una grande mostra dedicata alla città di Milano, composta di fotografie interamente tratte dalle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.
Comunicato stampa
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Allo Spazio Oberdan della Provincia di Milano dal 16 maggio al 10 giugno si tiene una grande mostra dedicata alla città di Milano, composta di fotografie interamente tratte dalle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.
Si tratta di un vasto insieme di 170 immagini che datano dal secondo Dopoguerra ai giorni nostri, di 28 autori italiani e stranieri, che offre un articolato scenario composto di situazioni diverse capaci di stimolare una importante riflessione sui grandi mutamenti che hanno cambiato il volto della città, dal punto di vista urbanistico (dalle macerie e le baracche del dopoguerra alle periferie in crescita, le fabbriche, i grandi cantieri contemporanei), socio-economico (la Milano operaia, i giovani, la borghesia), culturale (i personaggi del mondo dell’arte, del design, dell’architettura, del cinema).
La mostra è stata pensata in occasione di MIA/Milan Image Art Fair, con una preview nel Foyer dello Spazio Oberdan nei giorni della fiera (dal 3 al 6 maggio) con immagini di Thomas Struth, Peter Fischli e David Weiss, Olivo Barbieri, Uliano Lucas, Carla Cerati, per sottolineare il ruolo fondamentale svolto dalla fotografia nella crescita culturale della città di Milano.
All’interno del vasto patrimonio fotografico conservato presso il Museo di Fotografia Contemporanea (1.800.000 immagini, 29 fondi fotografici, più di 600 autori italiani e stranieri), molte sono le opere che raccontano la storia sociale, i personaggi, le trasformazioni nel paesaggio della città di Milano.
Per questa mostra sono state selezionate opere da ben 13 fondi fotografici: Raccolta antologica, Federico Patellani, Lanfranco Colombo, Achille Sacconi, Enzo Nocera, Attilio del Comune, Mario Cattaneo, Paolo Gioli, Gabriele Basilico/Milano. Ritratti di fabbriche, Francesco Radino/Metrotranvia, Archivio dello Spazio, Milano senza confini, Idea di metropoli. Tra di esse vi sono capolavori di maestri della contemporaneità molto noti
a livello internazionale, innovativi progetti di artisti di generazioni più giovani, oggi protagonisti dell’arte contemporanea, ricerche di importanti autori cardine della storia della fotografia italiana. Questi gli autori
nell'ambito di
scelti: Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Mario Cattaneo, Carla Cerati, Cesare Colombo, John Davies, Attilio Del Comune, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Peter Fischli e David Weiss, Paolo Gioli, Paul Graham (vincitore del Premio Hasselblad 2012), Guido Guidi, Mimmo Jodice, Uliano Lucas, Tancredi Mangano, Enzo Nocera, Studio Brogi, Federico Patellani, Tino Petrelli, Thomas Struth, Pio Tarantini, Massimo Vitali, Manfred Willmann.
Per la varietà dei fondi indagati, il numero e l’importanza degli autori, la diversità degli approcci e degli stili (dal reportage classico, alla fotografia di architettura e paesaggio, al ritratto ambientato e di studio), oltre che dei formati e delle presentazioni, la mostra costituisce anche una concreta opportunità per il pubblico di venire a diretto contatto con decine di significative opere fotografiche appartenenti alle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea: un vero e proprio incontro con il Museo.
L’ambiente espositivo dello Spazio Oberdan ben si presta a una narrazione chiara e utile ai visitatori: nell’ampio salone sono presentate opere datate dal 1980 a oggi incentrate sul paesaggio urbano, dal centro storico alle periferie ai grandi cantieri, di una Milano postindustriale e postmoderna, quasi tutte di formato molto grande e a colori; nelle stanze che si susseguono, fotografie che vanno dal dopoguerra agli anni Ottanta, prevalentemente dedicate alla storia della città, alla società milanese, al lavoro operaio, ai principali personaggi dell’arte e della cultura, con tipici formati “storici”, quasi tutte in bianco e nero, che rimandano alla funzione di memoria tipica della fotografia.
"La mostra fotografica che proponiamo a Spazio Oberdan assieme a partner importanti, su tutti Regione Lombardia, ci consente di cogliere due importanti risultati. - osserva il Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano - Il primo è senza dubbio la diffusione policentrica su tutto il territorio della Grande Milano del prezioso patrimonio rappresentato dal Museo della Fotografia di Cinisello. Il secondo è il valore rappresentato dalla testimonianza del cambiamento e dell'evoluzione di Milano e del Milanese, ma non della loro Identità e Tradizione, che resistono nel tempo anche se profondamente mutate nell'aspetto. La fotografia, per sua definizione genere profondamente evocativo, è uno degli strumenti privilegiati di testimonianza dell'evoluzione sociale, storica e identitaria di una comunità. Spazio Oberdan, che negli ultimi anni ha notevolmente ampliato la sua offerta culturale, diventa così - conclude il Vice Presidente - anche un centro diffusore dell'arte fotografica".
Il Museo di Fotografia Contemporanea è l’unico museo italiano, finanziato pubblicamente, totalmente dedicato alla fotografia. Nato in seno al progetto “Archivio dello spazio” (parte fotografica del progetto Beni Architettonici e Ambientali della Provincia di Milano, 1987-1997), ha visto l’impegno della Provincia di Milano e del Comune di Cinisello Balsamo, enti fondatori e sostenitori del Museo, e nella fase di avvio anche la collaborazione della Regione Lombardia e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Inaugurato nel 2004 nella sede della seicentesca Villa Ghirlanda di Cinisello Balsamo, negli anni ha ampliato il suo patrimonio, portando le collezioni fotografiche fino all’ampiezza attuale e creando una biblioteca di 16.000 volumi disponibili al pubblico. Promuove il Premio Paolo Costantini per la Saggistica sulla Fotografia, sviluppa una costante attività editoriale (cataloghi di mostre e saggistica), condivide progetti espositivi con altri importanti musei europei. Realizza progetti di arte pubblica volti a radicare le sue attività nel territorio, si avvale di un vivace Servizio educativo che coinvolge ogni tipo di pubblico. Da sempre pone le sue attività in equilibrio tra la conservazione, catalogazione, valorizzazione del patrimonio e la sperimentazione dei linguaggi, in considerazione dei radicali mutamenti che la fotografia, ormai vitale parte dell’arte contemporanea, vive nell’era della rivoluzione digitale.
Il Museo di Fotografia Contemporanea interpreta dunque la dimensione del cambiamento della fotografia oggi, e contemporaneamente ricerca il senso di un museo nell’era complessa della comunicazione tecnologica globalizzata.
Punto di riferimento italiano per la cultura fotografica internazionale, oggi il Museo di Fotografia Contemporanea ha una storia consolidata alle spalle, fatta di esperienza e di molteplici attività.
Il Museo di Fotografia Contemporanea ha sede a Cinisello Balsamo, nell’hinterland deindustrializzato di Milano e, oltre a essere un grande protagonista culturale dell’area metropolitana che va crescendo e strutturandosi intorno alla Milano storica, può dirsi il museo di fotografia che manca alla città di Milano intesa in senso tradizionale.
Oggi questo “museo decentrato” vive una crisi di crescita alla quale cerca di far fronte, e ha sempre più profondamente bisogno di considerazione e di vera attenzione da parte, oltre che della Provincia di Milano e del Comune di Cinisello Balsamo che lo hanno fondato e lo sostengono, di tutte quelle istituzioni e quei soggetti privati
che individuano nella fotografia un’arte contemporanea fondamentale ed estremamente significativa per ogni tipo di pubblico.
Si tratta di un vasto insieme di 170 immagini che datano dal secondo Dopoguerra ai giorni nostri, di 28 autori italiani e stranieri, che offre un articolato scenario composto di situazioni diverse capaci di stimolare una importante riflessione sui grandi mutamenti che hanno cambiato il volto della città, dal punto di vista urbanistico (dalle macerie e le baracche del dopoguerra alle periferie in crescita, le fabbriche, i grandi cantieri contemporanei), socio-economico (la Milano operaia, i giovani, la borghesia), culturale (i personaggi del mondo dell’arte, del design, dell’architettura, del cinema).
La mostra è stata pensata in occasione di MIA/Milan Image Art Fair, con una preview nel Foyer dello Spazio Oberdan nei giorni della fiera (dal 3 al 6 maggio) con immagini di Thomas Struth, Peter Fischli e David Weiss, Olivo Barbieri, Uliano Lucas, Carla Cerati, per sottolineare il ruolo fondamentale svolto dalla fotografia nella crescita culturale della città di Milano.
All’interno del vasto patrimonio fotografico conservato presso il Museo di Fotografia Contemporanea (1.800.000 immagini, 29 fondi fotografici, più di 600 autori italiani e stranieri), molte sono le opere che raccontano la storia sociale, i personaggi, le trasformazioni nel paesaggio della città di Milano.
Per questa mostra sono state selezionate opere da ben 13 fondi fotografici: Raccolta antologica, Federico Patellani, Lanfranco Colombo, Achille Sacconi, Enzo Nocera, Attilio del Comune, Mario Cattaneo, Paolo Gioli, Gabriele Basilico/Milano. Ritratti di fabbriche, Francesco Radino/Metrotranvia, Archivio dello Spazio, Milano senza confini, Idea di metropoli. Tra di esse vi sono capolavori di maestri della contemporaneità molto noti
a livello internazionale, innovativi progetti di artisti di generazioni più giovani, oggi protagonisti dell’arte contemporanea, ricerche di importanti autori cardine della storia della fotografia italiana. Questi gli autori
nell'ambito di
scelti: Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Mario Cattaneo, Carla Cerati, Cesare Colombo, John Davies, Attilio Del Comune, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Peter Fischli e David Weiss, Paolo Gioli, Paul Graham (vincitore del Premio Hasselblad 2012), Guido Guidi, Mimmo Jodice, Uliano Lucas, Tancredi Mangano, Enzo Nocera, Studio Brogi, Federico Patellani, Tino Petrelli, Thomas Struth, Pio Tarantini, Massimo Vitali, Manfred Willmann.
Per la varietà dei fondi indagati, il numero e l’importanza degli autori, la diversità degli approcci e degli stili (dal reportage classico, alla fotografia di architettura e paesaggio, al ritratto ambientato e di studio), oltre che dei formati e delle presentazioni, la mostra costituisce anche una concreta opportunità per il pubblico di venire a diretto contatto con decine di significative opere fotografiche appartenenti alle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea: un vero e proprio incontro con il Museo.
L’ambiente espositivo dello Spazio Oberdan ben si presta a una narrazione chiara e utile ai visitatori: nell’ampio salone sono presentate opere datate dal 1980 a oggi incentrate sul paesaggio urbano, dal centro storico alle periferie ai grandi cantieri, di una Milano postindustriale e postmoderna, quasi tutte di formato molto grande e a colori; nelle stanze che si susseguono, fotografie che vanno dal dopoguerra agli anni Ottanta, prevalentemente dedicate alla storia della città, alla società milanese, al lavoro operaio, ai principali personaggi dell’arte e della cultura, con tipici formati “storici”, quasi tutte in bianco e nero, che rimandano alla funzione di memoria tipica della fotografia.
"La mostra fotografica che proponiamo a Spazio Oberdan assieme a partner importanti, su tutti Regione Lombardia, ci consente di cogliere due importanti risultati. - osserva il Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano - Il primo è senza dubbio la diffusione policentrica su tutto il territorio della Grande Milano del prezioso patrimonio rappresentato dal Museo della Fotografia di Cinisello. Il secondo è il valore rappresentato dalla testimonianza del cambiamento e dell'evoluzione di Milano e del Milanese, ma non della loro Identità e Tradizione, che resistono nel tempo anche se profondamente mutate nell'aspetto. La fotografia, per sua definizione genere profondamente evocativo, è uno degli strumenti privilegiati di testimonianza dell'evoluzione sociale, storica e identitaria di una comunità. Spazio Oberdan, che negli ultimi anni ha notevolmente ampliato la sua offerta culturale, diventa così - conclude il Vice Presidente - anche un centro diffusore dell'arte fotografica".
Il Museo di Fotografia Contemporanea è l’unico museo italiano, finanziato pubblicamente, totalmente dedicato alla fotografia. Nato in seno al progetto “Archivio dello spazio” (parte fotografica del progetto Beni Architettonici e Ambientali della Provincia di Milano, 1987-1997), ha visto l’impegno della Provincia di Milano e del Comune di Cinisello Balsamo, enti fondatori e sostenitori del Museo, e nella fase di avvio anche la collaborazione della Regione Lombardia e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Inaugurato nel 2004 nella sede della seicentesca Villa Ghirlanda di Cinisello Balsamo, negli anni ha ampliato il suo patrimonio, portando le collezioni fotografiche fino all’ampiezza attuale e creando una biblioteca di 16.000 volumi disponibili al pubblico. Promuove il Premio Paolo Costantini per la Saggistica sulla Fotografia, sviluppa una costante attività editoriale (cataloghi di mostre e saggistica), condivide progetti espositivi con altri importanti musei europei. Realizza progetti di arte pubblica volti a radicare le sue attività nel territorio, si avvale di un vivace Servizio educativo che coinvolge ogni tipo di pubblico. Da sempre pone le sue attività in equilibrio tra la conservazione, catalogazione, valorizzazione del patrimonio e la sperimentazione dei linguaggi, in considerazione dei radicali mutamenti che la fotografia, ormai vitale parte dell’arte contemporanea, vive nell’era della rivoluzione digitale.
Il Museo di Fotografia Contemporanea interpreta dunque la dimensione del cambiamento della fotografia oggi, e contemporaneamente ricerca il senso di un museo nell’era complessa della comunicazione tecnologica globalizzata.
Punto di riferimento italiano per la cultura fotografica internazionale, oggi il Museo di Fotografia Contemporanea ha una storia consolidata alle spalle, fatta di esperienza e di molteplici attività.
Il Museo di Fotografia Contemporanea ha sede a Cinisello Balsamo, nell’hinterland deindustrializzato di Milano e, oltre a essere un grande protagonista culturale dell’area metropolitana che va crescendo e strutturandosi intorno alla Milano storica, può dirsi il museo di fotografia che manca alla città di Milano intesa in senso tradizionale.
Oggi questo “museo decentrato” vive una crisi di crescita alla quale cerca di far fronte, e ha sempre più profondamente bisogno di considerazione e di vera attenzione da parte, oltre che della Provincia di Milano e del Comune di Cinisello Balsamo che lo hanno fondato e lo sostengono, di tutte quelle istituzioni e quei soggetti privati
che individuano nella fotografia un’arte contemporanea fondamentale ed estremamente significativa per ogni tipo di pubblico.
15
maggio 2012
IERI OGGI MILANO. Fotografie dalle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea
Dal 15 maggio al 10 giugno 2012
fotografia
Location
SPAZIO OBERDAN – CINETECA
Milano, Viale Vittorio Veneto, 2, (Milano)
Milano, Viale Vittorio Veneto, 2, (Milano)
Orario di apertura
10-19.30, martedì e giovedì fino alle 22
chiuso il lunedì
Vernissage
15 Maggio 2012, h 18.30
Autore