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Ignazio Fresu – l viandante e la sua ombra / aforisma 125
Installazioni di Ignazio Fresu
Comunicato stampa
Segnala l'evento
uomo di Nietzsche interpreta e indaga i suoi giorni, senza
valori imposti.
Il suo transito perenne sperimenta diversi comportamenti, lontani dai
luoghi comuni del genere, razza, cultura, religione, purché sempre fedeli
alla vita, reinventa continuamente e vissuta acutamente.
I vestiti stesi o le scarpe adagiate e spaiate sulla strada, ne vivificano
l’idea con immagini nostalgiche; il viandante percorre la sua via e l’ombra
segna il suo passaggio momentaneo, precario, mai definitivo, ma per
questo carico di quella vita, intesa nella sua immediatezza, come forza
caotica e generatrice di profili, universi, gioie e sofferenze personali e
universali, slegate dalle imposizioni e dalle menzogne comuni.
Nulla è stabile e fermo, l’ombra per sempre insegue il suo viaggiatore e ne
accoglie le sue diverse posture.
La scultura di Fresu permette di selezionare un estratto delle infinite
ombre e possibilità di ogni uomo-viandante e ce le restituisce sotto forma
di abiti marmorizzati, logori e grigi, pesanti e arrugginiti,
Le vesti invecchiate divengono luogo della memoria collettiva e ci
rammentano che ognuno di noi è un migrante; l’uomo vive in un eterno
divenire dove tutto ciò che è, non rimane tale per sempre ma si definisce
col mutamento e col passaggio.
“Il metallo non è metallo, ma spesso cartone o polistirolo travestito da
metallo. L’usura e l’ossidazione dei materiali sono soltanto un abile gioco
di interventi manuali. La leggerezza è travestita da pesantezza”1
In Aforisma 125 l’universo letterario o filosofico sottintende alla ruggine
delle lanterne, posizionate senza ordine sui cubi di pietra: le lanterne,
assorbono la luce dell’uomo nuovo che, uscito dal buio del cliché sociale,
si rianima nella verità del suo essere e riluce di lampi propri, piccoli o
grandi che siano.
“L'intrinseca bellezza – afferma lo scultore - oggetto della mia ricerca,
consiste in una nuova consapevolezza che le cose che non vediamo più,
non sono improvvisamente entrate nel nulla ma sono semplicemente
scomparse dall'orizzonte degli eventi. Continuano ad esistere in una
dimensione che non è quella apparente ed è pertanto proprio in questo
divenire che risiede l'eternità di tutto."
Le installazioni si inseriscono, come progetto collaterale, all’interno della
rassegna di Lugliobambino 2011, il festival internazionale di teatro di
strada per bambini, a cura di Manola Nifosì e Sergio Aguirre, in
programma dal 2 al 12 luglio nel centro storico di Campi Bisenzio, in una
sorta di collaborazione creativa e inaspettata tra arti, forme e linguaggi.
valori imposti.
Il suo transito perenne sperimenta diversi comportamenti, lontani dai
luoghi comuni del genere, razza, cultura, religione, purché sempre fedeli
alla vita, reinventa continuamente e vissuta acutamente.
I vestiti stesi o le scarpe adagiate e spaiate sulla strada, ne vivificano
l’idea con immagini nostalgiche; il viandante percorre la sua via e l’ombra
segna il suo passaggio momentaneo, precario, mai definitivo, ma per
questo carico di quella vita, intesa nella sua immediatezza, come forza
caotica e generatrice di profili, universi, gioie e sofferenze personali e
universali, slegate dalle imposizioni e dalle menzogne comuni.
Nulla è stabile e fermo, l’ombra per sempre insegue il suo viaggiatore e ne
accoglie le sue diverse posture.
La scultura di Fresu permette di selezionare un estratto delle infinite
ombre e possibilità di ogni uomo-viandante e ce le restituisce sotto forma
di abiti marmorizzati, logori e grigi, pesanti e arrugginiti,
Le vesti invecchiate divengono luogo della memoria collettiva e ci
rammentano che ognuno di noi è un migrante; l’uomo vive in un eterno
divenire dove tutto ciò che è, non rimane tale per sempre ma si definisce
col mutamento e col passaggio.
“Il metallo non è metallo, ma spesso cartone o polistirolo travestito da
metallo. L’usura e l’ossidazione dei materiali sono soltanto un abile gioco
di interventi manuali. La leggerezza è travestita da pesantezza”1
In Aforisma 125 l’universo letterario o filosofico sottintende alla ruggine
delle lanterne, posizionate senza ordine sui cubi di pietra: le lanterne,
assorbono la luce dell’uomo nuovo che, uscito dal buio del cliché sociale,
si rianima nella verità del suo essere e riluce di lampi propri, piccoli o
grandi che siano.
“L'intrinseca bellezza – afferma lo scultore - oggetto della mia ricerca,
consiste in una nuova consapevolezza che le cose che non vediamo più,
non sono improvvisamente entrate nel nulla ma sono semplicemente
scomparse dall'orizzonte degli eventi. Continuano ad esistere in una
dimensione che non è quella apparente ed è pertanto proprio in questo
divenire che risiede l'eternità di tutto."
Le installazioni si inseriscono, come progetto collaterale, all’interno della
rassegna di Lugliobambino 2011, il festival internazionale di teatro di
strada per bambini, a cura di Manola Nifosì e Sergio Aguirre, in
programma dal 2 al 12 luglio nel centro storico di Campi Bisenzio, in una
sorta di collaborazione creativa e inaspettata tra arti, forme e linguaggi.
02
luglio 2011
Ignazio Fresu – l viandante e la sua ombra / aforisma 125
Dal 02 al 18 luglio 2011
arte contemporanea
Location
CENTRO STORICO
Campi Bisenzio, (Firenze)
Campi Bisenzio, (Firenze)
Vernissage
2 Luglio 2011, h 19.00
Autore
Curatore