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Igor Bitman & Anso
Una trentina i dipinti selezionati per questa mostra a testimoniare il lavoro eseguito a due mani, da Igor Bitman e da Anso (dall’abbreviazione del nome Anne-Sophie).
Comunicato stampa
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Un sodalizio creativo che, come afferma Giustacchini Inizialmente modella di Bitman, poi sua allieva, assistente ed infine di Bitman che ormai da tempo partecipa attivamente al concepimento nonchè alla realizzazione di tutte le opere più recenti. In occasione di questa mostra, la maggior parte delle opere esposte riporta la doppia firma.
Perlopiù eseguite ad olio o con l’antica tecnica dell’encausto, le opere esposte hanno un formato medio, medio/grande (dal 65x54 di Cecilia Gallerani au café al 180x300 di Merenda a Utopia). Un linguaggio pittorico fatto di continui richiami ai grandi maestri del passato, da Piero Della Francesca, a Vermeer, da Zurbaran a Chardin. I soggetti siano essi interni, figure o paesaggi, rivelano un’insolita dimensione spazio-temporale, ove il tempo sembra fermarsi e tutto sembra sospeso in un metafisico silenzio: i corpi, gli oggetti sono come apparizioni luminose al centro dell’universo e l’essenzialità della forma e della composizione sembra renderli eterni.
Come afferma Enrico Giustacchini nel testo introduttivo al catalogo:
la pittura di Bitman “…anela ad una classicità assoluta, di quelle impermeabili ad ogni caducità, ad ogni invecchiamento. (…) s’imbeve della luce di un universo muto e sfolgorante. E modella arichitetture algebriche e vellutate, ridisegna paesaggi dalle proporzioni auree e dalle prospettive ineccepibili. Cala in tali panorami come depositandoli dopo un volo leggero, dopo una morbida e silente telecinesi da remoti cosmi dell’anima – figure e cose rarefatte, eteree eppure vive, trascorse da sangue e linfa figli d’una chimica differente, solenne e illanguidita: la stessa chimica dell’estasi e del sogno.”
Nato a Mosca nel 1953, Igor Bitman studia all’Accademia di Belle Arti dell’Unione Sovietica e nel 1981 lascia la Russia per trasferirsi inizialmente in Italia e poi in Francia.
Come molti artisti russi in esilio in Francia, Bitman è nella propria terra d’origine un pittore dissidente, formatosi negli ambienti dove la pittura non-conformista si oppone all’imperante realismo socialista. Giovanissimo partecipa alla rassegna del 1975 dei pittori non-conformisti moscoviti al Parco delle Esposizioni di Mosca, mostra pubblica che segnò una svolta storica nel panorama artistico sovietico. La prima edizione della stessa rassegna destò scalpore in tutto il mondo per l’intervento repressivo disposto dal governo con l’invio di bulldozer per distruggere le tele che sfuggivano agli imperativi artistici dello Stato.
Nel 1986 si trasferisce a Parigi, dove dà inizio ad una più intensa attività espositiva e dove tuttora vive e lavora.
Anso (Anne-Sophie Cavalier), nata nel 1978 a Maisons-Laffitte e cresciuta nel sud della Francia, si trasferisce nel 1999 a Parigi dove diviene l’allieva di Bitman.
Perlopiù eseguite ad olio o con l’antica tecnica dell’encausto, le opere esposte hanno un formato medio, medio/grande (dal 65x54 di Cecilia Gallerani au café al 180x300 di Merenda a Utopia). Un linguaggio pittorico fatto di continui richiami ai grandi maestri del passato, da Piero Della Francesca, a Vermeer, da Zurbaran a Chardin. I soggetti siano essi interni, figure o paesaggi, rivelano un’insolita dimensione spazio-temporale, ove il tempo sembra fermarsi e tutto sembra sospeso in un metafisico silenzio: i corpi, gli oggetti sono come apparizioni luminose al centro dell’universo e l’essenzialità della forma e della composizione sembra renderli eterni.
Come afferma Enrico Giustacchini nel testo introduttivo al catalogo:
la pittura di Bitman “…anela ad una classicità assoluta, di quelle impermeabili ad ogni caducità, ad ogni invecchiamento. (…) s’imbeve della luce di un universo muto e sfolgorante. E modella arichitetture algebriche e vellutate, ridisegna paesaggi dalle proporzioni auree e dalle prospettive ineccepibili. Cala in tali panorami come depositandoli dopo un volo leggero, dopo una morbida e silente telecinesi da remoti cosmi dell’anima – figure e cose rarefatte, eteree eppure vive, trascorse da sangue e linfa figli d’una chimica differente, solenne e illanguidita: la stessa chimica dell’estasi e del sogno.”
Nato a Mosca nel 1953, Igor Bitman studia all’Accademia di Belle Arti dell’Unione Sovietica e nel 1981 lascia la Russia per trasferirsi inizialmente in Italia e poi in Francia.
Come molti artisti russi in esilio in Francia, Bitman è nella propria terra d’origine un pittore dissidente, formatosi negli ambienti dove la pittura non-conformista si oppone all’imperante realismo socialista. Giovanissimo partecipa alla rassegna del 1975 dei pittori non-conformisti moscoviti al Parco delle Esposizioni di Mosca, mostra pubblica che segnò una svolta storica nel panorama artistico sovietico. La prima edizione della stessa rassegna destò scalpore in tutto il mondo per l’intervento repressivo disposto dal governo con l’invio di bulldozer per distruggere le tele che sfuggivano agli imperativi artistici dello Stato.
Nel 1986 si trasferisce a Parigi, dove dà inizio ad una più intensa attività espositiva e dove tuttora vive e lavora.
Anso (Anne-Sophie Cavalier), nata nel 1978 a Maisons-Laffitte e cresciuta nel sud della Francia, si trasferisce nel 1999 a Parigi dove diviene l’allieva di Bitman.
15
novembre 2003
Igor Bitman & Anso
Dal 15 novembre all'undici dicembre 2003
arte contemporanea
Location
GALLERIA FORNI
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Orario di apertura
10,30-13 e 16-19,30
chiuso lunedì mattina e festivi
Vernissage
15 Novembre 2003, ore 18
Autore