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Igor Compagno – Tracce
Tracce è la nuova trasformazione dell’artista, è un ritrovare pensiero e volerlo rendere forma, è sentire che nulla mai fermo, che nulla è mai spento, tutto è costantemente in movimento. Il pensiero, come la corrente che trascina pezzi della nostra esistenza lungo il fiume della vita. Ci sarà sempre una pulsazione e non cesseranno mai i dubbi sul vortice dei nostri pensieri.
Comunicato stampa
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Pots è lieta di invitarvi a Tracce
Personale di pittura di Igor Compagno
Presso L’antica Osteria Ruga Rialto
Dal 20 Dicembre 2008 al 28 Febbraio 2009.
Inizialmente i suoi lavori si son delineati come opere di concetto espresse tramite tratti ampi, che delineano forme umane senza mai avvicinarsi ad uno stile figurativo schietto. Soluzione che regala un’atmosfera onirica e surreale ai suoi quadri.
Una grande trasformazione si ha con il progressivo abbandono delle forme più morbide per cercare una lettura più immediata del suo pensiero tramite tratti e linee più istintive; usando colori e ombre per le emozioni e linee rette che si intersecano per i pensieri. Nelle tele il tratto è sempre più astratto e ricercato al tempo stesso.
Le pennellate nervose, a volte violente, creano una forte tensione emotiva generando un contrasto tra spazio reale fisico e quello illusorio in un groviglio dinamico e decisamente suggestivo; dettate da un preciso progetto mentale che racchiude al suo interno il significato recondito dei suoi pensieri. I segni sono il prolungamento naturale della sua mente. La sua è una trasposizione d’azione dettata dall’elaborazione del pensiero, riflesso ben chiaro della presa di coscienza della realtà in cui viviamo.
Contro l’immobilità del pensiero, contro l’universale in genere. E’ invece per la sfrenata libertà dell’individuo, per la spontaneità, per ciò che è immediato e gestuale.
E’ per l’anarchia contro l’ordine, per l’imperfezione contro la perfezione.
Contro la cristallizzazione del pensiero il quale mai deve essere imprigionato nella camicia di forza di una regola.
Tracce è la nuova trasformazione dell’artista, è un ritrovare pensiero e volerlo rendere forma, è sentire che nulla mai fermo, che nulla è mai spento, tutto è costantemente in movimento. Il pensiero, come la corrente che trascina pezzi della nostra esistenza lungo il fiume della vita. Ci sarà sempre una pulsazione e non cesseranno mai i dubbi sul vortice dei nostri pensieri.
Questo flusso emotivo emerge ed affonda tra spazi di luce bianca e frammenti di nero.
Il Nero, quel colore che è l’insieme di tutti i colori, e quindi non l’assenza di essi.
Produce tracce che si cristallizzano in attimi che restano per sempre oppure si dissolvono in ombre complete e vane; ma la cosa migliore è che questo flusso rimarrà eterno. Creando dubbi infiniti e certezze sempre più labili. Equilibri precari e sentimenti che restano ostaggio nei nostri occhi. Non imporranno un pensiero ma saranno esempio stesso del beneficio del mutamento.
Personale di pittura di Igor Compagno
Presso L’antica Osteria Ruga Rialto
Dal 20 Dicembre 2008 al 28 Febbraio 2009.
Inizialmente i suoi lavori si son delineati come opere di concetto espresse tramite tratti ampi, che delineano forme umane senza mai avvicinarsi ad uno stile figurativo schietto. Soluzione che regala un’atmosfera onirica e surreale ai suoi quadri.
Una grande trasformazione si ha con il progressivo abbandono delle forme più morbide per cercare una lettura più immediata del suo pensiero tramite tratti e linee più istintive; usando colori e ombre per le emozioni e linee rette che si intersecano per i pensieri. Nelle tele il tratto è sempre più astratto e ricercato al tempo stesso.
Le pennellate nervose, a volte violente, creano una forte tensione emotiva generando un contrasto tra spazio reale fisico e quello illusorio in un groviglio dinamico e decisamente suggestivo; dettate da un preciso progetto mentale che racchiude al suo interno il significato recondito dei suoi pensieri. I segni sono il prolungamento naturale della sua mente. La sua è una trasposizione d’azione dettata dall’elaborazione del pensiero, riflesso ben chiaro della presa di coscienza della realtà in cui viviamo.
Contro l’immobilità del pensiero, contro l’universale in genere. E’ invece per la sfrenata libertà dell’individuo, per la spontaneità, per ciò che è immediato e gestuale.
E’ per l’anarchia contro l’ordine, per l’imperfezione contro la perfezione.
Contro la cristallizzazione del pensiero il quale mai deve essere imprigionato nella camicia di forza di una regola.
Tracce è la nuova trasformazione dell’artista, è un ritrovare pensiero e volerlo rendere forma, è sentire che nulla mai fermo, che nulla è mai spento, tutto è costantemente in movimento. Il pensiero, come la corrente che trascina pezzi della nostra esistenza lungo il fiume della vita. Ci sarà sempre una pulsazione e non cesseranno mai i dubbi sul vortice dei nostri pensieri.
Questo flusso emotivo emerge ed affonda tra spazi di luce bianca e frammenti di nero.
Il Nero, quel colore che è l’insieme di tutti i colori, e quindi non l’assenza di essi.
Produce tracce che si cristallizzano in attimi che restano per sempre oppure si dissolvono in ombre complete e vane; ma la cosa migliore è che questo flusso rimarrà eterno. Creando dubbi infiniti e certezze sempre più labili. Equilibri precari e sentimenti che restano ostaggio nei nostri occhi. Non imporranno un pensiero ma saranno esempio stesso del beneficio del mutamento.
20
dicembre 2008
Igor Compagno – Tracce
Dal 20 dicembre 2008 al 28 febbraio 2009
arte contemporanea
Location
ANTICA OSTARIA RUGA RIALTO
Venezia, San Polo, 692, (Venezia)
Venezia, San Polo, 692, (Venezia)
Orario di apertura
ore 11-13 e 17-01
Autore
Curatore