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Il ‘900 guarda Piero della Francesca. Disegno e colore nell’opera di grandi maestri
La mostra esplora l’impronta pierfrancescana, indelebile, sottile e intrigante, che ha nutrito le poetiche dei grandi artisti esposti, quali Borra, Carrà, Casorati, Crivelli, De Chirico, De Pisis, Funi, Garbari, Guidi, Morandi, Morelli, Rosai, Savinio, Severini e Sironi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Da Borra a De Chirico, da Morandi a Carrà, da De Pisis a Severini e
Sironi, per citarne alcuni. Inaugura sabato 12 marzo, negli spazi del
Padiglione delle Feste di Castrocaro Terme (FC) la mostra dal titolo “Il
‘900 guarda Piero della Francesca. disegno e colore nell’opera di grandi
maestri”. Aperta fino al 17 luglio, la mostra s’inserisce nell’ambito delle
collaterali alla grande esposizione su Piero della Francesca a Forlì.
Nella prestigiosa sede del Padiglione delle Feste delle Terme di Castrocaro, già di per sé
un ricco esempio di Art Decò sulle colline di Forlì, inaugura sabato 12 marzo 2016 alle
ore 17, una grande mostra che si propone di indagare la profonda suggestione esercitata
dalla pittura di Piero della Francesca sull’arte italiana del Novecento.
La mostra, curata da Paola Babini, e promossa da Beatrice Sansavini, responsabile
delle attività culturali del Padiglione delle Feste, rimane aperta fino al 17 luglio ed è
realizzata grazie a Longlife Formula del Grand Hotel Terme di Castrocaro.
La mostra esplora l’impronta pierfrancescana, indelebile, sottile e intrigante, che ha nutrito
le poetiche dei grandi artisti esposti, quali Borra, Carrà, Casorati, Crivelli, De Chirico, De
Pisis, Funi, Garbari, Guidi, Morandi, Morelli, Rosai, Savinio, Severini e Sironi.
L’influenza di Piero della Francesca sull’arte italiana degli anni Venti e Trenta passò
attraverso il filtro critico di Roberto Longhi, che nel 1927 dedicò una monografia al
maestro aretino e che ancor prima – nel 1914 – scrisse un lungo articolo sul periodico “La
Voce” interpretando l’importanza storica di Piero e i suoi aspetti formali. “Sintesi
prospettica di forma e colore”.
Come rifrangendosi in un prisma che ne scompone la solare unità individuandone
molteplici e perfino divergenti valenze, la grande lezione prospettica e formale di Piero
della Francesca è recepita dalla cultura novecentesca, assetata di un “ritorno all’ordine”, in
maniera non univoca, tanto da originare, o comunque stimolare, esperienze artistiche
anche molto distanti tra loro, dall’astratto rigore formale e la norma geometrica, all’incanto
di una pittura rarefatta e sospesa.
Disegni e pitture dei grandi protagonisti della cultura figurativa italiana del XX secolo
filtrano l’universo pierfrancescano in una mostra che indaga colore, luce, spazio e
geometria, presentando in un’unica sezione copie, studi, omaggi.
Il percorso della mostra inizia dall’opera Composizioni, di Pompeo Borra. Artista di
grande consapevolezza, influenzato dal dibattito della rivista Valori Plastici, dove venivano
affrontate questioni di forma e di eredità della stabilità eterna dell’arte, Borra si pone
soprattutto fra De Chirico e Carrà, assumendo l’ironia del primo e la plasticità del
chiaroscuro del secondo, e arrivando a scrivere un libro su Piero della Francesca, sua
stella polare. L’esposizione prosegue con Giorgio De Chirico, il grande metafisico con
nostalgia di classicità; con Gino Severini, avanguardista “pentito”; e poi ancora con
Giorgio Morandi, del quale abbiamo un disegno del 1934, una Natura Morta d’ispirazione
algidamente pierfrancescana. La Ragazza col mandolino (1923) di Felice Casorati ci
introduce nelle atmosfere del Realismo magico, che trovò in Piero più che in ogni altro
quattrocentista l’enigma di una pittura capace di congelare la realtà. In mostra anche
alcuni paesaggi di Ottone Rosai, nei quali la sensazione fisica della luce si pone tra
oggettività descrittiva e astrazione formale. Le atmosfere straniate di Virgilio Guidi sono
dipinte con un colore soffuso che si stempera nella luce, un po’ Doganiere un po’ della
Francesca. Un’evidente matrice futurista ed un fantastico equilibrio di ritmi spicca poi
nell’opera Il cavallo, disegno a carboncino del 1914 di Mario Sironi. Si può parlare di una
poesia malinconica e di uno spazio compositivo terribilmente ordinato per l’originale figura
del meno noto Tullio Garbari, così come per i disegni del toscano d’adozione Renzo
Crivelli. Infine, un’indagine comparativa del tessuto artistico locale porta in mostra opere e
disegni di Enzo Morelli, pittore colto, nato a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, e
cresciuto tra Milano e l’Umbria, il quale si è costruito cercando e ammirando la natura con
gli occhi di Piero.
Il Grand Hotel delle Terme di Castrocaro offre, infatti, speciali week end con pacchetti
dedicati al wellness e alla visita delle mostre dei Musei di San Domenico di Forlì e del
Padiglione delle Feste.
Mostra a cura di
Paola Babini
Progetto e allestimento
Paola Babini
Responsabile culturale Padiglione delle Feste
Beatrice Sansavini
Informazioni e prenotazioni mostra
Ph +39 3356199973 - +39 3355319703
Orario di visita
Sabato e domenica 10:00 – 19:00 fino al 26 giugno 2016
Sabato e domenica 18:00 – 22:00 dal 2 luglio al 17 luglio 2016
Aperto i festivi
Dal lunedì al venerdì su appuntamento: tel +39 0543 767114
Ingresso
5 euro
Sironi, per citarne alcuni. Inaugura sabato 12 marzo, negli spazi del
Padiglione delle Feste di Castrocaro Terme (FC) la mostra dal titolo “Il
‘900 guarda Piero della Francesca. disegno e colore nell’opera di grandi
maestri”. Aperta fino al 17 luglio, la mostra s’inserisce nell’ambito delle
collaterali alla grande esposizione su Piero della Francesca a Forlì.
Nella prestigiosa sede del Padiglione delle Feste delle Terme di Castrocaro, già di per sé
un ricco esempio di Art Decò sulle colline di Forlì, inaugura sabato 12 marzo 2016 alle
ore 17, una grande mostra che si propone di indagare la profonda suggestione esercitata
dalla pittura di Piero della Francesca sull’arte italiana del Novecento.
La mostra, curata da Paola Babini, e promossa da Beatrice Sansavini, responsabile
delle attività culturali del Padiglione delle Feste, rimane aperta fino al 17 luglio ed è
realizzata grazie a Longlife Formula del Grand Hotel Terme di Castrocaro.
La mostra esplora l’impronta pierfrancescana, indelebile, sottile e intrigante, che ha nutrito
le poetiche dei grandi artisti esposti, quali Borra, Carrà, Casorati, Crivelli, De Chirico, De
Pisis, Funi, Garbari, Guidi, Morandi, Morelli, Rosai, Savinio, Severini e Sironi.
L’influenza di Piero della Francesca sull’arte italiana degli anni Venti e Trenta passò
attraverso il filtro critico di Roberto Longhi, che nel 1927 dedicò una monografia al
maestro aretino e che ancor prima – nel 1914 – scrisse un lungo articolo sul periodico “La
Voce” interpretando l’importanza storica di Piero e i suoi aspetti formali. “Sintesi
prospettica di forma e colore”.
Come rifrangendosi in un prisma che ne scompone la solare unità individuandone
molteplici e perfino divergenti valenze, la grande lezione prospettica e formale di Piero
della Francesca è recepita dalla cultura novecentesca, assetata di un “ritorno all’ordine”, in
maniera non univoca, tanto da originare, o comunque stimolare, esperienze artistiche
anche molto distanti tra loro, dall’astratto rigore formale e la norma geometrica, all’incanto
di una pittura rarefatta e sospesa.
Disegni e pitture dei grandi protagonisti della cultura figurativa italiana del XX secolo
filtrano l’universo pierfrancescano in una mostra che indaga colore, luce, spazio e
geometria, presentando in un’unica sezione copie, studi, omaggi.
Il percorso della mostra inizia dall’opera Composizioni, di Pompeo Borra. Artista di
grande consapevolezza, influenzato dal dibattito della rivista Valori Plastici, dove venivano
affrontate questioni di forma e di eredità della stabilità eterna dell’arte, Borra si pone
soprattutto fra De Chirico e Carrà, assumendo l’ironia del primo e la plasticità del
chiaroscuro del secondo, e arrivando a scrivere un libro su Piero della Francesca, sua
stella polare. L’esposizione prosegue con Giorgio De Chirico, il grande metafisico con
nostalgia di classicità; con Gino Severini, avanguardista “pentito”; e poi ancora con
Giorgio Morandi, del quale abbiamo un disegno del 1934, una Natura Morta d’ispirazione
algidamente pierfrancescana. La Ragazza col mandolino (1923) di Felice Casorati ci
introduce nelle atmosfere del Realismo magico, che trovò in Piero più che in ogni altro
quattrocentista l’enigma di una pittura capace di congelare la realtà. In mostra anche
alcuni paesaggi di Ottone Rosai, nei quali la sensazione fisica della luce si pone tra
oggettività descrittiva e astrazione formale. Le atmosfere straniate di Virgilio Guidi sono
dipinte con un colore soffuso che si stempera nella luce, un po’ Doganiere un po’ della
Francesca. Un’evidente matrice futurista ed un fantastico equilibrio di ritmi spicca poi
nell’opera Il cavallo, disegno a carboncino del 1914 di Mario Sironi. Si può parlare di una
poesia malinconica e di uno spazio compositivo terribilmente ordinato per l’originale figura
del meno noto Tullio Garbari, così come per i disegni del toscano d’adozione Renzo
Crivelli. Infine, un’indagine comparativa del tessuto artistico locale porta in mostra opere e
disegni di Enzo Morelli, pittore colto, nato a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, e
cresciuto tra Milano e l’Umbria, il quale si è costruito cercando e ammirando la natura con
gli occhi di Piero.
Il Grand Hotel delle Terme di Castrocaro offre, infatti, speciali week end con pacchetti
dedicati al wellness e alla visita delle mostre dei Musei di San Domenico di Forlì e del
Padiglione delle Feste.
Mostra a cura di
Paola Babini
Progetto e allestimento
Paola Babini
Responsabile culturale Padiglione delle Feste
Beatrice Sansavini
Informazioni e prenotazioni mostra
Ph +39 3356199973 - +39 3355319703
Orario di visita
Sabato e domenica 10:00 – 19:00 fino al 26 giugno 2016
Sabato e domenica 18:00 – 22:00 dal 2 luglio al 17 luglio 2016
Aperto i festivi
Dal lunedì al venerdì su appuntamento: tel +39 0543 767114
Ingresso
5 euro
12
marzo 2016
Il ‘900 guarda Piero della Francesca. Disegno e colore nell’opera di grandi maestri
Dal 12 marzo al 17 luglio 2016
arte contemporanea
Location
GRAND HOTEL DELLE TERME
Castrocaro Terme E Terra Del Sole, Strada Statale Tosco Romagnola, 40, (Forlì-cesena)
Castrocaro Terme E Terra Del Sole, Strada Statale Tosco Romagnola, 40, (Forlì-cesena)
Biglietti
5 euro
Orario di apertura
Sabato e domenica 10:00 – 19:00 fino al 26 giugno 2016. Sabato e domenica 18:00 – 22:00 dal 2 luglio al 17 luglio 2016. Aperto i festivi. Dal lunedì al venerdì su appuntamento: +39 0543767114
Vernissage
12 Marzo 2016, ore 17
Editore
ESSEGI
Autore