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Il Bosco sacro di Carla Robalino Aguirre
L’artista intrattiene un rapporto particolare con l’isola di Capri, con un trascorso di frequentazioni alterne che l’hanno portata a conoscerne i luoghi più simbolici e iconici come la Villa del barone Fersen. In mostra una serie di quadri in ceramica dipinta ed acrilici e resina su legno.
Comunicato stampa
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Carla Robalino Aguirre ha stabilito con la Villa nel corso del tempo un rapporto quasi intimo, tramite innumerevoli passeggiate nei suoi misteriosi giardini, che la conducevano al bosco sacro, ai suoi saloni ricchi di maioliche dai colori suggestivi, da cui nasce appunto il titolo della mostra: “Il Bosco sacro”.
La vita del Barone Fersen, che tornando sui suoi primi passi capresi fece costruire la villa nel 1904, fa in qualche modo da eco al percorso inverso di Carla che è passata dal vivere a Capri al tornare a stabilirsi definitivamente a Parigi, dove una ventina di anni fa iniziava il suo cammino artistico.
Dichiara l’artista: “L'arte è innegabilmente "Amori et Dolori Sacrum" , qualcosa di consacrato all’amore e al dolore, proprio per questo non avrei immaginato luogo migliore per esporre i miei lavori. L'isola di Capri, con la sua bellezza balsamica, è stata sempre un luogo di esilio simbolico per poter rigenerare le proprie forze vitali; un vero e proprio inno alla Natura. Villa Lysis ne è il tempio, che custodisce questo rapporto magico che sorge da quel dialogo saggio ed illuminato tra Uomo e Natura.”
Il ciclo di opere realizzato in occasione della mostra prevede una serie di quadri in ceramica dipinta ed acrilici e resina su legno, frutto dell’ultima sua produzione avvenuta a seguito di frequentazioni alterne che l’hanno riportata più spesso a Capri.
Nota biografica
Carla Robalino Aguirre, nata a Quito (Ecuador) nel 1974, arriva a Parigi a 18 anni, attirata molto presto dall’Europa ed in particolare dalla Francia, che a poco a poco diventa la sua seconda patria. Fino al 1995 segue degli studi in biologia, che poi abbandona per consacrarsi definitivamente all’arte.
Nello stesso anno incontra, per caso, il poeta Yves Bonnefoy, che l’incoraggia.
Decide di rimanere a Parigi e nel 1997 frequenta l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts; nell’atelier di Giuseppe Penone, sviluppa il suo lavoro di scultrice e s’inizia alle tecniche classiche di stampa, in particolare l’incisione, ed anche ad altre tecniche, quali l’affresco.
Nel 2001 diventa l’assistente di Penone ed in questa veste effettua numerosi viaggi in Europa, in particolare in Italia.
Dal 2009 decide di stabilirsi a Napoli. Soggiorna regolarmente a Capri e si tuffa nella scoperta e la contemplazione della tavolozza dei bleu, dei turchesi che rapidamente diventano un’ ossessione.
Nel 2012, intraprende una serie di viaggi che vive come un’esperienza poetica, il viaggio in sé diventa un’opera, una ricerca intuitiva di colori e forme, in particolare quelle prodotte dalle arti dell’Islam con l’impiego della terracotta e dello stucco. Rivelazioni successive, contrasto del bleu e del bianco nelle azulejos di Lisbona, l’Alcazar di Siviglia, l’Alhambra di Granada e le madrassas delle città imperiali del Marocco. Questa ossessione la conduce in Turchia, in Iran, in Afghanistan e finanche a Samarcanda, un insieme di luoghi ove ritrova, nella forza verticale del colore delle moschee, l’intuizione ricercata.
Grazie all’impiego di una nuova tecnica, che unisce l’acrilico e la resina translucida, riesce a dare forma alle impressioni dei suoi ultimi viaggi; con questa tecnica lavora in vari atelier della Campania, alla ricerca della calma e di un contatto più diretto con la natura, che oramai le sono necessari per la creazione.
Dal 2016 inizia una formazione con la ceramica nella Costiera Amalfitana e con questa tecnica realizza delle opere in cui unisce il suo lavoro con la materia delle sculture e prosegue la sua ricerca del colore. Attualmente vive a Parigi, dove ha allestito un suo atelier ed espone le sue creazioni.
La vita del Barone Fersen, che tornando sui suoi primi passi capresi fece costruire la villa nel 1904, fa in qualche modo da eco al percorso inverso di Carla che è passata dal vivere a Capri al tornare a stabilirsi definitivamente a Parigi, dove una ventina di anni fa iniziava il suo cammino artistico.
Dichiara l’artista: “L'arte è innegabilmente "Amori et Dolori Sacrum" , qualcosa di consacrato all’amore e al dolore, proprio per questo non avrei immaginato luogo migliore per esporre i miei lavori. L'isola di Capri, con la sua bellezza balsamica, è stata sempre un luogo di esilio simbolico per poter rigenerare le proprie forze vitali; un vero e proprio inno alla Natura. Villa Lysis ne è il tempio, che custodisce questo rapporto magico che sorge da quel dialogo saggio ed illuminato tra Uomo e Natura.”
Il ciclo di opere realizzato in occasione della mostra prevede una serie di quadri in ceramica dipinta ed acrilici e resina su legno, frutto dell’ultima sua produzione avvenuta a seguito di frequentazioni alterne che l’hanno riportata più spesso a Capri.
Nota biografica
Carla Robalino Aguirre, nata a Quito (Ecuador) nel 1974, arriva a Parigi a 18 anni, attirata molto presto dall’Europa ed in particolare dalla Francia, che a poco a poco diventa la sua seconda patria. Fino al 1995 segue degli studi in biologia, che poi abbandona per consacrarsi definitivamente all’arte.
Nello stesso anno incontra, per caso, il poeta Yves Bonnefoy, che l’incoraggia.
Decide di rimanere a Parigi e nel 1997 frequenta l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts; nell’atelier di Giuseppe Penone, sviluppa il suo lavoro di scultrice e s’inizia alle tecniche classiche di stampa, in particolare l’incisione, ed anche ad altre tecniche, quali l’affresco.
Nel 2001 diventa l’assistente di Penone ed in questa veste effettua numerosi viaggi in Europa, in particolare in Italia.
Dal 2009 decide di stabilirsi a Napoli. Soggiorna regolarmente a Capri e si tuffa nella scoperta e la contemplazione della tavolozza dei bleu, dei turchesi che rapidamente diventano un’ ossessione.
Nel 2012, intraprende una serie di viaggi che vive come un’esperienza poetica, il viaggio in sé diventa un’opera, una ricerca intuitiva di colori e forme, in particolare quelle prodotte dalle arti dell’Islam con l’impiego della terracotta e dello stucco. Rivelazioni successive, contrasto del bleu e del bianco nelle azulejos di Lisbona, l’Alcazar di Siviglia, l’Alhambra di Granada e le madrassas delle città imperiali del Marocco. Questa ossessione la conduce in Turchia, in Iran, in Afghanistan e finanche a Samarcanda, un insieme di luoghi ove ritrova, nella forza verticale del colore delle moschee, l’intuizione ricercata.
Grazie all’impiego di una nuova tecnica, che unisce l’acrilico e la resina translucida, riesce a dare forma alle impressioni dei suoi ultimi viaggi; con questa tecnica lavora in vari atelier della Campania, alla ricerca della calma e di un contatto più diretto con la natura, che oramai le sono necessari per la creazione.
Dal 2016 inizia una formazione con la ceramica nella Costiera Amalfitana e con questa tecnica realizza delle opere in cui unisce il suo lavoro con la materia delle sculture e prosegue la sua ricerca del colore. Attualmente vive a Parigi, dove ha allestito un suo atelier ed espone le sue creazioni.
16
giugno 2018
Il Bosco sacro di Carla Robalino Aguirre
Dal 16 al 30 giugno 2018
arte contemporanea
Location
VILLA LYSIS
Capri, Via Lo Capo, 12, (Napoli)
Capri, Via Lo Capo, 12, (Napoli)
Biglietti
2 euro
Orario di apertura
Da Lunedì a Domenica ore 10-19
Chiuso il Mercoledì
Vernissage
16 Giugno 2018, ore 18.30
Autore