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Il bronzo materia dell’anima
Grandi protagonisti, osservatori arguti, cinici pensatori e interpreti romantici: queste alcune delle anime degli artisti in mostra, anime che vivono ancora di quell’afflato creativo che è stato per loro momento di nascita e che è per noi momento di scoperta e riflessione
Comunicato stampa
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La mostra organizzata dalla Pro Loco di Bagnara di Romagna è la felice e più alta conclusione di un percorso intrapreso ormai da alcuni anni sulla volontà di comunicare in modo semplice e suggestivo l’arte moderna e contemporanea.
È stato scelto il contemporaneo come momento di riflessione continuo e costante sulla nostra società.
Riflessioni che in questa esposizione prendono vita in forme differenti spaziando dalla parodia esistenzialista al surrealismo, dal lirismo neo-romantico all’astrattismo, all’espressionismo fino a sfiorare emozioni “deformate”.
Trasformare una scultura o un bassorilievo in bronzo significa considerarlo degno di attraversare i tempi come hanno fatto le opere dei maestri dell'antichità e del Rinascimento.
Il metallo, se sapientemente lavorato, è capace di donare alle forme nuovi punti di luce, nuove plasticità, che rivelano ed evidenziano particolarità estetiche che altrimenti rimarrebbero sconosciute.
La tecnica di fusione preferita è quella "a cera persa" che, eseguita oggi con le stesse tecniche usate dai maestri fonditori di due millenni fa, riesce a trasferire sul metallo ogni più piccolo particolare, ogni vibrazione della materia che lo scultore imprime sul modello originale grazie all’insolita, ma molto utile proprietà che hanno diverse leghe di bronzo di espandersi lievemente poco prima di solidificare.
La fusione cosiddetta “a cera persa” è tecnica antichissima: risale all’età del bronzo ed evoca un’operazione alchemica. Una celebre pagina della Vita di Benvenuto Cellini, consacrata alla fusione del suo Perseo (1549), ci dice tutta la perizia e tutte le “diligenzie” che occorrono all’“ordine dell’arte” per far nascere un capolavoro. È un procedimento che si pone nel segno del fuoco. Il modello (in cera o in altro materiale, sopra il quale è fatto un calco di cera), nato dalle mani dell’artista, viene rivestito di materia refrattaria, come può essere la ceramica (“la tonaca di terra” di cui dice il Cellini), e infornato ad alta temperatura, fino a che la cera viene appunto “persa”. Il metallo fuso viene allora colato laddove era il modello volatilizzato… Eliminata poi la crosta ceramica, rimane l’opera, che appare così come l’aveva “finta” l’artista. La cesellatura, che elimina le imperfezioni, è come una preghiera finale.
Grazie alle sculture in esposizione è possibile effettuare un viaggio attraverso gli ultimi 100 anni di storia dell’arte italiana coinvolgendo alcuni dei suoi protagonisti più rappresentativi e applauditi in tutto il mondo. Gli artisti qui presenti sono infatti riconducibili ad importanti esponenti dell’arte moderna e contemporanea di livello internazionale come Salvador Dalì, Franz Borghese, Pericle Fazzini, Francesco Messina, Umberto Mastroianni, Francesco Somaini e di artisti “locali”, nell’accezione di “luogo di provenienza” e sicuramente non della caratura come Piero Strada (Ravenna), Carlo Zoli (Faenza), Quinto Ghermandi (Crevalcore, Bo), Leonardo Lucchi (Cesena) e Franco Pizzi (Piacenza) anch’essi conosciuti non solo in Italia ma anche, e in alcuni casi maggiormente, in tutta Europa.
Grandi protagonisti, osservatori arguti, cinici pensatori e interpreti romantici: queste alcune delle anime degli artisti in mostra, anime che vivono ancora di quell’afflato creativo che è stato per loro momento di nascita e che è per noi momento di scoperta e riflessione.
Cornice della rassegna è la Rocca Sforzesca che in questi ultimi mesi si sta caratterizzando sempre più come “custode” della storia e della memoria del paese e contenitore di eventi ed iniziative culturali di grande profilo. Per la prima volta non sarà solo la grande sala al piano terra a raccogliere le opere in esposizione ma, in un’ottica di valorizzazione degli spazi esterni verranno coinvolti nell’allestimento anche il triportico rinascimentale, il cortile a pozzo e il ballatoio sovrastante il grande portone d’ingresso alla Rocca.
È stato scelto il contemporaneo come momento di riflessione continuo e costante sulla nostra società.
Riflessioni che in questa esposizione prendono vita in forme differenti spaziando dalla parodia esistenzialista al surrealismo, dal lirismo neo-romantico all’astrattismo, all’espressionismo fino a sfiorare emozioni “deformate”.
Trasformare una scultura o un bassorilievo in bronzo significa considerarlo degno di attraversare i tempi come hanno fatto le opere dei maestri dell'antichità e del Rinascimento.
Il metallo, se sapientemente lavorato, è capace di donare alle forme nuovi punti di luce, nuove plasticità, che rivelano ed evidenziano particolarità estetiche che altrimenti rimarrebbero sconosciute.
La tecnica di fusione preferita è quella "a cera persa" che, eseguita oggi con le stesse tecniche usate dai maestri fonditori di due millenni fa, riesce a trasferire sul metallo ogni più piccolo particolare, ogni vibrazione della materia che lo scultore imprime sul modello originale grazie all’insolita, ma molto utile proprietà che hanno diverse leghe di bronzo di espandersi lievemente poco prima di solidificare.
La fusione cosiddetta “a cera persa” è tecnica antichissima: risale all’età del bronzo ed evoca un’operazione alchemica. Una celebre pagina della Vita di Benvenuto Cellini, consacrata alla fusione del suo Perseo (1549), ci dice tutta la perizia e tutte le “diligenzie” che occorrono all’“ordine dell’arte” per far nascere un capolavoro. È un procedimento che si pone nel segno del fuoco. Il modello (in cera o in altro materiale, sopra il quale è fatto un calco di cera), nato dalle mani dell’artista, viene rivestito di materia refrattaria, come può essere la ceramica (“la tonaca di terra” di cui dice il Cellini), e infornato ad alta temperatura, fino a che la cera viene appunto “persa”. Il metallo fuso viene allora colato laddove era il modello volatilizzato… Eliminata poi la crosta ceramica, rimane l’opera, che appare così come l’aveva “finta” l’artista. La cesellatura, che elimina le imperfezioni, è come una preghiera finale.
Grazie alle sculture in esposizione è possibile effettuare un viaggio attraverso gli ultimi 100 anni di storia dell’arte italiana coinvolgendo alcuni dei suoi protagonisti più rappresentativi e applauditi in tutto il mondo. Gli artisti qui presenti sono infatti riconducibili ad importanti esponenti dell’arte moderna e contemporanea di livello internazionale come Salvador Dalì, Franz Borghese, Pericle Fazzini, Francesco Messina, Umberto Mastroianni, Francesco Somaini e di artisti “locali”, nell’accezione di “luogo di provenienza” e sicuramente non della caratura come Piero Strada (Ravenna), Carlo Zoli (Faenza), Quinto Ghermandi (Crevalcore, Bo), Leonardo Lucchi (Cesena) e Franco Pizzi (Piacenza) anch’essi conosciuti non solo in Italia ma anche, e in alcuni casi maggiormente, in tutta Europa.
Grandi protagonisti, osservatori arguti, cinici pensatori e interpreti romantici: queste alcune delle anime degli artisti in mostra, anime che vivono ancora di quell’afflato creativo che è stato per loro momento di nascita e che è per noi momento di scoperta e riflessione.
Cornice della rassegna è la Rocca Sforzesca che in questi ultimi mesi si sta caratterizzando sempre più come “custode” della storia e della memoria del paese e contenitore di eventi ed iniziative culturali di grande profilo. Per la prima volta non sarà solo la grande sala al piano terra a raccogliere le opere in esposizione ma, in un’ottica di valorizzazione degli spazi esterni verranno coinvolti nell’allestimento anche il triportico rinascimentale, il cortile a pozzo e il ballatoio sovrastante il grande portone d’ingresso alla Rocca.
05
aprile 2008
Il bronzo materia dell’anima
Dal 05 al 20 aprile 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO DEL CASTELLO – ROCCA SFORZESCA
Bagnara Di Romagna, Piazza Iv Novembre, (Ravenna)
Bagnara Di Romagna, Piazza Iv Novembre, (Ravenna)
Orario di apertura
feriale 17/19; festivi 10/12 – 17/19
Vernissage
5 Aprile 2008, ore 16.30
Autore
Curatore