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Il Campanile di San Giacomo Maggiore
mostra del materiale raccolto nel corso della ricerca sulla Torre Campanaria di San Giacomo Maggiore
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra del materiale raccolto nel corso della ricerca sulla Torre Campanaria di San
Giacomo Maggiore, è un evento correlato alla VII EDIZIONE DELLA FESTA DELLA STORIA 16 - 24
ottobre 2010 e trova ospitalità nella trecentesca Sacrestia della Chiesa di San Giacomo Maggiore con
una mostra resa possibile da una sovvenzione di
UNICREDIT BANCA SRL
Con il patrocinio di
ALMA MATER STUDIORUM – UNIVERSITA’ DI BOLOGNA,
COMUNE DI BOLOGNA, SETTORE CULTURA E RAPPORTI CON L’UNIVERSITA’
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI
Il centro studi Cherubino Ghirardacci intende promuovere l’arte e la architettura del
nostro tempo, favorendo l’emergere di nuove voci nel panorama artistico contemporaneo.
L’allestimento, a cura di Mirco Pagnoni, Ilaria Venturelli, con la direzione artistica del
giovane ingegnere e Designer Stefano Nafissi, e contenuti di Diego Bocchini e Eugenia
Valerio,è stata ideato come un percorso partecipato, come una esperienza cinestetica che dà la
possibilità al visitatore di immedesimarsi nella medesima atmosfera di scoperte e suggestioni che
produce la salita al Campanile, oggi precluso al grande pubblico per il cattivo stato delle scale
interne.
La spazialità dei vari piani della torre campanaria è riprodotta tramite i pannelli espositivi,
mentre i collegamenti tra i vari ambienti reinterpretano l’esperienza della vertiginosa ed accidentata
ascesa alla sommità della torre, sempre animata dal fascino della scoperta che ad ogni piano apre
la vista sulla città, su disegni rinascimentali alle pareti, o sulla tessitura muraria dell’oggetto
architettonico.
Il campanile è privo della base: tutta la torre campanaria di San Giacomo si regge su quattro
pilastri in muratura nel peribolo della Chiesa. Sopra quella volta che, nel suo colore azzurro simula il
cielo, (la prima a destra dopo l’ingresso della sagrestia), si innesta in realtà la pesante mole della
torre campanaria. Le condizioni statiche dell’oggetto sono buone. Cadono invece a pezzi le
parti lignee delle grandi finestre della cella campanaria, alte circa 7 metri ciascuna.
Il percorso della mostra simula il primo piano del campanile con le volte della Chiesa, e l’antica
croce nella retrofacciata. Poi vengono mano a mano presentati l’antico orologio a tocchi (1703) e
infine le campane, in un allestimento suggestivo, adatto anche ad un pubblico di bambini.
CENTRO STUDI CHERUBINO GHIRARDACCI
C. F . 9 1 2 9 7 2 3 0 3 7 6
2
B_lineamenti di storia
Poche e scarne sono le notizie che concorrono a narrare la storia del campanile di S. Giacomo
Maggiore.
Il Ghirardacci colloca l’inizio della fabbrica nel 1336 e non vi sono per ora fonti che confermino
o smentiscano tale data. Una seconda ffase di costruzione iniziò nel 1349 e ancora nel 1471.
Colpito e danneggiato da fulmini nel 1505 e nel 1562, fu restaurato nel 1695 con l’inserimento
di catene metalliche anche per permettere nuovamente di suonare il “doppio” bolognese.
Non mancano gli episodi curiosi, come quando, nel 1739 si fece un contratto con una
associazione di campanari perché accedessero al campanile solo “uomini di buoni costumi e fidati
acciò non succedano disordini e bagordi nella torre o sia campanile”, o come quando, proprio
durante lo scampanio dell’elezione cardinalizia di Ugo Boncompagni e Gabriele Paleotti, il 17 Marzo
1565, la campana maggiore si ruppe.
Resta invece da appurare quale sia la relazione tra la torre campanaria e Fra Giovanni della Lana,
morto nel convento nel 1350, all’età di 90 anni, e sepolto nel coro della chiesa. In un quadro del
XVIII secolo il frate fu, infatti ritratto con il campanile alle spalle ed in mano una pergamena che ne
raffigura la pianta: che ne sia stato l'antico e primo sostenitore, se non proprio il progettista?
Studi e ricerche:
Ing. Valentino Malcangio
Ing. Vassilios Kafetsis
Diego Bocchini
Daniela Faccioli
Lucia Riggio
Eugenia Valerio
Allestimento e Grafica:
Ing. Stefano Nafissi, Direzione Artistica
Ilaria Venturelli
Mirco Pagnoni
Fotografie:
Marco Franzoni
Coordinamento Scientifico:
Ing. Luigi Bartolomei
Presidente del Centro Studi Cherubino
Ghirardacci
Dott.ssa Maria Beatrice Bettazzi
Vice-presidente del Centro Studi Cherubino
Ghirardacci
Arch. Francisco Giordano
Direttore dei Lavori ai Restauri dell’ Interno
della Chiesa di San Giacomo Maggiore
Dott. Ing. Giovanni Mochi
Ricercatore in Architettura Tecnica, Facoltà di
Ingegneria,z Università di Bologna
Prof. Ing. Tomaso Trombetti
Professore di Tecnica delle Costruzioni,
Facoltà di Ingegneria, Università di Bologna
P. Marziano Rondina
Priore del Convento di San Giacomo
Maggiore
Comunicazioni e Ufficio Stampa:
Ing. Francesca Marcheselli
Ing. Giulia Cacciari
Per le tavole illustrative dei restauri
all’esterno dellachiesa si ringrazia:
Ministero per i Beni e le Attivita‘ Culturali,
Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici dell’ Emilia-Romagna,
Soprintendenza per i Beni Culturali e
Paesaggistici di Bologna, Modena e
Reggio Emilia.
Arch. Carla di Francesco, Direttore
Regionale per i Beni Culturali dell'Emilia
Romagna
Arch. Paola Grifoni, Sovrintendente per i
Beni Culturali e Paesaggistici di Bologna,
Modena e Reggio Emilia
CENTRO STUDI CHERUBINO GHIRARDACCI
C. F . 9 1 2 9 7 2 3 0 3 7 6
3
Arch. Graziella Polidori, Direttore dei
Lavori ai Restauri dell’ Esterno della
Chiesa di San Giacomo Maggiore
Giacomo Maggiore, è un evento correlato alla VII EDIZIONE DELLA FESTA DELLA STORIA 16 - 24
ottobre 2010 e trova ospitalità nella trecentesca Sacrestia della Chiesa di San Giacomo Maggiore con
una mostra resa possibile da una sovvenzione di
UNICREDIT BANCA SRL
Con il patrocinio di
ALMA MATER STUDIORUM – UNIVERSITA’ DI BOLOGNA,
COMUNE DI BOLOGNA, SETTORE CULTURA E RAPPORTI CON L’UNIVERSITA’
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI
Il centro studi Cherubino Ghirardacci intende promuovere l’arte e la architettura del
nostro tempo, favorendo l’emergere di nuove voci nel panorama artistico contemporaneo.
L’allestimento, a cura di Mirco Pagnoni, Ilaria Venturelli, con la direzione artistica del
giovane ingegnere e Designer Stefano Nafissi, e contenuti di Diego Bocchini e Eugenia
Valerio,è stata ideato come un percorso partecipato, come una esperienza cinestetica che dà la
possibilità al visitatore di immedesimarsi nella medesima atmosfera di scoperte e suggestioni che
produce la salita al Campanile, oggi precluso al grande pubblico per il cattivo stato delle scale
interne.
La spazialità dei vari piani della torre campanaria è riprodotta tramite i pannelli espositivi,
mentre i collegamenti tra i vari ambienti reinterpretano l’esperienza della vertiginosa ed accidentata
ascesa alla sommità della torre, sempre animata dal fascino della scoperta che ad ogni piano apre
la vista sulla città, su disegni rinascimentali alle pareti, o sulla tessitura muraria dell’oggetto
architettonico.
Il campanile è privo della base: tutta la torre campanaria di San Giacomo si regge su quattro
pilastri in muratura nel peribolo della Chiesa. Sopra quella volta che, nel suo colore azzurro simula il
cielo, (la prima a destra dopo l’ingresso della sagrestia), si innesta in realtà la pesante mole della
torre campanaria. Le condizioni statiche dell’oggetto sono buone. Cadono invece a pezzi le
parti lignee delle grandi finestre della cella campanaria, alte circa 7 metri ciascuna.
Il percorso della mostra simula il primo piano del campanile con le volte della Chiesa, e l’antica
croce nella retrofacciata. Poi vengono mano a mano presentati l’antico orologio a tocchi (1703) e
infine le campane, in un allestimento suggestivo, adatto anche ad un pubblico di bambini.
CENTRO STUDI CHERUBINO GHIRARDACCI
C. F . 9 1 2 9 7 2 3 0 3 7 6
2
B_lineamenti di storia
Poche e scarne sono le notizie che concorrono a narrare la storia del campanile di S. Giacomo
Maggiore.
Il Ghirardacci colloca l’inizio della fabbrica nel 1336 e non vi sono per ora fonti che confermino
o smentiscano tale data. Una seconda ffase di costruzione iniziò nel 1349 e ancora nel 1471.
Colpito e danneggiato da fulmini nel 1505 e nel 1562, fu restaurato nel 1695 con l’inserimento
di catene metalliche anche per permettere nuovamente di suonare il “doppio” bolognese.
Non mancano gli episodi curiosi, come quando, nel 1739 si fece un contratto con una
associazione di campanari perché accedessero al campanile solo “uomini di buoni costumi e fidati
acciò non succedano disordini e bagordi nella torre o sia campanile”, o come quando, proprio
durante lo scampanio dell’elezione cardinalizia di Ugo Boncompagni e Gabriele Paleotti, il 17 Marzo
1565, la campana maggiore si ruppe.
Resta invece da appurare quale sia la relazione tra la torre campanaria e Fra Giovanni della Lana,
morto nel convento nel 1350, all’età di 90 anni, e sepolto nel coro della chiesa. In un quadro del
XVIII secolo il frate fu, infatti ritratto con il campanile alle spalle ed in mano una pergamena che ne
raffigura la pianta: che ne sia stato l'antico e primo sostenitore, se non proprio il progettista?
Studi e ricerche:
Ing. Valentino Malcangio
Ing. Vassilios Kafetsis
Diego Bocchini
Daniela Faccioli
Lucia Riggio
Eugenia Valerio
Allestimento e Grafica:
Ing. Stefano Nafissi, Direzione Artistica
Ilaria Venturelli
Mirco Pagnoni
Fotografie:
Marco Franzoni
Coordinamento Scientifico:
Ing. Luigi Bartolomei
Presidente del Centro Studi Cherubino
Ghirardacci
Dott.ssa Maria Beatrice Bettazzi
Vice-presidente del Centro Studi Cherubino
Ghirardacci
Arch. Francisco Giordano
Direttore dei Lavori ai Restauri dell’ Interno
della Chiesa di San Giacomo Maggiore
Dott. Ing. Giovanni Mochi
Ricercatore in Architettura Tecnica, Facoltà di
Ingegneria,z Università di Bologna
Prof. Ing. Tomaso Trombetti
Professore di Tecnica delle Costruzioni,
Facoltà di Ingegneria, Università di Bologna
P. Marziano Rondina
Priore del Convento di San Giacomo
Maggiore
Comunicazioni e Ufficio Stampa:
Ing. Francesca Marcheselli
Ing. Giulia Cacciari
Per le tavole illustrative dei restauri
all’esterno dellachiesa si ringrazia:
Ministero per i Beni e le Attivita‘ Culturali,
Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici dell’ Emilia-Romagna,
Soprintendenza per i Beni Culturali e
Paesaggistici di Bologna, Modena e
Reggio Emilia.
Arch. Carla di Francesco, Direttore
Regionale per i Beni Culturali dell'Emilia
Romagna
Arch. Paola Grifoni, Sovrintendente per i
Beni Culturali e Paesaggistici di Bologna,
Modena e Reggio Emilia
CENTRO STUDI CHERUBINO GHIRARDACCI
C. F . 9 1 2 9 7 2 3 0 3 7 6
3
Arch. Graziella Polidori, Direttore dei
Lavori ai Restauri dell’ Esterno della
Chiesa di San Giacomo Maggiore
16
ottobre 2010
Il Campanile di San Giacomo Maggiore
Dal 16 al 24 ottobre 2010
Location
COMPLESSO DI SAN GIACOMO MAGGIORE
Bologna, Piazza Rossini, (Bologna)
Bologna, Piazza Rossini, (Bologna)
Sito web
www.ghirardacci.org
Curatore