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Il Cavaliere in nero
L’immagine del gentiluomo nel Cinquecento
Comunicato stampa
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La mostra nasce dall’importante lascito testamentario di Annibale Scotti Casanova: Il Cavaliere in nero, prezioso capolavoro di Giovanni Battista Moroni, pervenuto alla casa museo milanese nel 2004.
Realizzato da uno dei più grandi ritrattisti del Cinquecento lombardo, il dipinto ritrae, a grandezza naturale, un nobiluomo dai tratti eleganti e fieri. Il protagonista indossa un raffinato e corto mantello guarnito da tre strisce di velluto, una berretta piumata e porta alla cintura una spada da lato.
L’immagine del gentiluomo, il suo abbigliamento e la produzione di tessuti preziosi a Milano e in Lombardia sono i temi centrali della mostra.
Il dipinto, oltre a distinguersi per le straordinarie caratteristiche pittoriche, è anche una fotografia della moda del secondo Cinquecento. Un eloquente esempio della raffinata costruzione sartoriale degli abiti dell’epoca.
Moda intesa non solo come canone puramente estetico, ma sopratutto come elemento simbolico, ovvero come strumento per trasmettere e delineare l’identità della persona: l’appartenenza territoriale, il ceto sociale e il ruolo.
Nel XVI secolo anche il colore dei tessuti diventa un’icona e un segno di riconoscibilità. L’abito del gentiluomo è rigorosamente di colore nero. Un significato che varca il confine della moda, assumendo un valore aggiunto dalle connotazioni sociali. Il nero rappresenta un emblema etico, un’espressione di virtù e di forza d’animo. È il contrassegno distintivo di colui che, rifuggendo dalla vanità e dallo sfarzo, esprime grazia e onore.
La mostra sarà anche un’occasione importante per illustrare il primato milanese nella produzione di lusso del Cinquecento: la realizzazione di tessuti preziosi e la confezione degli abiti.
Nel corso del XVI secolo infatti, le botteghe dei sarti milanesi godevano di una reputazione altissima: i regnanti delle corti europee se ne servivano per la confezione di capi unici, preziosissimi e ricercati, a testimonianza di un gusto e di una tradizione che vedeva la città primeggiare in Europa.
Un livello di eccellenza che in passato non ha avuto un’adeguata riconoscibilità. I sarti e i produttori tessili sono stati per lo più annoverati tra gli artigiani, confinando la loro arte e la loro abilità nel troppo ristretto ambito della produzione manuale di oggetti costosi. In realtà i
loro manufatti sono veri capolavori che, unendo l’abilità tecnica al valore dell’invenzione artistica, compositiva e ideativa, creano l’immagine del gentiluomo.
A testimonianza di questa eccellenza milanese arriverà, fra l’altro, da Londra il famosissimo dipinto intitolato Il sarto, un’altra straordinaria opera di Moroni. Il dipinto, che rappresenta uno dei principali capolavori della National Gallery, sarà esposto per la prima volta in Italia dal 1862, quando fu acquistato dal museo londinese
L’esposizione presenta inoltre il Libro del sarto, conservato alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia e appartenuto a un importante sarto milanese del Cinquecento, Gian Giacomo del Conte. Tra i tanti illustrati all’interno, anche un modello straordinariamente vicino all’abito del Cavaliere in nero di Moroni.
La mostra vedrà la Camera Nazionale della Moda affiancare il Museo Poldi Pezzoli, a riprova dell’antica tradizione dell’arte sartoriale in Italia.
Un patrimonio di eccellenza frutto di senso estetico, ricerca sui colori e amore per il bello, tratti caratteristici ancora oggi dell’evoluzione della moda italiana nel mondo.
Tutti i grandi produttori di moda, riconoscendosi in questo passato glorioso, potranno trovare nella mostra una chiave di lettura della propria identità e il senso di appartenenza a un settore che già dal XVI secolo era in grado di offrire a Milano grandi risultati economici, creatività e capacità di innovare.
Primo tra i sostenitori di questa mostra Banca Regionale Europea, che da anni ormai affianca tutte le mostre del Poldi Pezzoli, insieme a Regione Lombardia. Ha aderito all’appello, rivolto ai sarti e produttori di moda, con grande appassionato slancio Larusmiani, che presenta una piccola “appendice” della mostra al Flagship Store Larusmiani. A loro si affiancano altri sponsor tecnici, tra i quali Fondazione Corriere della Sera, Duomo Assicurazioni, Axa Art, ATM, Skira.
Realizzato da uno dei più grandi ritrattisti del Cinquecento lombardo, il dipinto ritrae, a grandezza naturale, un nobiluomo dai tratti eleganti e fieri. Il protagonista indossa un raffinato e corto mantello guarnito da tre strisce di velluto, una berretta piumata e porta alla cintura una spada da lato.
L’immagine del gentiluomo, il suo abbigliamento e la produzione di tessuti preziosi a Milano e in Lombardia sono i temi centrali della mostra.
Il dipinto, oltre a distinguersi per le straordinarie caratteristiche pittoriche, è anche una fotografia della moda del secondo Cinquecento. Un eloquente esempio della raffinata costruzione sartoriale degli abiti dell’epoca.
Moda intesa non solo come canone puramente estetico, ma sopratutto come elemento simbolico, ovvero come strumento per trasmettere e delineare l’identità della persona: l’appartenenza territoriale, il ceto sociale e il ruolo.
Nel XVI secolo anche il colore dei tessuti diventa un’icona e un segno di riconoscibilità. L’abito del gentiluomo è rigorosamente di colore nero. Un significato che varca il confine della moda, assumendo un valore aggiunto dalle connotazioni sociali. Il nero rappresenta un emblema etico, un’espressione di virtù e di forza d’animo. È il contrassegno distintivo di colui che, rifuggendo dalla vanità e dallo sfarzo, esprime grazia e onore.
La mostra sarà anche un’occasione importante per illustrare il primato milanese nella produzione di lusso del Cinquecento: la realizzazione di tessuti preziosi e la confezione degli abiti.
Nel corso del XVI secolo infatti, le botteghe dei sarti milanesi godevano di una reputazione altissima: i regnanti delle corti europee se ne servivano per la confezione di capi unici, preziosissimi e ricercati, a testimonianza di un gusto e di una tradizione che vedeva la città primeggiare in Europa.
Un livello di eccellenza che in passato non ha avuto un’adeguata riconoscibilità. I sarti e i produttori tessili sono stati per lo più annoverati tra gli artigiani, confinando la loro arte e la loro abilità nel troppo ristretto ambito della produzione manuale di oggetti costosi. In realtà i
loro manufatti sono veri capolavori che, unendo l’abilità tecnica al valore dell’invenzione artistica, compositiva e ideativa, creano l’immagine del gentiluomo.
A testimonianza di questa eccellenza milanese arriverà, fra l’altro, da Londra il famosissimo dipinto intitolato Il sarto, un’altra straordinaria opera di Moroni. Il dipinto, che rappresenta uno dei principali capolavori della National Gallery, sarà esposto per la prima volta in Italia dal 1862, quando fu acquistato dal museo londinese
L’esposizione presenta inoltre il Libro del sarto, conservato alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia e appartenuto a un importante sarto milanese del Cinquecento, Gian Giacomo del Conte. Tra i tanti illustrati all’interno, anche un modello straordinariamente vicino all’abito del Cavaliere in nero di Moroni.
La mostra vedrà la Camera Nazionale della Moda affiancare il Museo Poldi Pezzoli, a riprova dell’antica tradizione dell’arte sartoriale in Italia.
Un patrimonio di eccellenza frutto di senso estetico, ricerca sui colori e amore per il bello, tratti caratteristici ancora oggi dell’evoluzione della moda italiana nel mondo.
Tutti i grandi produttori di moda, riconoscendosi in questo passato glorioso, potranno trovare nella mostra una chiave di lettura della propria identità e il senso di appartenenza a un settore che già dal XVI secolo era in grado di offrire a Milano grandi risultati economici, creatività e capacità di innovare.
Primo tra i sostenitori di questa mostra Banca Regionale Europea, che da anni ormai affianca tutte le mostre del Poldi Pezzoli, insieme a Regione Lombardia. Ha aderito all’appello, rivolto ai sarti e produttori di moda, con grande appassionato slancio Larusmiani, che presenta una piccola “appendice” della mostra al Flagship Store Larusmiani. A loro si affiancano altri sponsor tecnici, tra i quali Fondazione Corriere della Sera, Duomo Assicurazioni, Axa Art, ATM, Skira.
01
ottobre 2005
Il Cavaliere in nero
Dal primo ottobre 2005 al 15 gennaio 2006
arte antica
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
MUSEO POLDI PEZZOLI
Milano, Via Alessandro Manzoni, 12, (Milano)
Milano, Via Alessandro Manzoni, 12, (Milano)
Biglietti
7 € Ridotto: 5 €
Orario di apertura
Martedì – domenica 10-18
Autore