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Il cinema italiano
manifesti fra arte e propaganda 1920-1945
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra ³IL CINEMA ITALIANO: manifesti fra arte e propaganda. 1920
1945², la settima allestita nella casa natale di Benito Mussolini, che sarà
aperta dal 30 giugno 2005 al 6 gennaio 2006, rappresenta una nuova
realizzazione del progetto avviato dal Comune di Predappio di fare della
cittadina un luogo di riflessione, di confronto e di memoria sul Novecento
italiano.
L¹esposizione rientra nel programma biennale intitolato ³Predappio in Luce²
che nel corso del 2005 e del 2006 darà vita a molteplici iniziative di
carattere culturale, tutte incentrate sul tema del cinema nel Ventennio,
volte ad esaminare attraverso diversi strumenti le caratteristiche, il
ruolo, l¹impatto nella cultura italiana degli anni Venti e Trenta del
Novecento di una delle invenzioni che maggiormente hanno segnato il secolo
scorso.
Parlare del cinema di quegli anni significa necessariamente indagare la
complessità del rapporto fra i nuovi mass media e il regime fascista, arte e
propaganda, industria e politica, personaggi e ideologie, temi che si
intrecciano e si sovrappongono fino a restituire un quadro della realtà
italiana decisamente ³in movimento².
Superata la lettura semplicistica che per anni si è fondata sul dualismo
cinema storico / telefoni bianchi, gli storici sono ormai unanimi nel
sostenere l¹essenza tutt¹altro che omogenea del cinema del ventennio in se
stesso e nel suo rapporto con i modelli coevi (Stati Uniti, Unione
Sovietica) e con le tendenze del dopoguerra (neorealismo e cinema popolare).
In vent¹anni vennero realizzate numerose pellicole: da Camicia Nera a Terra
Madre, da Condottieri a Scipione l¹Africano, da La segretaria privata a
Ossessione troviamo registi, sceneggiatori e attori impegnati ora in
rievocazioni storiche, ora in esaltazioni propagandistiche, ora in storie
sentimentali e di evasione, ora in trame apertamente pedagogiche.
Nello stesso periodo nascono istituzioni essenziali per la promozione del
cinema italiano, interpretato dal regime sia nei suoi aspetti
imprenditoriali sia sul versante della propaganda: il Centro Sperimentale di
Cinematografia, l¹Istituto Luce, la mostra del cinema di Venezia; accanto ad
essi, quasi a voler emulare i fasti di Hollywood, viene costruita Cinecittà.
La mostra, organizzata dal Comune di Predappio in collaborazione con
Publicity and Print Organization di New York, è stata concepita come
percorso guidato fra circa sessanta esempi di manifesti dei film
maggiormente significativi del Ventennio, intende restituire al visitatore
una sintesi di questo mondo così eterogeneo e ricco. Da evidenziare, in
particolare, la presenza del manifesto di Thais, film realizzato da Anton
Giulio Bragaglia nel 1916 sotto l¹influenza del movimento futurista, per il
quale Enrico Prampolini creò decorazioni scenografiche tuttora di una
modernità sconvolgente.
Infine, alcune precisazioni sono necessarie circa il progetto della mostra:
ad eccezione di Thais (un pezzo importantissimo quanto unico all¹interno del
percorsi espositivo) non viene preso in esame il cinema muto, in quanto il
rapporto fra cinema e fascismo fino all¹avvento del sonoro non fui molto
significativo; la mostra inoltre, non esamina il cinema prodotto dalla
Repubblica Sociale, sul quale occorrerebbe fare una trattazione a parte.
Inoltre, trattandosi di una esposizione di manifesti di film, viene presa in
considerazione solo la produzione a soggetto escludendo i cinegiornali, che
pure rappresentarono un importantissimo prodotto della cinematografia e, nel
contempo, della propaganda.
1945², la settima allestita nella casa natale di Benito Mussolini, che sarà
aperta dal 30 giugno 2005 al 6 gennaio 2006, rappresenta una nuova
realizzazione del progetto avviato dal Comune di Predappio di fare della
cittadina un luogo di riflessione, di confronto e di memoria sul Novecento
italiano.
L¹esposizione rientra nel programma biennale intitolato ³Predappio in Luce²
che nel corso del 2005 e del 2006 darà vita a molteplici iniziative di
carattere culturale, tutte incentrate sul tema del cinema nel Ventennio,
volte ad esaminare attraverso diversi strumenti le caratteristiche, il
ruolo, l¹impatto nella cultura italiana degli anni Venti e Trenta del
Novecento di una delle invenzioni che maggiormente hanno segnato il secolo
scorso.
Parlare del cinema di quegli anni significa necessariamente indagare la
complessità del rapporto fra i nuovi mass media e il regime fascista, arte e
propaganda, industria e politica, personaggi e ideologie, temi che si
intrecciano e si sovrappongono fino a restituire un quadro della realtà
italiana decisamente ³in movimento².
Superata la lettura semplicistica che per anni si è fondata sul dualismo
cinema storico / telefoni bianchi, gli storici sono ormai unanimi nel
sostenere l¹essenza tutt¹altro che omogenea del cinema del ventennio in se
stesso e nel suo rapporto con i modelli coevi (Stati Uniti, Unione
Sovietica) e con le tendenze del dopoguerra (neorealismo e cinema popolare).
In vent¹anni vennero realizzate numerose pellicole: da Camicia Nera a Terra
Madre, da Condottieri a Scipione l¹Africano, da La segretaria privata a
Ossessione troviamo registi, sceneggiatori e attori impegnati ora in
rievocazioni storiche, ora in esaltazioni propagandistiche, ora in storie
sentimentali e di evasione, ora in trame apertamente pedagogiche.
Nello stesso periodo nascono istituzioni essenziali per la promozione del
cinema italiano, interpretato dal regime sia nei suoi aspetti
imprenditoriali sia sul versante della propaganda: il Centro Sperimentale di
Cinematografia, l¹Istituto Luce, la mostra del cinema di Venezia; accanto ad
essi, quasi a voler emulare i fasti di Hollywood, viene costruita Cinecittà.
La mostra, organizzata dal Comune di Predappio in collaborazione con
Publicity and Print Organization di New York, è stata concepita come
percorso guidato fra circa sessanta esempi di manifesti dei film
maggiormente significativi del Ventennio, intende restituire al visitatore
una sintesi di questo mondo così eterogeneo e ricco. Da evidenziare, in
particolare, la presenza del manifesto di Thais, film realizzato da Anton
Giulio Bragaglia nel 1916 sotto l¹influenza del movimento futurista, per il
quale Enrico Prampolini creò decorazioni scenografiche tuttora di una
modernità sconvolgente.
Infine, alcune precisazioni sono necessarie circa il progetto della mostra:
ad eccezione di Thais (un pezzo importantissimo quanto unico all¹interno del
percorsi espositivo) non viene preso in esame il cinema muto, in quanto il
rapporto fra cinema e fascismo fino all¹avvento del sonoro non fui molto
significativo; la mostra inoltre, non esamina il cinema prodotto dalla
Repubblica Sociale, sul quale occorrerebbe fare una trattazione a parte.
Inoltre, trattandosi di una esposizione di manifesti di film, viene presa in
considerazione solo la produzione a soggetto escludendo i cinegiornali, che
pure rappresentarono un importantissimo prodotto della cinematografia e, nel
contempo, della propaganda.
30
giugno 2005
Il cinema italiano
Dal 30 giugno 2005 al 06 gennaio 2006
disegno e grafica
Location
CASA NATALE DI MUSSOLINI
Predappio, Via Varano Costa, (Forlì-cesena)
Predappio, Via Varano Costa, (Forlì-cesena)
Biglietti
Intero euro 2,50; Ridotto per gruppi euro 1,50
Orario di apertura
luglio, agosto tutti i giorni compresi sabato e domenica 10.30-12.30 e 15-18.30; settembre, ottobre, novembre, dicembre, gennaio sabato, domenica e festivi 10.30-12.30 e 14.30-18
Vernissage
30 Giugno 2005, ore 18
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Curatore