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Il corpo come espressione
Nell’ambito della rassegna annuale IL CORPO ANNI 2000, da noi promossa in omaggio al tema trattato in vari anni da Pierre Restany attraverso le pagine della rivista D’Ars, questa esposizione riunisce opere di 4 artisti: Maria Teresa Bolis, Gabriele Buratti, Simonetta Fontani, Luca Piaggesi
Comunicato stampa
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Nell’ambito della rassegna annuale IL CORPO ANNI 2000, da noi promossa in omaggio al tema trattato in vari anni da Pierre Restany attraverso le pagine della rivista D’Ars, questa esposizione riunisce opere di 4 artisti: Maria Teresa Bolis, Gabriele Buratti, Simonetta Fontani, Luca Piaggesi.
Maria Teresa Bolis. Mettendoci davanti ad un lavoro di Maria Teresa Bolis inevitabilmente riconduciamo alla mente la dinamicità delle opere degli artisti dell’action painting della seconda metà del secolo scorso. L’azione del dripping, il colore lasciato cadere o gettato con forza sulla tela, nasce da un gesto impulsivo che reprime l’abilità, il tratto calligrafico e distintivo dell’artista che guida il colore con mosse misurate e premeditatamente studiate e calibrate: si sviluppa da uno slancio passionale, istintivo, non guidato. L’emotività è lasciata emergere sottoforma di energia indirizzata e scaricata, con un unico gesto, sulla tela dove viene fissata sottoforma di colore”(…) (Matteo Galbiati)
Gabriele Buratti (…) Se già gli interventi sul DNA ci renderanno uguali, la funzione dell’arte può forse aiutare a difendere l’identità dell’individuo? Domande, queste che divengono intenzioni cromatiche col pieno significante di esplicitare l’uniformità degli intenti e l’omogeneizzarsi della società rendendola inerte alle manipolazioni di qualsiasi tipo. Buratti con le sue veline ci introduce in un mondo effimero ma allo stesso tempo pregno di riflessioni che investono la quotidianità in cui l’artista è chiamato ad operare!” (Antonio D’Amico)
Simonetta Fontani.(…) Spazio e luce costituiscono il dinamismo delle sue opere, come se la spatolata larga e pastosa fosse prodotta da un grande interesse per la materia legato ad un gesto nervoso che a volte si ferma, poi subisce ritorni provocati dalla costante determinazione di approfondire la ricercatezza delle forme. Nudi che vibrano, palpitano di una potenza suggestiva, i nudi stessi spesso hanno in raccoglimento quasi statuario: la sua interpretazione è forte, solida, piena , talora entusiasta, dal colore succoso nella materia e sempre ben calibrato nel tono(…)(Umberto Zaccaria)
Luca Piaggesi. (...) Il linguaggio di Luca è decisamente la sintesi, il tratto fermo e lineare si raccoglie su se stesso fino a partorire dei volti imperscrutabili, visi astratti, di guerrieri lontani nel tempo e forse anche nello spazio. Elmi greci, teste di idoli africani, ritratti ipotetici di extraterrestri, di eroi di fumetti metafisici. E ancora, figure metamorfiche che paiono mutuate dal prontuario vegetale, pur senza addentrarsi nello specifico, Luca si appella alle sinuosità di fiori e foglie. L’atmosfera è assente, come se l’universo fosse in apnea. (…)
Maria Teresa Bolis. Mettendoci davanti ad un lavoro di Maria Teresa Bolis inevitabilmente riconduciamo alla mente la dinamicità delle opere degli artisti dell’action painting della seconda metà del secolo scorso. L’azione del dripping, il colore lasciato cadere o gettato con forza sulla tela, nasce da un gesto impulsivo che reprime l’abilità, il tratto calligrafico e distintivo dell’artista che guida il colore con mosse misurate e premeditatamente studiate e calibrate: si sviluppa da uno slancio passionale, istintivo, non guidato. L’emotività è lasciata emergere sottoforma di energia indirizzata e scaricata, con un unico gesto, sulla tela dove viene fissata sottoforma di colore”(…) (Matteo Galbiati)
Gabriele Buratti (…) Se già gli interventi sul DNA ci renderanno uguali, la funzione dell’arte può forse aiutare a difendere l’identità dell’individuo? Domande, queste che divengono intenzioni cromatiche col pieno significante di esplicitare l’uniformità degli intenti e l’omogeneizzarsi della società rendendola inerte alle manipolazioni di qualsiasi tipo. Buratti con le sue veline ci introduce in un mondo effimero ma allo stesso tempo pregno di riflessioni che investono la quotidianità in cui l’artista è chiamato ad operare!” (Antonio D’Amico)
Simonetta Fontani.(…) Spazio e luce costituiscono il dinamismo delle sue opere, come se la spatolata larga e pastosa fosse prodotta da un grande interesse per la materia legato ad un gesto nervoso che a volte si ferma, poi subisce ritorni provocati dalla costante determinazione di approfondire la ricercatezza delle forme. Nudi che vibrano, palpitano di una potenza suggestiva, i nudi stessi spesso hanno in raccoglimento quasi statuario: la sua interpretazione è forte, solida, piena , talora entusiasta, dal colore succoso nella materia e sempre ben calibrato nel tono(…)(Umberto Zaccaria)
Luca Piaggesi. (...) Il linguaggio di Luca è decisamente la sintesi, il tratto fermo e lineare si raccoglie su se stesso fino a partorire dei volti imperscrutabili, visi astratti, di guerrieri lontani nel tempo e forse anche nello spazio. Elmi greci, teste di idoli africani, ritratti ipotetici di extraterrestri, di eroi di fumetti metafisici. E ancora, figure metamorfiche che paiono mutuate dal prontuario vegetale, pur senza addentrarsi nello specifico, Luca si appella alle sinuosità di fiori e foglie. L’atmosfera è assente, come se l’universo fosse in apnea. (…)
28
novembre 2006
Il corpo come espressione
Dal 28 novembre al 14 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA 9 COLONNE SPE
Bologna, Via Cesare Boldrini, 10, (Bologna)
Bologna, Via Cesare Boldrini, 10, (Bologna)
Orario di apertura
9/13 - 14/17.30
sabato e festivi chiuso
Autore