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Il corpo: dal pop allo shock
Il corpo si trasforma da luogo intimo e personale a oggetto di culto e merce di scambio, trovando nell’opera-oggetto-d’arte l’apice della sua ostentazione
Comunicato stampa
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Sino al 30 novembre 2008 sarà possibile visitare presso lo spazio IT’S MY* la mostra IL CORPO, DAL POP ALLO SHOCK, a cura di Alessandro Veneziani e Elena Vezzoli.
Artisti: Fabrizio Faccenda, Eugenia Garavaglia, Sara Limonta, Valentina Morandi, Cristina Stifanic, Veronica Tanzi, Silvia Viganò, Beppe Volpini, Simone Zeni.
L’indole pop. Il corpo esibito.
I
n una società come quella attuale in cui tutto ruota intorno all’apparenza, che ruolo assume il corpo? L’eccesso, l’esibizione, il voler apparire ad ogni costo: sono il cardine di un mondo regolato da un’estetica della dismisura, in cui si passa con facilità da un estremo a un altro, senza linea di continuità. Accompagnati dai lavori dei nostri artisti abbiamo, con questa mostra, una duplice opportunità: quella, da un lato, di indagare i segreti e spiare gli eccessi del corpo e dall’altro quella di vedere materializzato l’emblema della società occidentale: il corpo, oggetto da esibire, si concretizza in opere d’arte da collezione, pezzi unici da esporre nelle mura domestiche, in un continuo scambio di stimoli tra l’essenza privata dello spazio corporeo e familiare e la valenza esibizionista dell’esposizione. Il corpo si trasforma, così, da luogo intimo e personale a oggetto di culto e merce di scambio, trovando nell’opera-oggetto-d’arte l’apice della sua ostentazione.
E
’ questa l’indole pop. Se osserviamo i corpi che ci circondano vediamo come è facile leggerli sotto questo punto di vista: sono corpi messi in mostra per soddisfare la curiosità della massa. Sono oggetti ripetuti in serie, che seguono determinati standard. E come oggetti assumono valenze diverse a seconda delle situazioni e dei contesti: cambiano, si trasformano, si nascondono o si mostrano sino all’eccesso. Sono corpi appiattiti sulle tele, sulle tavole degli artisti, corpi rinchiusi in cornici da esporre nei salotti borghesi. Corpi che parlano linguaggi diversi, ma universali, corpi che vogliono comunicare, che diventano linguaggio, che veicolano idee, idoli e ideali usando canali diretti, standardizzati, attuali. Gli artisti hanno affrontato quest’attuale tematica con i mezzi e le tecniche della cartellonistica pubblicitaria, della comunicazione di strada, del design, del reportage; tutte modalità che sono entrate di gran forza e da tempo nella sfera delle discipline artistiche e che sottolineano come il corpo dell’uomo e della donna siano oggi uno strumento di comunicazione, un oggetto da manipolare e da accessoriare in modo da raggiungere ogni volta diversi obiettivi.
O
ggi i corpi vivono lo star system e si confrontano con le celebrities in una dimensione in cui i molti guardano i pochi. Nei lavori di Cristina Stifanic ci troviamo, dunque, noi, molti, ad ammirare la singolarità e la bellezza dei pochi, corpi celebri portati all’estremo della loro bellezza. Le esili modelle glitterate di Silvià Viganò ammiccano voluttuose a cavallo di animali fantastici e si confrontano con le spigolose femmes fatales di Fabrizo Faccenda, presentando i due lati di una stessa medaglia: i canoni e gli standard della bellezza da passerella offrono un mondo da favola solo di facciata. Nell’intimo e nel segreto delle loro vite si scoprono debolezze, stravaganze e insanità che creano un paradossale substrato a quella frivola apparenza. I primi e più antichi segni di trasformazione del corpo dal punto di vista estetico-decorativo sono i tatuaggi. Il corpo veicola da sempre messaggi attraverso la sua pelle ed i tatoo ne sono stati da sempre il medium privilegiato; è questo il tema approfondito nel lavoro di Sara Limonta che timbra il capo del suo modello con un blocco da stampa raffigurante delle onde; come le onde il corpo fluttua e si muove leggero, quasi svanendo di fronte allo sguardo dell’eccesso.
Dal pop allo shock. Il corpo mutevole.
I
l corpo oggi è spesso un corpo nudo, la cui nudità è sotto gli occhi di tutti; dal punto di vista artistico il nudo ha una lunga e rispettevole tradizione, nella quale si collocano i lavori di Simone Zeni; tuttavia, al di fuori delle cornici dei quadri la carne era, un tempo, oggetto di scandalo e la sua esibizione era un affronto al comune senso del pudore. Oggi il nostro occhio si è talmente abituato a vedere corpi svestiti che quasi nulla più da scandalo; in questo contesto la trasgressione assume nuovi significati. Corpi di bellissime donne che si rivelano invece uomini, come svelano gli scatti di Veronica Tanzi, possono essere in un primo momento motivo di stupore, ma poi, in fondo, si adagiano nella varietà delle espressioni a cui siamo ogni giorno sottoposti. E’ allora che la fantasia va ancora oltre, arrivando a mostrare un corpo shock davvero inaspettato: le donne antropomorfe di Eugenia Garavaglia sono in costante trasformazione non più verso l’altro sesso, ma addirittura verso il mondo animale, così come quelle di Valentina Morandi che, pur inserite in un background metropolitano, svelano un intimo legame con il selvaggio ed il fantastico dove il pubblico partecipa da voyeur a questo gioco degli eccessi, spiando i segreti di corpi e di ex-corpi, di frammenti e dettagli di nudità.
O
ggetti, miti, linguaggi ed eccessi della società dei consumi. E’ tale dunque l’anima di questo percorso che si conclude con una sintesi delle istanze proposte. Le mutazioni ironiche nate dalla fantasia di Beppe Volpini mostrano come le metamorfosi siano all’ordine del giorno, anche nell’intimo e nel quotidiano dei corpi più umili: anche coloro che non guardano alle irraggiungibili star sui tabloid si trasformano quotidianamente in funzione del lavoro e della vita domestica, dimostrando come il corpo è sempre un linguaggio che parla di noi e che svela, di riflesso, la nostra identità.
La mostra ha partecipato al progetto curatoriale ideato da Igor Zanti “Un biglietto da New Pop per No Pop - 72 ore di viaggio per comprendere il contemporaneo”, avuto luogo da lunedì 29 settembre 2008 a mercoledì 01 ottobre 2008, presso le gallerie: SpazioStudio, IT’S MY* e Little Italy Art Gallery, ed è stata inserita nel catalogo del progetto, visibile anche on-line: http://issuu.com/macchinacreativa/docs/catalogo
Elena Vezzoli
Artisti: Fabrizio Faccenda, Eugenia Garavaglia, Sara Limonta, Valentina Morandi, Cristina Stifanic, Veronica Tanzi, Silvia Viganò, Beppe Volpini, Simone Zeni.
L’indole pop. Il corpo esibito.
I
n una società come quella attuale in cui tutto ruota intorno all’apparenza, che ruolo assume il corpo? L’eccesso, l’esibizione, il voler apparire ad ogni costo: sono il cardine di un mondo regolato da un’estetica della dismisura, in cui si passa con facilità da un estremo a un altro, senza linea di continuità. Accompagnati dai lavori dei nostri artisti abbiamo, con questa mostra, una duplice opportunità: quella, da un lato, di indagare i segreti e spiare gli eccessi del corpo e dall’altro quella di vedere materializzato l’emblema della società occidentale: il corpo, oggetto da esibire, si concretizza in opere d’arte da collezione, pezzi unici da esporre nelle mura domestiche, in un continuo scambio di stimoli tra l’essenza privata dello spazio corporeo e familiare e la valenza esibizionista dell’esposizione. Il corpo si trasforma, così, da luogo intimo e personale a oggetto di culto e merce di scambio, trovando nell’opera-oggetto-d’arte l’apice della sua ostentazione.
E
’ questa l’indole pop. Se osserviamo i corpi che ci circondano vediamo come è facile leggerli sotto questo punto di vista: sono corpi messi in mostra per soddisfare la curiosità della massa. Sono oggetti ripetuti in serie, che seguono determinati standard. E come oggetti assumono valenze diverse a seconda delle situazioni e dei contesti: cambiano, si trasformano, si nascondono o si mostrano sino all’eccesso. Sono corpi appiattiti sulle tele, sulle tavole degli artisti, corpi rinchiusi in cornici da esporre nei salotti borghesi. Corpi che parlano linguaggi diversi, ma universali, corpi che vogliono comunicare, che diventano linguaggio, che veicolano idee, idoli e ideali usando canali diretti, standardizzati, attuali. Gli artisti hanno affrontato quest’attuale tematica con i mezzi e le tecniche della cartellonistica pubblicitaria, della comunicazione di strada, del design, del reportage; tutte modalità che sono entrate di gran forza e da tempo nella sfera delle discipline artistiche e che sottolineano come il corpo dell’uomo e della donna siano oggi uno strumento di comunicazione, un oggetto da manipolare e da accessoriare in modo da raggiungere ogni volta diversi obiettivi.
O
ggi i corpi vivono lo star system e si confrontano con le celebrities in una dimensione in cui i molti guardano i pochi. Nei lavori di Cristina Stifanic ci troviamo, dunque, noi, molti, ad ammirare la singolarità e la bellezza dei pochi, corpi celebri portati all’estremo della loro bellezza. Le esili modelle glitterate di Silvià Viganò ammiccano voluttuose a cavallo di animali fantastici e si confrontano con le spigolose femmes fatales di Fabrizo Faccenda, presentando i due lati di una stessa medaglia: i canoni e gli standard della bellezza da passerella offrono un mondo da favola solo di facciata. Nell’intimo e nel segreto delle loro vite si scoprono debolezze, stravaganze e insanità che creano un paradossale substrato a quella frivola apparenza. I primi e più antichi segni di trasformazione del corpo dal punto di vista estetico-decorativo sono i tatuaggi. Il corpo veicola da sempre messaggi attraverso la sua pelle ed i tatoo ne sono stati da sempre il medium privilegiato; è questo il tema approfondito nel lavoro di Sara Limonta che timbra il capo del suo modello con un blocco da stampa raffigurante delle onde; come le onde il corpo fluttua e si muove leggero, quasi svanendo di fronte allo sguardo dell’eccesso.
Dal pop allo shock. Il corpo mutevole.
I
l corpo oggi è spesso un corpo nudo, la cui nudità è sotto gli occhi di tutti; dal punto di vista artistico il nudo ha una lunga e rispettevole tradizione, nella quale si collocano i lavori di Simone Zeni; tuttavia, al di fuori delle cornici dei quadri la carne era, un tempo, oggetto di scandalo e la sua esibizione era un affronto al comune senso del pudore. Oggi il nostro occhio si è talmente abituato a vedere corpi svestiti che quasi nulla più da scandalo; in questo contesto la trasgressione assume nuovi significati. Corpi di bellissime donne che si rivelano invece uomini, come svelano gli scatti di Veronica Tanzi, possono essere in un primo momento motivo di stupore, ma poi, in fondo, si adagiano nella varietà delle espressioni a cui siamo ogni giorno sottoposti. E’ allora che la fantasia va ancora oltre, arrivando a mostrare un corpo shock davvero inaspettato: le donne antropomorfe di Eugenia Garavaglia sono in costante trasformazione non più verso l’altro sesso, ma addirittura verso il mondo animale, così come quelle di Valentina Morandi che, pur inserite in un background metropolitano, svelano un intimo legame con il selvaggio ed il fantastico dove il pubblico partecipa da voyeur a questo gioco degli eccessi, spiando i segreti di corpi e di ex-corpi, di frammenti e dettagli di nudità.
O
ggetti, miti, linguaggi ed eccessi della società dei consumi. E’ tale dunque l’anima di questo percorso che si conclude con una sintesi delle istanze proposte. Le mutazioni ironiche nate dalla fantasia di Beppe Volpini mostrano come le metamorfosi siano all’ordine del giorno, anche nell’intimo e nel quotidiano dei corpi più umili: anche coloro che non guardano alle irraggiungibili star sui tabloid si trasformano quotidianamente in funzione del lavoro e della vita domestica, dimostrando come il corpo è sempre un linguaggio che parla di noi e che svela, di riflesso, la nostra identità.
La mostra ha partecipato al progetto curatoriale ideato da Igor Zanti “Un biglietto da New Pop per No Pop - 72 ore di viaggio per comprendere il contemporaneo”, avuto luogo da lunedì 29 settembre 2008 a mercoledì 01 ottobre 2008, presso le gallerie: SpazioStudio, IT’S MY* e Little Italy Art Gallery, ed è stata inserita nel catalogo del progetto, visibile anche on-line: http://issuu.com/macchinacreativa/docs/catalogo
Elena Vezzoli
30
settembre 2008
Il corpo: dal pop allo shock
Dal 30 settembre al 30 novembre 2008
arte contemporanea
Location
IT’S MY*
Milano, Via Trezzo D'adda, 3, (Milano)
Milano, Via Trezzo D'adda, 3, (Milano)
Autore
Curatore